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Il blocco dello scrittore non esiste, come non esiste il blocco del blogger, di cui ho già parlato. Fa parte dei miti della scrittura, che sono tanti e duri a morire. Lo scrittore è convinto di non saper cosa scrivere e come continuare a scrivere, ma in realtà l’unica sua lacuna è il metodo.
Oggi parlerò dunque di come vinco io il blocco dello scrittore, anzi di come io sia esente dal blocco dello scrittore, come sono esente da quello del blogger.
Che cosa significa scrittura creativa
La scrittura creativa è diversa dalla scrittura per il web, perché lo scrittore, a differenza del blogger, è costretto a inventare. Anche il blogger attiva un processo creativo, ma ciò che scrive è già dentro di lui, perché fa parte delle sue conoscenze.
Una storia va invece inventata da zero, partendo da un’idea, che non arriva da alcuna ispirazione, altro mito della scrittura.
Che cosa significa, dunque, creare nella scrittura?
Significa riuscire a immaginare nella propria mente una situazione talmente interessante da poter essere raccontata. Una situazione che invogli il lettore a continuare a leggere, a domandarsi “e adesso che succede?”
Superare il blocco dello scrittore con metodo
Esistono due tipi di blocco dello scrittore: nell’invenzione e nella scrittura delle storie. C’è chi non riesce a inventare storie e chi non sa come iniziare e continuare a scriverle. Se però lo scrittore si impone un metodo, allora diventerà immune al blocco.
Qui parlo del mio metodo, che funziona per me e magari può funzionare per qualcun altro. Otto passi che seguo e che tengono lontano da me il blocco dello scrittore.
#1 – Trovare l’idea per la storia
Quando ho scritto il mio post su come trovare idee per scrivere una storia, ho parlato dei due metodi che uso per avere idee: la lettura e la realtà che mi circonda. Non credo esistano altri modi. Se pensate ai sogni, anche quelli fanno parte della vostra realtà.
Se chi si definisce scrittore non riesce a trovare idee, allora non è uno scrittore. Il compito dello scrittore, in fondo, è proprio quello: trovare idee e scrivere storie.
- Siate osservatori.
- Siate curiosi.
- Siate critici.
- Siate avidi lettori.
- Siate sognatori.
- Siate poeti.
E troverete idee per scrivere storie.
#2 – Annotare una bozza di trama
Avuta l’idea, il primo passo che compio è annotare subito qualche informazione relativa alla mia storia. Come ho detto in un altro post, ho dovuto eliminare file di racconti perché avevo lasciato solo la bozza di titolo, senza annotare nulla che mi permettesse di ricordare di cosa avrei dovuto parlare.
Queste annotazioni sono per me un primo passo necessario per scrivere il racconto. È un metodo che uso anche per i post – e anche in quel caso ho dovuto buttare via diversi file quando avevo dimenticato di scrivere due righe al riguardo.
#3 – Scrivere una serie di domande
Come dissi tempo fa, secondo me la creazione di una storia si innesca a partire da una serie di domande. A quel tempo avevo preso come esempio I promessi sposi, l’idea di un matrimonio popolare impedito da un nobile.
Chiedersi come agirebbe un personaggio di fronte a una situazione ci porta sulla giusta strada per sviluppare la trama della storia. Scrivere più soluzioni ci farà capire quale sarà quella migliore, più efficace.
#4 – Sviluppare una scaletta
A quel punto inizio a preparare una scaletta della storia, ossia a definire una serie di eventi che definiscono la storia. In quel modo ho un quadro generale del mio racconto e posso capire cosa aggiungere o eliminare.
La scaletta è anche utile per suddividere la materia in capitoli. Sto procedendo in questo modo per il romanzo pseudo-fantasy K.
#5 – Approfondire la trama
Quando la scaletta è pronta, allora ho una visione d’insieme della mia storia, una visione quasi completa. Passo quindi ad aggiungere dettagli, a sviluppare i vari punti della trama per ottenere una sorta di riassunto della storia da raccontare.
