Virgole tu spargi a larga mano… direbbe Leopardi, oggi, se leggesse alcuni testi. Il problema contrario, invece, è quando il lettore è costretto a un’apnea continua, perché chi scrive snobba le virgole, ne fa un consumo morigerato, economizza la sua scrittura.
Ricordo una cartolina scritta da un’amica, tantissimi anni fa: fu proprio come se avesse preso una manciata di virgole e le avesse sparse a caso sul testo. Un uso tipico e errato della virgola è simile a questo brano da premio Nobel:
Il soldato, obbedì all’ordine e, andò subito a controllare la casa disabitata. «Libera signore!» urlò.
Eppure questo simbolo apparentemente insignificante può determinare la comprensione del testo, tanto che, senza una virgola al posto giusto, l’intero brano potrà sembrare assurdo. Come? Continuiamo a leggere.
Una virgola per salvare la specie umana
Un contadino ha un vitello e la madre del contadino è anche la madre del vitello.
Vi suona strana? È una frase che circola anche con una variante, che non ne cambia comunque il senso. Io me la ricordo così dai tempi del liceo. Dunque, non ci risulta che la specie umana sia interfeconda con quella bovina, Minotauro a parte, no? E allora come si spiega questa frase? Mettendo la virgola (o anche un punto e virgola) là dove serve:
Un contadino ha un vitello e la madre, del contadino è anche la madre del vitello.
Ok, quindi c’è un contadino che possiede sia il vitello sia la mucca che l’ha partorito. Quella povera donna di sua madre può dormire sonni tranquilli.
La virgola nelle frasi subordinate e coordinate
A che serve una virgola? A dare una breve pausa nella lettura, uno stacco per facilitare la comprensione di un periodo. Ricorriamo a due esempi per chiarire meglio:
Se fossi arrivato prima, sarei riuscito a prendere il treno.
Qual è la frase subordinata? In questo caso la prima. E, come vedete, ho usato una virgola per distinguere le due frasi. In qualche caso l’assenza della virgola può creare anche dei dubbi sulla comprensione del testo:
Se sto bene con te mi sento meglio.
Qui le alternative sono due:
- Se sto bene, con te mi sento meglio.
- Se sto bene con te, mi sento meglio.
Quando scrivo per il blog, mi dimentico di tutto il resto.
Ecco un altro esempio in cui usare la virgola per differenziare le due frasi. E anche con il “quando” possiamo trovare delle difficoltà a capire un testo, se manca la virgola al posto giusto:
Quando dormo con te mi trovo meglio.
Il che potrebbe significare:
- Quando dormo, con te mi trovo meglio.
- Quando dormo con te, mi trovo meglio.
Nel Gargantua e Pantagruele di Rabelais ho trovato questa frase non troppo chiara, non so se per errore del traduttore, dell’impaginatore o dell’autore stesso:
Il che vedendo gli altri si accostarono, pensando che avessero trovato resistenza all’assalto.
Ragionandoci, si capisce che avrebbe dovuto essere scritta così:
Il che vedendo, gli altri si accostarono, pensando che avessero trovato resistenza all’assalto.
La virgola con il vocativo
Sapete che esiste un vocativo, sì? Quando chiamate qualcuno, in pratica lo invocate, anche se non è un dio. Quando parlate con qualcuno, state usando il vocativo pronunciando il suo nome. A scuola l’insegnante lo usava per interrogarvi: “Imperi!” e il cuore perdeva una decina di battiti.
Quindi non è corretto scrivere:
- No signore
- Allora Ciccio
- Ciao Chiara
- Sì Capitano
- Attenta piccola!
Ma si dovrebbe scrivere:
- No, signore
- Allora, Ciccio
- Ciao, Chiara
- Sì, Capitano
- Attenta, piccola!
Ricordate la storia dell’uccisione di Cesare? Cosa disse l’Imperatore romano, quando scoprì che suo figlio prese parte al suo omicidio?
Tu quoque, Brute, fili mi!
Ossia: Anche tu, Bruto, figlio mio!
Un vocativo, appunto. Fra due belle virgole.
La virgola negli incisi
Che cosa è un inciso? È una frase breve, una piccola parte di un periodo che, racchiusa fra due virgole, (quello precedente, per inciso, è un inciso) dipende dalla frase principale e aggiunge dettagli al testo.
Ecco alcuni esempi:
- Mia moglie, ciarliera come poche, non sta zitta un minuto.
- Il mio capo, prendendomi da parte, mi disse che mi avrebbe licenziato.
- Il cane, stanco di aspettare i miei comodi, mi fece la pipì su una gamba.
- La polizia, allarmata dagli spari, intervenne all’istante.
- Alla guida dell’auto, da non crederci, c’era una bambina.
Provate a immaginare queste frasi senza virgole. Non è così chiara la lettura.
Curiosità: la parola inciso è un calco dal greco antico κόμμα (komma), che proviene dal verbo κόπτω (kopto), tagliare. Ricordate come si dice “virgola” in inglese? Esattamente comma. Parola che usiamo anche noi nel linguaggio giuridico per indicare un accapo in un articolo di legge. Ma anche in altri contesti. Nel Medioevo si usava quel termine per indicare un segno corrispondente alla nostra attuale virgola.
