Scrivere un tema è facilissimo, eppure io prendevo sempre quattro. Mai per la forma, sempre per la sostanza: la qualità prima di tutto, a dispetto della quantità. Eppure scrivere un tema, se si dà al termine “tema” la giusta definizione, non è per nulla difficile.
L’avevo già detto in un mio vecchio post, dove parlavo di come fosse sempre stato difficoltoso per me scrivere il tema a scuola. Qui riprendo l’argomento e do alla parola “tema” il giusto peso e il posto che le spetta: non più spauracchio per studenti indifesi, ma un semplice testo da scrivere.
Che cosa è un tema
Ho parlato nel mio vecchio post di come un tema si possa considerare un articolo. Dunque credo che il problema fondamentale sia nella parola tema. Non chiamatelo tema, allora, chiamatelo articolo, o meglio post.
Un tema è un post da scrivere per il blog della scuola. La piattaforma non è Blogspot né WordPress, ma un foglio protocollo. Non cambia nulla. Dovete scrivere un post a mano e con la penna, tutto qui.
Analizzare la traccia del tema
Quando scrivete un post per il blog seguite anche voi una traccia, imposta o suggerita da voi stessi. La traccia è l’idea, il tema dell’articolo da scrivere.
Col tempo le tracce dei temi, per la maturità almeno, sono cambiate. Ho letto quelle del 2011 e del 2012 e ho visto che ci sono 4 tipologie:
- Analisi del testo.
- Redazione di un saggio breve o di un articolo di giornale.
- Tema di ordine storico.
- Tema di ordine generale.
La prima cosa da fare è leggere attentamente le tracce avute e quindi scegliere quella in cui si è più informati. Io scartavo a priori il tema storico: non studiando storia, che avrei potuto scrivere? L’analisi del testo è semplice, ho visto che si danno suggerimenti su come impostare il tema, una scaletta vera e propria.
Anche la traccia della seconda tipologia non mi sembra difficile, ci sono perfino dei documenti allegati. Insomma, voi studenti dell’era di internet siete davvero fortunati. Ho avuto un’insegnante al liceo che dava un’unica traccia al compito in classe di italiano.
Scegliamo il tema generale, da sempre il mio preferito. Ho preso come esempio una traccia della maturità del 2011.
«Nel futuro, ognuno sarà famoso per 15 minuti»: il candidato, prendendo spunto da questa “previsione” di Andy Warhol, analizzi il valore assegnato alla “fama” (effimera o meno) nella società odierna e rifletta sul concetto di “fama” proposto dall’industria televisiva (Reality e Talent show) o diffuso dai social media (Twitter, Facebook, Youtube, Weblog eccetera). Fonte Il Secolo XIX
Anche qui la traccia ci dà qualche suggerimento, non ci lascia proprio nel deserto e ci permette di spaziare su diversi temi (dalla TV al web) pur restando sul concetto di fama nei tempi attuali.
Conoscere l’argomento del tema
Come ho detto la nostra scelta si deve basare sulle conoscenze che abbiamo nel momento in cui bisogna scrivere il tema. A scuola, agli esami, non c’è possibilità di documentarsi, dobbiamo essere già preparati.
Io ho già fatto la mia scelta: di storia non so nulla che mi permetta di scrivere anche un solo paragrafo, dunque scarto il tema della tipologia 3.
Il tema sull’analisi del testo mi sembra abbastanza infantile e non certo da maturità: fare il riassunto di una poesia di Ungaretti, spiegare un’espressione, individuare gli “elementi che caratterizzano la città” e “soffermarsi sugli aspetti linguistico lessicali della poesia in particolare sugli aggettivi”. È un tema da maturità, questo?
Scarto anche il tema della tipologia 2, quella del saggio o dell’articolo. Gli ambienti trattati sono 4:
- ambito artistico-letterario
- ambito socio-economico
- ambito scientifico
- ambito storico-politico
Comportano conoscenze che non ho. Resta il tema generale. È un tema libero, in cui si chiede allo studente di parlare di qualcosa di strettamente personale: le sue opinioni.
Creare una scaletta per il tema
Come per la scrittura di un post, e di una storia, anche per scrivere un tema bisogna preparare una scaletta che ci faciliti la stesura del testo. La scaletta è un insieme di punti da seguire e sviluppare. È come sezionare la traccia del tema in varie parti e poi scriverne una per una.