Questo modo di procedere mi permette di capire quando e come far intervenire i personaggi, su cosa documentarmi, quali altri elementi inserire nella storia.
Intermezzo – Curare personaggi, documentazione, ambientazione
Non è precisamente a questo punto che inizio la fase di preparazione delle schede dei personaggi, della documentazione e dell’ambientazionedella mia storia, ma sono comunque fasi che fanno parte della scrittura e che concorrono a non interrompere il processo creativo dello scrittore.
Se lo scrittore non sa come andare avanti con lo sviluppo della sua trama, allora può dedicarsi ai personaggi, alla documentazione o definire l’ambientazione del suo mondo: in questo modo non perderà tempo prezioso e il suo romanzo andrà avanti. Un buon metodo per superare il blocco della scrittura.
#6 – Definire la trama
Per il mio romanzo K. sono arrivato a questo punto: sto definendo nei dettagli la trama della storia. Per ora ci sono oltre 3 pagine di trama e un’altra pagina a mezzo di appunti per definire alcuni elementi della storia.
Il mio obiettivo è quello di andare sempre più in profondità fino ad avere davanti l’intera storia per poter capire come migliorarla.
#7– Iniziare la fase di scrittura
Anche questa fase genera il cosiddetto blocco dello scrittore. Quando inizio a scrivere un racconto, se ho in mente ben chiara l’idea, se ho compiuto i passi su descritti, non ho problemi né ostacoli a creare un incipit e continuare la scrittura. Ho scritto racconti molto lunghi e non ho avuto problemi di blocco dello scrittore.
Questi passi mi hanno facilitato il lavoro di scrittura. Avevo la scaletta, avevo una trama e dovevo solo scrivere. In realtà ho dovuto anche inventare, è ovvio, creare dialoghi, descrizioni. Ma avevo una traccia da seguire.
La storia è come se si fosse scritta da sé. Vedevo la traccia e la percorrevo. Nella mia mente le parole uscivano e finivano sullo schermo del portatile.
Ma non ho continuato a scrivere finché ho terminato il racconto. E adesso spiego perché.
#8 – Spezzare con la pausa e rigenerarsi
Scrivere è un lavoro, sia mentale sia meccanico. Scrivere stanca, sia la mente sia le mani che battono sulla tastiera del computer. Se decido di scrivere senza fermarmi arrivo inevitabilmente al fantomatico blocco dello scrittore.
Ho detto però che non esiste e lo ribadisco: il blocco dello scrittore non è altro che un campanello d’allarme che avverte lo scrittore che è ora di fermarsi, di staccare, di concedersi una pausa e far riposare la mente, soprattutto.
La pausa rigenera il nostro cervello. A scuola siamo stati abituati alla ricreazione, al lavoro c’è la pausa pranzo, in molti sport c’è l’intervallo. Perché deve mancare nella scrittura?
È questo il vero blocco dello scrittore: la stanchezza, il consumo di energia mentale e il bisogno di rigenerarsi. Inutile quindi perdere tempo davanti al foglio bianco.
- È come pretendere di lavorare 20 ore al giorno e arrivare all’ultim’ora con le stesse energie della prima.
- Come giocare una partita di calcio per 90 minuti di fila e pretendere di correre alla stessa velocità e avere gli stessi riflessi dei primi minuti.
- Come seguire 5 ore di lezione a scuola e pretendere di restare attenti all’ultima come lo si era alla prima.
E voi come vincete il blocco dello scrittore?
Fabrizio Urdis
Per ora non ho mai sofferto del blocco dello scrittore quindi mi è un po’ difficile parlare di qualcosa che non conosco.
Penso che sia piùttosto un blocco della creatività.
L’artista non riesce più a creare, tutto quello che fa non gli piace, lo trova superficiale e lo distrugge.