La virgola dopo avverbi e congiunzioni
Quando leggo frasi come “No non sto bene” oppure “Sì andiamo al cinema”, mi vengono i brividi. Di rabbia. Possibile che nessuno si accorga che là mancano delle virgole? Queste sono le frasi scritte correttamente:
- No, non sto bene
- Sì, andiamo al cinema
Quegli avverbi vanno considerati come frasi, da staccare con una breve pausa dalle altre.
E per le congiunzioni? Ecco altri esempi:
- Sono stato all’accampamento, ma non c’era nessuno.
- Oggi non vado a scuola, perché non mi sento bene.
- Non ti ho visto a casa, né eri in ufficio.
- Hai detto che non avevi fame, eppure ti sei sbafato due pizze.
Non sono chiare le brevi pause date dalle virgole? Non ce ne accorgiamo, ma quando parliamo, le facciamo anche noi – eccetto i giornalisti televisivi, che dovrebbero imparare a usarle.
Usate le virgole?
In quali dei casi esposti siete soliti sbagliare? Non rispondete in nessuno, ché vado a controllare nei vostri blog.
franco battaglia
Io ne salto diverse, di virgole (certo non come Sanguineti) ma ultimamente faccio uso – forse anche esagerato – dei trattini, per esaltare gli incisi, li trovo più evidenzianti. Tu che ne pensi?
Daniele Imperi
Penso che coi trattini bisogna stare attenti, li trovo più “frenanti” per la lettura. Anche a me viene di usarne spesso, ma mi limito.
Marco Cagnotti
E vogliamo parlare dell’importanza della virgola nelle subordinate relative, che cambia il significato con funzione esplicativa se c’è oppure con funzione restrittiva se manca?
“I soldati, che si fidavano del comandante, andarono all’assalto”:
Funzione esplicativa: tutti i soldati andarono all’assalto perché si fidavano.
“I soldati che si fidavano del comandante andarono all’assalto”:
Funzione restrittiva: andarono all’assalto solo i soldati che si fidavano.
Che dire poi del barbaro, indecente, intollerabile uso della virgola schiaffata fra il soggetto e il predicato oppure fra il predicato e l’oggetto (anche quando è una subordinata), che impone una pausa senza senso?
“Sandra sapeva, che suo marito la tradiva”.
Bleah!
La virgola, negletta, trascurata, sparsa sul testo “a c**** di cane” (cit. R. Ferretti), è invece preziosissima.
Daniele Imperi
Vero, con la funziona restrittiva serve.
Nel secondo caso si vuole usare, sbagliando, la virgola per creare un effetto, quando basterebbe mettere il verbo al corsivo.
Chiara
Rispondo al tuo saluto, Daniele!
(v. esempio sui vocativi!)
Ne parlavo l’altro giorno con un mio collega, in quando una delle persone con cui lavoriamo (ingegnere) prima di spedire una mail trascorre ore ed ore a spostare le virgole. Legge lo stesso testo più volte, sempre con un’intonazione diversa.
Io, se devo essere sincera, le uso abbastanza intuitivamente. L’orecchiabilità è la spia che ci aiuta a comprendere se una virgola si trova nel posto giusto. Per questo anche io leggo spesso ad alta voce.
A tal proposito, ti consiglio un gruppo su facebook che ogni volta mi fa piegare dal ridere. Si chiama “almeno l’itagliano sallo” e contiene strafalcioni di vario tipo.
Uno sulle virgole?
Io amo cucinare i miei animali e la mia famiglia.
(Abbiamo un Hannibal Lecter in Italia e non lo sapevamo)
Daniele Imperi
Guarda, a me viene spontaneo usarle. Non credo di averle mai sbagliate, anche se a volte ho qualche dubbio.
Marina
Offro il mio contributo citando il grande Julio Cortàzar espressosi a proposito dell’uso della virgola: “La virgola è la porta girevole del pensiero». E fece questo esempio: «Se l’uomo sapesse realmente il valore che ha la donna andrebbe a quattro zampe alla sua ricerca». Se sei donna, certamente metteresti la virgola dopo la parola «donna»; se sei uomo, la metteresti dopo la parola «ha».
Daniele Imperi
Bello l’esempio di Cortàzar. M’è venuto spontanto netterla subito dopo “ha”
Daniela Vighesso
«Se l’uomo sapesse realmente il valore che ha la donna, andrebbe a quattro zampe alla sua ricerca». Se io sposto la virgola scrivendo: ” Se l’uomo sapesse realmente il valore che ha, la donna andrebbe a quattro zampe alla sua ricerca». Se è l’uomo a sapere il valore che ha, perché mai dovrebbe essere la donna a mettersi alla sua ricerca?. Ecco, secondo me, un bell’esempio di ambiguità nell’uso della virgola, campo nel quale ho molte cose da imparare.
Daniele Imperi
In effetti, spostando la virgola, la frase ha un altro significato, ma perde comunque di senso.
LiveALive
Io distinguersi due modi di usare la virgola: uno puramente logico, e uno “eufonico”. Intendo dire che uno può fare come Manzoni e decidere di usare la virgola in modo sistematico ogni volta che la grammatica lo richiede; ma se non si crea ambiguità di significato si può usare anche con lo scopo di creare un dato tono. Anche Manzoni, in verità, usava le virgola con questo ulteriore scopo, e anzi, a studiarla la punteggiatura manzoniana è meravigliosa.
