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Quante volte avete letto, in un dialogo, quattro, cinque, sei o più punti esclamativi? O anche interrogativi? Quante volte ne avete trovati in un post o in un articolo?
L’opinione comune è che il numero di punti esclamativi sia direttamente proporzionale alla forza, o alla sorpresa, da imprimere a un concetto. La stessa opinione viene estesa al punto interrogativo e ai puntini di sospensione.
Uso del punto esclamativo
Il punto esclamativo indica un’esclamazione. Lo dice il termine stesso. Quel punto sta esclamando qualcosa. Un’esclamazione è una frase o una parola pronunciata per esprimere allegria, rabbia, sorpresa, ecc.
Esclamazione proviene dal verbo esclamare, che deriva dal verbo latino exclamare, che significa chiamare ad alta voce. Dunque, nel termine esclamativo è già compresa la forza, l’enfasi.
Mettere più di un punto esclamativo non aggiunge peso alla frase, non offre al lettore una visione più completa e dettagliata della rabbia del protagonista, della felicità della ragazzina, della sorpresa del politico preso con le mani nel sacco.
Quando usare il punto esclamativo?
Adesso che abbiamo finalmente (spero) imparato che in un articolo, in un racconto, in un romanzo, in un qualsiasi scritto va usato un solo punto esclamativo, aggiungiamo un altro concetto su questo tipo di punteggiatura.
Usatela con molta moderazione. Se un ispettore, dopo dodici ore di interrogatorio, perde la pazienza con il serial killer che sta interrogando, allora vi concedo l’uso di un punto esclamativo. Se la ragazzetta di diciotto anni scopre di essere incinta, un punto esclamativo non sta male. Datene uno anche a sua madre.
Ma spesso si leggono dialoghi pieni di punti esclamativi. Stanno sempre litigando, quelle persone?
Rileggete i vostri testi, magari ad alta voce, mettendo l’enfasi su tutte le frasi col punto esclamativo. Se dopo qualche minuto avrete il fiatone, allora è forse il momento di prendere un paio di forbici e tagliare via gran parte di quei punti esclamativi.
Uso del punto interrogativo
E lo stesso discorso si estende al punto interrogativo. Questo punto indica una domanda in atto. La domanda, nella scrittura, si definisce attraverso un punto interrogativo. Un punto. Non cinque o sei.
E lo stesso discorso si estende ai puntini di sospensione. Essi sono in numero di tre. 3. Non quattro o cinque o perfino una decina.
Quando usare il punto interrogativo?
Ogni volta che c’è una domanda, ovvio. A differenza del punto esclamativo, quello interrogativo è d’obbligo nelle domande.
Ma ricordate che ne basta uno. Una domanda con tre punti interrogativi non esprime la richiesta con una forza o un’intensità maggiore.
Quando usare i puntini di sospensione?
Direi in casi rari, come per il punto esclamativo. I tre puntini esprimono una sospensione nel dialogo, un’interruzione, anche.
Se un personaggio sta parlando e viene interrotto da un altro, allora la frase che sta pronunciando il primo viene spezzata dai tre punti.
Se un ricattatore, che si trova davanti un negoziante che non vuol pagare, dice “Io so dove tua figlia va a scuola…” allora i tre puntini non stanno male, perché lasciano in sospensione, appunto, un pensiero, un concetto.
La punteggiatura non deve stancare la vista o far pensare troppo il lettore, ma rendere più fluida e chiara la scrittura. Come si dovrà interpretare una frase che termina con due punti esclamativi e, in mezzo a questi, uno interrogativo?
Provate a pronunciare una frase del genere.
Fini tocchi Alati
Mi sa che la mamma della diciottenne non sarà contenta del punto esclamativo.
Anche se è uno solo.
Daniele Imperi
Eh, lo penso anch’io
Michela
Ahh, ecco l’articolo sui punti esclamativi e interrogativi!
