Scrittori di genere (e non) e blogging: cosa scrivere nel blog?

Blogger autore

Come avrete capito, questa storia del blog ideale per uno scrittore, e in questo preciso caso (e nel mio in particolare) per un autore di genere, mi sta molto a cuore, anche perché oggi, social a parte, un autore deve essere identificato con un suo personale blog.

Lasciamo stare gli scrittori di genere famosi. E quelli famosi in generale. Gli autori sconosciuti viaggiano su treni regionali per pendolari: affollatissimi, soggetti a scioperi, con continue fermate e lenti. Autori come Stephen King e Terry Brooks hanno invece treni personali e viaggiano su binari privati che non effettuano fermate fino a destinazione.

Ad autori del genere non serve più un blog per acquisire lettori, ma un sito per annunciare ai lettori ciò che i lettori vogliono sapere: quando esce il tuo prossimo romanzo? Quando vieni a Roma per firmare le copie?

  • Stephen King ha un sito, ma non un blog. C’è un’area “News”, com’è giusto che ci sia, in cui si annunciano eventi, pubblicazioni, ecc.
  • Anche Terry Brooks nel sito ha una sezione “News”, in cui risponde alle domande dei lettori, pubblica informazioni su libri ed eventi, ecc.
  • Alessandro D’Avenia ha un vero blog, a differenza di molti (anzi quasi tutti) gli altri autori. Lo ha chiamato Prof. 2.0 (profduepuntozero.it) e scrive di scuole, di letture, e vi segnala notizie sui suoi libri.

Ma noi non siamo né Stephen King né Terry Brooks né Alessandro D’Avenia. Siamo sconosciuti qualunque, siamo autori che dobbiamo ancora pubblicare un nostro romanzo (parlo per me, ovviamente, e per qualcun altro che sta leggendo) o comunque abbiamo pubblicato ma non abbiamo ancora fatto il grande salto, quello che ci ha portato al successo editoriale.

L’enigma senza soluzione: cosa scrivo nel blog, come autore?

Qualcuno sostiene che, se ti poni una domanda del genere, allora non ti serve un blog o il blog non fa per te. E la risposta “allora mi butto sui social” non regge, perché la situazione non è certo diversa: cosa scriverai nei social?

Le domande da porsi, prima di aprire un blog per proporsi come autori, sono:

  1. Quali saranno i potenziali lettori dei miei romanzi e quindi i lettori interessati a seguire il mio blog?
  2. Come possono i miei interessi e le mie passioni incuriosire i miei potenziali lettori?
  3. Che cosa voglio ottenere con il mio blog?

Provate a dare anche voi delle risposte, che abbiate già un blog o meno.

Le risposte dovrebbero farci capire su quali contenuti concentrarci, ma non è così facile come sembra. Io, come lettore di genere, non seguo alcun blog di autori di genere, perché semplicemente non mi interessano, perché non ho tempo per seguire troppi blog, e anche per una certa pigrizia. Ma io non faccio testo, come diceva sempre mio padre.

Un buon modo per capire cosa interessa maggiormente ai lettori del nostro blog è controllare le statistiche del blog: se usate Google Analytics, impostate per prima cosa l’intervallo di date: fra il giorno in cui avete aperto il blog e oggi.

Poi andate su Comportamento/Contenuti del sito/Tutte le pagine. Da qui scopro che gli articoli più letti sono quelli sulla grammatica. Il più letto di sempre è quello sull’apostrofo all’articolo “un”, che ha totalizzato, almeno al 27 aprile, la bellezza di 363.389 visite da febbraio 2011, cioè quell’articolo viene letto in media oltre 4100 volte al mese, quasi 140 volte al giorno.

Non sono certo contenuti interessanti per un lettore di genere, perché attirano soltanto altri scrittori, specie alle prime armi o comunque con qualche legittima lacuna, e semplici curiosi di passaggio.

Dando un’occhiata agli articoli più letti, è chiaro come il sole a mezzogiorno nel deserto del Sahara che «Penna blu» attiri altri scrittori e non lettori di genere. E non ci voleva certo Google Analytics per capirlo.

