Scrivere un romanzo in 6 mesi: è possibile?

Scrittori a tempo pieno, NaNoWriMo e 3 pagine al dì

Scrivere un romanzo in 6 mesi

Non esistono guide per scrivere romanzi in poco tempo. Ma possiamo fare alcune considerazioni e un progetto del genere può diventare fattibile.

Da poco ho finito di leggere L’acchiappasogni di Stephen King e come al solito ho anche letto con piacere la nota finale, in cui l’autore svelava come avesse scritto il romanzo. È stata quella rivelazione a darmi l’idea per questo articolo.

L’acchiappasogni è un romanzo di circa 680 pagine, pubblicato nel 2001. Stephen King l’ha scritto nel giro di 6 mesi e mezzo, usando una penna stilografica Waterman.

Ha scritto poco più di 3 pagine al giorno, che non sono poche – e non solo perché ha usato una penna e non un computer, ma perché in quei 6 mesi s’è anche documentato, ha interpellato esperti in vari campi e ha fatto pure un giro su un fuoristrada che compare nella storia.

6 mesi per scrivere un romanzo

Con una penna stilografica, ricordiamo. Perché ha usato una penna? Perché, disse, gli ha permesso di stare più a contatto con il linguaggio, come non gli accadeva da anni.

Sappiamo come scrive Stephen King: a partire da un’idea, da una situazione, senza creare una traccia, senza delineare una trama, come consigliano invece molti autori.

Questo in un certo senso gli velocizza il lavoro: quanti giorni si perdono dietro una trama dettagliata, a preparare schede su schede di personaggi, a creare l’ambientazione, ecc.?

Scrivere in modo spontaneo come fa lui gli permette di entrare subito nel romanzo, di iniziare immediatamente a raccontare la sua storia.

C’è un “ma” – e non poteva certo mancare: che cosa scrive Stephen King? Horror, ma non solo. L’acchiappasogni, per esempio (come anche il suo ultimo romanzo, L’Istituto) è un romanzo di fantascienza – ma niente alla Guerre Stellari, Dune, ecc. L’ambientazione è in gran parte all’interno di un bosco, e in zone ben conosciute da King.

Quanto lavoro abbiamo eliminato? Parecchio.

Questo significa che l’horror e quel tipo di fantascienza si possono scrivere velocemente? Che se Stephen King dovesse scrivere un romanzo storico di ambientazione medievale o un romanzo fantascientifico di space opera impiegherebbe 6 anni e non 6 mesi? No, assolutamente.

Significa che è uno scrittore che ci sa fare. E a questo devo anche aggiungere un altro merito a King. Scrivere un romanzo in 6 mesi non significa scrivere continuativamente per 180 giorni di fila. Si sarà sicuramente preso qualche giorno per ricaricare la mente. Me l’auguro, almeno.

I benefici di essere scrittori a tempo pieno

Persone come noi, che non scrivono narrativa a tempo pieno, ma hanno un altro lavoro, non possono scrivere un romanzo di oltre 600 pagine in poco più di 6 mesi.

Uno scrittore a tempo pieno deve soltanto sedersi alla scrivania e scrivere. Può restare concentrato soltanto sulla sua storia. Decidere quante ore lavorative al giorno dedicare al suo romanzo. C’è qualche autore che scrive così: pianificando la sua giornata. Forse King neanche fa questo, ma scrive finché resiste.

Ho detto che L’acchiappasogni è stato pubblicato nel 2001. Vi dice nulla questa data? Vi do un suggerimento, scrivendo altre 2 date:

  1. 2004: lancio di Facebook
  2. 2006: nascita di Twitter

Sì, stavamo ancora all’epoca in cui lo scrittore doveva solo scrivere. Niente social, niente blog come li conosciamo oggi. C’erano i newsgroup e qualche forum.

Adesso, se davvero volete scrivere un romanzo in 6 mesi, dovrete modificare la vostra vita sociale (anzi, quella virtuale). E lasciare il vostro attuale lavoro. Ma sarebbe pazzesco farlo.

Resta quindi l’impossibilità di scrivere un romanzo in 6 mesi.

E allora il “Mese nazionale per la scrittura di romanzi”?

Forse lo conoscete più per il suo acronimo, NaNoWriMo (National Novel Writing Month), ma di fatto è il mese nazionale per la scrittura di romanzi, novembre. Non è una gara fra scrittori, non si vince la pubblicazione. Come recita il sito, è “un approccio divertente e intuitivo alla scrittura creativa”.

Dal 1° al 30 novembre la sfida è scrivere un romanzo di 50.000 parole. Ci ho provato nel 2013, arenandomi all’inizio del secondo capitolo (per un totale di 2000 parole).

