Si può usare la virgola prima della congiunzione “e”?

Uso della virgola prima della congiunzione e

Ci sono regole precise sull’uso della “e” dopo una virgola? O non va mai usata? Frasi indipendenti, incisi ed elenchi: quando usarla e quando no.

Usare la virgola prima della congiunzione “e” è corretto o è sempre un errore? Quando possiamo usare la “e” dopo la virgola?

Mi hanno sempre insegnato a non mettere la congiunzione “e” dopo la virgola, ma a scuola non possono certo mostrarti tutti i casi possibili che si possono verificare.

Qualcuno sostiene che l’uso della virgola sia sempre personale, come la punteggiatura in generale, che dipende dall’estro dell’autore: non sono per niente d’accordo su questo punto.

Sull’uso della virgola prima della “e” c’è confusione, a volte. Una lettrice mesi fa mi ha chiesto di farle degli esempi e le ho promesso che dopo l’estate avrei scritto un articolo. Promessa mantenuta, anche se con notevole ritardo.

La virgola prima della congiunzione “e” in 2 frasi indipendenti

La congiunzione “e” può unire 2 frasi indipendenti:

Lunedì sono stato interrogato in Italiano e mercoledì mi ha interrogato la prof di Matematica.

Ma la frase è ugualmente corretta se usiamo la virgola prima della congiunzione “e”:

Lunedì sono stato interrogato in Italiano, e mercoledì mi ha interrogato la prof di Matematica.

In questo secondo esempio la virgola indica una pausa, magari per sottolineare l’indignazione dello studente.

E quando le frasi sono di più? È ugualmente consentito l’uso della virgola prima della congiunzione “e”, perché dipende dall’effetto che vogliamo dare:

Saremo in giro tutta l’estate. A giugno visiteremo Roma, Firenze e Venezia, a luglio andremo al mare in Sardegna, ad agosto faremo escursioni in Valtellina, e a settembre ci dedicheremo a musei e gallerie d’arte.

La virgola prima della “e” indica qui un cambiamento radicale: dopo 3 mesi intensi, a settembre facciamo qualcosa di meno impegnativo fisicamente.

Saremo in giro tutta l’estate. A giugno visiteremo Roma, a luglio andremo al mare in Sardegna, ad agosto faremo escursioni in Valtellina e a settembre ci dedicheremo a musei e gallerie d’arte.

In questo secondo caso, invece, stiamo semplicemente elencando la nostra estate piena di svaghi.

Usare la virgola prima della “e” negli incisi

L’inciso è una breve spiegazione o descrizione, una sorta di parentesi all’interno di una frase:

Era deciso a scoprire dove si fosse nascosto – ormai era la sua missione personale – e a fargli pagare il tradimento.

Prendiamo un periodo differente, in cui è necessario usare la virgola prima della congiunzione”e”:

Se avesse atteso troppo tempo – e c’era questa possibilità –, non sarebbe mai riuscito a trovarlo.

In questo caso ho inserito una virgola perché c’è una subordinata, che va separata dalla principale. Secondo alcuni invece è sufficiente la lineetta dell’inciso.

L’inciso può essere anche inserito fra 2 virgole:

Alla fine lo trovò, s’era nascosto in un boschetto, e diede finalmente sfogo alla sua rabbia.

La virgola è necessaria perché collega la prima frase alla seconda e fa capire dove finisce la frase incidentale.

La virgola prima della congiunzione “e” in un elenco

Quando in una frase dobbiamo elencare oggetti, stati d’animo, colori, qualità, persone, ecc., separiamo ogni elemento dell’elenco con una virgola: è lecito inserire una “e” alla fine dell’ultimo elemento?

Facciamo un esempio:

Sul campo c’erano schegge di granate, fucili spezzati, elmetti deformati, pezzi di radio, e soldati senza vita.

Verrebbe da pensare che la virgola sia superflua. Ma possiamo anche pensare che sia superflua la congiunzione. Le frasi, infatti, risultano entrambe corrette se togliamo l’una o l’altra:

Sul campo c’erano schegge di granate, fucili spezzati, elmetti deformati, pezzi di radio e soldati senza vita.

Sul campo c’erano schegge di granate, fucili spezzati, elmetti deformati, pezzi di radio, soldati senza vita.

