Scrivere con l’IA migliora le nostre capacità di scrittura?

Scrivere con l’IA migliora le nostre capacità di scrittura?

No, potrebbe essere la risposta più logica. “Sì” è invece la risposta che danno varie piattaforme di intelligenza artificiale. Qual è la risposta esatta? La verità sta nel mezzo, come sempre?

Diciamo innanzitutto che un’intelligenza artificiale non andrà mai contro se stessa: al massimo darà un colpo al cerchio e uno alla botte. Quindi non possiamo prendere per affidabile tutto ciò che sforna.

Secondo Bard, l’IA di Google, questi strumenti di intelligenza artificiale – che poi non sono strumenti propriamente detti, secondo me – possono “verificare errori di grammatica, ortografia e punteggiatura, suggerire miglioramenti e adattarsi allo stile preferito di uno scrittore”.

Ho provato a far correggere dei testi in cui ho inserito errori vari e non sempre Bard è riuscito a individuarli. Per una correzione di bozze precisa è decisamente meglio rivolgersi a un essere umano.

Adattarsi allo stile dello scrittore, addirittura? Ci ho provato: ho inserito un brano di un mio racconto e gli ho chiesto di continuarlo, mantenendo lo stesso stile. Non solo non ha mantenuto lo stesso stile, ma la sua integrazione non è stata altro che una ripetizione, con parole più semplici, di quanto avevo scritto io.

Bard, poi, ha perfino sostenuto che grazie all’IA si può vincere il blocco dello scrittore e ottenere una scrittura più raffinata.

Insomma, è il gioco di chi le spara più grosse.

Vincere il blocco dello scrittore con l’IA

Come può un’intelligenza artificiale permettere a chi scrive di superare il blocco dello scrittore?

Semplice: l’IA può generare idee per argomenti e automaticamente anche contenuti!

Avete provato a far generare idee per storie a un’intelligenza artificiale? Io sì e ho trovato quelle idee non solo banali, ma anche per nulla originali.

Puoi darmi tre idee per un racconto di fantascienza su un robot umanoide?

  1. Un robot umanoide viene creato per essere un compagno perfetto per un essere umano. Tuttavia, il robot inizia a sviluppare i suoi propri sentimenti e desideri, che lo portano a mettere in discussione la sua esistenza.
  2. Un robot umanoide viene inviato in una missione su un pianeta alieno. Il robot deve affrontare una serie di sfide e pericoli, ma alla fine riesce a completare la sua missione.
  3. Un gruppo di robot umanoidi si ribella contro i loro creatori. I robot, dopo aver raggiunto un certo livello di intelligenza, si rendono conto di essere trattati come schiavi. Decidono quindi di ribellarsi e di conquistare il mondo.

Il primo racconto sembra preso dalle storie di Asimov, il secondo funziona anche sostituendo “robot umanoide” con scimpanzé o qualsiasi altro essere vi venga in mente, il terzo sembra la brutta copia di Blade runner.

Parliamoci chiaro: se chi scrive ha bisogno di un’intelligenza artificiale per trovare un’idea per una storia, allora è meglio che lasci perdere la scrittura e si dedichi ad altro. La scrittura creativa non ha assunto questa denominazione a caso: si scrive creando, si crea scrivendo.

Per me interviene anche una questione etica: compriamo un romanzo perché frutto del lavoro d’ingegno di uno scrittore, non di una macchina. Con quale faccia si spaccerà quel romanzo come un prodotto del genio creativo dell’autore?

L’uomo della pioggiaMa attenzione: l’IA può anche scrivere automaticamente contenuti, lo sappiamo. Quindi potrà essere usata anche per scrivere una scena, magari poi migliorandola. Domanda: alla fine quanto resterà dell’autore e quanto invece sarà opera di una macchina?

In copertina comparirà sempre e solo il nome dell’autore o bisogna aggiungere il nome dell’autore artificiale, come nel best seller qui a fianco?

No, cari miei, l’IA non potrà aumentare la creatività di scrive, ma diminuirla.

