Narrativa poliziesca – La documentazione – Parte I

Questo è il primo di 4 guest post scritti da Luca Pagnini sulla documentazione per la narrativa poliziesca.

Indagini

Introduzione

Spesso, leggendo racconti e romanzi polizieschi (gialli, noir o thriller che siano) di scrittori in erba, sono incappato in alcuni errori che sono, a mio parere per chi si cimenta in tale genere, davvero imperdonabili. Per esempio, non è possibile immaginare e scrivere di un’indagine svolta dai Carabinieri e non sapere quali sono i gradi degli appartenenti all’Arma, oppure, tanto meno, imbastire la caccia a una pericolosa cellula terrorista senza avere idea di dove e cosa sia la Digos.

Questi sono solo alcuni degli errori più macroscopici che saltano all’occhio, anche del lettore meno sgamato, ma ce ne sono poi molti altri, più piccoli ma altrettanto importanti, che quando sono commessi rendono il lavoro dell’aspirante scrittore poco più di una fiaba. Al contrario, l’autore che pone attenzione ai dettagli, dando dimostrazione di essere pratico del campo in cui si sta muovendo, acquista uno spessore subito riconosciuto e apprezzato sia dal lettore più competente che da quello meno.

Probabilmente, certi particolari dei personaggi, apparentemente banali come il grado legato all’età (più avanti capirete cosa intendo), possono sembrare davvero ininfluenti, in realtà, se ci pensiamo, è assurdo chiedere a un autore di fantascienza coerenza assoluta con la realtà da lui stesso creata, e non pretendere lo stesso dall’autore di un noir che sviluppa la sua storia nella realtà quotidiana, in cui (prendo a caso dalla memoria di strafalcioni che ho letto) un Maresciallo non lavorerà mai in un Commissariato di Polizia, per la semplice ragione che i Marescialli in Polizia non ci sono più dal 1981.

Fatta questa piccola premessa, con Daniele ci siamo chiesti se non fosse stato utile scrivere un articolo in cui si dessero alcune nozioni essenziali sugli apparati di polizia nel nostro Paese e su come, normalmente, funzionano le indagini a seguito di un qualsiasi reato.

La risposta è stata “proviamoci”, preparatevi quindi a entrare in un mondo dove l’acronimo la fa da padrone (per necessità) e dove ogni nozione illustrata, per quanto noiosa sia, potrebbe aiutarvi a inserire nei vostri scritti delle vere finezze, così da renderli davvero unici.

Indagini

Iniziamo con un accenno alle indagini. Per approfondire bene questo argomento, ci vorrebbe un corso di procedura penale e sarebbe comunque inutile, perché le variabili sono troppe e non essendoci limite alla fantasia non saremmo mai abbastanza esaurienti. Diamo allora giusto un punto fermo a cui ancorarsi per non scrivere cose troppo “al di fuori della realtà”, poi starà alla bravura di ognuno trovare gli intrecci giusti.

Prima di proseguire precisiamo anche che qui parliamo solo per quelle storie in cui la procedura ha una sua rilevanza, se infatti il nostro ipotetico racconto si svolgesse in una sola notte e fosse tutto incentrato sul tentativo del poliziotto X di anticipare le mosse di un serial killer Y, della procedura ce ne potremmo sbattere bellamente.

Se allora vogliamo ricostruire un’indagine come dev’essere, dobbiamo tenere sempre a mente il principio che nel nostro Paese: “Il Pubblico Ministero dirige le indagini e dispone direttamente della polizia giudiziaria…” (art. 327 c.p.p.), in parole povere, appena un fatto-reato è stato comunicato al PM di turno, lui decide e lui indirizza, il PM cioè non potrà essere ignorato e se lo facciamo (perché tutto è possibile) dobbiamo preoccuparci di giustificare bene perché ciò avviene.

Le americanate qui esistono solo durante la flagranza di un reato, cioè durante il suo compimento o nel tempo immediatamente successivo, quando la PG ha tutta la libertà di agire in proprio in base alle circostanze. Tutto quello che avviene dopo deve avere l’avallo di un’Autorità Giudiziaria, ovvero del PM o, più spesso, del GIP (per fare un esempio banale: le intercettazioni di un telefono la PG le chiede al PM che, se le ritiene opportune, le richiede al GIP che, infine, decide. Alla faccia delle intercettazioni facili…).

In situazioni del genere è essenziale il rapporto umano tra il Magistrato e la PG chiamata a indagare, quindi spazi di manovra ce ne sono a bizzeffe, ma se si parte da una certa realtà, e in Italia questa è, ma poi si scrive qualcosa che deroga da essa (soprattutto nei gialli o nei thriller pieni di omicidi e di gente che dà la caccia al killer per giorni, mesi, anni, senza seguire alcuna regola formale), allora dobbiamo essere bravi, come sempre, a motivare come mai ciò avviene restando credibili.

Il guest blogger

Luca Pagnini lavora da ventisei anni in Polizia e scrive per diletto da molto meno. Ha pubblicato due raccolte di poesie con Montedit (Galileo – ed altri sfregi arbitrari, 2005 e Come fulmini sul mare, 2007), ora sta preparando la sua prima raccolta di racconti polizieschi sui generis. Ha un blog in cui riversa più sfoghi che idee, soprattutto sull’Italia che è, meglio che nulla…
A ottobre 2011 è risultato vincitore del campionato di gare letterarie Grand Prix organizzato dal Forum de La Tela Nera.