Il concetto di “blog autore”

Come ho già detto almeno in un paio di volte, «Penna blu» non è nato come “blog autore”, perché a quel tempo avevo da poco ripreso a scrivere narrativa, abbandonata per diversi anni, in pratica dal 1996, più o meno, fino al 2008. Quindi «Penna blu» non è stato mai impostato come il blog che mi rappresenta come scrittore.

E, a questo punto, non ho intenzione di aprire un danieleimperi.it e trasformarlo in blog autore. Adesso «Penna blu» servirà anche a quello scopo, se e quando pubblicherò un mio romanzo.

Il blog è un ottimo strumento di marketing per un autore, a patto di saperlo usare bene. Ma cosa scriverci, come autori di genere (e non)?

Identificare e acquisire il proprio pubblico

Come si trova il proprio pubblico di lettori con un blog? Come può un autore di genere (e non) trovare lettori per il suo blog (e quindi, successivamente, per il proprio libro)?

C’è soltanto un modo: creando costantemente meravigliosi contenuti. Ma questo ci dice tutto e non ci dice nulla.

Parlando di me, i potenziali lettori dei miei (potenziali) romanzi sono gli amanti della letteratura di genere (specialmente fantascienza, avventura e fantasy). Ma non ho la più pallida idea su come i miei interessi e le mie passioni possano incuriosire questi lettori. Con il mio blog vorrei ovviamente promuovere i miei futuri romanzi e vendere più copie.

Dunque, che accidenti scrivo nel mio blog autore?

Il lettore di fantascienza ha interessi diversi dallo scrittore di fantascienza: il primo è interessato a leggere storie di fantascienza e a scoprire nuovi romanzi e nuovi autori di questo genere. Il secondo, invece, specie agli inizi, è interessato a scoprire i segreti del mestiere e a cercare notizie su come migliorare i suoi romanzi di fantascienza.

Sono quindi contenuti molto diversi da creare in un blog, e che portano ad acquisire pubblici diversi.

Il discorso per uno scrittore “non di genere” o, come si suol dire, per uno scrittore mainstream, è ancora più complesso: non ci sono argomenti-nicchia di cui parlare. La soluzione sarebbe quella di un blog impostato come diario personale, ma la domanda mi sorge spontanea: a chi mai potrà interessare?

I 4 aspetti del blog di un autore di genere (e non)

La scrittrice Jane Friedman ha individuato 4 probabili modelli di blogging per autori:

  1. il blog letterario
  2. Il blog tecnico
  3. Il blog “dietro le quinte”
  4. Il blog personale

Ogni modello ha i suoi pro e contro.

  1. Il blog letterario: recensioni, segnalazioni di libri, interviste. Potrebbe essere incentrato su un solo genere letterario, se l’autore scrive di un solo genere. Per un autore mainstream accoglierebbe quindi qualsiasi libro letto. Il risultato è, appunto, un blog letterario, ben diverso da quello che dovrebbe invece essere un blog autore.
  2. Il blog tecnico: parlare di scrittura e narrativa. Come «Penna blu». Il risultato, come abbiamo già visto, è attrarre altri scrittori, anche se «Penna blu» pubblica anche articoli sul blogging e sulla lettura.
  3. Dietro le quinte: come procede il tuo romanzo. Scrivere un romanzo non è come scrivere un articolo, quindi mi chiedo quanto spesso l’autore potrà scriverci. Inoltre il blog finirebbe per essere totalmente autopromozionale e autoreferenziale e questo è sbagliato.
  4. Il blog personale: il blog come diario di vita. Ho sempre pensato che la vita privata si chiami così perché è (e deve restare) privata: quindi i fatti miei personali restano circoscritti alla mia sfera familiare, estendendosi a una manciata scarsa di amici. Mettere in piazza i miei problemi e le mie gioie (ma io faccio parte da sempre del club “Mai ’na gioia”) è qualcosa che mi ha sempre dato fastidio.