Io comunque preferisco le frasi che scorrono con poche virgole, quindi ne uso poche e a volte le tolgo anche quando, pur richieste, mi pare si capisca tutto. Anche d’Annunzio aveva in dichiarato odio le virgole.
La facoltà espressiva della punteggiatura va studiata e sfruttata. Non dimentichiamo però che il “percepire” il bisogno di una virgola è anche questione di abitudine: la cosa può cambiare. C’è chi crede (alcuni miei amici editor) che in futuro si useranno solo i punti perché i lettori non sono più in grado di cogliere la finezza di due punti o un punto e virgola, e tra un po’ non capiranno più neppure la virgole.
E pure c’è chi vorrebbe abolire i segni di punteggiatura per lasciare un puro flusso di parole e immagini. La cosa era già stata fatta da Joyce, ma era troppo presto. Faulkner, Saramago e McCarthy così si sono limitati a scrivere i dialoghi senza virgolette (Faulkner però solo in alcuni passaggi), e c’è chi crede che presto verranno eliminati pure gli altri segni.
…chissà, è un argomento interessante.
Luciano Dal Pont
Ciao LIveAlive,
Guarda, francamente, se un giorno dovesse avverarsi la tua apocalittica previsione riguardo l’uso della punteggiatura, che io considero irrinunciabile, smetterei sia di scrivere che di leggere!
Daniele Imperi
I tempi di Manzoni, però, sono finiti da un pezzo
L’idea di cambiare le regole di grammatica per colpa di qualche idiota che non capisce mi dà davvero la nausea. Anziché migliorare gli ignoranti, ci mettiamo noi al loro stesso livello.
I dialoghi senza virgolette anche i romani li usavano, basta leggere alcuni testi latini (Cicerone, per esempio) e non ne trovi:
Un esempio preso da un dialogo nelle Tusculane.
LiveALive
Ah, io latino non lo conosco XD una volta, se è per questo, in alcuni testi non si usavano neanche gli spazi: tanto, dicevano, chi conosce la lingua ci arriva lo stesso. Il latino usava tradizionalmente un tipo di punteggiatura, anche per i dialoghi, diversa dalla nostra,
Luciano Dal Pont
Ciao Daniele,
ottimo il tuo articolo, l’ho letto con un misto di divertimento e di rabbia a stento repressa perché quando mi capita di leggere dei testi, di qualunque tipo essi siano, in cui non solo l’uso della virgola, ma più in generale di tutta la punteggiatura, è lasciato alla libera e giocosa interpretazione dell’autore, vengo colto da incontrollabili crisi di panico accompagnate da angoscia devastante, tremore diffuso in tutto il corpo, convulsioni, cianosi, difficoltà respiratorie, confusione mentale, allucinazioni audio visive, delirium tremens e visioni mistiche, nonché da mania omicida accentuata da un sadico desiderio di vendetta! E dire che io sono tutt’altro che un maniaco della grammatica, nel senso che, quando scrivo, non sto a pensare o a riflettere sulle sue regole ma mi viene tutto assolutamente spontaneo e naturale, compresa l’ubicazione delle virgole e del resto della punteggiatura, e francamente mi riesce difficile comprendere come al mondo possa esistere qualcuno, anche fra coloro che scrivono per professione, che considera l’uso della punteggiatura stessa come una sorta di optional dalla importanza opinabile quanto secondaria. Gli esempi che hai riportato fanno accapponare la pelle, e tuttavia sono reali e concreti e simili strafalcioni se ne trovano spesso, persino, a volte, in libri e romanzi regolarmente pubblicati da case editrici che evidentemente considerano il lavoro di editing come una inutile e dannosa perdita di tempo. Per il resto, tengo conto della tua minaccia alla fine del post, e ci conto!
Daniele Imperi
Ciao, Luciano, grazie.
Sì, purtroppo sono reali quegli esempi, ne trovo quasi ogni giorno.
Ora vado a controllare il tuo sito, allora
Salvatore
Me lo vedo proprio, Imperi, che impugna una sciabola e falcia scristiani a causa delle virgole; del loro uso scorretto. Per quanto riguarda le suddette, io non presto troppa attenzione al loro utilizzo. Cerco di usarle seguendo l’intonazione dei miei pensieri, credo sia il modo migliore, e rispettando quelle due, tre regolette di buon senso che hai ben enunciato. Ci sono circostanze, poche, in cui mi capita di mettere una virgola prima di una congiunzione, non parlo degli incisi, o addirittura un punto. Sarebbe scorretto, ma la frase acquista un significato migliore. Allora me ne sbatto, delle regole, e seguo il buon senso e “il bello stile”. Ammesso che si possa mai parlare di bello nel mio caso.
Daniele Imperi
Fai bene a vederlo
In alcuni casi anche io metto una virgola prima della congiunzione “e”. Come se ci dovesse essere una pausa.
MikiMoz
C’è gente che ancora crede al fatto di non dover mai usare una e congiunzione dopo la virgola.
Le virgole… mai abusarne perché rallentano, mai snobbarle sennò nonsicapisciuncaiser, servono il giusto e danno anche ritmo a ciò che scrivi.
Un aneddoto: primo anno di università, esame di lett. spagnola, ci diedero da leggere Los santos inocentes di Mighel Delibes: è un libro senza punteggiatura, puoi immaginare il casino!