I 4 articoli sulla documentazione per la narrativa poliziesca

  1. Narrativa poliziesca – La documentazione – Parte I: Introduzione e indagini
  2. Narrativa poliziesca – La documentazione – Parte II: La Polizia Giudiziaria
  3. Narrativa poliziesca – La documentazione – Parte III: Polizia di Stato e co.
  4. Narrativa poliziesca – La documentazione – Parte IV: Questure, Commissariati di P.S. e Stazioni Carabinieri

14 Commenti

  1. Luca bcw
    mercoledì, 26 Ottobre 2011 alle 10:13 Rispondi

    Gulp! :)

  2. Gianluca Santini
    mercoledì, 26 Ottobre 2011 alle 10:32 Rispondi

    Bellissimo! Questi articoli sono oro per noi scribacchini… :) Continuate così!

    Ciao,
    Gianluca

  3. Daniele Imperi
    mercoledì, 26 Ottobre 2011 alle 10:46 Rispondi

    Luca ha fatto un lavoro unico ;)

  4. Romina
    mercoledì, 26 Ottobre 2011 alle 13:05 Rispondi

    Io non ho mai scritto polizieschi un po’ perché non è il mio genere e un po’ per problemi di documentazione… grazie per questi post che cercheranno di eliminare almeno in parte questi problemi!

  5. Luca bcw
    mercoledì, 26 Ottobre 2011 alle 13:48 Rispondi

    Daniele Imperi: Luca ha fatto un lavoro unico     

    Esagerato! ;)

  6. Daniele Imperi
    mercoledì, 26 Ottobre 2011 alle 13:56 Rispondi

    Ti sei accaparrato ben 4 presenze, con una carrellata di informazioni che non esistono da nessuna parte: una documentazione per scrittori che esiste solo qui ;)

  7. michela
    mercoledì, 26 Ottobre 2011 alle 14:01 Rispondi

    Sì, bello! Veramente molto interessante :)

  8. Fini tocchi Alati
    mercoledì, 26 Ottobre 2011 alle 15:43 Rispondi

    Ottimo lavoro!

  9. Luca bcw
    venerdì, 28 Ottobre 2011 alle 13:54 Rispondi

    Daniele Imperi: Ti sei accaparrato ben 4 presenze, con una carrellata di informazioni che non esistono da nessuna parte: una documentazione per scrittori che esiste solo qui     

    beh… a sapello c’avrei fatto il bisnèss… ;)

  10. Luca bcw
    venerdì, 28 Ottobre 2011 alle 13:55 Rispondi

    Fini tocchi Alati,

    Thanks! :D

  11. Quanto ami la fantascienza?
    venerdì, 24 Gennaio 2014 alle 5:01 Rispondi

    […] un giallo è davvero solo sufficiente aver letto gialli? No, secondo me, perché bisogna conoscere come si svolgono le indagini e solo una buona documentazione in merito può darci le giuste […]

  12. Elisa
    mercoledì, 19 Febbraio 2020 alle 16:40 Rispondi

    Lo so che è passato un sacco di tempo da questo articolo, ma ci provo lo stesso… Sto scrivendo un racconto giallo e ho trovato molto utile ed interessante quanto scritto qui. Sono però in cerca di informazioni più specifiche sul procedimento penale, ho cercato e letto molto ma non sono ancora riuscita a vederci chiaro, magari tu che hai scritto l’articolo mi puoi aiutare, mi sembri molto competente. Nel mio racconto c’è un sequestro di persona, la vittima riesce a liberarsi e cercare aiuto, il commissario che interviene decide di preparare subito una trappola per arrestare il rapitore, che arriva al luogo dove la ragazza era rinchiusa, apre il lucchetto e in quel momento viene arrestato. La vittima lo riconosce, ma lui non confessa. C’è anche un complice che non si trova e su cui si impernia la storia. A questo punto, che succede? Quali sono i tempi e modi della giustizia fino al processo? È considerato arresto in flagranza? So che la polizza giudiziaria deve presentare al pm l’arrestato e poi davanti al gip. Ma poi il processo? Mi interessano molto anche le tempistiche. Dopo quanto tempo c’è il dibattimento processuale? Non so proprio più come fare per capirci qualcosa!

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 19 Febbraio 2020 alle 16:45 Rispondi

      Ciao Elisa, benvenuta nel blog. Non so se Luca, l’autore dell’articolo, potrà risponderti. Quello che chiedi, però, è abbastanza specifico. Forse ci sono dei forum sull’argomento, che trattano di questi temi.

      • Elisa
        mercoledì, 19 Febbraio 2020 alle 18:55 Rispondi

        Ciao grazie del benvenuto e anche della prontissima risposta. È proprio quello che cercavo prima di decidermi a scrivermi qui, ma non ho trovato niente di utile. Anzi se qualcuno, invece della risposta, mi sa consigliare dove cercarla ottimo! Grazie ancora!

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