La verità è che tutte e 3 le frasi sono corrette:

  1. Nel primo caso la virgola dopo la congiunzione “e” indica una pausa: c’è un elenco di oggetti sul campo dopo la battaglia e la virgola segna una doverosa pausa per dare più risalto ai soldati caduti. È un effetto drammatico, potremmo dire.
  2. Il secondo caso ci appare come un freddo resoconto di ciò che è stato trovato su quel campo di battaglia. La congiunzione ha l’effetto di chiusura: oltre i soldati non c’è altro da segnalare.
  3. Il terzo caso, invece, è opposto al primo: quell’ultima virgola sottolinea ancor più il dramma della battaglia, perché i soldati sono accomunati agli oggetti, essi stessi ormai divenuti oggetti senza vita.

La congiunzione “e” dopo la virgola: altri esempi?

Quando vi è capitato di trovare la “e” dopo la virgola? Vi è sembrato corretto l’uso? Avete dubbi su quando usare la “e” dopo una virgola?

20 Commenti

  1. Orsa
    giovedì, 16 Dicembre 2021 alle 11:15 Rispondi

    Anche i miei vecchi professori hanno sempre sostenuto questa regola così desueta e irrazionale. Quanto vorrei poter tornare indietro, salire in piedi sul banco, e (virgola + congiunzione) declamare solennemente:
    “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e (CONGIUNZIONE!) a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e (CONGIUNZIONE!) un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e (CONGIUNZIONE!) segni il punto in cui il lago cessa, e (CONGIUNZIONE!) l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.”

    • Daniele Imperi
      giovedì, 16 Dicembre 2021 alle 12:14 Rispondi

      Ah, mi ero dimenticato della congiunzione “e” dopo la virgola nel pezzo più famoso de “I promessi sposi”!
      E chissà quanti altri esempi nel romanzo ci sono.

  2. Corrado S. Magro
    giovedì, 16 Dicembre 2021 alle 12:32 Rispondi

    Salve signore e signori!
    Cresciuto nel profondo sud oltre lo stretto, in epoca remota anteriore alla vostra (inizio anni 50), e dove l’italiano era da considerare lingua “straniera”, chissà perché gl’insegnanti di lettere ammettevano l’uso della virgola prima della “e “. Naturalmente non come norma ma in casi specifici. Non mi ci sono sottratto.
    … accipicchia! L’ho fatto anche ora senza volerlo, credetemi.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 16 Dicembre 2021 alle 13:23 Rispondi

      Non sapevo che a quei tempi era concessa. Starò attento quando leggerò un libro di quel periodo.
      Nel caso del tuo commento, però, è più che lecita, perché dopo un inciso.

  3. Anna Campanella
    venerdì, 17 Dicembre 2021 alle 13:23 Rispondi

    Grazie Daniele, anche se con molto ritardo, la tua spiegazione e` stata molto apprezzata.

    • Daniele Imperi
      venerdì, 17 Dicembre 2021 alle 13:24 Rispondi

      Ciao Anna, benvenuta nel blog. Ti è stato utile, quindi?

  4. Raffaella
    venerdì, 17 Dicembre 2021 alle 18:26 Rispondi

    Io adoro la e dopo la virgola! Ovviamente usata con criterio.

    • Daniele Imperi
      sabato, 18 Dicembre 2021 alle 8:07 Rispondi

      Non mi sono venuti in mente altri casi in cui è lecita la e dopo la virgola, ma concordo che bisogna usarla con un certo criterio.

  5. Grazia Gironella
    mercoledì, 29 Dicembre 2021 alle 17:13 Rispondi

    Uso spesso la congiunzione “e” dopo la virgola; mi piace e corrisponde alla pausa nel parlato. Negli elenchi mi capita più di rado.

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 29 Dicembre 2021 alle 17:34 Rispondi

      Se la pausa è necessaria, ci può stare la virgola dopo la “e”, anche se io l’ho usata molto raramente.

  6. Marco
    giovedì, 6 Gennaio 2022 alle 12:24 Rispondi

    Sono assolutamente in disaccordo. Quanto affermato testimonia la scarsa formazione delle regole di grammatca elementare. Evidenzi, se mai, l’enfatico uso della virgola posta dopo la congiunzione; mai una virgola prima! L’ uso della punteggiatura, delle interpunzioni, lo può trovare nei vecchi testi di Grammatica. Oggi parrebbe ingiustificatamente disatteso, in nome della libera espressione ed interpretazione di chi scrive. Non sarà semplice ignoranza?

    • Daniele Imperi
      venerdì, 7 Gennaio 2022 alle 9:21 Rispondi

      Da come scrivi sembra che tu non abbia letto l’articolo. Fai qualche esempio, magari con gli incisi: “Alla fine lo trovò, s’era nascosto in un boschetto, e diede finalmente sfogo alla sua rabbia.” Prova a togliere la virgola:

      “Alla fine lo trovò, s’era nascosto in un boschetto e diede finalmente sfogo alla sua rabbia”. Se non metti la virgola, non si capisce chi sia il soggetto dell’ultima frase.