Moz-
LiveALive
Devo leggerlo questo Delibes…
MikiMoz
Da come ho capito, si trova solo in lingua originale…
Moz-
Daniele Imperi
Negli incisi, anche se c’è la congiunzione “e”, la virgola va usata.
Senza punteggiatura? Come mai questa alzata di ingegno?
MikiMoz
Eh, ce lo so
Quanto al romanzo… boooh, ricordo che mi diede non pochi problemi, visto che era anche in lingua e io avevo appena iniziato a studiarla^^
Moz-
LiveALive
Daniele, riscontro un problema con Pennablu in versione mobile: finché non faccio “aggiorna”, ogni volta che tento di accedere al sito mi ritrovo la versione che ho visto all’ultimo accesso. Così, la mattina non vedo il nuovo post, e non vedo i nuovi commenti dopo aver commentato, finché non aggiorno la pagina o non posto un nuovo commento. Fino alla settimana scorsa non accadeva…
Daniele Imperi
Non sei l’unico. Ho fatto una modifica per velocizzare il blog e ho creato un nuovo problema. Geniale.
Ispy 2.0
Mi appello a te, caro Daniele. Nella stesure del mio primo romanzo, furono le virgole a darmi intralcio. Qualche editore ci passa sopra, taluni affermano sia questione di stile, tipo King, per esempio, ne usa poche e spesso troppe… chissà? Ma le regole sono le regole; io, dal canto mio, cerco sempre di migliorarmi.
Ispy 2.0
Daniele Imperi
Non credo che l’uso delle virgole sia proprio una quesitone di stile, diciamo piuttosto che lo stile di un autore – che è mescolanza e ritmo di parole e frasi – porta a usare poche o tante virgole.
Francesco Magnani
Sarei curioso di saperlo da te e spero di non fare una figuraccia
Daniele Imperi
Ok, allora domani mattina do uno sguardo attento a un paio di post
Giuse Oliva
MMhh, alle scuole mi ricordo che facevo un sacco di fatica con le virgole. Non capivo proprio quando dovevo usarle, eppure era cosi` semplice!
I professori condivano le loro spiegazioni con paroloni e paroloni, e io alla fino mi arresi. Per fortuna in mio aiuto arrivarono i libri e la scrittura. Si, proprio cosi`.
Scrivendo, rileggendo e leggendo altri autori, compresi le virgole e la punteggiatura in generale, anche se a volte sbaglio. Basta rileggere, sentire il suono della frase, il senso e tutto si risolve.
Oh almeno spero.
Daniele Imperi
Io non ricordo invece le lezioni sulla punteggiatura, però, visto che a quell’epoca non leggevo, devono essere state ottime
Ispy 2.0
Be’, questo sì che è un post utilissimo. Sulle virgole, un tempo, ho dovuto fare molto allenamento, poiché per stilare il mio primo romanzo dovevo apprendere quelle regole da te elencate.
Sovente gli editori cambiano le virgole anche a seconda del loro stile, poiché è vero che ci sono delle regole da rispettare, ma è anche vero che ognuno di noi ha uno stile particolare sulla punteggiatura. King, per esempio, talvolta ne mette troppe e altre volte, troppo poche.
“Io, speriamo che me la cavo.” XD
Ispy 2.0
Daniele Imperi
Grazie.
Non ho notato questa particolarità di King.
Lisa Agosti
Grazie Daniele per, questo post molto istruttivo
Mi piace trovare le virgole al posto giusto, ma come ogni regola, mi piace vederla infranta all’occorrenza. Cerco di spiegarmi con un esempio:
“Liz si avvicinò al carretto e, saltando la fila, chiese: “Ma scusi cos’è questa storia ho sentito dire che non c’è più il gelato alla fragola?”
In questo esempio la mancanza di virgole mi fa capire che Liz freme per fare quella domanda, la situazione la preoccupa. Si potrebbe togliere “saltando la fila”, aumentando ulteriormente il ritmo della narrazione, e si saprebbe comunque che Liz è in frenesia.
All’estremo opposto, c’è chi usa solo le virgole, degnandosi di mettere un punto fermo ogni dieci pagine, e vince il Nobel per la Letteratura:
“Buonasera, signor primo ministro, se la morte decide di tornare stanotte, spero non si ricordi di venire a scegliere lei, Se a questo mondo la giustizia non è una parola vana, la regina madre dovrà andarsene prima di me, Prometto che non la denuncerò domani al re, Gliene sono grato, eminenza, Buonasera, Buonasera.” (José Saramago, “Le intermittenze della morte”, 2005)
Daniele Imperi
Di, niente Lisa
Non sono d’accordo sull’evitare le virgole per simulare la fretta. Parlando, le pause con le virgole le facciamo lo stesso, altrimenti l’interlocutore non capisce nulla.
Saramago ha usato le virgole al posto del punto? Guarda, sulla validità del premio Nobel nutro seri dubbi da diverso tempo.
Ryo
In tema di usanze barbare, sempre più spesso vedo usare i tre punti di sospensione al posto delle virgole. Fortunatamente – se non sbaglio – per questa cosa è previsto il carcere.
Daniele Imperi
I tre punti di sospensione – che secondo l’estro degli autori possono diventare 4, 5 o più – anche io li ho visti usati come virgole. C’è qualcuno che ne abusa, usandoli per comunicare sensazioni. Ho trovato periodi che a ogni frase avevano i 3 punti di sospensione.
