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Quanti articoli sono stati scritti sui consigli di scrittura?
Se provate a cercarli in rete, in italiano e in inglese, ne troverete decine e decine. Io stesso ho pubblicato consigli di scrittura da David Ogilvy, William Forrester (che non esiste), Stephen King, Joe Lansdale, Gabriele d’Annunzio. E alcuni anche miei.
Tutti questi articoli partono da una specifica esigenza di scrittori alle prime armi o di chi vorrebbe diventare uno scrittore: l’esigenza di scrivere un libro.
Esigenza intesa come tutto ciò che occorre per scrivere, non materialmente, ovvio: metodo, tempi, esperienze, bagaglio culturale, nozioni, ecc.
Bene o male, gli articoli sui consigli di scrittura creativa si somigliano un po’ tutti e spesso non sono altro che rimaneggiamenti di precedenti articoli, quando un articolo basato sui consigli dovrebbe riflettere invece la diretta esperienza dell’autore.
Seguire i consigli di scrittura funziona?
Ho deciso di scoprire quanti dei consigli dei vari autori da me pubblicati ho seguito nel corso del tempo, da 12 anni a questa a parte:
- da David Ogilvy, che riguarda più la scrittura pubblicitaria che quella creativa, soltanto uno su 10: controllare le citazioni;
- da William Forrester, che non esiste (ribadisco), due su 5: “Le parole migliori sono quelle che scriviamo per noi stessi e non quelle che scriviamo per gli altri” e “Mai iniziare una frase con una congiunzione”;
- da Stephen King 12 su 22, troppe per poterle elencare. Dirò che seguo le sue “regole” su televisione, fallimenti, gente, difficoltà, descrizione, realtà, rischio, droghe e alcol, continuità, tagli.
- da Joe Lansdale 6 su 10: sul tempo e il lavoro, sulla continuità e la profondità, sullo scrivere per se stessi (come King) e sulla storia che voglio raccontare;
- da Gabriele d’Annunzio 4 su 7: sulla crescita, sull’osare, sulla continuità e sulla qualità.
E dei miei? Ne seguo qualcuno? O predico bene e razzolo male?
Ho scoperto di seguire 9 consigli di scrittura creativa sui miei 12 pubblicati ben 10 anni fa. Ma è normale, col tempo si cambia.
E non seguo neanche tutti e 5 i miei consigli per una scrittura migliore, ma soltanto 3; ma ben 4 dei miei 5 consigli di buona scrittura.
Tirando le somme, quando i consigli di scrittura provengono da me, ossia dalla mia diretta esperienza di scrittura, tendono a metter radici, a diventare parte del mio metodo di lavoro. Facendo una media, seguo i consigli altrui di scrittura per il 44%, ma i miei per il 72%.
E questo deve farci capire un concetto importante, spesso ignorato: i consigli che i grandi scrittori offrono non sono altro che una finestra sul loro metodo di lavoro, sono consigli biografici. Hanno funzionato e funzionano per loro, ma non è detto che siano universali. E infatti non lo sono.
L’unico consiglio valido sulla scrittura creativa
Parlando della mia esperienza come scrivente, mi sono accorto che ogni miglioramento ottenuto nella scrittura, creativa ma non solo, c’è stato soltanto dopo l’assiduità nello scrivere, un’azione quotidiana che va ormai avanti da molti anni, 20 per l’esattezza.
Tornando col pensiero indietro nel tempo, scopro infatti che la poca dimestichezza con la scrittura – unita anche alle scarse letture dell’epoca – aveva prodotto testi impubblicabili, al di sotto della mediocrità.
Di certo Stephen King non è stato banale quando ha detto che per fare lo scrittore bisogna leggere molto e scrivere molto.
Scrivendo ogni giorno si acquisisce una qualità che nessun libro sulla scrittura può dare: la dimestichezza, quella conoscenza pratica che ci permette di saper iniziare un racconto o un libro e di portarlo poi a termine.
franco battaglia
Scrivere per noi stessi lo ritengo un fondamentale. Scrivere come respirare. Indispensabile. Naturale. Necessario
Daniele Imperi
Scrivere per noi stessi è l’unico piacere, ma soprattutto il modo migliore per creare qualcosa di buono e valido.
