La volta scorsa abbiamo parlato di una serie di testi prelevati in diversi blog, fra cui questo, e ripubblicati in due siti, così oggi ho deciso di parlare di come si devono – si dovrebbero – creare i contenuti per siti e blog.
Una guida non certo tecnica, ma che avvicina alla creazione di contenuti online, una sorta di codice civile a uso e consumo di blogger, aziende e professionisti.
Una storia di plagi come premessa
Quando feci un restyling completo del mio vecchio sito danieleimperi.it, in cui mi proponevo come web designer, passai diverse ore a studiare e scrivere contenuti ad hoc per offrire servizi di web design, di restyling, di creazione di blog. Una serie di pagine tematiche, di approfondimento di quegli argomenti, che mi fecero anche raggiungere qualche buona posizione su Google.
E diedero anche vita a una serie di plagi. Ricordo una web designer sarda che mi copiò il testo della home page, mettendo al femminile ciò che io avevo scritto al maschile. La prese col sorriso, quando ci scrissi su un post, e venne anche a commentare. Quello stesso testo fu prelevato anche da un giovincello, che lo ficcò nel suo CV…
Una web agency di Napoli – che offriva anche servizi di copywriting – mi copiò il testo delle FAQ. La cosa buffa è che alla fine del testo avevo scritto “Per qualsiasi altra informazione contattatemi”, con l’ultima parola linkata alla mia pagina dei contatti, e loro manco s’accorsero di quel link, lasciandocelo a perenne memoria. Del furto.
Agenzie web e professionisti del web che rubano testi altrui ignorando – o forse infischiandosene – che il plagio prima o poi venga fuori è un fatto molto grave. È grave perché se offri servizi legati al web, non puoi ignorare come si effettuano le ricerche nel web.
Credete che i furti da quel sito siano finiti?
No, perché ho provato a cercare alcuni brani di quei testi e ho scoperto che altri se ne sono appropriati:
- Marco Scipioni che realizza siti internet a Terni
- L’agenzia Siti web L’Aquila che ha usato il testo della mia home page
- Web Storm 88 che m’ha fregato i testi di diverse pagine
- Karos Consulting che ha messo un mio testo in una brochure
- Bli.it che ha usato miei testi per la sua pagina Chi siamo al punto 4 “Realizzazione e restyling di sito web”
A riprova del furto il mio vecchio sito è ancora disponibile su Archive. E io che faccio? E che devo fare? Prendo un velo, pietoso per l’occorrenza, e ce lo calo sopra.
Come scrivere testi per un sito aziendale
Ogni azienda è diversa dalle altre, a prescindere dal settore di competenza. Dunque va da sé che un sito aziendale debba essere diverso, nei contenuti e nei servizi offerti, da altri siti aziendali dello stesso settore.
Quando scopro che certe aziende mi hanno copiato i testi, mi chiedo chi glieli abbia scritti. Un web writer? O hanno fatto da sé, andando nella discarica (il web) e prendendo ciò che gli serviva? Propendo per questa seconda ipotesi.
Collaboro ogni tanto con un’agenzia web di un paio di amici scrivendo loro i testi dei siti che realizzano. Come li scrivo? Grazie a qualcuno che si sbatte andando a parlare con il cliente, preparando un progetto e dandomi le informazioni che servono per scriverli.
Da qui se ne deduce che per scrivere i testi di un sito aziendale occorrono:
- contatti con l’azienda: conoscere in dettaglio di cosa si occupa e quali servizi o prodotti vende permette di creare un progetto valido e soprattutto personalizzato del sito
- analisi della presenza nel web di quei servizi e prodotti: permette di sapere quanti risultati vengono fuori da una ricerca e di creare una buona strategia di contenuti e web marketing
- documentazione: permette a chi scrive i testi di informarsi su quei temi
- redazione: scrittura dei testi ottimizzata per i motori di ricerca
Tutto questo, che ho stringato al massimo, comporta tempo e anche soldi da spendere. Se invece copi i testi altrui, risparmi su tempo e denaro.
Come scrivere articoli per un blog
Qualcuno ricorda come nacquero i blog? Ne ho parlato in un capitolo del mio libro Le 22 (immutabili) leggi del blogging: eravamo sul finire degli anni ’90 e qualcuno pensò bene di scrivere una sorta di diario online, in cui era libero di esprimersi come voleva, senza più le restrizioni dei forum e dei newsgroup, che ovviamente avevano le loro regole.
In quello spazio del tutto personale scriveva ciò che gli passava per la testa. Poi pian piano le cose sono cambiate, nel senso che sono nate vere e proprie piattaforme per creare un blog e da diari meramente personali si è passati a diari tematici e creati anche a scopo lavorativo.
Ma il succo non cambia: un blog resta un diario personale, a prescindere dal motivo per cui si decida di aprirlo.