Io credo che un autore, di genere e non, dovrebbe creare un blog mettendo insieme i primi 3 modelli. Se poi è una persona che non ha problemi a parlare della sua vita personale, ha anche un quarto “ingrediente” a disposizione.

Il blog per lo scrittore di genere: argomenti-nicchia

Qui di seguito ho trovato quelli che definisco “argomenti-nicchia” da sfruttare per un autore di genere nel proprio blog. Se invece siete autori mainstream, mi dispiace ma non ho proprio idea di quali argomenti-nicchia dovreste scrivere. Ma se avete idee e siete autori non di genere, scrivete i vostri argomenti-nicchia nei commenti.

  • Recensioni di romanzi di genere
  • La propria visione… (del fantasy, della fantascienza, del thriller, ecc.)
  • Autori/romanzi di genere che hanno ispirato la propria scrittura
  • Tropi, temi e cliché frequenti nel proprio genere narrativo
  • Racconti del proprio genere letterario
  • Dietro le quinte del proprio romanzo: serie di post
  • Notizie sui prossimi romanzi
  • Promozione dei propri romanzi
  • Altro? Qui trovate ben 154 idee per scrivere post!

Alcuni blog di autori di genere da consultare

Scrittori di genere (e non) e blogging: le vostre idee?

E voi, autori di genere o mainstream, che cosa scrivete nei vostri blog? Ma, soprattutto, quali sono gli argomenti-nicchia che hanno avuto più successo nel vostro blog?

39 Commenti

  1. andrea
    giovedì, 3 Maggio 2018 alle 8:34 Rispondi

    Ciao Daniele.
    Io ho identificato e circoscritto una mia nicchia abbastanza precisa (Venezia) interfacciandomi solo come autore.
    Il mio blog è relativamente nuovo, e un po’ scarno, condivido poco-nulla, e tutto quello che pubblico (scritti, foto, dipinti ecc), è mio. Qualche dato però riesco a darlo.
    Piacciono gli estratti dei mie libri, (Venezia: thriller-arte) specie se auto-conclusivi.
    Meno, se parlo di qualcosa di più ”impegnativo” (P.e. la prima di Boccioni a Venezia) o di aneddoti storici.
    Ultimamente sto dando dello spazio a un’amica veneziana, una organista di fama mondiale, che ogni tanto interviene con un suo blog, forse più un diario. Sembra apprezzata. Il suo nome è Anna ed è il mio avatar a Venezia.
    A presto.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 3 Maggio 2018 alle 12:44 Rispondi

      Ciao Andrea,
      i testi impegnativi secondo me non vanno molto nel web, ma alla fine anche quella è una nicchia.

  2. Grazia Gironella
    giovedì, 3 Maggio 2018 alle 13:05 Rispondi

    Le nicchie possono essere anguste, ma credo che funzionino meglio del vasto mare aperto. Ne sono convinta, ma non ho nicchie cui rivolgermi; anzi, il fatto di avere scritto testi molto diversi tra loro (racconti, saggi sulla scrittura, romanzi per adulti, romanzi per ragazzi) rende improbabile una fidelizzazione, anche se il lettore è soddisfatto. Detto questo, puoi già immaginare che non solo non ho risposte, ma sto iniziando a chiedermi se valga la pena di pormi le domande. XD

    • Daniele Imperi
      giovedì, 3 Maggio 2018 alle 13:21 Rispondi

      Vale sempre la pena porsi domande :D
      Vero, tu hai una bella varietà di testi, ma ci sono tanti autori che scrivono un po’ tutto. Diciamo che la tua nicchia è molto aperta :)

  3. MikiMoz
    giovedì, 3 Maggio 2018 alle 12:18 Rispondi

    Ovviamente, se io dovessi pubblicare (in qualsiasi modo, e penso di stare per farlo) terrei sempre il Moz O’Clock per come è: non è un blog di scrittura, non parlo di romanzi tout-court.
    Difatti io voglio che la gente ritrovi ME in ciò che scrivo, non per forza l’argomento di cui scrivo.

