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Ritorno a parlare di newsletter per scrittori. Come ho avuto modo di dire tempo fa, attualmente trovo utile soltanto una newsletter, quella del copywriter americano Bob Bly. A parte le newsletter inviate come aggiornamenti dei blog che seguo, le altre non offrono, per me, contenuti utili e interessanti.
Scrivere una newsletter non è facile, ma allo stesso tempo non è nemmeno così difficile: è come avere un secondo blog, ma anziché pubblico, riservato soltanto agli iscritti.
Il punto adesso è: per uno scrittore può essere utile creare una newsletter con contenuti unici? Io per ora non ne ho, ma ho voluto pensare ad alcune soluzioni per gli autori.
Come costruire una lista di iscritti alla newsletter
Per creare una lista di iscritti a cui spedire la newsletter abbiamo bisogno di due cose:
- Un sito/blog.
- Un servizio di newsletter.
E poi anche di un‘altra cosa: i contenuti. Tanti contenuti, perché nessuno si iscrive a una newsletter se entra in un blog vuoto o con l‘ultimo post che risale a un anno prima. E infine di una quarta cosa: il tempo. Perché per creare tanti contenuti ci vuole tempo, ci vogliono degli anni.
Ci sono tanti articoli nel web su come ottenere iscritti a una newsletter. Ne ho letti molti e in genere seguo da tempo tutto ciò che consigliano. Il parere mio è che non esiste una formula esatta per avere iscritti: ogni blog ha i suoi. Di certo funzionano i contenuti, devono cioè essere interessanti, con tutti i significati che vogliamo dare a questo termine.
Come inviare la newsletter
Ho selezionato 4 strumenti per inviare una newsletter. Ognuno ha i suoi pro e i suoi contro e va scelto in base al numero di iscritti che avete e a quante newsletter al mese spedite.
- Feedburner: è un sistema gratuito. Funziona soltanto per ricevere gli aggiornamenti del blog, tramite feed, che arrivano via email. La grafica non è personalizzabile. Lo trovo utile per blog agli inizi. È questo il primo strumento di invio di newsletter che ho usato per «Penna blu».
- Mailchimp: strumento gratuito fino a 2000 iscritti o 10.000 invii mensili. Questo significa che se avete 1999 iscritti, ma inviate 6 newsletter al mese, i vostri invii salgono a 11.994, quindi non è più gratis. Superando queste quote, troverete diverse fasce di prezzo. La grafica delle email è personalizzabile (come potete vedere se siete iscritti alla mia newsletter).
- TinyLetter: fa parte di Mailchimp, ma è gratuita fino a 5000 iscritti. Grafica non personalizzabile.
- 4Dem: piattaforma italiana per l‘invio di newsletter. È gratuita fino a 500 email al giorno e con una lista illimitata di contatti. Fate attenzione: se avete 501 contatti e inviate una newsletter al giorno, avete superato il limnite, anche con una lista non illimitata di contatti. I piani a pagamento, a un primo sguardo, mi sembrano più convenienti di Mailchimp.
Due cose da sapere sulla newsletter
- Tasso di apertura (Open rate): non tutti gli iscritti alla newsletter apriranno l‘email ricevuta. È molto probabile, anzi, che soltanto il 20% la apra. Se vi dice bene.
- Percentuale di click (Click rate): non tutti gli iscritti che aprono l‘email ricevuta faranno click su un eventuale link. È molto probabile, anzi, che soltanto il 5% lo faccia.
Molti guru del web dicono che basti scrivere un buon titolo per la newsletter, per generare curiosità nei lettori e far aprire la newsletter.
Questi guru, però, omettono di dire – forse, secondo me, neanche se ne rendono conto – che quando si è famosi, quando comunque si ha un nome ben conosciuto nel proprio settore, il tasso di apertura delle newsletter è alto, è sempre più alto dei comuni mortali, almeno il doppio.
Email marketing… per quali scrittori?
Secondo me bisogna fare un distinguo: fra autori pubblicati/famosi e autori non pubblicati/sconosciuti.
Come al solito prendo come esempio Stephen King (ma quanto gli fischieranno le orecchie?): sono iscritto alla sua newsletter e cosa ricevo? Anticipazioni di suoi libri, nuove edizioni, eventi che lo riguardano, ecc. In poche parole: email promozionali.
Possiamo fare la stessa cosa anche noi autori sconosciuti? No, assolutamente. Anche perché, almeno io, non ho alcun contenuto del genere da poter inviare nella newsletter.
Quello che gli esperti di web marketing e di marketing editoriale non considerano è che non si possono dare gli stessi consigli agli autori famosi e a quelli che hanno appena pubblicato e a quelli che scrivono ma devono ancora pubblicare.