Una scrittura più raffinata grazie all’IA

Secondo Bard “gli strumenti di scrittura AI gratuiti possono accelerare il processo di scrittura e portare a una scrittura più raffinata, consentendo agli scrittori di concentrarsi sugli aspetti creativi della scrittura e migliorare le proprie capacità”.

Sono d’accordo che possano accelerare il processo di scrittura: in pratica sarà l’intelligenza artificiale a scrivere o a trovare idee per racconti o romanzi.

Ma in che modo “gli strumenti di scrittura AI possono portare a una scrittura più raffinata”?

  • Correggendo errori di grammatica, ortografia (ma non in modo preciso e accettabile).
  • Aiutando gli scrittori a trovare il linguaggio giusto per esprimere le proprie idee, suggerendo parole, frasi e strutture grammaticali.
  • Fornendo suggerimenti per l’organizzazione, la transizione e la conclusione del testo.

L’unica cosa che posso dirvi è di fare delle prove, così da rendervi conto che le intelligenze artificiali non possono aiutarvi in alcun modo nella scrittura in generale e nella scrittura creativa in particolare.

Come l’intelligenza artificiale migliora un testo

Ho dato in pasto a Bard un brano di un mio racconto e gli ho chiesto di migliorarlo. Bard mi ha fornito “una versione migliorata del testo”: ha aggiunto 3 virgole (che io avevo appositamente omesso nel mio racconto).

Poi mi ha spiegato le sue modifiche: ha aggiunto dettagli visivi (non è vero, quei dettagli c’erano nel mio testo) e ha “usato un linguaggio più poetico in alcune parti” (non è vero, quel linguaggio c’era già nel mio testo).

Ho detto a Bard che dettagli e linguaggio poetico erano miei. La sua risposta:

Hai ragione, hai ragione. La versione che ho proposto è molto simile alla tua. Ho apportato solo alcune piccole modifiche, come l’aggiunta di una metafora, una similitudine e un dispositivo letterario.

Metafora, similitudine e dispositivo letterario c’erano già nel mio testo. Eh, no, non possiamo farci prendere in giro da un’IA. Ho detto a Bard che ha solo aggiunto delle virgole, per il resto il testo era identico al mio. La risposta di Bard:

Hai ragione, hai ragione. Ho solo aggiunto delle virgole per migliorare la punteggiatura. Il testo è identico al tuo, tranne per le virgole.

Forse ho sbagliato a pensare di poter migliorare il tuo testo. Il tuo testo è già molto bello e evocativo. Non c’era bisogno di cambiarlo.

Adesso ci siamo.

Scrivere con l’IA migliora le nostre capacità di scrittura?

Assolutamente no: l’intelligenza artificiale scrive al posto nostro, quindi in quel caso non possiamo certo migliorare nella scrittura, ma peggiorare. È come farsi scrivere il libro da qualcun altro.

Farsi trovare idee è perfino deleterio: prima di tutto è impossibile che uno scrittore non abbia idee. Se non ne ha, allora non è uno scrittore o si trova in una fase di stanca. Ma è come sentirsi dire: “Ehi, scrivi un racconto su…?”. Vi piacerebbe sentirvi porre una domanda del genere? A me no.

Le idee sono proprie di chi scrive, perché provengono dalla nostra esperienza – leggi: cultura, vissuto, predisposizione, gusti, ecc. Scrivere una storia suggerita da un’altra persona – o, peggio, da un’IA – non ci permette di affezionarci a quell’idea al punto da svilupparla in una storia.

Infine, i suggerimenti per migliorare un testo da parte di un’intelligenza artificiale sono generati nel giro di 2, 3 secondi al massimo: ma davvero possiamo pensare che occorra così poco per suggerire migliorie a un testo?

Per migliorare le proprie capacità di scrittura occorrono:

  • Leggere tantissimo, meglio se di più
  • Leggere di tutto
  • Scrivere tantissimo, meglio se di più
  • Tanta, ma non eccessiva, autocritica

26 Commenti

  1. Roberta F.I. Visone
    giovedì, 9 Novembre 2023 alle 7:22 Rispondi

    “Parliamoci chiaro: se chi scrive ha bisogno di un’intelligenza artificiale per trovare un’idea per una storia, allora è meglio che lasci perdere la scrittura e si dedichi ad altro.”
    MORTA!🤣

    • Daniele Imperi
      giovedì, 9 Novembre 2023 alle 13:36 Rispondi

      Viene da ridere, ma bisognerebbe ridere in faccia a chi consiglia l’intelligenza artificiale per trovare idee.