Quante pagine sono 50.000 parole?

È impossibile stabilirlo a priori, perché una pagina stampata dipende da vari elementi:

  • Tipo di carattere usato
  • Grandezza del carattere
  • Interlinea
  • Ampiezza dei margini
  • Dimensioni della pagina

Facendo qualche ricerca online, ho scoperto che in media un manoscritto di 50.000 parole dovrebbe diventare un libro sulle 200 pagine, con ogni pagina contenente circa 250 parole.

Sono sempre stato scettico sul NaNoWriMo. E finora non ho mai letto alcun romanzo pubblicato grazie alla partecipazione al NaNoWriMo.

Per me quindi è ancor più impossibile scrivere un romanzo in un solo mese.

Eppure 3 pagine al giorno fanno gola

Quando ho fatto la divisione, quel numero così piccolo, 3 pagine, m’è sembrato un traguardo raggiungibile, non così difficoltoso. Adesso, con 2 blog personali e altri interessi e il lavoro non ce la farei a scrivere 3 pagine al giorno, ma una forse sì.

E nei giorni di festa e durante un periodo di ferie si recupera, scrivendo di più.

Non pensate a scrivere un romanzo di 680 pagine in sei mesi, ma pensate a scrivere 2 o 3 pagine al giorno, quindi dalle 500 alle 750 parole al giorno.

È fattibile, secondo voi?

32 Commenti

  1. Corrado S. Magro
    giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 8:39 Rispondi

    Tutto è possibileeee! Toyooota! (la canta lo scimpanzé). Io non ne sono capace. Ben al contrario, necessito anni e le ragioni sono tante. Da caotico sviluppo argomenti diametralmente opposti in parallelo e scrivere a tempo pieno sarebbe la buona ricetta per farmi perdere qualche chilo. Scrivere con la stilografica però aiuta, almeno me. Flash, idee, colano dall’inchiostro, la calligrafia segue lo stato d’animo momentaneo, i fogli “svolazzano” e rileggendo mi sorprendo spesso per quello che vi ho imbrattato, ma è una questione di abitudine, forse nostalgia. Ai tempi dei tempi erano le aste a matita, ormai è l’era dei geroglifici, alias emoticon. Tanti, forse i più, sono felici di battere su una tastiera. E perché no?

    • Daniele Imperi
      giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 12:54 Rispondi

      Io vorrei scriverlo con una penna Bic, che uso da anni e mi ricorda i tempi della scuola. Magari prima o poi ci provo.
      Ma non so se impiegherei 6 mesi, non a tempo perso come ora.

  2. Rebecca Eriksson
    giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 9:20 Rispondi

    Come persona che ama essere sempre organizzata, se il mio lavoro si concludesse nel momento in cui esco dall’ufficio direi di sì, almeno due pagine al giorno sarebbe facile scriverle.
    Il mio problema è che poi svolgo lavori anche da casa, quindi ho una seconda vita lavorativa che inizia quando altri si concedono di guardare la televisione.
    I miei momenti di riposo sono tutti dedicati alla scrittura, ma sono veramente momenti sporadici tra un lavoro ed un altro e nel fine settimana (quando comunque mi ritaglio qualche gita ed un po’ di vita sociale).

    • Daniele Imperi
      giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 12:58 Rispondi

      In questa situazione scrivere un romanzo in 6 mesi, e per di più a penna, è impossibile. Quando si ha poco tempo bisogna scrivere cercando di essere concentrati.

      • Rebecca Eriksson
        giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 13:19 Rispondi

        Hai perfettamente ragione Daniele. Ammetto comunque che in borsa ho sempre un block notes ed una penna ed in molti momenti di attesa scrivo a mano diverse pagine di appunti.
        Rimpiango parecchio il periodo universitario, mantenuta dai miei e con diverse ore da poter dedicare alla scrittura. Però anche se all’epoca ho concluso alcuni racconti non trovo nulla di decente proponibile agli altri.

