Che generi letterari scrivete?

Qual è il vostro percorso letterario come scrittori?
Che generi letterari scrivete?

Un percorso narrativo lungo 3 decenni

Proprio martedì ho parlato di me e di molte curiosità legate alla mia scrittura e adesso raddoppio parlando di come sono giunto allo stato attuale di ciò che sono: uno che non ha ancora pubblicato nulla, ma che non demorde e continua a lavorare per una futura pubblicazione.

Ho scritto varie volte di essere appassionato di Fantastico e non più del Fantasy classico e di come tutti i miei progetti letterari siano rivolti proprio a questo genere. Così ho voluto riflettere sull’involontario percorso che mi ha portato alla scrittura odierna.

Gli albori: quando ho sentito la vocazione per la scrittura

È accaduto tanto tempo fa e ne ho accennato nel blog: facevo le medie e avevo creato un elenco di romanzi da scrivere. Però la mia prima prova di scrittura fu un articolo giornalistico: Il giallo dell’ascensore. Sì, un vicino di casa – anche se era solo fra i sospettati – aveva staccato una delle porte rendendo inservibile l’ascensore. Sul caso non ha mai indagato nessuno e è stato archiviato dai ricordi.

Non so sinceramente come sia arrivata questa passione. È nata e basta e tanto meglio così.

La strada verso il Fantastico

Già da quel primo elenco di opere da scrivere iniziava a fare capolino il Fantastico: Fantascienza: Epoca 3000. Un titolo che avrebbe dato filo da torcere ai vari Asimov e Dick sugli scaffali di tutte le librerie.

Però scrissi un racconto, più o meno fra le scuole medie e le superiori: Il ritorno del cavaliere. Era un fantasy, nel senso che l’ambientazione era medievale, ma il regno immaginario. Quel racconto spero non sia una sorta di premonizione politica, altrimenti declino ogni responsabilità.

Scartabellando in mezzo alle tante scartoffie che ancora conservo da decenni, ho ritrovato un manoscritto, forse il più vecchio che possiedo. È del racconto horror Ypnos, il sonno che uccide, con l’immancabile ambientazione USA. La data, scritta a matita, è ben leggibile: 23 ottobre 1982.

Ypnos, il sonno che uccide

L’abbandono della scrittura

Non so come, ma ci sono due buchi narrativi nella mia vita: uno a cavallo fra il liceo e l’università e un secondo fra il 1998 e il 2002 (quando ho iniziato la stesura de La locanda dei porci, fantasy, di cui ho ancora il manoscritto).

Da quel momento non ho scritto narrativa fino al 2010, ma poesie macabre e un libro eroticomico da illustrare, in pratica la mia versione umoristica del Kamasutra (scritto nel 2004).

L’influenza di Terry Brooks

Ho letto La spada di Shannara più o meno a fine anni ’80 e da quel momento si è aperto nella mia mente il mondo degli elfi e della magia. Non mi va di parlare per l’ennesima volta della scopiazzata che feci di quel romanzo nel mio timido e acerbo tentativo di scrivere un romanzo fantasy.

L’influenza di Tolkien

Poi, nel 1995, lessi Il signore degli Anelli. Vorrei rileggerlo e poi subito dopo riattaccare La spada di Shannara, ma – colpa anche dei film – me lo ricordo troppo bene e ho paura non sarebbe una lettura piacevole.

Comunque sia, grazie a quel romanzo, ho cambiato il progetto di quel mio romanzo fantasy e così, anziché essere la scopiazzata de La spada di Shannara, divenne la scopiazzata de Il signore degli Anelli. Conservo ancora una busta piena zeppa di pagine di appunti.

Si torna a scrivere: l’horror e l’insolito scendono in campo

Le letture di Lovecraft specialmente, ma prima ancora di Poe, Stevenson e Conan Doyle, influenzarono molto la mia scrittura, anzi posso dire che in un certo senso la guidarono verso un universo fatto di orrori e cose fuori dal mondo e dal tempo.

Stavo trovando la mia strada. Io non credo molto alle influenze esterne o, meglio, penso che certe opere e certi autori, più che influenzarci, ci facciano capire cosa realmente ci appassiona. C’è gente che non ama Poe e Lovecraft, ma non possiamo dire che non ne siano influenzati. Semplicemente non sono letture – e quindi scritture – fatte per loro.