Toglimi una curiosità, cosa pensa la penna blu dell’uso di entrambi contemporaneamente, in qualche rara occasione, per rendere l’effetto di sorpresa, esclamazione emozionata e domanda?
Una frase tipo: “Ma che diavolo dice?!”
Daniele Imperi
L’ho scritto nell’ultimo paragrafo
Vedo che si usa spesso, ma a me non piace. Non so, però, se in campo editoriale viene accettato. Nel fumetto si usa.
Michela
Nell’ultimo paragrafo parlavi di due punti esclamativi con in mezzo uno interrogativo, e allora…
OK…
Risoluzione per il nuovo anno: “Giuro solennemente di smettere di farmi le seghe mentali!” (pare vero :P)
Daniele Imperi
Non cambia molto, si tratta sempre di due tipi di punteggiatura differenti e con differenti funzioni. Per me equivale a mettere una virgola e un punto insieme.
E non dire che esiste il punto e virgola, perché non è questo che intendevo
Come interrompere un dialogo
[…] sempre notato, in racconti e romanzi, l’uso dei puntini di sospensione – che sono tre (3) e non un numero arbitrario – per segnalare l’interruzione di un […]
Mimmo
se io voglio dire “ah! brava” l’h si mette prima o dopo la lettera a? Grazie
Daniele Imperi
È giusto come hai scritto, Mimmo. Ma brava va in maiuscolo
Come scrivere bene
[…] e misterioso mondo dei punti e delle virgole, degli spazi da mettere, del numero massimo dei puntini di sospensione, dei punti interrogativi ed […]
Regole grammaticali… da ridere!
[…] anche in molte pubblicità, insegne, in blog, romanzi, ecc. Un altro orrore che mi dà fastidio. Il numero e la tipologia di punteggiatura che inseriamo non aumenta l’enfasi della frase, ma solo l’ignoranza di chi […]
cettira ramondino
Articolo molto interessante, mi piace!
Antonino
Cosa vuole significare i tre punti esclamativi alla fine della frase esempio bene dai ☺Buon lavoro !!!
Daniele Imperi
Ciao Antonino, benvenuto nel blog.
I 3 punti esclamativi non significano nulla, ne basta uno solo. Quindi la frase corretta è: Buon lavoro!
Claudio Porcelli
Interessante, però, se non erro, il problema nasce con internet, le chat o comunque gli sms.
Cioè un nuovo mezzo di comunicazione con differenti necessità espressive e quindi di linguaggio. Vi è inoltre una necessità di “estetica del testo”.
Non sarei quindi del tutto convinto sul non uso di più punti esclamativi, interrogativi, ecc., magari senza eccedere e anche al di fuori del campo specifico.
Daniele Imperi
Ciao Claudio, benvenuto nel blog. La grammatica vale anche per internet, per le chat e gli sms. Se scrivi 14 punti esclamativi anziché 1, non cambia nulla, non rendo il tuo messaggio più urgente. Chat e sms, poi, sono mezzi di comunicazione veloce, quindi dovresti fare più economia di simboli, non aggiungerne altri. Un testo con 20 punti esclamativi ha un’estetica migliore, poi? Per me è illeggibile.
Monique
Buon giorno, sono stata ammonita dal mio responsabile, per aver utilizzato in un email i tre punti esclamativi alla fine della frase, secondo lui, molto offensivi ( diceva che stavo mandando a quel paese il cliente, con i !!!) Cosa ne pensa a riguardo? Grazie
Daniele Imperi
Ciao Monique, benvenuta nel blog. Il punto esclamativo, come quello interrogativo, va messo una sola volta. Mettendone 3 stai accentuando ciò che hai scritto. Ma non significa che mandi a quel paese una persona, dipende poi da ciò che hai scritto.
Claudia
Significato Ok… a dopo!
anna
devo fare una locandina pubblicitaria, ho messo una frase iniziale di impatto, dopo seguono una serie di sconti su determinati prodotti, la frase iniziale può avere i puntini di sospensione?
