Romanzo o raccolta di racconti: qual è più difficile da scrivere?

Romanzo o raccolta di racconti: qual è più difficile da scrivere?

Scrivere un romanzo non è cosa semplice. Lo so bene, visto che ormai da anni ne ho iniziato uno, l’ho abbandonato, l’ho ripreso riscrivendo quanto avevo scritto, l’ho continuato per un bel po’, per abbandonarlo ancora per un problema che non so ancora come risolvere.

Dalla primavera scorsa ho iniziato a scrivere dei racconti di fantascienza per preparare una raccolta. L’elenco provvisorio ne prevede 24. Inizialmente pensavo fosse un’operazione più veloce, e magari anche più semplice, ma finora solo 4 racconti sono conclusi, un quinto, molto lungo, è prossimo a esser terminato e un sesto è iniziato.

Per scrivere un racconto occorre poco tempo

Un racconto è una storia breve, anche se ho letto racconti di 100 pagine (che sinceramente considero romanzi brevi). Non è però raro trovarne che superano le 40 o anche le 50 pagine stampate.

Il quinto racconto della mia raccolta è arrivato a 28 pagine e in tutto ne prevedo circa 40. Stampate saranno di più, e in quel caso potrebbero arrivare a ben oltre le 50 pagine. Sono due mesi che ci lavoro.

Uno dei racconti brevi mi ha preso invece 21 giorni esatti. Ma è una fantascienza dei giorni nostri, il che significa che ha richiesto pochissima documentazione.

Di questo passo quanto tempo mi occorrerà per concludere i 24 racconti della raccolta? Meglio non pensarci.

Per scrivere un romanzo occorre molto tempo

Un romanzo è una storia lunga, e forse non ha nemmeno una lunghezza massima. Ho letto romanzi di un centinaio di pagine e altri che superavano le 1000.

Ho già parlato della differenza fra racconti e romanzi, che per me si basa più sulla lunghezza della storia che su altro.

A quanto sto vedendo, scrivere un romanzo è come scrivere una raccolta di racconti, per difficoltà e tempo richiesto per la stesura.

Per scrivere una raccolta di racconti occorre molto tempo

Per molti autori scrivere una raccolta di racconti ha richiesto pochissimo tempo, invece, anche se non è propriamente corretto sostenerlo.

Prendiamo tutti quegli autori americani che per anni hanno pubblicato racconti nelle varie riviste letterarie, quali Isaac Asimov, Stephen King, Raymond Carver e tantissimi altri. In questi casi approntare una raccolta di racconti è semplice: basta riunirli in uno o più volumi.

Ma preparare una raccolta da zero non è un’operazione veloce né così semplice. Qui siamo in Italia, non c’è la possibilità di pubblicare racconti in una rivista e essere pagati, altrimenti anche a noi avrebbe richiesto (relativamente) poco tempo pubblicare una raccolta.

Se voglio pubblicare i miei racconti in volume, devo pensarli uno per uno, stilare un elenco, documentarmi, inventare i personaggi e scrivere i racconti uno per volta.

Una raccolta di racconti contiene molte storie

Qui, forse, sta la difficoltà maggiore. Devo inventare 24 storie diverse. In realtà so già di cosa parlano, ma per ogni storia devo abbozzare una struttura (cosa succede? Chi è il protagonista? Che deve fare? Che ostacoli incontra? Come finisce il racconto?).

Finita di scrivere una storia, passo alla successiva espandendo la mia idea in una breve trama di due, tre righe. Decido l’ambientazione, geografica e temporale, cerco i nomi per i personaggi, stabilisco il problema maggiore per il protagonista, ecc.

Si pensa che scrivere un racconto sia facile, in fondo è la storia di una parte del protagonista condensata in qualche pagina o al massimo in poche decine di pagine. Tutto qui. In realtà nessuno pensa alla documentazione, che richiede tempo.

Il più breve dei 4 racconti scritti mi ha richiesto 24 ore totali. Se avessi potuto lavorarci a tempo pieno, l’avrei finito in 4 giorni.

Se nessuno ci paga per scrivere narrativa, dobbiamo scriverla nel tempo libero, dedicandole meno tempo di quanto richiederebbe e meriterebbe. Ma in Italia funziona così.

Un racconto per volta, una pagina dietro l’altra e prima o poi tutti i racconti saranno conclusi. Con pazienza e dedizione si va avanti.

9 Commenti

  1. Corrado S. Magro
    giovedì, 1 Febbraio 2024 alle 11:57 Rispondi

    I racconti, a mio parere, richiedono un impegno limitato. Però la sorgente dove attingere corre ill pericolo di esaurirsi. Trovo il racconto più collegato a eventi limitati nel tempo che a un prodotto “quasi” puro della fantasia anche se ciò, guardando autori di spessore e non esclusivi, che non mamcano, è molto relativo. Trovo più semplice gestire la stesura del racconto, seguirne lo sviluppo. La visione d’insieme non sfugge. Il romanzo richiede risorse di altra natura (vedi Kundera “L’arte del …”. I personaggi rimangono più a lungo alla ribalta e di conseguenza interagiscono con orizzonti più vasti. In ogni caso se scritti bene, sono espressioni valide per chi ama leggere gli uni e/o gli altri .