È risaputo che un tema vada scritto partendo da un’introduzione, passando poi per un corpo e arrivando infine alla conclusione, ma sappiamo anche che questo non significa assolutamente nulla. A noi serve sapere cosa scrivere nel nostro tema. Sarà la scaletta a dircelo.
Una bozza di scaletta
- Introduzione sulla frase di Warhol/introduzione sul concetto generale di fama
- la fama nella società odierna: dallo spettacolo alla politica
- la fama nell’industria televisiva (reality e talent show)
- la fama nei social media (Twitter, Facebook, Youtube, Google+, blog, forum, ecc.)
Che cosa abbiamo appena fatto? Abbiamo sezionato la nostra traccia individuando i punti principali proposti e mettendoli in forma di elenco: diventa tutto più chiaro e ci permette di riflettere meglio su cosa scrivere e di arrivare presto a una scaletta definitiva. Ho dato due alternative all’introduzione del tema: se conoscete Andy Warhol – non solo per sentito nominare – potete usare la prima, altrimenti vi tenete sulla seconda.
La scaletta definitiva
- Introduzione sul concetto di fama: che cosa significa per me essere famosi.
- Prendendo come esempi alcuni personaggi della politica e dello spettacolo, analizzo come e perché sono diventati famosi.
- Rifletto sulla fama di alcuni illustri personaggi storici e faccio un confronto con i primi.
- Parlo della fama effimera offerta dai reality e dai talent show in TV.
- Parlo dell’impatto che questi personaggi (politici e dello spettacolo, storici, dei reality) hanno avuto sul mio sviluppo culturale, sui miei valori e sulle mie convinzioni.
- Accenno ai social media che uso più spesso e perché.
- Parlo di come percepisco la fama degli stessi personaggi su esposti nei social media.
- Confronto la forza della TV e quella del web nel rafforzare o sminuire la fama di un personaggio pubblico.
- Concludo con un pensiero personale su come andrebbe veicolata la fama con i media.
Conclusione
Come avete visto, scrivere un tema non è assolutamente difficile. Purtroppo non avevo in mente il concetto di blog, quando ero studente, altrimenti nessun 4 avrebbe sporcato il mio foglio protocollo.
Se siete studenti prossimi alla maturità, utilizzate pure la mia scaletta – o, meglio, createne una vostra – e scrivete il tema generale che ho preso come esempio.
Cristiana Tumedei
Beh, hai scritto una guida utile e chiara. Bravo!
Io ero una di quelle che nei temi prendeva quasi sempre il massimo dei voti. Che noia! Sai quando andavo peggio? Quando non utilizzavo la scaletta, che ero solita sviluppare a mente. In quei casi commettevo sempre un errore: il finale.
A detta dei miei insegnanti era come se non concludessi mai la trattazione. Inoltre, ero davvero prolissa.
Col tempo ho imparato a fare meglio. Anche se ricordo che all’università ebbi qualche problema ad affrontare i test scritti a risposta chiusa. Il limite imposto mi impediva di affrontare l’argomento come avrei voluto. Quindi, ho imparato a puntare all’essenziale. Ma questo è un aspetto diverso della scrittura, che magari avrai voglia di affrontare in seguito.
Daniele Imperi
Grazie.
I quiz a risposta chiusa non piacciono neanche a me. Sull’essenziale prendo nota a più in là, settembre, ci sarà un post. Grazie dell’idea
Alessandro Madeddu
Il mio tema, per un decennio, è stato sempre e inevitabilmente troppo corto.
Daniele Imperi
Come me
Greta
Guida molto utile. Io a scuola sono sempre stata fedele alla scaletta, tendo a farlo più a mente (e sbaglio) ora. Tra l’altro hai preso ad esempio una traccia su cui ho lavorato anche io
Daniele Imperi
Grazie Greta
Non ho mai usato la scaletta a scuola, purtroppo.
KINGO
I miei genitori mi hanno abituato a parlare di filosofia e politica da quando avevo sei anni. Di conseguenza, nei temi scolastici non ho mai preso meno di dieci, con qualsiasi insegnante.
A mio parere, nei temi scolastici, cosi’ come in fondo anche negli articoli di giornale, non conta quel che dici, ma come lo dici. Non si puo’ sapere tutto, eppure un giornalista deve saper parlare di tutto. E’ questa la maturita’ che viene richiesta alla fine del liceo: sapersi destreggiare con qualsiasi cosa ti venga richiesta, riuscire a cavarsela anche quando si viene messi in difficolta’.