Così ho deciso di creare questi 2 segmenti, queste 2 categorie di scrittori e, sulla base di ciò che leggo, delle newsletter ricevute, ho elencato una serie di contenuti per le 2 differenti categorie di autori.
Email marketing per scrittori famosi o già pubblicati
Se avete già pubblicato uno o più libri, ecco una lista di contenuti da inviare con la newsletter ai vostri iscritti:
- Nuove uscite di libri
- Anticipazioni su nuovi libri o su nuove edizioni (copertine, titoli, ecc.)
- Eventi (presentazione di libri, ecc.)
- Offerte speciali e promozioni
- Estratti del libro (capitoli, brani particolari, ecc.)
- Book tour
Io farei un ulteriore distinguo: scrittori che hanno pubblicato uno o più libri ma sono ancora sconosciuti. Perché sconosciuti? Perché hanno magari pubblicato con piccole case editrici o si sono autopubblicati e non hanno ancora un seguito. Ci sono autori indipendenti che non hanno neanche un minimo sito che li rappresenti: difficile trovarli in rete.
Per questi autori sono necessari contenuti pensati ad hoc per la newsletter. La soluzione più veloce sono gli aggiornamenti del blog, ma prima bisogna che questi autori abbiano un blog.
Email marketing per scrittori sconosciuti o non ancora pubblicati
Non avete ancora pubblicato nulla o avete pubblicato e ben pochi ancora vi conoscono: un blog è necessario – lo ripeto fino allo sfinimento – quindi potete cavarvela con l‘invio automatico degli aggiornamenti (come faccio io).
Oppure potete creare dei contenuti appositi (validi anche come contenuti per il blog di un autore):
- Storie personali: sono contrario a mettere la propria vita privata in piazza, ma se sono storie personali attinenti all‘attività di scrittura, allora le trovo utili e interessanti.
- Influenze sulla scrittura: quali autori o libri hanno influenzato la vostra scrittura? Sono contenuti culturali, che generano anche curiosità.
- Recensioni di libri letti.
- Citazioni di autori su cui discutere.
- Informazioni sul proprio processo di scrittura: tecniche usate, stravolte, regole che seguite per scrivere.
- Interviste ricevute.
- Informazioni sui personaggi o sull‘ambientazione del libro.
- Lezioni imparate scrivendo.
- Aggiornamenti sul lavoro di scrittura: cosa state scrivendo, cosa state cercando, su cosa vi state documentando.
- Promozioni speciali sull‘uscita del libro riservate agli iscritti della newsletter.
Email marketing per scrittori di genere
Un capitolo a parte va dedicato agli autori di narrativa di genere – a cui posso benissimo affiancare gli autori di saggistica e manualistica. Per questi autori i contenuti della newsletter sono approfondimenti del loro settore di competenza.
Un autore di storie horror ha un bel campo di azione per cercare contenuti da creare per la sua newsletter: classici dell‘horror, nuovi romanzi horror, cinema horror, miti e leggende sulle creature horror presenti nei libri, ecc.
Lo stesso discorso si applica a chi scrive fantascienza, fantasy, a chi scrive saggi storici, a chi scrivi manuali tecnici.
Email marketing: è utile per voi autori inviare una newsletter?
Qualche mese fa ho preso appunti per una mia probabile newsletter. Ho trovato il nome, ho creato il logo, ho selezionato alcuni contenuti da inviare (uno al mese): sono contenuti scritti appositamente per la newsletter, quindi non saranno mai pubblicati nel blog.
Non ho ancora scritto nulla, perché non ho ancora deciso se andare avanti col progetto o meno. In più devo studiare una struttura per questa newsletter e non ho ancora le idee chiare.
Avete una vostra newsletter? È limitata agli aggiornamenti del blog o scrivete contenuti originali? Vi porta risultati?
Marco
Sì, è molto difficile gestire una newsletter.
Io ne ho una con una quarantina di iscirtti. Il tasso di apertura è sopra il 50% mentre la percentuale di apertura è sopra il dieci. Ma è un’impresa riuscire a trovare degli argomenti almeno interessanti. Faccio una fatica immane perché vorrei scovare sempre qualcosa di almeno decente da offrire, e mi pare di non riuscirci per nulla.
Daniele Imperi
Mi sono iscritti anche io, per provarla
Secondo me hai sbagliato a creare 2 newsletter distinti: una per gli aggiornamenti del blog e una Pochi ma buoni. Con Mailchimp puoi gestire gli invii della newsletter tramite feed, quindi chi si iscrive riceve il nuovo post del blog. Poi alla stessa lista mandi la newsletter con contenuti originali.