    Moz-

    • Daniele Imperi
      giovedì, 3 Maggio 2018 alle 12:46 Rispondi

      Non so se voglio che la gente trovi me in ciò che scrivo :D
      Mi piacerebbe che trovi ciò che io scrivo.

      • MikiMoz
        giovedì, 3 Maggio 2018 alle 13:45 Rispondi

        Trovi me non come pensiero o azione; ritrovi me nella forma, sia tecnica che non.
        Per farti capire: anni fa inviai una mail all’angolo della posta di un albo a fumetti.
        La lettera mi venne pubblicata, ma venne spezzata andando a finire nella pagina seguente, dove appariva quindi la mia firma.
        Due o tre persone mi dissero che, leggendo quella lettera, senza quindi sapere da chi fosse firmata (non avevano ancora voltato pagina) pensarono “questo è Moz”.
        Ecco, la cosa mi rese contentissimo :)

        Moz-

        • Daniele Imperi
          giovedì, 3 Maggio 2018 alle 14:59 Rispondi

          Non oso immaginare cosa puoi aver scritto per farti riconoscere :D

          • MikiMoz
            giovedì, 3 Maggio 2018 alle 17:04 Rispondi

            Nulla che non fosse pubblicabile su una testata della Panini, figurati XD

            Moz-

  4. Tiade
    giovedì, 3 Maggio 2018 alle 12:25 Rispondi

    Ti leggo perché dici cose interessanti, non prive spesso di una certa irionia.
    In quale “categoria principale” mi infilo? Non lo so.
    La mia categoria come è scritto in testa al sito, “opere dell’ingegno creativo”. Autrice, per forza, anche io me ne son dovuta rendere conto nel momento in cui qualcuno mi ha pubblicato, definendomi.
    Ma non solo. Fotografo, dipingo anche in virtuale, e non solo.
    Praticamente tutto è concetrato dentro questa unica categoria. Creativa.
    Il sito è in prenne costruzione, per ora in attesa delle immagini dei quadri che metterò in vendita e qualche gadget, tanto per. Poi i miei interessi, alcuni per ora solo programmati o prensenti in maniera parziale. La curiosità, le stelle e l’ermeneutica.
    Ci rifletto, praticamente la sintesi di “autore”: la spinta, la fantasia, il libro.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 3 Maggio 2018 alle 12:47 Rispondi

      Categoria Arte, allora :)
      E lo slogan che hai scelto lo dice chiaramente.

  5. Tiade
    giovedì, 3 Maggio 2018 alle 12:53 Rispondi

    Daniele, ti confesso, non è uno slogan, è una convinzione etica
    Fai sempre riflettere, è un gran pregio.
    Un caro saluto.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 3 Maggio 2018 alle 12:58 Rispondi

      Be’, lo slogan dovrebbe essere un messaggio che racchiude te e le tue convinzioni.

  6. Silvia
    giovedì, 3 Maggio 2018 alle 12:54 Rispondi

    Tema molto interessante.
    Ho iniziato a scrivere un commento e poi mi sono resa conto che stavo scrivendo un vero e proprio post. Quindi ti risponderò dal mio blog, anche per non rubarti spazio.
    Grazie per lo spunto. ;)

    • Daniele Imperi
      giovedì, 3 Maggio 2018 alle 12:59 Rispondi

      E ci lasci così, senza neanche un anticipo? :D

      • Silvia
        giovedì, 3 Maggio 2018 alle 13:09 Rispondi

        Ahahahaha! Hai ragione!

        Credo che il sito/blog sia uno strumento “istituzionale” e non puramente pubblicitario e che, come tale, sia funzionale alla costruzione di una vera e propria identità autoriale (diciamo brand, anche se preferisco dirlo in italiano).
        Di conseguenza penso che i temi da trattare andrebbero suddivisi per micro-obiettivi, magari più limitati rispetto all’ampio concetto di “vendere”, ma non per questo meno importanti.

