3 domande da porsi prima di scrivere un libro

3 domande da porsi prima di scrivere un libro

Jonathan Milligan è un esperto che aiuta i professionisti a raggiungere un lavoro più soddisfacente. In una newsletter ha pubblicato “3 domande da porsi prima di iniziare a creare e distribuire contenuti”.

Secondo Milligan, prima di iniziare a creare un blog o aprire un canale su YouTube, bisogna porsi 3 domande:

  1. Le persone che voglio raggiungere usufruiscono di contenuti su questo argomento?
  2. È un argomento di cui le persone si sono preoccupate per un periodo di tempo consistente (5 anni o più)?
  3. Le persone spendono soldi su questo argomento per risolvere un problema o soddisfare un desiderio?

Sono domande interessanti, che quasi nessuno – scommetto – si pone. Scrivere un libro è un lavoro, anche se non pagato; pubblicare un libro significa immettere nel mercato (editoriale) un prodotto commerciale.

Sono quindi domande che riguardano anche noi che scriviamo e che vogliamo pubblicare un libro o continuare a farlo.

Ho voluto riproporle adattandole al contesto editoriale.

1) I lettori leggono il tipo di libro che hai scritto?

Ho sentito di autori che vorrebbero pubblicare un libro di poesie o un’autobiografia.

Le poesie non vendono. Anche la docente del corso di editing che ho frequentato ne ha parlato. Anzi, ha aggiunto che nel settore delle poesie è normale chiedere contributi all’autore.

La mia raccolta di poesie macabre, scritte fra il 1994 e il 2008, resta nel limbo dei libri non pubblicati.

E le autobiografie? Proprio alcune settimane fa leggevo qualcosa in proposito. A meno che tu non abbia fatto qualcosa di straordinario, unico, impressionante… a nessuno interesserà leggere un libro sulla tua vita.

Facciamo un esempio di questi giorni: Spare (che non leggerò mai) ha già venduto 3,2 milioni di copie. In Italia la tiratura è stata di 150.000 copie e ne è prevista una seconda di 100.000 (fonti: fanpage.it e ansa.it).

Sì, i lettori, anche in Italia, leggono le autobiografie e le case editrici le pubblicano… ma quelle dei personaggi famosi. Un dettaglio non certo trascurabile.

2) L’argomento del libro interessa le persone in questi ultimi anni?

Non confondiamo l’argomento con il genere letterario: Spare appartiene al genere autobiografico, ma l’argomento è la vita del principe Harry.

Quindi, di nuovo, la risposta è sì: questo argomento – che io classifico come gossip – interessa la massa, perché la massa ama i pettegolezzi, ama farsi gli affari dei personaggi famosi.

Alla massa non frega nulla della vita di noi comuni mortali.

L’argomento è in genere molto importante per la saggistica. Ci sono giornalisti che ogni anno pubblicano un libro su questioni/eventi dibattuti nell’ultimo anno.

E per i romanzi? Nel 2022 i 10 libri più venduti appartengono a questi generi letterari:

  • 30% romanzi gialli e storie d’amore
  • 20% narrativa non di genere
  • 10% romanzi storici e romanzi per adolescenti

Non ho nulla di ciò in cantiere.

Dobbiamo preoccuparci di queste classifiche, prima di scrivere un romanzo? No, assolutamente. Dobbiamo solo preoccuparci se la casa editrice che abbiamo scelto pubblichi il genere letterario del nostro romanzo.

Ma una casa editrice è un’azienda, un’impresa, quindi non avrà nel suo catalogo generi che non vendono.

3) I lettori spendono soldi sull’argomento del libro per risolvere problemi o soddisfare desideri?

Un romanzo non può risolvere un problema, eccetto quello di fungere da intrattenimento. Questa domanda è più appropriata per un manuale (prendiamo i manuali di cucina, di giardinaggio, di scrittura, i manuali tecnici), anche per un saggio al limite.