Umile
Ciao, mi piacerebbe moltissimo imparare ad utilizzare la punteggiatura, in particolar modo l’uso delle virgole, punto e virgola e anche i due punti. Vorrei sapere, quando è possibile utilizzare la virgola prima di “e” congiunzione; poi, quando usarla prima e dopo il “che” “per” o “se”.
Io non sono bravo ad usare la punteggiatura, sto imparando da poco; quello che vorrei è che i miei lettori, quelli del mio blog, possano capire il significato di ciò che scrivo, senza mettersi le mani fra i capelli. Talvolta faccio degli errori, mettendo le virgole, anche quando non occorrono. Ti ringrazio anticipatamente per i chiarimenti e le risposte che mi darai. Complimenti per il tuo blog.
Daniele Imperi
Ciao Umile, benvenuto nel blog.
La virgola prima della congiunzione “e” è accettata da molti e da altri no. Secondo me dipende dal contesto. Per esempio: “A me piace andare in vacanza in montagna e al mare, e anche in città qualche volta”. In questo caso secondo me sta bene, perché c’è uno stacco.
In genere la metto sempre prima del “che” e del “se”. Ma il “per” cosa c’entra?
Umile
Chiedevo, se era possibile mettere la virgola prima della preposizione “per”.
Daniele Imperi
Senza conoscere la frase non posso rispondere. Non mi sembra utile la virgola in quel caso, comunque.
Umile
Esempio: “Lei ha preferito al suo profilo facebook di notte, al fine di non farsi beccare dal marito, che era solito avere un sonno molto pesante” .
Oppure: “Lei preferiva accedere al suo profilo di notte, per non farsi beccare dal marito, che era solito avere un sonno molto pesante”.
Daniele Imperi
No, in quel caso non serve, perché sembra un inciso, quando non lo è. Prima del “che” è corretta.
guido mura
Mi auguro che le attuali buone abitudini persistano, ma vorrei ricordare che l’uso della punteggiatura ha subito notevoli variazioni nel tempo. Ad esempio, nei secoli passati, troviamo regolarmente la virgola prima della congiunzione e, anche nelle opere di studiosi o nelle lettere di persone di cultura medio-alta. Oggi lo giudichiamo uno strafalcione.
Daniele Imperi
Ciao Guido, benvenuto nel blog. In alcuni casi la virgola prima della congiunzione “e” non è un errore, come negli incisi.
Guido
Buongiorno. Anzitutto, bell’articolo davvero, complimenti vivissimi. Volevo porre, a proposito degli svariati usi della santissima virgola, un quesito che da un po’ di tempo mi attanaglia.
In una frase del tipo “Secondo i miei calcoli il fenomeno interessa più del 10% della popolazione mondiale” mi viene da mettere “naturalmente” una virgola dopo “calcoli”: ma, soffermandomi con attenzione, mi rendo conto che tale virgola non avrebbe senso, poiché non isolerebbe certo una preposizione subordinata (né si tratta di un caso “speciale” come “sì, certo”). Qual è la sua opinione al riguardo?
Daniele Imperi
Buongiorno Guido, benvenuto nel blog.
Secondo me la virgola non ci va, perché “secondo” è una preposizione e non ha senso infatti separarla dal resto della frase.
marina
Buongiorno a tutti.
innanzitutto complimenti per l’articolo. Sono una signora di 57 anni e, ai miei tempi, nella mia regione, la grammatica si studiava per bene già alle elementari : o la si imparava, o alla classe superiore non si passava. Detto questo, vorrei esprimere la mia opinione sul dubbio del sig. Guido. Secondo me la virgola dopo la parola “calcoli” ci vuole , perché altrimenti la frase è troppo lunga e non c’è il tempo di prendere fiato.
Inoltre per quanto riguarda il commento sui giornalisti televisivi, sono completamente d’accordo: la mia paura è che i giovani , ascoltando quei signori parlare, non capiscano più dove vadano ,appunto, messe le virgole.
Daniele Imperi
Buongiorno Marina, grazie e benvenuta nel blog. Riguardo alla frase di Guido, si tratta di appena 13 parole, non è una frase lunga.
Angela
Buonasera,
dopo una lingua discussione con il boss sono a chiedere se è corretta la seguente regola :
Davanti all’articolo determinativo, in un elenco non ci va mai la virgola.
Eccovi un esempio secondo lui NOn corretto:
“Oggi al supermercato ho comprato: il latte, il pane, il prosciutto e il formaggio”
Attendo vostra risposta
Daniele Imperi
Ciao Angela, benvenuta nel blog.
La frase che citi è corretta. Non capisco cosa c’entri l’articolo determinativo con la virgola. Come dovrebbe essere scritta quella frase secondo il tuo boss? Anche se quello è un elenco, non è scritto come una lista. Differente sarebbe stato scrivere:
“Oggi al supermercato ho comprato:
il latte
il pane
il prosciutto
il formaggio”
In questo caso, articolo determinativo o no, la virgola non sarebbe stata necessaria, perché hai scritto l’elenco come la classica lista della spesa.
Umile
La frase non è scritta correttamente dal punto di vista della punteggiatura: i due punti non vanno messi tra il verbo e il complemento oggetto. Nel caso in cui gli elenchi sono usati come apposizione, allora i due punti servono.