Corrado S. Magro
Angolazioni diverse generano stili, forme di espressioni diverse. I corsi di scrittura creativa che saturano la rosa dei venti, sono validi per chi li gestisce e ci guadagna. Le basi indispensabili, oltre alla creatività, sono ottime conoscenze di grammatica e sintassi, di silistica e tanta, tanta lettura e rilettura di testi ritenuti validi. Assaporarli e riflettere ci permettono di modellare ciò che vogliamo “dirci” (siamo la prima persona con cui lo condividiamo) in assonanza con il nostro dialogo interiore e senza pretendere un’attenzione, da non ignorare, da parte di ipotetici lettori e lettrici. Distinzione quest’ultima non per il rispetto del “political correct” ma proprio per sottolineare la differenza della percezione tra le due categorie.
Daniele Imperi
Sono contrario anche io ai corsi di scrittura. Basti pensare che i grandi scrittori sono diventati tali senza frequentarli.
Le basi della scrittura sono quelle che elenchi, infatti, e valgono meglio di tanti corsi.
Concordo sulla differenza della percezione tra lettori e lettrici.
Orsa
Infatti il target di riferimento di questi consigli è quasi sempre un pubblico di scrittori alle prime armi. Difficilmente uno scrittore fatto cerca su Google un articolo che dispensi consigli. Per il resto è proprio come dici, è solo scrivendo che si acquisisce un livello di competenza pratica che nessun libro o maiale può realmente impartire. Ma questo vale per tutto.
Daniele Imperi
Sì, sono consigli per scrittori in erba, ma tutti gli scrittori lo sono stati e non hanno mai ricevuto consigli di scrittura.
Orsa
Uh Gesù, ho scritto maiale… MANUALE, volevo scrivere MANUALE
È la fame, perdonami
Daniele Imperi
Be’, ma poteva anche starci maiale, se riferito a chi spenna gli scrittori alle prime armi
Fabio Amadei
Ciao Daniele,
anch’io credo che i consigli sulla scrittura non possano valere per tutti, anche perché a volte sembrano dei dogmi, verità calate dall’alto.
King insiste sul fatto di scrivere con la porta chiusa, per non lasciarsi condizionare dal mondo esterno, anche se poi dichiara di ascoltare musica metal ad altissimo volume.
Camilleri invece riusciva a scrivere in qualsiasi situazione, anche la più rumorosa e circondato dai nipoti. Sua moglie lo definiva un corrispondente di guerra.
Resta comunque valido l’impegno costante a leggere e scrivere molto.
Purtroppo a scrivere non ho la perseveranza che vorrei avere. Forse il fatto di essere ipercritico non aiuta.
Daniele Imperi
Ciao Fabio,
sì, alcune volte sono posti proprio come delle verità assolute.
Non riuscirei mai a scrivere ascoltando musica ad altissimo volume. Per me ci vuole il silenzio totale.
Essere troppo autocritico non aiuta per niente, infatti. Devi buttarti
Forse mi hai ispirato un articolo.
Francesca
Salve Daniele,
sono una vecchia insegnante di lettere con un netto interesse, da sempre, per la scrittura; non è scontato che tutti gli insegnati abbiamo il desiderio di scrivere. A scopo amatoriale conduco un laboratorio di scrittura frequentato da persone piuttosto anzianotte, attratte dalla scrittura e curiose di apprendere – non tutte sono di buon livello scolastico- interessate a migliorarsi. I tuoi articoli sono utile spunto e mi permettono di impostare lavori piacevoli che inducono i miei corsisti a scrivere. Vero quel che sostieni: scrivere sempre, anche poco ogni giorno favorisce un netto miglioramento delle proprie capacità.
Grazie per ciò che scrivi e a presto.
Daniele Imperi
Salve Francesca, benvenuta nel blog. Un laboratorio di scrittura mi sembra più utile di un corso. Mi fa piacere che vi siano utili i miei articoli.