Per la narrativa possiamo parlare di soddisfare un desiderio di conoscenza, di puro piacere nella lettura di una storia interessante. L’uomo ama le storie da sempre. Ha quindi un innato bisogno di conoscere storie, di lasciarsi trasportare dalle vicende narrate.

I lettori spendono soldi per particolari tipi di storie?

Basta leggere le classifiche: polizieschi e romanzi rosa vincono su tutti. Fantasy e fantascienza sono nicchie, ma neanche piccole.

Tirando le somme, direi che la domanda più urgente da porsi è senz’altro la prima. Neanche a farlo apposta – o forse Milligan l’ha fatto apposta – le domande sono poste in ordine di importanza.

I lettori leggono il tipo di libro che avete scritto?

8 Commenti

  1. MikiMoz
    giovedì, 26 Gennaio 2023 alle 13:26 Rispondi

    Vero, è la prima domanda che conta perché riassume e contiene implicitamente anche le altre.
    Si parla infatti di TIPO, perché a volte vale anche CHI scrive, la sua firma.
    Per assurdo, una cosa di fantascienza scritta da X la potrei leggere, ma scritta da A, B, C… no.
    C’è da tenere conto anche di questo, del peso che si ha (o si pensa di avere): che poi è un po’ il dicorso sul libro gossipparo di Harry.
    Mi ha colpito la questione delle poesie, non sapevo che fosse un genere così poco redditizio…
    Sarà anche perché i poeti veri son pochi.

    Moz-

    • Daniele Imperi
      giovedì, 26 Gennaio 2023 alle 14:00 Rispondi

      Sì, la prima domanda riassume in pratica anche le altre: se le persone leggono un tipo di libro, ovviamente sono interessate all’argomento e spendono soldi per quell’argomento.
      Sono d’accordo anche sul chi scrive. Prendi un autore che ha scritto decine di libri su cucina e giardinaggio e poi un giorno se ne esce con un romanzo di fantascienza…

      • MikiMoz
        venerdì, 27 Gennaio 2023 alle 11:06 Rispondi

        Può valere lo stesso anche in altri campi, prendiamo il cinema: se Tarantino (mio regista preferito) facesse un film di fantascienza (genere che non amo minimamente), lo vedrei.
        Un po’ come successo con Dune di Lynch, visto perché era di Lynch :)

        Moz-

        • Daniele Imperi
          venerdì, 27 Gennaio 2023 alle 11:29 Rispondi

          Sì, anche nel cinema. Un film di fantascienza di Tarantino lo vedrei anche io.

  2. Orsa
    venerdì, 27 Gennaio 2023 alle 11:42 Rispondi

    Il romanzo di fantascienza scritto dal cuoco famoso potrebbe essere un successo commerciale (ma non successo editoriale), perché vuoi mettere il fattore curiosità scatenato tra i suoi lettori? Magari sarà anche un fiasco, ma intanto l’ondata di vendita è certa.
    Il libro che ho in mente parla di #gattini, se faccio i conti tenendo in considerazione il popolo del web come potenziali lettori… divento milionaria 😂
    Poesie macabre pubblicate in una bella edizione illustrata, pensaci! :)

    • Daniele Imperi
      venerdì, 27 Gennaio 2023 alle 11:49 Rispondi

      Sì, purtroppo ci sarà senza dubbio un gran numero di vendite… ma chissà che recensioni.
      I gattini funzionano sempre :)
      Fatti un giro per i siti delle case editrici e vedi quanti libri sfornano sui gatti.
      Poesie macabre illustrate non da me, però… le vignette umoristiche non vanno bene.

      • Orsa
        venerdì, 27 Gennaio 2023 alle 11:57 Rispondi

        Infatti pensavo più a qualcosa stile Abeditore per le illustrazioni :)

        • Daniele Imperi
          venerdì, 27 Gennaio 2023 alle 12:02 Rispondi

          Quello stile è il massimo, infatti!

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