    • Daniele Imperi
      giovedì, 1 Febbraio 2024 alle 12:29 Rispondi

      I racconto richiedono un impegno limitato, è vero, perché soon più brevi del romanzo e, come hai osservato, la visione d’insieme è più ristretta, quindi è più semplice mantenerne il controllo.

      Questo vale per un racconto singolo, ma se estendiamo il discorso a una raccolta di racconti da creare ex novo, il discorso cambia, soprattutto per l’impegno.

      • Corrado S. Magro
        giovedì, 1 Febbraio 2024 alle 13:44 Rispondi

        Convergo con la tua ossservazione, validissima, è un’impresa più faticosa del romanzo se si vuole scrivere un certo numero di racconti tutti di un fiato. Qualora però diluiti nel tempo (è il mio caso personale) la fatica non si sente. Li considero un guizzo estemporaneo che riattiva la creatività magari assopita.

  2. Gabriele
    giovedì, 1 Febbraio 2024 alle 13:10 Rispondi

    Dal mio punto di vista si tratta di due cose del tutto differenti, e che richiedono abilità diverse e un diverso tipo di attitudine:
    – da una parte il racconto, che di suo si concentra su una situazione e che potrei considerare come una “fotografia”, la spiegazione di una (e una sola) – situazione approfondendola e descrivendola nella sua relativa – passami il termine – staticità;
    – dall’altra un romanzo, più dinamico, con situazioni diverse (ugualmente da approfondire), accadimenti diversi e che di solito interessano un certo arco di tempo, a differenza del racconto.
    Io non partirei con l’idea di scrivere un certo numero di racconti (fossero pure 24): partirei dall’idea di scrivere racconti e basta.
    Potranno essere 24 come 15 come 10; potranno essere lunghi una pagina, come 5 come 30.
    A meno che tu non abbia già pensato a una struttura che richiede proprio 24 racconti.
    Per quanto mi riguarda, trovo più difficile una raccolta di racconti piuttosto che un romanzo.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 1 Febbraio 2024 alle 13:27 Rispondi

      Per la mia raccolta ho selezionato alcune idee appuntate negli anni, aggiungendone altre arrivate di recente, e poi ho creato un elenco. Per una raccolta mi sembrano pochi 10 racconti, a meno che non siano corposi.

  3. Orsa
    venerdì, 2 Febbraio 2024 alle 21:49 Rispondi

    Qualcuno ha detto che il racconto breve rappresenti il formato ideale per i nostri tempi, oggi infatti tutto si consuma nello spazio di un post pubblicato sui social. È un po’ come quei pacchi di biscotti dove i frollini sono confezionati a 4 in bustina singola: li apri e li consumi quando vuoi, sono auto-conclusivi e non c’è il rischio che gli altri perdano aroma/fragranza. Dunque potenzialmente funzionano meglio, ma richiedono sì un talento più elevato. Condensare una storia che funzioni bene non è affatto semplice (il famoso dono della sintesi). Ma non è un tuo problema, i tuoi racconti sono più che validi e meritevoli. Oddio e che problema c’è invece su PU?

    • Daniele Imperi
      sabato, 3 Febbraio 2024 alle 17:49 Rispondi

      Purtroppo oggi molti preferiscono la brevità, ma per la narrativa è un discorso che non regge.
      PU ha un problema logistico 😄

  4. Luciano Cupioli
    sabato, 3 Febbraio 2024 alle 9:34 Rispondi

    Credo sia solo una questione di attitudine all’uno o all’altro, perché di fatto, scrivere un romanzo di 300 pagine o dieci racconti da 30 pagine l’uno, alla fine sempre 300 pagine sono. Da una parte più approfondimenti e intrecci, dall’altra più sintesi e idee. Ritengo il romanzo più appagante, una lunga fatica che ha il sapore dell’impresa, rispetto al singolo racconto. Ho sempre pensato che un ottimo racconto sia un romanzo mancato, mentre un cattivo romanzo possa essere un racconto gonfiato. Scrivere è sempre fatica, perché ogni pensiero tramutato in parole richiede tempo, preparazione, capacità, sensibilità e tanto altro ancora. Quasi sempre è fatica anche un’articolo, una lettera, o una dedica.

    • Daniele Imperi
      sabato, 3 Febbraio 2024 alle 17:51 Rispondi

      Da una parte un romanzo e una raccolta di racconti di pari pagine possono equivalersi, dall’altra sono due lavori che richiedono diversi impegni.

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