      La virgola dopo la congiunzione non è da spiegare, serve per inserire un inciso, per esempio.

  7. Adriano
    martedì, 11 Gennaio 2022 alle 19:02 Rispondi

    Secondo Voi, nel seguente periodo:
    Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano alle opere già classificate come attività di edilizia libera ai sensi dell’articolo 6 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 2 marzo 2018, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 81 del 7 aprile 2018, o della normativa regionale, e agli interventi di importo complessivo non superiore a 10.000 euro, eseguiti sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni dell’edificio, fatta eccezione per gli interventi di cui all’articolo 1, comma 219, della legge 27 dicembre 2019, n. 160.
    L’eccezione finale, cosa riguarda? Cioè, dalla parola “eccezione” quanto è corretto risalire il periodo per far valere l’eccezione? Dai miei ricordi, la combinazione “, e” è un separatore più forte della sola sola virgola, e pertanto l’eccezione non potrebbe risalire oltre questa…

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 12 Gennaio 2022 alle 8:18 Rispondi

      Ciao Adriano, benvenuto nel blog.
      Non ho capito che intendi. La parola “eccezione” non è seguita dalla virgola e dal punto, che invece precedono “agli interventi”.
      A me sembra comunque che le eccezioni si riferiscano alle disposizioni.

      • Adriano
        mercoledì, 12 Gennaio 2022 alle 9:49 Rispondi

        In pratica la domanda è se *da come è scritta la frase*, l’eccezione finale si applica solo “agli interventi di importo complessivo non superiore a 10.000 euro”, o se è corretto applicarla anche “alle opere già classificate come attività di edilizia libera…”

        • Daniele Imperi
          mercoledì, 12 Gennaio 2022 alle 10:28 Rispondi

          Bisogna togliere un po’ di incisi. I legislatori di lingua italiana e punteggiatura non capiscono nulla. Togliendo gli incisi, diventa:

          “Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano alle opere già classificate come attività di edilizia libera ai sensi dell’articolo 6 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, o della normativa regionale, e agli interventi di importo complessivo non superiore a 10.000 euro, fatta eccezione per gli interventi di cui all’articolo 1.”

          Così ti sembra più chiaro?

          Secondo me le disposizioni non si applicano neanche agli interventi di massimo 10.000 euro, il tutto con l’eccezione di quanto scritto nell’articolo 1. Leggi ora cosa dice quell’articolo 1.

  8. Adriano
    mercoledì, 12 Gennaio 2022 alle 11:51 Rispondi

    Voglio precisare che il mio è un ragionamento solamente linguistico. Di fatto viene dato per scontato che l’intenzione del legislatore è di non applicare la disposizione agli interventi di edilizia libera ed agli altri interventi (oggetto di bonus edilizi) se di importo inferiore ai 10000 euro, ma di escludere dalla deroga gli interventi normati dal comma 219 art.1 della L.160/2019 (anche se in edilizia libera e/o sotto i 10000 euro).
    Ma leggendo il testo della norma che ho riportato sopra, secondo me l’eccezione si dovrebbe applicare solo agli interventi sotto i 10000 euro, pertanto gli interventi in edilizia libera sarebbero sempre dispensati dall’applicazione delle disposizioni con cui si apre il periodo. Questo perché la “e ,” separa in 2 parti la frase.

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 12 Gennaio 2022 alle 12:07 Rispondi

      Togliendo tutto il “superfluo”, abbiamo:

      “Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano alle opere già classificate come attività di edilizia libera e agli interventi di importo complessivo non superiore a 10.000 euro, fatta eccezione per gli interventi di cui all’articolo 1.”

      Potrebbe essere come dici tu o potrebbe riferirsi anche alla prima parte.

  9. Adriano
    mercoledì, 12 Gennaio 2022 alle 12:23 Rispondi

    Secondo me, ed i miei ricordi scolastici, la differenza la fa la virgola messa davanti alla “e” che congiunge gli interventi di edilizia libera e gli interventi di importo inferiore ai 10000 euro. Tu non ce l’hai messa, pertanto l’eccezione riguarda tutto il periodo precedente all’eccezione… loro l’hanno messa. Comunque vedo che non è una regola così univoca come credevo.

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 12 Gennaio 2022 alle 12:31 Rispondi

      Io l’ho tolta perché ho tolto i vari incisi. Se è per questo, nel testo c’è anche una virgola prima della “o”, che invece non serve.
      Che intendeva i legislatore?

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