        • Daniele Imperi
          giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 13:36 Rispondi

          L’abitudine del taccuino dovrei prenderla anche io.
          Neanche io a quei tempi, universitari, ho scritto cose da poter proporre agli altri :)

  3. Patrizia Valotti
    giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 10:52 Rispondi

    Ciao Daniele,
    molto interessante quello che scrivi…. no, non riesco a scrivere 2 pagine al giorno , mi rendo conto che non è la mancanza di tempo ma non ho fantasia…devo aspettare che arrivi quel particolare imput dal cervello che arriva quando arriva. Leggo molto per passione ho iniziato a scrivere per imparare a farlo. E ‘oso’ commentare i tuoi post perché mi piace molto lo scambio di opinioni.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 13:00 Rispondi

      Ciao Patrizia, l’ispirazione, o input, va coltivata. Devi capire perché non hai fantasia.
      I miei post sono commentabili da tutti, non bisogna essere esperti per farlo :D

  4. Ferruccio
    giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 11:54 Rispondi

    Credo sia possibile… Nel mio caso bisogna essere totalmente immersi in quello che si sta facendo ma non la vedo come impresa impossibile. Dipende dalle motivazioni. Se mi pagassero per farlo ci riuscirei e penso non sarei il solo. Certo se devo farlo solo per un Record forse no… Certi scrittori erano velocissimi nello scrivere. Fleming scriveva i romanzi di James Bond in quattro mesi,. Salgari, Simenon avevano dei ritmi di scrittura impressionanti. Il vecchio e il mare di Hemingway è stato scritto in otto settimane. Sono esempi…

    • Daniele Imperi
      giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 13:03 Rispondi

      Hai ragione, bisogna davvero immergersi totalmente. Anche potrei riuscirci se mi pagassero :D
      King prenderà un bell’anticipo per scrivere un romanzo, quindi a maggior ragione è immerso.
      I romanzi di Fleming, Salgari e Simenon erano però romanzi brevi.

  5. Elisa
    giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 12:03 Rispondi

    Io ci ho provato. Alzandomi mezz’ora prima alla mattina, colazione e… computer! Tre pagine si scrivono in un attimo.
    Purtroppo, al momento, mi sono stufata della trama. Credo che il mio problema sia iniziare e lasciare a metà (arrivo a un centinaio di pagine). Quante cose ho iniziato? Troppe.
    Mah!
    Elisa

    • Daniele Imperi
      giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 13:07 Rispondi

      3 pagine in un attimo?
      Io pure ho lasciato a metà, anzi molto prima, tante storie, perlopiù racconti. Motivo? Forse come il tuo: mi stufavo della trama, ma non c’era una vera trama, solo un titolo.
      Non puoi unire tutte quelle centinaia di pagine e farne un romanzo? :D

      • Elisa
        giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 16:54 Rispondi

        Non credo. È vero che sono tutti “gialli”, ma molto differenti. Tuttavia… magari qualcuno. 😄

        • Daniele Imperi
          giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 16:59 Rispondi

          Ti conviene scoprire perché quelle trame ti annoiano.

          • Lorenzo
            lunedì, 2 Marzo 2020 alle 14:47 Rispondi

            Elisa, quando ti annoi del romanzo che stai scrivendo, prova ad aggiungere un colpo di scena che cambia le carte in tavola.

  6. MikiMoz
    giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 13:18 Rispondi

    Sì, è fattibile e King lo ha dimostrato.
    Ma appunto, lui è King: abituatissimo a scrivere.
    Magari -per dire- noi blogger ormai attempati riusciremmo a fare cose similari (con le dovute proporzioni, e restando nel nostro campo) proprio per la forma mentale acquisita.
    Insomma, non è impossibile e comunque l’approccio al lavoro (ma anche alla vita) fa tantissimo.
    King ha la formula giusta.

    Moz-

    • Daniele Imperi
      giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 13:34 Rispondi

      Oltre che abituato a scrivere (fa solo quello) – e alla sua bravura – è pagato per farlo e questo conta, come pure conta l’approccio, certo,
      Su quello che possiamo fare nei limiti noi blogger non saprei: parli del blogging, sempre?

      • MikiMoz
        giovedì, 13 Febbraio 2020 alle 13:56 Rispondi

        Esattamente, parlavo del blogging ma potrei fare altri esempi (non per forza di scrittura), dove la gente abituata a fare certe cose, e con schemi mentali e organizzativi ormai rodati, va come un treno.
        Certo, essere pagati è un incentivo non da poco… :)

        Moz-

  7. Emilia Chiodini
    venerdì, 14 Febbraio 2020 alle 18:02 Rispondi

    I superdotati sanno fare di tutto, i cinesi costruiscono due ospedali in dieci giorni, la presidente della Commissione europea ha sette figli e fa la parlamentare, il nostro scrittore scrive 680 pagine in sei mesi. E’ solo questione di sprint. Io sono normodotata e vado tranquilla, però se quello che scrivo piace anch’io metto il turbo.

    • Daniele Imperi
      venerdì, 14 Febbraio 2020 alle 19:03 Rispondi

      Il gradimento dei lettori è un’ottima spinta a velocizzare la scrittura.