La scoperta e la scelta del Realismo fantastico

Pian piano fra i miei progetti – io li chiamo così, ma sono solo idee abbozzate, studi – hanno iniziato ad apparire opere fantastiche. Non fantasy, quindi nessun elfo all’orizzonte né spade né anelli né magia. Ma appunto il Fantastico, qualcosa che abbraccia un universo infinito di possibilità.

La lettura del saggio Il mattino dei maghi, poi, ha dato il colpo di grazia a quel classicismo del Fantasy che ormai non offre più stimoli né originalità alcuna. Parlo per me, ovviamente. E questa è la direzione verso cui sto andando e voglio andare.

I generi narrativi che ho scritto: qualche percentuale

Ho creato una classifica dei generi letterari sui pochi racconti che ho scritto. Al primo posto, come vedete, c’è l’horror. A seguire, quasi a pari merito, le storie drammatiche. Il Fantastico è solo al 3° posto, però, se vogliamo fare i pignoli, nel Fantastico dobbiamo includere anche la Fantascienza e le storie apocalittiche, quindi il genere sale a quota 73 conquistando il 1° posto. Ok, è il genere che mi spetta.

  • 48 Horror
  • 47 Drammatici/Insoliti
  • 38 Fantasy/Favole/Fantastico
  • 24 Gialli/Thriller/Noir/Poliziesco
  • 18 Apocalittici
  • 17 Fantascienza
  • 15 Mainstream
  • 9 Storici
  • 6 Onirici
  • 2 Storia alternativa, Western

La nuova classifica rende meglio i miei gusti letterari in fatto di scrittura, sottolineando un consistente divario fra il Fantastico e il resto dei generi. Appena ho tempo vorrei invece tracciare il mio percorso da lettore, che credo sia abbastanza diverso.

  • 73 Fantastico (38 Fantasy/Favole/Fantastico+18 Apocalittici+17 Fantascienza)
  • 48 Horror
  • 47 Drammatici/Insoliti
  • 24 Gialli/Thriller/Noir/Poliziesco
  • 15 Mainstream
  • 9 Storici
  • 6 Onirici
  • 2 Storia alternativa, Western

Qual è il vostro percorso letterario come scrittori?

Potremmo far scattare una sorta di meme, se vi va: ognuno scrive nel proprio blog i vari passaggi che nella sua vita lo hanno portato alla situazione attuale sui generi narrativi che ama più scrivere. Che ne dite?

37 Commenti

  1. franco battaglia
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 5:34 Rispondi

    Interessantissimo, anche se non comprendo bene l’accoppiata drammatico/insolito. Cosi come Storia alternativa e Western. Insolito e Storia alternativa sono dei miei must e li metterei sempre in simbiosi. Mi piace(rebbe) sempre stupire e spiazzare. Come vorrei rimanerlo sempre io, a mia volta, quando leggo. Stupire anche nel modo di commuovere e “avvertire” lo srotolamento di una storia. Se non si prevede è meglio. La sorpresa quasi come regola. Quindi anche nel modo di porsi e variare le regole. Sorpresa può significare, anche, in determinati casi, assenza di sorpresa.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Aprile 2014 alle 7:38 Rispondi

      Hai ragione sull’accoppiata drammatico/insolito, ma non sapevo come fare altrimenti. Storia alternativa e Western, invece, sono separati.

  2. Attilio Nania
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 10:26 Rispondi

    228 racconti, accidenti… ma quanti altri hai intenzione di scriverne?
    Io all’attivo ne ho decisamente molti meno, troppo pochi per identificare un percorso letterario.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Aprile 2014 alle 11:00 Rispondi

      Beh, ma moltissimi sono racconti bonsai, che non richiedono certo giorni per essere scritti. Ne basta uno :)

  3. Moonshade
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 11:58 Rispondi

    *-* adoro i meme!
    Io ho solo crossover tra generi purtroppo, faccio paciughi. Inrealtà classifico come “genere” lo scopo della storia che sto scrivendo, e “ambientazione” dove invece si muove. questo perchè ritengo che generi che si basano molto sull’inventiva come il fantasy o la si-fi meritano molto spazio non asservita alle esigenze dei personaggi…e più credibile e meno campata per aria possibile.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Aprile 2014 alle 13:16 Rispondi

      Crossover? C’è anche in letteratura? Che storie sono?