La frase andrebbe riscritta cosi: “Oggi al supermercato ho comprato un po’ di cose: il latte, il pane, il prosciutto e il formaggio”.
Daniele Imperi
È scritto come elenco, perché i due punti non dovrebbero andare dopo il verbo? I vari complementi non sono in forma lineare. In quel caso sarebbe errore scrivere:
“Oggi al supermercato: il latte, il pane, il prosciutto e il formaggio”.
Umile
I due punti, così come gli altri segni d’interpunzione, non possono separare o dividere il soggetto dal complemento oggetto. E’ un errore, quindi, scrivere: ““Oggi al supermercato ho comprato: il latte, il pane, il prosciutto e il formaggio”. In questo caso, la merce acquistata costituisce la serie dei complementi oggetti introdotti dal verbo “ho comprato”, che non può essere seguito dai due punti separando, così, il soggetto dai complementi oggetti. La frase potrebbe essere riscritta anche così: “Oggi al supermercato ho comprato questo: il latte, il pane, il prosciutto e il formaggio. In tal modo non si separa il soggetto dal complemento oggetto.
Daniele Imperi
Sì, ho capito, ma io intendevo un elenco in cui ogni voce è in una riga a sé, come nel mio primo esempio.
Luigi
Ottimo e chiaro. A ottanta anni ho deciso di mettermi a studiare la grammatica. Mi riesce diffic ile capire come si usa la virgola quando si ha il . Ho letto altrove: . Molto elegante, ma che significa? Luigi
Daniele Imperi
Salve Luigi, benvenuto nel blog.
Non ho capito: la frase era proprio: “. Molto elegante”?
Cioè un punto messo là senza nessuna frase prima?
Alessandro
Buongiorno. Dubbio…e non “buomgiorno, dubbio”!
Scherzi a parte, quando una frase comincia con un avverbio di tempo, all’avverbio segue la virgola?
Ad esempio “l’indomani i due fratelli si rincontrarono” oppure “quel giorno tirava un’aria diversa”
Dopo “l’indomani” e “quel giorno” va posta la virgola?
Grazie.
Daniele Imperi
Ciao Alessandro, benvenuto nel blog. No, non ha senso mettere la virgola dopo quell’avverbio, perché fa comunque parte della frase, anche se spesso nei libri che leggo la trovo, provandone fastidio…
È come se tu scrivessi: “tirava un’aria diversa, quel giorno” o “i due fratelli si rincontrarono, l’indomani”, a meno che dopo l’avverbio ci sia un’altra parte della frase, tipo: “tirava un’aria diversa, quel giorno, come se stesse per succedere qualcosa” o “i due fratelli si rincontrarono, l’indomani, proprio a casa del padre”. Ecco, in questi casi per me ha senso.
Alessandro
Grazie Daniele. Di solito i blog mi fanno schiumare dalla bocca, il vostro invece si legge come una bevuta.
Appena finita la (ennesima) correzione della bozza, e qui ci sta la virgola, vi chiedo dritte.
Grazie ancora e a presto.
Alessandro d’Ausilio.
Gian Mario De Mia
Hai scritto: “Quando leggo frasi come “No non sto bene” oppure “Sì andiamo al cinema”, mi vengono i brividi. Di rabbia. Possibile che nessuno si accorga che là mancano delle virgole?”
“Di rabbia” è una licenza?
Ricordo che la mia maestra insisteva sempre sul fatto che un periodo (per intenderci quello compreso tra due punti) non può non avere al suo interno un verbo.
Daniele Imperi
Ciao Gian Mario, benvenuto nel blog. Non so se possiamo chiamarla licenza. E non ricordo quella regola grammaticale. Ho comunque letto varie volte periodi brevissimi senza verbo. Cerco quella regola nella mia grammatica.
enzo
Salve, vorrei un’informazione. Iniziando la frase con:
Inoltre, Infatti, Dunque, In generale, Ad esempio… si mette la virgola?
Faccio alcuni esempi:
1) Inoltre possiamo vedere che la situazione si è capovolta
2) Infatti quello che accade è tutto l’opposto
3) Ad esempio potremmo togliere il colore giallo e sostituirlo con quello rosso
4) In generale possiamo dire che la situazione è migliorata
grazie mille signori
Daniele Imperi
Ciao Enzo, benvenuto nel blog.
Per me non va messa la virgola in nessuno di quegli esempi.
Enzo
Grazie Daniele!
Silva Riganelli
Gentile Prof. Imperi,
a volte sono indecisa sull’uso della virgola quando la frase inizia con un avverbio di tempo.
Esempio:
Spesso metti il benessere degli altri davanti al tuo.
Spesso, metti il benessere degli altri davanti al tuo.
Io credo che non ci vada, ma questa frase mi è stata corretta, quindi le chiederei il suo parere.
La ringrazio e saluto cordialmente
Silva
Daniele Imperi
Ciao Silva, benvenuta nel blog. Intanto io non sono un professore
La virgola non va messa. Qualcuno la mette per creare una pausa dopo “spesso”, ma per me continua a non essere corretta.
DINO
Le regole servono per esprime un concetto univoco per chi scrive e per chi legge. Poi ci sono i modi “di stupire” e qui ci si può sbizzarrire, sempre che la scrittura sia un parlato scritto. La punteggiatura è un simbolo che esprime un fonema, quindi, ha un significato. La scrittura è arte, come la pittura, ma ci sono anche gli imbratta tela. Il chiaro-scuro, come fosse una virgola, viene usato da artisti come Guttuso, Van Gogh, Raffaello, Michelangelo o Caravaggio, ma che differenza!