Daniele Imperi
Ciao Anna, benvenuta nel blog. Ho visto diverse pubblicità e locandine che iniziano con i puntini di sospensione. Dipende dalla frase e da tutto il contesto. Puoi scriverla qui?
Giovanni
Vorrei sapere se ai tre puntini di sospensione si posso fare precedere o seguire, attaccati, un punto interrogativo o esclamativo.
Esempio, in un dialogo:
A: “A…?”.
A: “A?…”.
Daniele Imperi
Ciao Giovanni, benvenuto nel blog. Con quella A cosa intendi? Se è una preposizione, il primo esempio è corretto, il secondo no. Se intendi il nome di un personaggio, non sono corretti nessuno dei 2.
Giovanni
OGGETTO: precedente mia su “Punto esclamativo e puntini di sospensione”.
*****
Buongiorno, intanto, grazie del benvenuto.
Allora, con “A” intendo una proposizione, pertanto, ad esempio:
Mi presentai direttamente a casa sua e gli dissi: “Sei stato proprio scortese con me e anche un vero…!”.
OPPURE
Mi presentai direttamente a casa sua e gli dissi: “Sei stato proprio un gran maleducato!…”.
Grazie
(Giovanni)
PS, nel secondo esempio, i puntini di sospensione dopo l’esclamativo vorrebbero indicare che c’è, immediatamente, qualcos’altro che si è inteso omettere.
Resterebbe, poi da considerare la possibile, o meno, correttezza della “tripla punteggiatura” (l’esclamativo, i puntini di sospensione e il punto fermo di chiusura) tenendo presente, comunque, che le virgolette (“) non sono mai punteggiatura ma semplicemente segni tipografici per rendere più evidente al lettore le testuali espressioni del dialogo.
Mostra testo citato
Daniele Imperi
Secondo me è valido il primo esempio: coi puntini si vuole omettere una parolaccia.
Ma i puntini dopo il punto esclamativo no, non ci vedo alcuna logica.
Danila
Buonasera, Daniele. Intanto, ti porgo i miei complimenti per il tuo blog: lo trovo bello e utile. Io non ho mai usato più di un punto esclamativo o interrogativo per volta, e mai più di tre puntini di sospensione. E in modo parco. Ho solo un dubbio su un’unica combinazione, e mi permetto di chiederti un consiglio. Punto esclamativo e puntini di sospensione: quando c’è sia una certa enfasi sia una certa sospensione, sarà più elegante scegliere uno tra i due segni, o in questo caso si possono anche abbinare senza rovinare lo stile? Ti ringrazio anticipatamente del tuo parere.
Daniele Imperi
Ciao Danila, grazie e benvenuta nel blog. Ho già visto il punto esclamativo, e anche interrogativo, abbinato ai 3 puntini di sospensione. Anche in questo caso credo sia meglio non abusarne.
Dario
Che significato ha un punto interrogativo incorniciato in un quadrato?
Daniele Imperi
Ciao Dario, benvenuto nel blog. Non ho mai visto un punto interrogativo incorniciato in un quadrato… che intendi di preciso?
Pierluigi.
Ciao Daniele vorrei sapere se il punto esclamativo in questa poesia è usato bene? E se va bene il resto della punteggiatura. E’ da poco che scrivo e di grammatica ho solo nozioni elementari percio ti sarei grato se mi puoi consigliare.
Fai piano!
Non fare rumore!
Non svegliare il dolore che dorme!
Questa è una notte serena,
una miriade di stelle
nel cielo risplende
e la luna invita a sognare.
Lascia dormire il dolore!
Non svegliare i rancore!
Fai spazio all’amore,
e lascia,che rimanga
la pace nel cuore!
Daniele Imperi
Ciao Pierluigi, benvenuto nel blog. Forse ce ne sono troppi, vista la brevità della poesia. L’unico errore è la virgola nel penultimo verso.
Delia
Il punto esclamativo può significare anche amore?
Daniele Imperi
Ciao Delia, benvenuta nel blog. In che modo un punto esclamativo può significare amore? Non ho capito cosa intendi.