La nostra mente deve essere un elastico, capace di buttarg giu’ venti colonne di tema durante la prima prova, ma anche di esprimere sinteticamente i concetti nelle domande a risposta chiusa della terza prova.
Daniele Imperi
Hai ragione. Io ho avuto un’insegnante che contestava invece le idee nei temi: e questa si chiama censura a casa mia.
KINGO
La differenza tra scrivere un tema e scrivere un post sta tutta li: il tema lo fai per una persona sola, che purtroppo spesso ha le sue idee radicate in testa.
Ricordo che per quattro mesi ebbi un’insegnante bigotta che andava in chiesa tutti i giorni. Ovviamente nei temi non mi sognai minimamente di parlare dell’evoluzionismo, nonostante una volta l’argomento calzasse proprio a pennello.
Purtroppo, la maturita’ che insegnano al liceo e’ anche quella di saper capire e assecondare chi “comanda”, ovvero chi ha il coltello dalla parte del manico.
Il problema piu’ grande della scuola sono proprio i voti, in quanto danno la possibilita’ a qualcuno di imprimere il suo giudizio su qualcun altro. E purtroppo avviene in modo indelebile, tant’e’ che i tuoi quattro te li ricordi ancora…
Daniele Imperi
Ognuno di noi ha le sue idee radicate in testa, ma l’insegnante di italiano deve correggermi la forma, l’esposizione, la fedeltà alla traccia, non le mie idee: quelle sono mie e sono sacre.
A scuola andavo anche per questo motivo: non mi piegavo a chi deteneva il potere.
Damhia
Hai pienamente ragione.
Bisogna crearsi una scaletta mentale per poter fare un tema al meglio. Io in ogni tema mi sono sempre fatta una scaletta e devo dire che mi ha aiutata molto per scrivere di più e dare un filo logico al discorso. Giustamente si possono scrivere colonne e colonne in un tema, ma se non si segue la traccia allora non si ha alcun risultato.
Daniele Imperi
Ciao Damhia e benvenuta nel blog.
Dovrebbero insegnare come si scrive un tema, allora. E far fare degli esercizi.
Graziano Ferro
Daniele, mi ricordo un tema memoriabile, un pure esercizio di stile retorico in cui attaccavo con ferocia Dante, apostrofandolo come un pazzo visionario! Risultato: il massimo dei voti. Il tema era scritto bene!
Grazie ad Enzo, il mio insegnante.
Daniele Imperi
L’insegnante deve esser super partes, altrimenti mina la fiducia che dovrebbe conquistarsi negli studenti.
Graziano Ferro
*memorabile
*puro
Elisabetta
Passo il post a mio marito che è insegnante ^_^
Daniele Imperi
Va bene, basta che non si offende perché ho parlato male di qualche insegnante
Lucia Donati
Non so cosa intendi tu per articolo o post come sinonimo di “tema”. I temi non sono tutti uguali. Quelli della scuola primaria sono descrittivi (descrivi la tua famiglia ecc.); c’è anche il tema in cui si racconta qualcosa (è un tema narrativo) ; in quelli della scuola media e superiore sono si espone l’argomento ed è con questi ultimi che s’intende il tema scolastico “classico”, diciamo così. In quest’ultimo caso potrebbe a mio avviso essere anche chiamato articolo, come tu hai fatto (si tratta di un’esposizione in tutti e due i casi), in senso più ampio ma forse non scorretto. Mai avuto problemi con i temi, mi piacevano. Bell’articolo
Daniele Imperi
Grazie. Sì, intendevo i temi delle scuole secondarie.
Lucia Donati
Vorrei leggere il tuo tema su Dante. Per vedere gli argomenti della tua tesi.
MikiMoz
Non interagisco spesso ma ti leggo sempre, e sempre molto volentieri!
Il tuo blog mi piace molto, passo per dirti che se vuoi farlo conoscere ai lettori del Moz o’ Clock -anche se non hai affatto bisogno di pubblicità, vedo^^- puoi fare una capatina da me dopo la mezzanotte!
Ciao e ancora complimenti per il lavoro che svolgi!