Passatemi una similitudine, nella Cappella Sistina il Giudizio Universale è un pugno allo stomaco. Un mucchio di figure, un mucchio di concetti, non sai dove guardare. Il concetto è uno solo, il pugno: il Giudizio Universale.
Se consideri le immagini, ogni immagine è compresa fra virgole; senza virgole è il Giudizio nel suo insieme. Il Giudizio Universale si esprime con le virgole. Quest’opera però è unica.
Le virgole danno respiro, separano concetti che si aggiungono, danno sfumature.
Espresso il concetto, però, punto e a capo.
Alcuni autori, sentendoli parlare, sono suadenti, ma quando scrivono non “sputano mai”. Sono pietre rotolanti di concetti che non trovano una buca per fermarsi, né virgole né punti. Sono asmatici.
Daniele Imperi
Ho letto diversi autori che creano lunghi periodi senza virgole. Devi esserne capace.
Tiade
Confesso che mi è ostico l’uso del punto e virgola.
In compenso, riesci a sollevarmi un sacco di dubbi.
Sono andata subito a rileggermi.
Daniele Imperi
È bene sollevare dubbi
Carlo
Diverso tempo fa, in un ufficio, per richiamare l’attenzione dei colleghi sull’importanza della virgola, qualcuno distribuì, in fotocopia, una frase in due versioni, assai dissacrante, ma molto eloquente.
Recitava:
San Francesco si pose su una vecchia, coperta.
San Francesco si pose su una vecchia coperta.
Credo che, da allora, forse per il richiamo al sacro, diversi dipendenti abbiano posto maggior attenzione alla punteggiatura.
Daniele Imperi
Ciao Carlo, benvenuto nel blog. Quegli esempi, anche se dissacranti, fanno capire bene come sia importante mettere le virgole al posto giusto.
Carlo
Alcuni autori (penso all’Ulisse di Joice o al Kerouac de I sotterranei) eliminano del tutto la punteggiatura per riprodurre il flusso di coscienza. Lettura suggestiva, ma anche assai faticosa. In diversi punti la mancanza di punteggiatura crea possibili fraintendimenti.
Daniele Imperi
Ho letto da poco “Il lago delle strolaghe” di E.L. Doctorow e ho dovuto fare molta attenzione proprio perché ha quasi eliminato del tutto le virgole. Ho trovato perfino periodi di intere pagine senza punteggiatura. Ma Doctorow era un maestro.
Carlo
In merito all’Ulisse di Joice, mi riferivo, ovviamente, all’ultimo capitolo.
Carlo
Esistono indubbiamente geni in grado di sostenere perfettamente lunghi periodi senza usare alcuna punteggiatura, ma sono casi assai rari. Noi poveri mortali dobbiamo solo comprendere che la punteggiatura non é un lusso facoltativo, ma lo strumento che regala al lettore il piacere di gustare e comprendere chiaramente quanto abbiamo scritto.
Mary
Dopo che ho letto, quella maledetta lettera.
La virgola l’ho messa nel posto giusto?
Daniele Imperi
Ciao Mary, benvenuta nel blog. La virgola non ci va.
Ricardo
Salve Daniele. Eccellente blog, complimenti.
Possiamo anche cambiare la storia della Bibbia spostando la virgola di questo stesso passo biblico, quello di Lc 23:43 :
-Veramente ti dico oggi, tu sarai con me in Paradiso.
-Veramente ti dico, oggi tu sarai con me in Paradiso.
Daniele Imperi
Ciao Ricardo, grazie e benvenuto nel blog.
Sì, anche in quel caso si cambia il senso della frase:
1- ti sto dicendo quella cosa oggi
2- tu andrai in Paradiso oggi
MATILDE
Non riesco a capire questa frase: Il che vedendo, gli altri si accostarono, pensando che avessero trovato resistenza all’assalto.
Daniele Imperi
Ciao Matilde, benvenuta nel blog. Sinceramente neanche io l’ho capita. Il contesto qual è? Ma comunque è veramente costruita male.
Umile
Ciao Daniele,
ho altre domande in merito all’uso della virgola: la virgola si utilizza dopo il “secondo me”? Ho letto che alcune fonti dicono che non va messa, tranne se si voglia evidenziare. Che cosa sai dirmi a riguardo? Per quanto, invece, riguarda l’uso delle congiunzioni disgiuntive: “oppure” e “o”? L’ultima domanda riguarda l’uso del “poi”. Come ci si comporta in questi casi?
Ti chiedo scusa per le troppe domande, ma ho da poco scoperto il piacere di scrivere, e mi piacerebbe poter imparare a utilizzare correttamente la punteggiatura.
Daniele Imperi
La virgola dopo “secondo me” non è un errore, perché l’espressione significa “in base a ciò che penso”, “secondo la mia opinione”. Per me si può lasciare o omettere.
Per le congiunzioni disgiuntive e il “poi” dipende dai casi.