  4. animadicarta
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 12:16 Rispondi

    A parte la tua incredibile mole di racconti scritti, mi colpisce anche la chiarezza di idee sui generi, che per me è un punto molto dolente!
    Scrivere un post così sarebbe una vera sfida, però ci penserò meglio e vediamo se viene fuori qualcosa…

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Aprile 2014 alle 13:16 Rispondi

      Eh, ma l’ho detto, moltissimi sono bonsai, almeno 80 sono di 300 parole. Forza con la sfida, allora :)

  5. micaela
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 12:26 Rispondi

    Ciao a tutti, scusate l’assenza…
    Complimenti per la quantità di racconti che hai scritto. Io purtroppo ancora non riesco a finire il primo libro; nè entrarne in “sinergia” per mancanza di tempo. L’idea nel cassetto è di finire principalmente questo libro; non saprei definire il genere perchè per il momento è presto da una storia vera, anche se un pò modificata. E non so dove posso andare a parare una volta finito (vorrei portarlo ad un fantasy a livello però spirituale/mistico…non ne ho idea) Poi in progetto ci sarebbe una biografia, altri racconti storici/realistici, vorrei provare a trovare una idea per un bel giallo, visto che è la mia passione ma non credo di essere all’altezza ne di Conan Doyle ne di altri.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Aprile 2014 alle 13:18 Rispondi

      Grazie :)
      Non ho mai scritto storie senza sapere se fossero fantasy o di un altro genere. Ho sempre in mente ambientazione e genere.

  6. MikiMoz
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 12:51 Rispondi

    ’82! Non ero ancora nato! Wow! :)
    Beh, vedo che hai un percorso molto ricco.

    Io ho scritto diverse cose, sia come racconti che come storie per eventuali fumetti.
    Insomma, al solito, da piccoli si è affascinati dalle storie horror, e ho scritto quindi di pupazzi assassini e amenità varie.
    Per quanto riguarda i fumetti, sono passato da quelli supereoistici (presto presenterò LightMan e MutantMan sul mio blog: ho ritrovato tutto!) fino a quelli che guardavano allo space-fantasy.

    Oggi, nello scrivere, prediligo il genere “slice of life”, ossia momenti di vita quotidiana. Ma ho in mente un progetto tra l’onirico e l’avventuroso ;)

    Moz-

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Aprile 2014 alle 13:20 Rispondi

      Non ho messo alcune sceneggiature per fumetto, perché è roba di tavole autoconlcusive o storie brevissime.

      LightMan e MutantMan mi incuriosisticono. Avevo inventato un supereroe da bambino, ma chi si ricorda più il nome?

  7. Moonshade
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 14:09 Rispondi

    Daniele Imperi
    Crossover? C’è anche in letteratura? Che storie sono?

    Non sono un’espertona, ma ritengo che ci siano anche in letteratura, non soko fumetti o film. Quando più storie hanno le stesse scelte autoriali, si crea un genere o sottogenere. Per anni abbiamo avuto “fantasy classico”, poi qualcuno ha cominciato a mettere elementi nella nostra realtà e raccontata con un investigatore paranormale (i guardiani del giorno, il ciclo di anita blake, le nebbie di avalon e la spada che canta… non li considero fantasy purissimi o horror o sentimentali)… lo stesso effetto che nel cinema ha avuto Alien: sci-fi il set, horror la storia che segue. Nelle mie vorrei fare cose tipo apocalisse zombie (perchè voglio fare un genere horror con mostri antropofaghi) ma nell’altomedioevo (ambientazione storica). Ma io ho problemi di gargantuismo letterario u.ù

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Aprile 2014 alle 14:13 Rispondi

      Ora ho capito, ero io che non lo chiamavo crossover…
      Gargantuismo letterario: interessante come idea. :D

  8. Tenar
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 14:27 Rispondi

    Davvero interessantissimo!
    Come tanti ho iniziato con il fantasy, tre romanzi che ho amato tantissimo e che non vedranno mai la luce. È stato davvero doloroso per me rendermi conto che non ero abbastanza interessata alla costruzione dell’ambientazione e allo studio del sistema magico per poter scrivere della buona fantasy.
    Continua a piacermi tantissimo il fantastico e vi scrivo principalmente racconti, uno dei motivi per cui sono affezionata al Trofeo Rill è che almeno due volte l’anno ho l’occasione per scrivere un racconto fantastico. All’interno del calderone “fantastico” non faccio distinzioni, continuo a raccontare storie legate alla mia vecchia ambientazione fantasy, ma spazio anche altrove.
    Di fatto ho pubblicato tre racconti fantasy in senso stretto (due legati alla mia ambientazione) e altri tre più genericamente fantastici