Moz-
Daniele Imperi
Grazie MikiMoz
Perché dopo la mezzanotte? A quell’ora il mio pc – e il suo padrone… – dorme.
La pubblicità, comunque, fa sempre bene
MikiMoz
Perché il post dove parlo della cosa uscirà qualche minuto dopo la mezzanotte… Pubblico ogni martedì e venerdì (ma dall’estate si passa al mercoledì e sabato^^)
Moz-
franco zoccheddu
Io scrivevo i temi sempre direttamente in bella copia. Ma vi parlo dei primi anni ottanta, e purtroppo dopo trent’anni devo ammettere che ora, col pc che mi permette correzioni continue istantanee, se dovessi scrivere con la penna i temi avrei qualche difficoltà, nel senso che dovrei scrivere in brutta copia prima.
Sugli insegnanti do ragione a tutti voi: sono insegnante e ne vedo di tutti icolori, anche da parte mia qualche volta. Credo che l’importante sia rimanere sempre a disposizione appena uscito dall’aula e accettare di discutere con gli alunni, sempre e comunque.
Daniele Imperi
Insomma, a quanto pare, soltanto io ero una schiappa coi temi
M’ero dimenticato che sei insegnante… ovviamente non ho parlato male di te
Il meglio di Penna Blu – Maggio 2013
[…] Continua a leggere Come scrivere un tema. […]
Riccardo
Buongiorno,
sono capitato per caso su questa pagina, nel mezzo di una ricerca volta a scoprire cosa suggerisce la rete circa lo “scrivere un tema” (argomento su cui i professionisti della scuola si interrogano con molta serietà; per chi fosse interessato un buon testo è Scritti sui banchi di Benedetti e Serianni).
Vorrei fare una semplice osservazione a difesa del tema sull’analisi del testo, definito infantile e non da maturità. Non sono infatti per nulla d’accordo! L’analisi del testo è un lavoro complesso che richiede specifiche competenze, di certo non banali. La semplice parafasi è esercizio che mette spesso a dura prova gli studenti, poco avvezzi a muoversi sul terreno della poesia. Il soffermarsi sugli aspetti linguistici può sembrare banale a chi non sappia in cosa consista questa operazione: saper leggere una poesia significa saperne distinguere le peculiarità metriche, le figure retoriche, i ritmi, i suoni: un lavoro impossibile se non preceduto da una adeguata preparazione.
Inoltre, un altro lavoro apparentemente banale come l’individuare gli “elementi che caratterizzano la città” può essere spunto per una riflessione sull’autore e sulla sua poetica, nonché sul ruolo della città nel suo immaginario e nella sua produzione; da qui ci si può spingere, se richiesto, a riflessioni di carattere storico e sociale.
Insomma: il tema di carattere letterario non è per nulla scontato.Direi che al Liceo Classico è il tema per eccellenza, un biglietto da visita molto più prestigioso rispetto al più scontato, spesso banale e “facile”(e per questo frequentatissimo) tema di carattere generale, che rischia di diventare un contenitore di luoghi comuni da opinionisti del foglio protocollo. Il tema letterario appare elementare laddove non ci sia stata un’educazione al gusto e alla tecnica poetica.
Grazie per lo spunto!
Riccardo
Emer
Bello. Di quella bellezza che è sostanza.
La scrittura è così semplice, che chi scrive deve usare aggettivi complicati parlando della scrittura per non sembrare stupido. Ma la semplicità non è facile! Come non è facile sentirsi stupidi ed andare avanti. Nel mio modo di vedere.
Io comunque andavo male in Temi: non è curioso che il tema esista solo come un ricordo delle scuole? E poi, nella vita, non valgono più, come non vale quella professoressa che si accaniva a correggere le idee, perchè forse nemmeno le sue piacevano agli altri?
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[…] L’esperienza è poca, la scuola non permette molta libertà di espressione, secondo me. Scrivere temi è ingabbiarsi in regole rigide, a volte. A tutto questo si aggiunge una società tecnologica che […]
martina miele
Salve. Prossima settimana ho da fare un tema per la maturità ma non sono brava a scrivere. Saresti così gentile da potermelo fare tu se no sto nei casini.
Daniele Imperi
Ciao Martina, benvenuta nel blog.
Ovviamente sai benissimo che non posso scrivertelo io il tema
Leggi attentamente questo articolo e vedrai che scriverai il tuo tema senza problemi.
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