Decalogo filosofico (e un po’ ripetitivo) sul significato di blog
- Un blog è la voce diretta del suo autore.
- Un blog rappresenta le idee del suo autore.
- Un blog è la filosofia del suo autore.
- Un blog proviene dall’esperienza del suo autore.
- Un blog mette in chiaro le emozioni del suo autore.
- Un blog mette in chiaro anche i dubbi del suo autore.
- Un blog si rivolge al pubblico del suo autore.
- Un blog pubblica la storia del suo autore.
- Un blog è proprietà privata del suo autore.
- Un blog è personale.
Ogni blog è unico, perché ogni persona è unica. Se non possono esistere due persone uguali, non possono neanche esistere due blog uguali.
Se non avete idee per scrivere articoli nel vostro blog, semplicemente non aprite un blog. Ma non copiate i testi altrui, perché non la farete franca: tutto ciò che sta nel web si trova facilmente. Plagi compresi.
Diritto di citazione
1. Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali.
3. Il riassunto, la citazione o la riproduzione debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell’opera, dei nomi dell’autore, dell’editore e, se si tratti di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull’opera riprodotta.
Art. 70, Legge 22 aprile 1941 n. 633
Il significato di questi due punti della legge mi sembrano abbastanza chiari: si parla del diritto di riportare una parte dell’opera, anche se non si parla di lunghezza. Ma è anche chiaro che non puoi ripubblicare le prime 400 pagine di un romanzo che ne ha 450.
Il punto 3 obbliga anche a dare i giusti crediti, come si dice ultimamente, a chi detiene i diritti di quell’opera, quindi autore, editore, ecc.
Riportare un testo per intero non significa citare, né legittima chi lo riporta se mostra l’autore con tanto di link alla fonte. Riportare un testo per intero è un plagio.
Diritto di ispirazione
Ma l’ispirazione o l’imitazione di qualcosa che esiste (creato dalla natura o da un essere umano) è una costante in qualunque campo della ricerca e della conoscenza: impossibile non risalire a qualche cosa (idea o manufatto) che non contenga anche particelle infinitesimali di qualcosa che lo abbia preceduto.
“Plagio? Anche no.” Avv. Massimo Stefanutti
Il diritto di ispirazione, a differenza di quello di citazione, non è regolato da alcuna legge e ciò non meraviglia di certo. Tuttavia un conto è ispirarsi e un altro è copiare.
L’ispirazione è dunque lecita. Ogni autore si ispira a un altro o a più autori. È normale. È umano. Mi chiedo a chi o a cosa si siano ispirati i primissimi autori della storia e la risposta giunge spontanea: ai fatti reali.
Pratiche scorrette nella creazione dei contenuti online
Per concludere questa guida etica voglio parlare brevemente di 3 pratiche usuali nel web usate da molti per creare contenuti. Una è ormai nota, ma l’ho inserita lo stesso.
Decostruzione
Deconstruction: l’esame analitico di qualcosa (come una teoria), spesso al fine di rivelare la sua inadeguatezza.
Merriam-Webster Dictionary
Detta anche “decostruzionismo”, “decostruttivismo” o in inglese “deconstruction”. È, appunto, un’analisi, non certo una copia.
Alcuni blog italiani hanno il vizio, quando vogliono criticare i post altrui, di riportarne il testo per intero, brano dopo brano, commentandone ogni passo. È così che ho scoperto questa pratica: perché qualcuno aveva criticato un mio post sul sessismo linguistico, pubblicandolo per intero, spezzettandolo e criticandone ogni paragrafo.
Era troppo disturbo commentare da me. Il suo blog era pieno di queste “deconstruction”.
Appropriazione di testi e altri contenuti
Il caso che abbiamo evidenziato, io e altri 4 blogger, la settimana scorsa e quello di cui ho accennato a inizio post. Prelevare i testi scritti da altri, senza averne avuto il permesso, è un plagio.
Volete sapere se vi hanno rubato qualcosa che avete pubblicato online?
- Copiate un intero paragrafo e incollatelo nella stringa di ricerca di Google
- Usate i siti Copyscape e Plagiarism
- Interessante anche Plagiarisma, che riesce a scovare testi rimaneggiati, con qui ho scoperto che il mio testo sulla revisione dei testi era stato rimaneggiato da un’azienda. Aggiornamento del 16/03: la responsabile del sito mi ha scritto in privato scusandosi e ha rimosso subito quel testo.
- Se volete sapere se vi hanno rubato una vostra immagine, usate Tineye.
Rielaborazione di testi altrui
Diversi anni fa ho fatto delle ricerche per scrivere un articolo sui vulcani attivi in Italia, pubblicandolo su un mio vecchio sito di article marketing. Ebbene, quello a oggi è l’articolo più copiato e rimaneggiato fra tutti i testi che ho scritto.