Inoltre spesso ha l’impressione di rifare sempre le stesse cose, di ripetersi.
Sarebbe interessante analizzare il profilo psicologico dell’artista che si trova in questa fase per capire se ci sono dei fattori esterni che la condizionano e quali essi siano.
Per certi versi sono bloccato sul mio terzo manoscritto, ma il motivo è che non avevo preparato né trama né schede personaggi e questo ha fatto sì che arrivato a metà mi rendessi conto che il carattere del protagonista non gli avrebbe permesso di compiere ciò che dava inizio alla storia.
È un po’ il mio problema, inizio a scrivere la trama e inspirato l’abbandono mettendomi a scrivere la storia vera e propria.
Il risultato sono pagine di scritto buttate, ma alla fine non è poi così grave.
Daniele Imperi
Il blocco della creatività è normale, perché il cervello va in sovraccarito di informazioni e ha bisogno di riposo e di rigenerarsi.
Almeno la trama, secondo me, va preparata, se no ti ritrovi a un punto morto.
Fabrizio Urdis
Effettivamente è quello che mi è successo, ma a volte proprio quando sto mettendo giù la trama mi vengono in mente parti da scrivere e ho paura di perdere il la.
Quindi adesso per i racconti brevi a volte la faccio parzialmente ma per i romanzi è importantissimo e me ne rendo conto, si rischia di perdere mesi e mesi di lavoro.
Il mondo di Dru
Ciao Daniele,
onestamente non ho mai sofferto del blocco dello scrittore (come di quello del blogger) perché, come te, appena ho qualche idea la scrivo il prima possibile e in maniera più dettagliata possibile. Dico il prima possibile e non subito perché la maggior parte delle idee (per recensioni, storie, personaggi, trame e quant’altro) a me viene in auto, mentre guido.
A volte è una lampadina che si accende, altre volte attendo proprio quei momenti per pensare.
Questo è un vantaggio e uno svantaggio. Un vantaggio perché mi fornisce perenne materiale per scrivere, uno svantaggio perché talvolta, immaginando le scene, me le autoracconto mentalmente, scegliendo così anche le parole che andranno a comporre le frasi, la punteggiatura, le emozioni, ma il lasso di tempo che intercorre tra quando la penso e quando riesco a scriverla a volte la fa sfumare e non riesco a ‘riprodurla’ così come l’avevo pensata.
In questi casi la lascio così com’è, riservandomi di distrarre la testa e di tornare a pensarci più avanti. A volte ritornano, a volte non tornano più. In questo secondo caso, la scena non mi convince mai e non riesco mai a sistemarla in modo che suoni come l’avevo pensata la prima volta.
Credo che sia questo l’unico tipo di blocco di cui soffro, perché talvolta abbandono i racconti proprio per l’incapacità di sistemare una scena.
Francesca
Daniele Imperi
Ciao Francesca,
io invece non credo di aver mai pensato alle scene mentalmente, al di fuori di quando scrivo, intendo.
Però magari mi vengono in mente post o racconti quando sono in giro e allora devo per forza segnare tutto, se posso, altrimenti rischio di perdere quelle idee.
Per sistemare la scena che intendi? Non riesci proprio a svilupparla?
Il mondo di Dru
No, riesco a svilupparla, slo che quando la penso uso determinate parole e sequenze di frasi che, nella mia testa, creano un certo effetto. Se non me le scrivo subito, rischio di perdere qualcosa, un termine, la disposizione delle parole o delle frasi e, anche se la scena è comunque quella, non ‘suona’ come l’avevo pensata all’inizio. A volte ritorna la disposizione giusta, altre volte no e in quel caso non riesco a ‘ricrearla’ come l’avevo pensata e a farla suonare come la prima volta. per questo dico che non riesco a sistemarla.