        • Daniele Imperi
          giovedì, 3 Maggio 2018 alle 13:19 Rispondi

          Non dev’essere assolutamente solo pubblicitario. Chi lo leggerebbe, altrimenti?
          Meglio identità autoriale ;)

  7. Tiade
    giovedì, 3 Maggio 2018 alle 12:56 Rispondi

    Ultima cosa, la A maiuscola la lascio a ben altri livelli. Anche la parola arte, molto soggettiva.
    Parto dal concetto che tutti gli Artisti sono Creativi, ma non tutti i creativi sono artisti.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 3 Maggio 2018 alle 12:59 Rispondi

      Sì, concordo, la creatività non è propria dell’arte.

  8. Nuccio
    giovedì, 3 Maggio 2018 alle 13:17 Rispondi

    Io mi diverto a scrivere racconti brevi. Penso che oggi vadano di più, per chi legge, soprattutto. Tlack, tlack trick; Ossessione; Il veltro; No fly-zone sono quelli che mi hanno soddisfatto maggiormente. Inoltre, ho inserito alcune opere pittoriche mie. Ma è puro divertimento!
    Tu l’hai già visitato varie volte . Ciao.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 3 Maggio 2018 alle 13:22 Rispondi

      Online i racconti brevi credono che funzionino di più.

  9. Andrea
    giovedì, 3 Maggio 2018 alle 16:17 Rispondi

    Fosse per me aprirei un blog del “tutto”. Non vedo restrizioni nella vita, tutto è così diverso ed è per questo che è così bello. Poi mi rendo conto di quanto le persone siano incasellate e identificate nel loro singolo settore e lascio perdere :)

    • Daniele Imperi
      giovedì, 3 Maggio 2018 alle 16:48 Rispondi

      Be’, provaci a creare un blog in cui parli di tutto: 1000 categorie, almeno 100 post l’una per cominciare :D

  10. nani
    sabato, 5 Maggio 2018 alle 2:50 Rispondi

    Ho fatto come dici tu, sono andata a controllare i post più popolari. Tu sai che da poco sono tornata a scrivere sul mio vecchio blog, il blog più di una lettrice che non di una scrittrice. Certo, le visite non sono pari alle tue, ma è chiaro,i lettori che passano da me vogliono i classici importanti e nostrani! Apparentemente le pagine più visitate sono quelle in cui parlo di D’Annunzio, di Ariosto, quelle in cui mostro la loro scrittura anche attraverso immagini visive concrete. Ad essere onesta, non me lo aspettavo.

    • Daniele Imperi
      sabato, 5 Maggio 2018 alle 8:00 Rispondi

      Che ne sai quante visite ho io? :D
      Tu in quel blog hai pubblicato articoli consistenti sui classici, quindi è normale. Sulle immagini visive della scrittura mi pare curioso.

  11. Barbara
    lunedì, 7 Maggio 2018 alle 15:55 Rispondi

    Molto tempo fa ebbi una discussione con un tizio che si occupa di web marketing, proprio sul fatto che articoli tecnici del mio blog (come il corso in italiano per yWriter, il software di scrittura free concorrente a Scrivener) rischiavano di attirare solo altri aspiranti scrittori (stesso tuo ragionamento qui per PennaBlu). Risposta: E non sono anche lettori quelli?
    Pensandoci, io ho acquistato poi il tuo libro sul blogging, e credo che nulla mi vieterebbe un domani di leggere anche un tuo romanzo. O no?
    Se poi guardo Google Analytics, gli articoli più letti in assoluto sono: Le parti del libro, Il modello di cartella editoriale (scaricabile già pronto sia Word che LibreOffice) e la recensione del manuale sulle scene di sesso di Outlander di Diana Gabaldon (in Italia non l’ha recensito nessuno, se non copiando pari pari la quarta di copertina…). Se vado per categorie, la più letta è il Navigare Informati (ho “rubato” l’hashtag al bollettino nautico :P ) che è esclusivamente dedicato ai lettori, cercando di spiegare loro il mondo editoriale. Mi scrivono però in privato anche parecchi insegnanti, per dirmi che trovano questa rubrica interessante per i loro alunni, pensa un po’. Mò adesso dimmi come faccio io a definire una nicchia di questo mix?! :D
    Diciamo che il blog ha lo stesso difetto della padrona… è poliedrico! ;)