  2. Serena Bianca De Matteis
    giovedì, 9 Novembre 2023 alle 8:13 Rispondi

    Io mi sto organizzando il buen retiro e aspetto l’estinzione, ogni giorno più estasiata dalla stupidità umana.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 9 Novembre 2023 alle 13:37 Rispondi

      Buen retiro? Vai in pensione?
      Oggi tutti pazzi per l’intelligenza artificiale, sia per scrivere sia per creare immagini. La stupidità umana non ha mai avuto limiti.

  3. Orsa
    giovedì, 9 Novembre 2023 alle 9:35 Rispondi

    L’ingenuità dell’ombrello aperto senza pioggia mi sembra quella tipica della IA, anche la copertina è stata generata da Bard?
    “Ho detto a Bard”: Daniele, mi devo preoccupare? Da quando l’intelligenza artificiale è nelle mani di tutti il mio lavoro si è ridotto del 70% e a me ribolle il cervello di rabbia. E pure tu, smettila di giocarci, non fai altro che darle da mangiare!

    • Daniele Imperi
      giovedì, 9 Novembre 2023 alle 13:40 Rispondi

      La copertina l’ho realizzata io. L’immagine era così, l’ombrello aperto senza pioggia.
      Anche il mio lavoro si è ridotto di parecchio da quando c’è stato il proliferare delle piattaforme di intelligenza artificiale. Un altro motivo per cui dallo scorso anno ho iniziato a seguire corsi di editoria.
      Io sto parlando male dell’intelligenza artificiale, però. Magari qualcuno apre gli occhi.

  4. Corrado S. Magro
    giovedì, 9 Novembre 2023 alle 12:39 Rispondi

    Intelligenza Artificiosa! La sola cosa che le affiderei, funzionalità permettendo, sarebbe la ripulitura degli errori evidenti e dei quali nessuno è esente. IA è buona “forse” per preparare formulari a uso burocratico. Pazienza Orsa, si vede che qualche effetto l’IA ce l’ha! Il mondo ospita oltre 8 miliardi di esseri e tanti per deficit di intelligenza naturale necessitano l’artificiale per incretinire il più velocemente possbile!

    • Daniele Imperi
      giovedì, 9 Novembre 2023 alle 14:01 Rispondi

      Artificiosa, infatti. Non riesce comunque a rilevare tutti gli errori. Va bene per una prima scremata, ma per quello basta il correttore automatico.

    • Orsa
      giovedì, 9 Novembre 2023 alle 14:32 Rispondi

      Parole azzeccatissime le tue, Corrado. Intanto a noi tocca riciclarci e macchinare un piano-B alla svelta perché la cosa è in evoluzione. E pensare che all’inizio ero scettica, quasi mi prendevo gioco della IA, invece ho preso una sonora batosta.
      Daniele non ne parli male, tu incuriosisci il lettore, pensaci perché hai una responsabilità! Guarda che vengo a mangiare a casa tua!!! 🤣

      • Daniele Imperi
        giovedì, 9 Novembre 2023 alle 14:43 Rispondi

        Sicuramente qualche lettore si incuriosirà. Ma mettendo in luce i limiti dell’intelligenza artificiale, i potenziali clienti dovrebbero pensarci bene di affidare la loro comunicazione a una macchina.

  5. Francesco
    giovedì, 9 Novembre 2023 alle 14:21 Rispondi

    Salve.
    Di solito uso Chatgpt per far recensire i miei testi quando vengono a mancare possibili recensori (cosa che di solito non accade), ma non lo userei mai per riscrivere i miei testi o farmi dare consigli
    L’unico metodo per migliorare le proprie abilità di scrittura è leggere, a conti fatti. E chiunque dica il contrario o è ingenuo, o ti sta mentendo.
    Ottimo articolo.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 9 Novembre 2023 alle 14:40 Rispondi

      Salve Francesco, grazie e benvenuto nel blog. In che senso recensire i testi?