Antonio Di Rienzo
Ciao Francesca,
se posso risponderti vorrei condividere con te il mio metodo. Siccome capita anche a me di aver idee mentre guido o mentre non ho modo di segnarle su niente (90% delle volte) utilizzo il registratore vocale del cellulare. Non possono fuggire quelle idee! Le devi intrappolare perché con me, e mi pare di capire anche con te, non ritornano più. Non tutte per lo meno. Ma perché sono smemorato io=) Ho risolto il problema comunque diminuendo di molto il materiale perduto.
Ciao
Enzo
“Vincere il blocco dello scrittore con metodo”
e hai detto tutto.
Daniele Imperi
Con metodo si va pure sulla Luna
MikiMoz
Ottimo articolo come sempre!
Anche per me il blocco dello scrittore non esiste: quando sembra che io sia bloccato, sto solo ragionando su cosa è meglio fare. Quindi non è affatto un blocco, la mia mente cammina sempre a 300 all’ora!
Moz-
Daniele Imperi
Grazie
La mente deve sempre andare a 300 all’ora!
Massimo Vaj
— Mioddio!… non so cosa scrivere…—
— Fare qualcos’altro no eh?—
— Ma se faccio altro poi mi devo mettere a scrivere che sto facendo altro e mi devo bloccare subito perché avendo smesso di farlo non saprei cos’altro scrivere…—
— Azz!…—
Massimo Vaj
Ogni mente corre a 300 all’ora, ché il suo principale difetto è proprio quello di un impianto frenante sotto dimensionato…
MikiMoz
Ti sbagni Massimo, conosco menti che hanno sempre il freno a mano tirato…
Moz-
MikiMoz
*sbagli :p
Massimo Vaj
Sai che c’è, MikiMoz? C’è che a 300 all’ora il paesaggio è sfuocato e difficile da descrivere…
P.S: nessun freno a mano impedisce al mezzo di potersi muovere perché dopo poco tempo i freni fumano e puzzano, ne so qualcosa perché il primo giorno da solo in macchina ho percorso sessanta chilometri col freno a mano tirato e ancora oggi, per lo shock subito, ogni tanto controllo che la sua leva sia abbassata…
MikiMoz
Dipende da che paesaggio guardi. Perché se guardi di lato, allora sì che è sfocato, ma se guardi avanti (o dietro), l’occhio coglie ogni particolare!
P.s. ahah nessun problema per la difesa, non vivo nel Bronx :p
Moz-
Massimo Vaj
Occhio MikiMoz che la cintura verde è quella più pericolosa, perché ti dice di non aver paura ché te sai difenderti e il risultato, di solito, lo si può misurare contando i denti persi
Tenar
Non ho molta pratica diretta del blocco dello scrittore, dato che spesso ho più idee che tempo per scrivere.
Forse, però, dipende dal fatto che ho iniziato con racconti scritti su commissione (in particolare per un programma radiofonico) con tema predefinito e una scadenza da rispettare. Per necessità ho iniziato a mettere in atto tutte le strategie che descrivi, che orami sono parte integrante del mio processo creativo.
Proprio perché uso le stesse tecniche posso assicurare che i tuoi sono consigli utilissimi e molto efficaci!
Daniele Imperi
Grazie
Vero: se hai richieste specifiche e scadenze sei anche più motivato, in un certo senso, e stimolato a scrivere.
Tenar
Più che altro hai qualcuno che ti fa fretta.
Ma aiuta anche questo
Daniele Savi
Salve, anche a me è capitato, per fortuna, molto raramente di “bloccarmi”, e condivido l’opinione di chi afferma di trovarsi, piuttosto che in un momento di blocco, in uno di “ragionamento”.
Io ho un metodo un po’ diverso da quello che citi, nel senso che io invece che dalla “trama” (che abbozzo molto a grandi linee e senza dettaglio), parto sempre dalla definizione dei personaggi principali, molto approfonditamente. Quando ho una situazione il cui proseguimento implica una riflessione, mi fermo e invece di ragionare sulla storia, ragiono sui personaggi. Mi chiedo: come reagirebbe X in una situazione del genere? E Y? E da lì mi scaturisce, generalmente, la soluzione.