All’inizio anche io volevo farne 2 distinte, ma non ha senso e soprattutto è controproducente.
Ferruccio Gianola
Credo sia molto importante, ma deve essere fatta con gran classe. Il novanta per cento delle email che mi giungono (news letter a cui sono iscritto) non è molto diverso dallo spam. Forse per farla davvero funzionare bisognerebbe avere un grande numero di iscritti
Daniele Imperi
Per farla funzionare e avere risultati – che possono essere guadagni per vendita di ebook, libri, corsi, servizi, ecc., ma anche semplici lettori – ci vogliono migliaia di iscritti, considerando poi le basse percentuali di chi “acquisterà” qualcosa.
Il problema principale restano i contenuti da creare.
Ferruccio Gianola
Sono d’accordo che il problema siano i contenuti, ma con un gran numero di iscritti ci si potrebbe anche fare aiutare da loro
Daniele Imperi
Una newsletter con contenuti generati dagli utenti? Oppure una “guest newsletter”, come un guest post?
Ferruccio Gianola
Magari creare dei sondaggi e vedere cosa rispondono gli iscritti, questo intendevo!
Daniele Imperi
Qualche anno fa, con un altro blog, ci ho provato, ma hanno risposto in troppo pochi e non ho più ripetuto.
Fabrizio
Non posso che essere d’accordo. Purtroppo la maggior parte degli utenti che producono newsletter non riescono a sfruttarne il reale potenziale…
Daniele Imperi
Ciao Fabrizio, benvenuto nel blog. Diciamo anche quasi tutti, se non il 99% perfino.
Alessia G.
Non so se serve un gran numero di iscritti, ma molte in effetti sono fatte proprio male e sono più simili a spam
Daniele Imperi
Ciao Alessia, benvenuta nel blog. Gli iscritti più sono e meglio è, proprio perché una minoranza apre legge la newsletter e ancora meno sono quelli che cliccano su un eventuale link.
Nuccio
Aiuto!😨 Mi gira la testa. 🤕Preferisco restare un villino informatico!😥
Daniele Imperi
Perché ti gira la testa? Ti sembra troppo complicato creare una newsletter?
Nuccio
Errata corrige: villico non villino 😩
STEFANO TARTAGLINO
Qui andiamo già nel difficile, soprattutto perché pur avendo molte idee sui contenuti non riesco a produrne tanti: sarei già contento se, sul mio sito, ne potessi pubblicare uno a settimana. Io prima mi documento e studio, e dopo scrivo (sembra banale dirlo), ed è una parte del lavoro che porta via molto tempo: scrivere l’articolo in sé al contrario è abbastanza veloce.
Il mio sito è online solo da agosto, e sui social ho per ora pochi followers, quindi non penso sia già ora di creare una newsletter. Poi confrontandomi anche con altri vedo che è molto difficile.
Per ora preferisco puntare sui contenuti: reperimento fonti, studio, stesura articoli.
Sbaglio ?
Daniele Imperi
Documentazione e studio, per il blog che hai, sono un obbligo e portano via parecchio tempo.
All’inizio ti conviene fare come stai facendo, magari attivane una solo per gli aggiornamenti del blog.
Corrado S. Magro
Grazie. Indicazioni che acquistano una forte validità supportata da esempi e dati concreti.
Barbara
Per l’invio delle notifiche/newsletter utilizzo ancora MailPoet. La mia sottoscrizione ha ancora il limite di 2000 iscritti per il piano gratuito, ma le nuove registrazioni abbassano il limite a 1000 offrendo in cambio i servizi già della versione Premium (compreso l’invio delle mail dal loro provider di posta, invece che quello del nostro provider di hosting… che spesso non li sanno configurare i server di posta e le mail vanno in spam). Mi risulta anche avere un designer migliore per le newsletter, anche se io l’ho utilizzato nella maniera più semplice possibile.
Come te, anch’io utilizzo solo la notifica del nuovo post pubblicato sul blog. Perché se hai un blog attivo, quasi non ha senso una newsletter che veicoli in contemporanea altri contenuti speciali. Piuttosto si può utilizzare la stessa lista di iscritti per coinvolgerli in iniziative una tantum, ma è difficile essendoci anche i social su cui muoversi in questo senso.
Le poche newsletter a cui sono iscritta sono di fatto una raccolta di link della settimana, anche di altri autori e in altre lingue, con aggiunto un testo dell’autore della newsletter (cioè quello che hanno letto e i loro commenti). Meglio concentrarsi sui contenuti pubblici e rendere quelli di vero valore.