    Il mio secondo amore è il giallo. Amore molto più corrisposto, nel senso che il rapporto scrittura/pubblicazione è assai più favorevole.
    Siamo a 4 racconti pubblicati + 2 in corso di pubblicazione, un romanzo edito, uno in via di pubblicazione e due che cercano casa…

    In generale mi piace la cornice del genere, è una sorta di patto tra autore e lettore. In un giallo io da lettore so che troverò un delitto, un enigma da risolvere, in cambio do la possibilità all’autore di raccontarmi una storia e portarmi, magari, in luoghi dove mai sarei andato da solo.
    Gli altri generi li frequento poco anche da lettrice, ma non per questo li considero di serie b!

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Aprile 2014 alle 18:59 Rispondi

      Grazie :)
      A me, invece, il giallo piaciucchia… ma devo trovare il giusto momento per leggerlo. A scriverlo proprio no, però. Preferisco più un generico poliziesco.

      Complimenti per le varie pubblicazioni!

  9. Luciano Dal Pont
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 14:09 Rispondi

    Eh… allora… dunque… non è facile da ricostruire in poche parole la mia storia letteraria, anche perché non ho un genere ben definito. Da bambino ho cominciato a scrivere qualche poesia, ma dove mi esprimevo davvero alla grande erano i temi dei compiti in classe di italiano: non andavo molto bene a scuola, ma lì ero e sono sempre stato di gran lunga il migliore della classe e forse di tutta la scuola!!! Poi ho iniziato a scrivere racconti e il mio futuro lo immaginavo nei panni di un affermato scrittore. Ma c’era un’altra grande passione, quella per le corse automobilistiche, che con l’adolescenza ha preso il sopravvento. Così la vita mi ha portato in tutt’altre direzioni. Ho sempre scritto, ma lo facevo per me, senza più pensare di pubblicare. Racconti umoristici per lo più, ma anche erotici. Solo molto più tardi, circa una decina di anni fa, ho rispolverato le mie antiche ambizioni di scrittore. Ma, ripeto, non ho e non voglio avere un genere ben definito. Mi piace cambiare, mi piace sperimentare e mi piace essere eclettico. Il mio romanzo d’esordio, “Il comandante e la bambina” edito da Edizioni La Gru, si potrebbe definire di genere metaforico/onirico con forti agganci alla realtà. Ma prima di pubblicare questo avevo riprovato con il genere erotico ed erotico/umoristico. Adesso sto scrivendo un altro romanzo, dove c’è un po’ di avventura, di amore, di problemi esistenziali e quant’altro. Non saprei in che genere collocarlo. Ma ho in progetto un thriller e qualcosa che riguarda il noir. Insomma credo che continuerò così, a spaziare un po’ nei diversi generi e magari, perché no (perdonatemi la presunzione) ad inventare un nuovo genere… :-) Vedremo. L’importante è continuare a scrivere e pubblicare.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Aprile 2014 alle 14:12 Rispondi

      Inventare un nuovo genere, perché no? Ci sto pensando anche io. Quando non sai dove inserire una storia e se non appartiene alla letteratura di genere, allora è mainstream :)

  10. Grazia Gironella
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 16:21 Rispondi

    Ho iniziato anch’io con un romanzo fantasy di stampo classico; poi, una volta capito che dovevo migliorare parecchio per avere qualche speranza di essere letta, mentre studiavo ho lavorato su racconti di diversi generi: realistico, storico, fantastico, simil-horror, mistery. Molti di quei racconti li ho proposti a concorsi, altri li ho messi in comune con i colleghi dei forum che frequentavo (quelli della XII e di Writers’ Magazine, principalmente). Sono state tutte esperienze interessanti e molto utili, che mi hanno dato le prime conferme. Poi (e anche intanto) ho scritto nell’ordine: un romanzo mainstream con vena paranormal, un manuale sulle tecniche narrative, un altro mainstream con vena mistery e un saggio su creatività e scrittura. Al momento sto lavorando alla revisione di un romanzo per ragazzi, ma ho anche in mente qualche favola per bambini. Non è detto che i risultati siano tutti validi, ma cambiare genere è molto corroborante.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Aprile 2014 alle 19:04 Rispondi

      Beh, insomma, avete scritto quasi tutti più di me :)
      Il mio unico romanzo, mainstream, era sotto forma di diario e non vale neanche la pena revisionarlo.