    • Daniele Imperi
      lunedì, 7 Maggio 2018 alle 16:27 Rispondi

      Intanto grazie per l’acquisto :D
      Per il romanzo stiamo arrancando…
      Sì, comunque anche il tuo ragionamento è corretto.
      In alcuni blog non si può definire una nicchia, diciamo che finché ci sono lettori e commenti vuol dire che il blog va bene :)

  12. isabella
    sabato, 19 Maggio 2018 alle 22:57 Rispondi

    Ciao Daniele, molti spunti su cui riflettere…
    l’idea di un blog personale dove io possa condividere quello che scrivo, più che commentare lavori di altri o fornire dettagli tecnici mi affascina di più, anche se mi sto rendendo conto che i primi due interessano di più e interessano anche un numero maggiore di persone.
    Grazie per il tuo post!
    :)

    • Daniele Imperi
      lunedì, 21 Maggio 2018 alle 7:10 Rispondi

      Devi provare a fare un misto di tutto, secondo me è la scelta migliore :)

  13. Luca
    martedì, 22 Maggio 2018 alle 16:56 Rispondi

    Io credo che uno scrittore debba essere in grado di scrivere e spaziare in generi diversi.
    Personalmente io sto iniziando ora a scrivere fantascienza fantareligione e di tutto un pò.
    Tuttavia mi piace parlare di cose diverse. Mi piace rendere la gente partecipe di quello che penso quindi sul mio blog parlo di libri, film ma anche di qualunque cosa mi passi per la mente.

    Anche perché secondo me un blog può anche essere questo. Un luogo dove spazi tra gli argomenti…

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 23 Maggio 2018 alle 10:48 Rispondi

      Ciao Luca, benvenuto nel blog. Alla fine dipende tutto dal blogger: se i tuoi contenuti ottengono consensi e commenti, allora va bene.

  14. Rita Carla Francesca Monticelli
    mercoledì, 30 Maggio 2018 alle 22:17 Rispondi

    Credo che, come per tutte le cose che si fanno per promuovere i propri libri, anche nel blog ci debba essere un elemento di divertimento. Il blog è una cosa bellissima. Ti permette di dire la tua, in maniera articolata, su quello che ti piace. Se scrivi, quasi sicuramente nei tuoi libri parli di ciò che ti piace, quindi non dovrebbe essere così difficile trovare degli argomenti.
    Io ho il mio attuale blog dal 2006, da molto prima che pubblicassi il primo libro, e i suoi contenuti hanno subito un’evoluzione parallela ai miei interessi. Ultimamente non riesco a scrivere nel blog quanto vorrei, perché a me piace bloggare in maniera viscerale, ma per farlo bene ci vuole del tempo. Per scrivere un bell’articolo interessante mi partono 4-5 ore di lavoro, che difficilmente riesco a ritagliarmi, soprattutto in questi mesi in cui sto scrivendo un nuovo romanzo. E allora ci piazzo le recensioni dei libri che leggo (per fortuna leggo molto, quindi il materiale non mi manca) qua e là intermezzate da post che riguardano in un modo o nell’altro la mia produzione letteraria, cioè gli argomenti, i temi e le ambientazioni dei miei libri (anche qui, scrivendo in due macrogeneri diversi, il materiale non manca, dalle scienze spaziali a quelle forensi e tutto quello che c’è in mezzo e intorno), ma anche esperienze personali (virtuali o nella vita reale) relative, anche solo di striscio, al mio mestiere di scrittrice e di autoeditrice, usate come spunto per affrontare un argomento. L’unica cosa che non faccio è scrivere post sulla scrittura, anche perché sono la prima, anche come scrittrice, cui non interessa leggerli.
    Credo che alla fine ciò che conta sia essere spontanei, possibilmente interessanti per il proprio target di lettori, vale a dire avere qualcosa di non banale da dire, e cercare di porsi comunque in maniera positiva (cioè non respingente). Il blog è un modo di dare un’immagine di te a chi non può conoscerti di persona, senza parlare direttamente di te.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 31 Maggio 2018 alle 7:16 Rispondi