  8. Grazia Gironella
    venerdì, 14 Febbraio 2020 alle 21:01 Rispondi

    Scrivere a quei ritmi si può fare, ma credo sia utile soprattutto quando si è bloccati. Se si riesce a scrivere normalmente forse non ne vale la pena, perché il risultato finale di una stesura rapida non è lo stesso di una stesura normale. Per me un buon ritmo è scrivere almeno tre-quattro volte la settimana, ogni volta un mezzo capitolo. Di più mi è difficile.

    • Daniele Imperi
      lunedì, 17 Febbraio 2020 alle 8:18 Rispondi

      Non è detto che sia una stesura rapida. In fondo King scrive perché è il suo lavoro. Poi conta anche quanto sei veloce a scrivere, sia tecnicamente sia creativamente.

  9. Cristina
    venerdì, 14 Febbraio 2020 alle 21:10 Rispondi

    Anche io come Stephen King scrivo di getto senza una trama. Quando mi siedo a scrivere non ho bisogno di seguire una traccia. Ho la fortuna di avere una vena creativa che piiù scrivo, più scriverei. Ciò non toglie che per farlo dovrei dedicargli parecchie ore al giorno. Il mio primo romanzo “la Signora del Vento” l’ho scritto in due anni circa. La bellezza di quasi 500 pagine.

    • Daniele Imperi
      lunedì, 17 Febbraio 2020 alle 8:19 Rispondi

      Ciao Cristina, benvenuta nel blog. Da cosa parti per scrivere? Almeno da un’idea di base.

  10. Veronica
    domenica, 16 Febbraio 2020 alle 18:26 Rispondi

    Scrivere quanto King? Secondo me è impossibile. Ho letto la sua biografia e ho pensato che solo chi ha venduto l’anima al diavolo può fare ciò che fa lui! Ma hai ragione tu alla fine. Scrivere e basta non è poco, aiuta tantissimo la concentrazione e lo sviluppo costante e continuo di idee e tanto altro. Ho letto che durante le sue sessioni di scrittura nessuno lo interrompe, la sua famiglia rispetta al massimo il suo spazio e i suoi tempi. In pratica non c’è nessuno che lo chiama perché è pronto il pranzo o per portare fuori la spazzatura. Scrive e basta, non ha altri pensieri appunto.
    Ho avuto un periodo (5-6 mesi) in cui ho potuto dedicarmi solo alla scrittura (ma anche al pranzo, alla cena, ai lavori di casa, ai problemi di amici e parenti e via dicendo, mica sono quel diavolo di King!) e non ho concluso nessun romanzo. In compenso ne ho cominciati due, uno da 21mila parole, l’altro da 30mila, che in totale sono 50mila. Peccato non aver avuto la capacità di portarli a termine. E la causa (o la mia scusa) qual’è stata? Non essere circondata da tranquillità e da gente che rispetta chi sono e ciò che faccio.

    • Daniele Imperi
      lunedì, 17 Febbraio 2020 alle 8:22 Rispondi

      King ha avuto la fortuna di pubblicare da giovane, e di vivere anche in un paese in cui credo l’editoria paghi più che in Italia. Considera poi che i suoi romanzi vengono tradotti in varie lingue, cosa che non penso accada spesso ad autori italiani.
      Ma hai ragione sulla concentrazione: conta moltissimo.
      Riprendi quei romanzi, scegline uno e piano piano, regolarmente, portalo a termine.

  11. Caterina
    giovedì, 20 Febbraio 2020 alle 7:18 Rispondi

    Nella puntata di un podcast ascoltata di recente mi sembra di aver sentito dire che King scrive tutti i giorni (tranne Natale, compleanno e giorno del Ringraziamento). Io di romanzi non ne scrivo, ma se lo facessi impiegherei anni per finirli :)

    • Daniele Imperi
      giovedì, 20 Febbraio 2020 alle 8:13 Rispondi

      In quelle date ha pur diritto a non scrivere :D
      Però non si prende neanche le ferie per un viaggio da qualche parte?

      • Caterina
        giovedì, 20 Febbraio 2020 alle 8:28 Rispondi

        Non so, dovremmo chiederlo a lui ;) magari ci riesce anche in viaggio.

        • Daniele Imperi
          giovedì, 20 Febbraio 2020 alle 8:32 Rispondi

          Sì, potrebbe trovare il modo di scrivere in viaggio. Magari in 2 settimane di ferie prende solo appunti per quello che deve scrivere.

  12. Marco
    giovedì, 27 Febbraio 2020 alle 16:51 Rispondi

    Io dipende : ci sono giorni che scrivo anche poche frasi giorni in cui scrivo anche 7-8 pagine.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 27 Febbraio 2020 alle 17:02 Rispondi

      Bene, quindi per te è cosa fattibile.

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