      Cambiare genere fa molto bene, la mente secondo me deve sempre avere mondi nuovi da esplorare.

  11. franco zoccheddu
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 20:07 Rispondi

    Solo le cose serie:
    il primo racconto nell’86, un misto di fantastico-mitologico-archeologico: vinsi un piccolo premio, conservo con nostalgia il manoscritto. Poi poesie, tante, credo alcune veramente buone: tutte buttate via nel momento in cui, un paio di decenni fà, ho capito che la poesia la devo leggere e non scrivere.
    Romanzi: ideati diversi, tutti a cavallo tra fantascienza e fantapolitica; progettati tre o quattro, idee assolutamente buone su cui prima o poi tornerò. Realizzati: uno sta per finire, uno iniziato, entrambi a sfondo scientifico.
    Ormai ho capito che mi interessa scrivere solo e unicamente due tipi di cose: saggi, romanzi scientifici.
    In effetti quello che veramente mi interessa è scrivere del rapporto tra l’essere umano (scienziato, uomo della strada, bambino, politico) e la scienza.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Aprile 2014 alle 20:44 Rispondi

      Ma non è un buon motivo per buttarle via :D
      Trovare la propria strada non è facile, Franco. E tu, poi, visto anche il tuo lavoro, scrivi di ciò che conosci bene.

  12. Elisa
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 22:35 Rispondi

    Caro Daniele il tuo blog in questi mesi ha contribuito a far crescere in me la voglia di portare avanti i miei progetti di scrittura. Insomma in parte è colpa tua.
    La prima volta che ho scritto una storia con personaggi e trama di fantasia è stata per l’esame di 5° elementare e ricordo ancora la soddisfazione che provai a mettere la parola fine. Anni dopo mio nonno mi regalò la sua vecchia Olivetti (forse è ancora in garage) e ci provai di nuovo. Purtroppo, e per fortuna, la mia grande storia di fantascienza a metà tra Star Trek e Guerre stellari si fermò dopo qualche pagina.
    Poi buio fino al 1998 e in quel periodo ero piena di idee e di abbastanza motivazione per iniziare e finire alcuni racconti lunghi e brevi di fantascienza e fantasy. Devo ringraziare un paio di mailing list di scrittura ormai scomparse per avermi spronata.
    Di nuovo buio, dal 2004 al 2010, e alla fine sono tornata a riprendere in mano quelle storie. Ingenue e zeppe di errori ma… stranamente le idee di fondo mi convincono ancora! Il mio genere è il fantasy, il “mio” fantasy che non è né Tolkien né Shannara e che a volte porto nel mondo attuale e a volte in un mondo inventato.
    Wow che post lungo! Quasi quasi faccio anche io un blog! :-)

    • Daniele Imperi
      venerdì, 11 Aprile 2014 alle 7:58 Rispondi

      Bene, mi fa piacere che sia colpa mia che hai ripreso a scrivere. L’importante è che le idee sembrino buone a te. A me non sempre piacciono le mie, e penso succeda a tutti. Poi sarà il pubblico o l’editore a dire se sono davvero buone.

      Ma intento uno ha qualcosa per andare avanti.

  13. Luca.Sempre
    giovedì, 10 Aprile 2014 alle 22:36 Rispondi

    Il problema dei generi. O una necessaria domanda?

    Dopo anni di scritture sono arrivato alla conclusione che ragionare sui generi ti aiuta a focalizzare meglio ciò che scrivi e soprattutto per chi scrivi.

    Sono anche giunto alla conclusione che chi dice “i miei scritti non possono essere ingabbiati dentro un unico genere” sia in realtà il solito presuntuosello che non ha ancora ben chiaro dove voglia andare (e arrivare) con la sua scrittura.

    Io ho iniziato con due romanzi di formazione e una raccolta di racconti che non avevano alcun filo conduttore in comune… se non colui che li aveva scritti.

    Al momento sto lavorando su tre progetti paralleli: un romanzo a metà fra thriller psicologico e favola nera, una raccolta di racconti che ruotano attorno (stavolta sì) a un tema ben preciso, e un fantastico che vedrà la luce tra qualche anno.

    Direi che soprattutto ho trovato i miei mondi, universi in cui dentro ci sto bene. E mi diverto. Molto. ;-)

    • Daniele Imperi
      venerdì, 11 Aprile 2014 alle 8:00 Rispondi

      Non lo so, io non penso mai al genere letterario, ma alla storia.
      E anche io ho trovato il mio universo, anzi forse dovrei dire i miei universi, e ci sto bene dentro :)

  14. Davide Q.
    venerdì, 11 Aprile 2014 alle 15:31 Rispondi

    Umh… Ok, mi sembra una buona idea.