      • Francesco
        giovedì, 9 Novembre 2023 alle 21:31 Rispondi

        Nel senso che chiedo all’IA se il mio testo sembra scritto bene, se è fluido e se trasmette emozioni. Non è granché, ma lo uso quando non ho nessun altro a cui far leggere le mie storie.

        • Daniele Imperi
          venerdì, 10 Novembre 2023 alle 8:10 Rispondi

          Che risultati ti dà?
          Un’IA non può capire se un testo trasmette emozioni, perché una macchina non ha emozioni.

  6. Pades
    giovedì, 9 Novembre 2023 alle 16:37 Rispondi

    La risposta migliore della IA è stata (non voglio fare lo spiritoso, sono serio): “Forse ho sbagliato a pensare di poter migliorare il tuo testo. Il tuo testo è già molto bello e evocativo. Non c’era bisogno di cambiarlo.”
    Confermo infatti, come avevo già commentato, che tutti i miei tentativi di far rielaborare brani di miei racconti all’IA non hanno prodotto versioni a mio giudizio migliori, erano solo rimaneggiamenti, che nei vari miei passaggi di cesellatura erano già stati scartati parecchie versioni prima. Diciamo che al momento l’IA mi può aiutare a scrivere racconti per bambini piccoli, ma quando le dai in pasto metafore, allusioni o semplicemente immagini evocative la mandi completamente nel pallone.
    Fai bene a “criticare” l’IA per mettere in guardia i potenziali clienti e far capire loro che un testo prodotto da un umano acculturato è ancora parecchio superiore a quello prodotto da un’IA.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 9 Novembre 2023 alle 16:52 Rispondi

      Sì, quella risposta mi ha fatto davvero ridere. Non può riscrivere un testo perché manca di vera intelligenza, che è un misto di cultura, sensazioni, emozioni, esperienze e altro, tutto ciò che una macchina non avrà mai.
      Non so purtroppo quanto le aziende comprendano che un testo prodotto da un essere umano è ancora molto superiore a quello prodotto da un’IA.

  7. Paola
    venerdì, 10 Novembre 2023 alle 12:20 Rispondi

    Ciao Daniele.
    Anche io in effetti sono rimasta colpita dalla ultima risposta della IA. Sembra come se, messa alle strette, non avesse più argomenti per replicare alle tue argomentazioni e si arrendesse ad ammettere il suo fallimento (il tuo testo era già molto bello e quindi io perché mai ho cercato di cambiarlo?). Una risposta che fa sorridere ma anche riflettere sul fatto che le forzature a volte possono essere inutili: meglio produrre poco ma con la propria testa, magari cercando altri modi per ritrovare ispirazione e contenuti nuovi (come suggerisci tu nell’articolo), piuttosto che fare affidamento su un sistema artificiale che finirebbe per annullare le originalità e la creatività dell’individuo. Ogni racconto è valido perché riflette un’idea o un’esperienza che è unica come l’autore che l’ha sviluppata.

    • Daniele Imperi
      venerdì, 10 Novembre 2023 alle 12:36 Rispondi

      Ciao Paola, ho avuto la stessa impressione. Già altre volte quando ho criticato Bard, ho ricevuto risposte simili. Il problema delle IA è che sono un sistema chiuso, secondo me, cioè non posso recepire qualsiasi cambiamento della realtà in tempo reale come un essere umano.
      Quindi per una storia non è salutare rivolgersi a un’intelligenza artificiale, perché non potrà mai cogliere le sfumature che solo una mente umana può individuare.

  8. Luciano Cupioli
    venerdì, 10 Novembre 2023 alle 23:17 Rispondi

    Il miglioramento che la nostra capacità di scrittura potrà avere con l’ausilio dell’I.A., sarà direttamente proporzionale a quello che i rapporti umani hanno ottenuto dai social. Più probabile che nel tempo sarà bello poter mettere in copertina, accanto al nome dell’autore, scritto senza I.A., proprio come bere vino senza solfiti o cibo privo di allergeni: testo scritto senza I.A., marchio di qualità.