Daniele Imperi
MailPoet avevo provato a usarlo anni fa, ma non ricordo che problemi mi dava e lasciai perdere. Non so se abbia senso o meno inviare la notifica dei post e un contenuto originale. Bisogna sentire gli esperti di marketing
Iniziative in che senso?
Le newsletter con la raccolta di link/libri/corsi/ecc. non mi interessano. Sono info che so cercare da me.
Grazia Gironella
Al momento uso soltanto l’avviso agli iscritti dell’uscita di nuovi articoli sul blog. Non pubblico spesso, quindi mi sembra più logico usare il materiale nei post che dirottarne una parte in una newsletter. Ho anche l’impressione che nel mio tipo di blog non avrebbe molto senso, ma per il futuro non si può mai dire.
Andrea
Buon sabato Daniele. Interessante…
Io l’ho fatta levare, compresi i gadget (racconti gratuiti). Quando sarò famoso come il Re, vorrà dire che la farò riattivare … ovviamente è una battuta. Questo per dire che anche secondo me dipende da chi la spedisce. E adesso?!
Linko un post Fb, ci metto un eurino e faccio miracoli… lo so, è una gabbia, ma al momento non saprei come uscirne… e il rancio non è poi tanto male.
Grazie e a presto.
Daniele Imperi
Buon lunedì Andrea
Stai acquistando la pubblicità su FB, ho capito bene?
Andrea
Sì… ma non la chiamerei proprio pubblicità. Quando mandi un post, anche solo ai tuoi fan, raggiungi pochissime persone; se ti va bene un 10 %. Se il post ha link esterni o peggio pulsanti a link esterni è ancor più svantaggiato. Quindi se vuoi che i tuoi fan lo vedano, parlo nel caso di post con link al tuo articolo sul blog, lo devi sponsorizzare. 1, 2, 5 euro! dipende quanti vuoi raggiungerne. Poi faccio anche post dove pubblicizzo direttamente un libro, ma questa è un’altra storia.
Maria Teresa Steri
Ci ho pensato varie volte, ma sono sempre giunta alla conclusione che non saprei cosa farmene di una newsletter aggiuntiva rispetto alla semplice notifica dei post. Servirebbero appunto dei contenuti extra, ma perché poi non condividerli con tutti?
Promozioni e altre novità di solito le pubblico sui social e per ora va bene così, visto che non sono SK
D’altra parte anche tra le newsletter che seguo ce ne sono davvero pochissime che meritano. E sono quasi tutte (mi spiace dirlo) americane. Quelle italiane sono al 99% auto promozionali.
Daniele Imperi
In effetti questo articolo vuole essere più uno spunto di riflessione che una vera risposta alla domanda “serve una newsletter a uno scrittore?”.
Di solito i contenuti extra si mandano per fidelizzare gli iscritti e poi ogni tanto inviare delle promozioni. Però, come giustamente dici, meglio condividerli con tutti, anche perché saranno sempre più i lettori del blog che non gli iscritti alla newsletter.
Ho notato anche io la gran parte di contenuti promozionali sulle newsletter italiane.
Rebecca Eriksson
Trovo che scrivere i contenuti di un blog in modo regolare sia già impegnativo di per sè.
Postare un paio di righe anche solo su due social network è un’altro impegno.
E-mail personalizzate? Bella come idea ma deve essere fatto avendo contenuti e risultati.
Ammetto di apprezzare poco le newsletter stile lista della spesa: “Questa settimana nel blog abbiamo XXX e YYY e ZZZ” con solo titoli e link.
Già inserire un’immagine con me fa la differenza, se poi oltre al titolo c’è una micro descrizione di cosa parla non è male.
Io la mia l’ho appena avviata e mi piace anche scrivere un paio di righe di chiacchiere sul perchè ho affrontato quegli argomenti in settimana. Però non mi stupisco se tra qualche mese la cosa non venisse più percepita come un piacere, ma come un lavoro, ed allora cambierei approccio.
Utilizzo mailchimp e ammetto di aver impiegato circa sei invii prima di comprendere quale impostazione dare alla mail di aggiornamento blog, perchè il sistema offre veramente tante possibilità di personalizzazione. Poi adesso rimango ferma in una.
Daniele Imperi
Quindi la invii a mano la newsletter con Mailchimp. Se la imposti con i feed del blog, come faccio io, non hai la possibilità di scrivere due righe in più, perché è tutto automatico.
In un altro blog, invece, la mandavo a mano, una volta a settimana, dove mettevo il riepilogo dei 3 post pubblicati con un breve contenuto extra.