Molto spesso in questo modo mi trovo a scoprire idee alle quali non avrei mai pensato, ed è quello che mi piace della scrittura: vivere il viaggio come se lo stessi sperimentando in prima persona, non come se fosse una cosa precedentemente preparata e semplicemente da sviluppare.
Ovviamente questo vale per racconti lunghi e romanzi, non per racconti brevi dove giocoforza l’idea di base coincide più o meno con la storia, data la brevità appunto
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Ciao a tutti. A me personalmente capita che ovunque io sia (sebbene abbia già tirato giù la trama) vengo bombardato da idee per il mio libro. Idee che secondo me potrebbero valere. Alloro mi ritrovo ad impastare nuovamente il tutto. Forse è un segno che dovrei tornare al punto di progettazione? Non è ancora pronto? Oppure dovrei limitare le idee e abortirle? (mi sembra una sciocchezza ma magari sbaglio)
Grazie
Daniele Imperi
Un bel problema. Credo sia naturale che possano nascere nuove idee, ma devi chiederti quante di quelle sono veramente valide e utili alla storia.
Al limite, puoi sempre segnarle e sfruttarle per un suo seguito o per un’altra storia.
Laura
ho un problema le idee per le storie ma dopo i primi due capitoli non so più come andare avanti, come posso fare?
Daniele Imperi
Ciao Laura, benvenuta nel blog. Hai pianificato il tuo romanzo o stai scrivendo di getto?
Melania
Buonasera premetto che non sono venuta qua per me ma per il mio fantastico marito .
Da quando ci siamo sposati 4 anni fa io non sapevo di questa sua sfaccettatura artistica da scrittore e da li mi ha raccontato che ha scritto e pubblicato un libro pagato tutto di tasca sua ma è stato un flop (ingiusto perché a me personalmente piace).
È per il dispiacere il blocco lo ha contagiato ,,dato che quando l’ha pubblicato aveva 17anni.! Ora 30!!
Quindi sign. Daniele come faccio ad aiutarlo ?
Mi creda sto facendo l’inimmaginabile per farlo scrivere!
Ho ottenuto da lui che solo una volta ogni 2 mesi mi scrive dei racconti brevi ….. ma quando li scrive è di una particolarità strabiliante! e un modo catturare l’attenzione unico !.
uno di questi racconti che ha scritto per me è pieno di suspense-attractive ! Me ne sono innamorata subito , e prima che lo buttasse via comefa di solito con tutti quelli che scrive l’ho salvato !!per miracolo…
Mi potrebbe aiutare se può con qualche consiglio
Grazie anticipatamente
Melania
Daniele Imperi
Ciao Melania, benvenuta nel blog. Pagato di tasca sua significa che è incappato in una casa editrice a pagamento? A 17 anni penso si sia troppo giovani per pubblicare un romanzo, non hai alle spalle un numero sufficiente di letture né di esercizio di scrittura.
Che aiuto serve a suo marito? L’unica cosa che può fare è spedire i suoi racconti a qualche editore, cercando in rete quelli che accettano racconti, anche singoli. Oppure pubblicarne qualcuno in qualche forum letterario per ricevere critiche e vedere a che livello è.
Fabula Rasa
Ciao Daniele! Ti seguo da sempre, ma solo oggi mi sono resa conto di non averti mai ringraziato! Secondo me sei semplicemente un grande! Sono tantissimi gli spunti che, negli anni, ho appreso da te! Voglio provare a trasferire qualcosa anche ai miei (pochissimi) follower! Sto pensando di scrivere un articolo in cui consiglio di seguirti! Sei un “must” per chi ha la nostra passione! Grazie, continua così! ❤
Daniele Imperi
Ciao Maria, grazie e benvenuta, allora, fra i commentatori