      È vero che nelle storie l’autore parla di ciò che ama, ma davvero io non saprei che argomenti trattare basandomi su questo. Alla fine è una questione di gusti: a me non interessa scrivere di ciò che tratto nelle storie che progetto di scrivere (anche perché non credo di aver nulla da dire), come non mi piace leggere di cose personali nei blog altrui.
      Ognuno deve trovare la sua strada personale nel proprio blog.

  15. Morena
    giovedì, 31 Maggio 2018 alle 7:27 Rispondi

    Trovo interessanti le domande, più complicato rispondere. Ho aperto il mio blog da pochi mesi, non posso dire che abbia già confini definiti. Ho creato il blog per farmi “trovare” come scrittrice, non lo posso negare, ma non soltanto. Insegnante, scrittrice, naturopata, questi tre ruoli incidono su ciò che sono e spero di trasmettere ai lettori, un po’ alla volta, queste mie passioni mostrando la loro bellezza e importanza. Quindi parlo di scrittura, di naturopatia e di quanto, in questi lavori mi affascina di più: la fantasia, l’immaginazione, la creazione, il fare ricerche, il creare un personaggio e, inoltre, fiori di Bach, cristalli, oli essenziali, ma anche energia, chakra e molto altro.
    Se il mio blog avrà una sua nicchia lo stabiliranno i lettori e il tempo.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 31 Maggio 2018 alle 7:38 Rispondi

      Ciao Morena, benvenuta nel blog. Non è semplice rispondere, infatti, perché ognuno apre un blog spinto da una passione e da una forza interna, che lo portano a scrivere di ciò che ama. Il blog è appunto personale, quindi ognuno decide di gestirlo come vuole.
      Resta però il fatto che, se vuoi determinati risultati, allora devi sottostare a certe regole. Ma qui il discorso si fa lungo.
      Se nei tuoi libri parli di quegli argomenti, allora va bene tentare in quel modo di farti conoscere.

  16. hesham almolla
    sabato, 13 Ottobre 2018 alle 14:52 Rispondi

    potenziali lettori dei miei romanzi: nessuno, non mi rivolgo a nessuno in particolare, anche se la faccenda fosse diverse a me non leggerà nessuno, perciò, mi cullo sul fatto che scrivo solo per me. In realtà questa è una bugia, mi piace crederci, giusto per consolazione.
    I miei interessi, di conseguenza, non interessano a nessuno.
    Che cosa voglio ottenere? veramente non lo so nemmeno io.
    Mi sono scoraggiato a seguire i consigli dei blogger di tutti i tipo, non per mancanza di rispetto ma per totale confusione da parte mia nel seguire una mola di consigli superiore alle mie capacità digestive.
    Ciò che ho scritto sopra potrebbe funzionare come post per il mio blog, penso di pubblicarlo.
    Grazie ma penna blu

    • Daniele Imperi
      lunedì, 15 Ottobre 2018 alle 16:21 Rispondi

      Finché non pubblichi non puoi sapere se a qualcuno interesserà quello che scrivi.

      • hesham almolla
        martedì, 16 Ottobre 2018 alle 12:58 Rispondi

        Hai ragione, ma qualche volta mi chiedo se valesse la pena pubblicare del tutto.
        Certo che è un lavoraccio scrivere, anche bloggare. Quanto tempo “sprecato”?

        • Daniele Imperi
          martedì, 16 Ottobre 2018 alle 13:09 Rispondi

          Se pensi che sia tempo sprecato, allora non devi scrivere narrativa né aprire un blog. Perché dovrebbe essere sprecato?

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