  15. Alessandro C.
    venerdì, 11 Aprile 2014 alle 16:54 Rispondi

    Bella domanda. Sinceramente non ho ancora una risposta.

  16. helenia
    domenica, 13 Aprile 2014 alle 2:57 Rispondi

    Bella idea…vediamo cm va!

  17. Il genere narrativo è una gabbia?
    lunedì, 14 Aprile 2014 alle 7:45 Rispondi

    […] mia scrittura. È stato divertente e qualcun altro mi ha seguito. Poi ho continuato parlando dei generi letterari che più mi competono, che nel mio caso significa quelli che ho trattato nei miei […]

  18. Salvatore
    martedì, 15 Aprile 2014 alle 22:50 Rispondi

    Abbiamo fatto lo stesso percorso, almeno per quanto riguarda le letture. Anch’io sono partito con l’inevitabile trilogia di Shannara, anche se prima c’erano state un sacco di altre letture di generi diversi. Tuttavia, il secondo libro della prima trilogia, è il primo libro che ricordo chiaramente di aver letto. Poi i vari Tolkien, Conan Doyle, ecc ecc. Fino a non molto tempo fa, leggevo e scrivevo solo fantasy tradizionale, con un particolare accanimento per gli elfi oscuri. Poi, non so bene come, è successo qualcosa e ho iniziato a leggere e scrivere solo mainstream. Ormai è questo il mio genere e un libro di fantasy non riesco più neanche ad aprirlo…

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 16 Aprile 2014 alle 16:03 Rispondi

      C’è sempre un percorso che porta verso una certa maturità: solo scrivendo capisci cosa ti piace e ti riesce anche scrivere meglio.

  19. Il mio genere di storiaLost in…
    mercoledì, 16 Aprile 2014 alle 9:36 Rispondi

    […] ➽ Che generi letterari scrivete? […]

  20. Che generi letterari leggete?
    domenica, 27 Aprile 2014 alle 5:00 Rispondi

    […] giorno fa ho pubblicato una lista dei generi narrativi che ho scritto e ne è risultata una bella propensione al genere fantastico. Ora, analizzando le poche letture che […]

  21. francy
    martedì, 25 Agosto 2015 alle 12:06 Rispondi

    ciao! mi sono da poco imbattuta nel tuo blog e ho subito capito che sei una persona di cui mi posso fidare.
    Ho 16 anni, la mia passione per la scrittura è nata alle scuole medie, da allora è cresciuta dentro di me questa voglia incessante di scrivere. Ora che sono al 4° anno di superiori, non ho ancora scritto un racconto, ne ho iniziati molti, ma nessuno di questi ha mai trovato una fine o un vero e proprio sviluppo! Le uniche cose che attualmente riesco a concludere (quando il desiderio mi assale) sono poesie o riflessioni personali, intere pagine di pensieri.
    Dunque come la maggior parte dei miei coetanei mi trovo alla ricerca di me stessa e nel campo letterario,del mio genere. Di conseguenza mi trovo a chiederti: “sapresti darmi una mano?”, “vorrei aprire un blog, potesti consigliarmi da dove iniziare?”
    Scusami davvero per il disturbo, ma mi sembri una brava persona e vorrei prenderti come guida.
    Scusami ancora e buona giornata,
    Francesca

    • Daniele Imperi
      martedì, 25 Agosto 2015 alle 16:39 Rispondi

      Ciao Francy, benvenuta nel blog. Per i racconti dimmi come inizi a scriverli. Crei una trama e una scaletta?
      Per il blog invece il discorso è un po’ lungo. Quando rientro ti mando qualche post da leggere.

      • francy
        mercoledì, 26 Agosto 2015 alle 18:39 Rispondi

        ciao! grazie mille per avermi risposto!
        Di solito formulo una trama pensando agli eventi principali del racconto, li annoto anche per formare un ipotetica scaletta. Il mio grande problema è l’inizio, scrivo qualche pagina e poi mi blocco, o non so come continuare o passo molto tempo a rivedere sempre le stesse pagine fino a convincermi che non vanno bene e a cancellarle!
        per il blog tranquillo, nessuna fretta!
        grazie mille per l’ascolto!

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