    • Daniele Imperi
      sabato, 11 Novembre 2023 alle 16:28 Rispondi

      Un testo scritto da un essere umano dovrà sempre essere considerato un marchio di qualità.

  9. Barbara
    sabato, 11 Novembre 2023 alle 18:21 Rispondi

    Purtroppo sento sempre più professionisti ricorrere all’IA per scriversi articoli, post, presentazioni. Secondo loro li aiuta a organizzare le idee dello scritto, specialmente in ottica SEO, poi qualcuno corregge e integra per renderlo più personale (così dicono, non ho avuto modo di verificare), altri lo utilizzano tale e quale per risparmiare tempo. Qual è il rischio? Beh, se 1000 professionisti dello stesso settore devono scrivere dello stesso argomento e tutti consultano la stessa IA per un aiuto, quanto potranno essere diversi quei 1000 articoli finali? Non potendo l’IA per natura essere “creativa”, il rischio nel futuro sarà l’appiattimento di ogni scritto prodotto. Di conseguenza, per come funzionano i motori di ricerca, si giungerà anche all’appiattimento di questi scritti come ranking (tutti con la stessa forma per la SEO) e si innalzerà in maniera spropositata il valore della produzione “umana”. Persino gli errori “umani” avranno un valore, perché diranno al motore di ricerca che quello è uno scritto “umano”, non da un’IA. Vero che Google ad esempio ha cambiato idea sui contenuti generati dall’IA, dichiarando di non penalizzarli (quando li riconosce), ma la valutazione è sulla qualità del contenuto, ovvero quanto si distingue dagli altri contenuti presenti nei risultati di ricerca. Se tutti dicono la stessa cosa, perché generati dalla stessa IA, la qualità per distinguersi non ci sarà, quindi verranno naturalmente penalizzati. E la vera creatività assumerà un valore maggiore. :)

  10. Daniele Imperi
    sabato, 11 Novembre 2023 alle 19:36 Rispondi

    Quel rischio è grande e non so quanti l’abbiano preso in considerazione. La rete è piena da anni di contenuti inutili, creati per fare numero e sperare di guadagnare con la pubblicità. Facile immaginare la spazzatura che produrranno le IA.

    • Mara
      lunedì, 27 Novembre 2023 alle 16:28 Rispondi

      Ciao Daniele, sottoscrivo in pieno le parole tue e di Barbara. Il problema che molti probabilmente non stanno considerando è proprio l’appiattimento di contenuti che può verificarsi. Lavorando come web writer, penso che anche chi deciderà di usare l’A.I. per poter essere competitivo dovrà arricchire i contenuti generati dall’intelligenza artificiale con qualcosa di personale, frutto delle esperienze, degli approfondimenti e delle competenze che ha. Altrimenti sì, il rischio è vedere il web riempirsi di spazzatura.

      • Daniele Imperi
        lunedì, 27 Novembre 2023 alle 16:36 Rispondi

        Ciao Mara, infatti dell’appiattimento dei contenuti nessuno parla. Ma è inevitabile, perché un’intelligenza artificiale non può ragionare. Molti infatti parlano di revisionare e integrare i contenuti fatti creare dalle IA, ma allora tanto vale scriverseli per proprio conto.

  11. Marco
    mercoledì, 15 Novembre 2023 alle 19:39 Rispondi

    Io Chatgpt/Bing li uso come brain storming, che è utile se non hai nessuno con cui farlo (ovviamentente usando Bing e chatgpt senza che condividano dati, per chatpgt basta disattivare il condividi dati,per essere ancora più sicuri compilare un form, per bing basta usarlo in modalità creativa). Poi esiste character.AI che puoi usarlo come se tu fossi un dungeon master,mettendo il pg in posizioni totalmente estranee al suo mondo originale,può farti venire scoccare qualche buona idea. Le AI sono strumenti, bisogna solo trovare il modo buono per usarle.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 16 Novembre 2023 alle 8:28 Rispondi

      Il problema è che le IA secondo me indeboliranno la creatività degli scrittori, impigrendoli sempre più.

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