Umile
Ciao Daniele,
grazie per i chiarimenti. Per quanto riguarda l’uso delle parole “tuttavia” “infatti” “percio” “pertanto”. Ho letto da alcune fonti che prima di questi connettivi discorsivi andrebbe messo un punto o un punto e virgola. In altre fonti viene detto di utilizzare una virgola prima di essi ma non dopo; in altri ancora dicono di utilizzare la virgola dopo. Come ci si regola? Grazie mille per i chiarimenti.
Daniele Imperi
In quei casi la virgola va subito dopo:
– Sono stato a casa ammalato, tuttavia non a letto.
– Mi piace la pizza, infatti ne mangio almeno una a settimana.
– Pioveva, perciò ho chiuso le finestre.
– Il progetto è solo agli inizi, pertanto non posso dirti nulla.
Ma bisogna sempre vedere il contesto della frase.
Umile
Buon pomeriggio Andrea,
volevo chiederti una cosa sempre in merito all’uso della virgola: quando si utilizza l’espressione “In altre parole” oppure “In parole povere”, la virgola va messa subito dopo o si omette? Grazie mille per la tua gentilezza.
Daniele Imperi
Io sono Daniele
Secondo me in quel caso la virgola va messa.
Umile
Ciaoo Daniele, scusami, ma ho avuto un lapsus calami!
Volevo chiederti un’altra cosa, ma con le espressioni “In ogni caso” e simili, la virgola ci vuole sempre? E come ci si comporta quando si utilizza le espressioni “di cui” “con cui” “con il quale”? In alcuni testi vedo che mettono la virgola, in altri no. Ti chiedo scusa per la troppe domande! Quest’anno mi è venuta la voglia di imparare a scrivere, per cui vorrei utilizzare la punteggiatura correttamente. Grazie mille ancora per la tua gentilezza e pazienza!
Daniele Imperi
Dopo “In ogni caso” secondo me si può evitare la virgola. Mentre va prima “di cui” “con cui” “con il quale”.
Ma, ripeto, bisogna vedere la frase al completo.
Umile
Ciao Daniele,
grazie per la tua pronta risposta, sei sempre gentile. Volevo chiederti un’altra curiosità: la virgola si mette prima delle espressioni “per un ora” “per cinque minuti”
Esempi:
Sono stato in ufficio a lavorare, per circa un ora;
Sono rimasto a correggere i compiti, per dieci minuti.
Grazie
Daniele Imperi
In quei casi non serve la virgola, a meno che tu non voglia creare una pausa.
Umile
Ciao Daniele, volevo chiederti una cosa. Io ho un dubbio sull’uso della virgola quando ci sono le congiunzioni correlative ( sia, né ). Ho letto che la virgola non si mette se la prima congiunzione (‘sia’ o ‘né’) lega la parte che la segue direttamente a ciò che precede. Altrimenti dicono che la virgola si mette. Io sinceramente non so cosa significhi, ragion per cui volevo chiedere a te. Mi potresti spiegare cosa significa?
Inoltre volevo chiederti quale di queste 2 frasi è corretta:
“Mi piace guardare una bella ragazza, sia quando fa sport in palestra sia quando fa attività fisica all’aperto.
Mi piace guardare una bella ragazza sia quando fa sport in palestra, sia quando fa attività fisica all’aperto.
Daniele Imperi
Secondo me non va messa. La metterei se nella frase ci sono 3 o più “sia” o “né”.
Umile
Ciao Daniele, grazie per la tua risposta. Volevo chiederti una cosa: come ci si comporta con il “per”. Ad esempio queste frasi:
“Bisogna installare un ottimo sistema d’allarme in casa per essere protetti dai ladri”.
“Per essere protetti dai ladri bisogna installare un ottimo sistema d’allarme”.
A me, a volte, viene d’instinto mettere la virgola sopratutto nella seconda. Secondo te in questi casi va messa? E se ci sono casi in cui si mette, quali sono? Come si fa a capire?
Daniele Imperi
Ciao Umile, i casi sono tanti, troppi per poterli commentare ogni volta. Ma comunque rientrano tutti nei vari gruppi esposti nel mio articolo.
Anna
per favore , un esempio dell’uso della virgola dopo la congiunzione ‘e’
Carmelo Distefano
Ciao Daniele, davvero bello e illuminante il tuo articolo.
A proposito di uso della virgola, vorrei sapere quale delle seguenti formulazioni è preferibile e cosa cambia e perché con l’uso della virgola dopo la parola VOI.
“La vecchiaia, presto ci arriverete anche voi, ragazzi !”
“La vecchiaia, presto ci arriverete anche voi ragazzi.”
TI ringrazio anticipatamente.
Daniele Imperi
Ciao Carmelo, benvenuto nel blog.
Le frasi sono entrambe corrette.
Nella prima “ragazzi” è vocativo. Come per dire: ehi, ragazzi, alla vecchiaia ci arriverete pure voi.
Nella seconda “voi” è legato a “ragazzi”: anche voi ragazzi arriverete alla vecchiaia.
Anna Maria
Gentile Daniele, leggo regolarmente libri, i blog li ho quasi abbandonati, un tempo tenevo una lista e mantenevo i contatti. Questo per dirti che ho ritrovato il tuo, sempre interessante e pure divertente. Grazie tornerò.
An ma
Sigh avevo un blog, ora abbandonato.
PS: ho tralasciato una virgola, tu la troverai
Daniele Imperi
Ciao Anna Maria, benvenuta nel blog. Hai tralasciato 2 virgole, dopo Grazie e dopo Sigh