Ana.
Buonasera Daniele. Mi è piaciuto tantissimo la tua pagina, sono entrata per curiosità per chiarirmi le idee su i punti interrogativi, e devo dire che ho trovato una marea de informazione molto positiva, anzitutto perché io non sono italiana e mi stato de molto aiuto Ti ringrazio tanto.
Daniele Imperi
Ciao Ana, benvenuta nel blog. Puoi trovare altri articoli sulla grammatica qui.
Luca
Conosco persone che utilizzano il punto interrogativo dentro le parentesi tonde (?)
Credo sia privo di significato.
Daniele Imperi
Ciao Luca, benvenuto nel blog. Anche io l’ho usato qualche volta, per esempio in https://pennablu.it/leggere-per-lavoro/ dove scrivo “come lauree e corsi di formazione, e offrono quindi carriere che garantiscono (?) uno stipendio fisso”.
In pratica è come un’abbreviazione: “carriere che garantiscono (garantiscono?)”.
Non so se intendevi casi come questo.
Luca
Grazie mille Daniele,
in realtà ho ricevuto diverse email lavorative dove veniva inserito alla fine della domanda. Esempio: “Hai chiamato al consulente (?)”.
Daniele Imperi
In quel caso non ha senso, in effetti.
Giuseppe Dolores
Vorrei conoscere l’uso dei puntini di sospensione uniti ad un punto interrogativo o esclamativo. Si usano? Vengono accettati dall’editoria? Ma soprattutto vengono prima o dopo i punti interrogativi ed esclamativi? Un grande grazie. Giuseppe
Daniele Imperi
Ciao Giuseppe, benvenuto nel blog.
Ho visto esempi del genere, tipo il titolo di questo articolo: Lo scrittore nel castello, oppure…?
I 3 puntini vanno prima, perché indicano una sospensione. Credo vengano accettati dall’editoria, perché li vedo.
Giampaolo
Quando si scrive un verso di poesia e metti il punto interrogativo, ci può stare anche la virgola?
ad esempio: Perchè indossi un mantello grigio?,
Grazie in attesa di una sua risposta.
Daniele Imperi
Salve Giampaolo, benvenuto nel blog. A cosa serve la virgola in quel caso?
Dopo un punto esclamativo e interrogativo si usa soltanto nei dialoghi: “Perché indossi un mantello grigio?”, disse.
Giampaolo Pintore
Grazie.
In poesia è meglio evitare i punti esclamativi e interrogativi?
Daniele Imperi
Non c’è nessuna regola al riguardo.
Fabrizio
Il nome Alessio con tre punti esclamativo che significa tipo esempio Alessio!!! Che significa
Daniele Imperi
Nulla. Basta un solo punto esclamativo. C’è l’illusione che più punti si usino e più aumenti un qualche effetto, ma la punteggiatura prevede un unico simbolo.
Antonio
Buongiorno. Mi chiamo Antonio e sono molto interessato alle frasi che iniziano con i tre puntini di sospensione. Le chiedo degli esempi e delle spiegazioni.
Leggo, ad esempio, che quando le frasi iniziano con i tre puntini devono essere spaziati ed iniziare con la lettera maiuscola. Per esempio: … Non pensarci. Ma qual è il significato di questa frase? È necessariamente da collegare ad un’altra frase detta in precedenza? Oppure può stare in piedi da sola? E con quale significato? Può farmi altri esempi? Grazie
Antonio
Daniele Imperi
Buongiorno Antonio, benvenuto nel blog.
Nel caso della frase citata i 3 puntini non hanno senso, perché la frase non sta in piedi da sola. Una frase del genere è una risposta a una frase precedente. Chi risponde “Non pensarci” ha risposto a ciò che stava dicendo un altro personaggio, ma comunque quei 3 puntini non ci vanno.
Non sempre dopo i punti di sospensione va messa la maiuscola. Per esempio: “Ho appena… visto… un fantasma”. Qui i puntini indicano delle pause.