In qualche sito avevano modificato qualcosa, ma anche un analfabeta avrebbe capito che quei testi erano stati prodotti sulla base del mio articolo.
Rimaneggiare un testo altrui e ripubblicarlo a proprio nome è sempre un plagio. Non è ispirazione né tanto meno documentazione.
Come creare contenuti online?
O siete dei creativi, e quindi avete idee su cosa scrivere per i vostri siti e blog, oppure vi serve qualcuno che crei contenuti al posto vostro.
Di sicuro non si creano contenuti rubandoli a altre persone.
Grilloz
Come dicevano una volta repetita iuvant
Comunque si tratta purtroppo di un male diffuso. Tempo fa avevo letto questo
http://www.ilpost.it/2016/06/10/plagio-self-publishing/
Daniele Imperi
M’era arrivata voce di copie di libri tempo fa…
Nuccio
Che pazienza che hai! Navigare in internet dopo un po’ giro mi fa girare la testa (annoia). Ho accertato però che un sito, “Amici per la vita”, ha pubblicato un mio racconto nel 2010, “Il veltro”, riportando però il nome dell’autore e la provenienza di Tifeo Web (che non è il mio blog perché qui l’ho inserito solo nel 2015). Una mia poesia, invece, è andata a finire su di un sito aperto ai testimoni di Geova (chissà come ha fatto) che ha riportato lo pseudonimo da me usato. Naturalmente non mi è stato chiesto nessuna autorizzazione né ho alcuna pretesa. È un po’ il…mercato delle vacche (all’aperto) ed è inutile cercare di rinchiudere cancelli che non esistono. Altro non so. Ciao.
Daniele Imperi
Per ripubblicare occorre chiedere il permesso. Link e nome dell’autore non diminuiscono il danno né giustificano il furto.
Nuccio
non ragioniam di lor, ma guarda e passa. Scherzo.
luisa
Rubare o non rubare ? Questo è il dilemma
Secondo la fisica quantistica il “NON” viene annullato, quindi la frase si trasforma in – rubare- ?
Mi è subito venuto in mente il film : Working Girl
“Decalogo filosofico sul significato di blog ” molto utile saperlo…per questo non ho aperto un blog (anche se non escudo questa scelta in un futuro)
Tenendo presente che i furti di “parole” sono molto più difficili da smascherare , ma come ho già detto in un altro post, a mio vedere lo trovo il “furto degli stupidi” , perchè la bellezza sta nel creare.
Quindi come cautelarsi da chi ricevendo un manoscitto (magari dicendo che il manoscritto non è interessante) ? Poi successivamente ne fà un uso proprio, dando quell’opera ad un nome già affermato, per assicurarsi le sicure vendite?
Questo accade (purtroppo) anche nel campo musicale e nei i brevetti
Daniele Imperi
Chi ruba non sa creare.
Tu hai le prove di ciò che hai scritto, file nel pc, appunti su carta, quindi c’è poco da fare per chi ruba. Inoltre meglio spedire a editori medio grandi.
Roberto
Buon pomeriggio,
cosa vi avrebbero “rubato”?
Visto che vi piccate di tenere molto alla lingua vi rammento, dal vocabolario Treccani (web):
—-
rubare v. tr. [dal germ. *raubôn]. – 1. a. Appropriarsi, impadronirsi con mezzi e in modi illeciti, di oggetti, valori e beni che appartengono ad altri…
—-
e per evitare incompresnsioni riporto anche la definizione di benevostra chiarezza vi ricordo anche il significato di “bene”:
“…6. concr. a. Ogni mezzo atto alla soddisfazione dei bisogni dell’uomo (nel linguaggio econ., quasi sempre sinon. di merce)…..”
Quindi cosa vi avrebbero rubato questi ladri?
Saluti
Roberto
Daniele Imperi
Buongiorno,
lascia perdere il dizionario, che non ha certo valore legale. Ti cito un brano tratto dall’articolo “Contenuti sito copiati: cosa fare?”, scritto da un avvocato della rivista online “La Legge per Tutti” (https://www.laleggepertutti.it/423864_contenuti-sito-copiati-cosa-fare):
“Poiché copiare i contenuti (testi, foto, immagini, ecc.) presenti su un altro sito è una condotta illecita, colui che ha visto violato il proprio diritto d’autore può fare ricorso in tribunale per chiedere la cessazione della violazione e il risarcimento dei danni.
Per quanto riguarda il primo aspetto, si tratta della cosiddetta tutela inibitoria: il giudice, accertata la violazione, deve ordinare a colui che ha copiato da un altro sito di eliminare il contenuto illegittimamente ottenuto, proibendogli altresì di ripetere l’illecito in futuro.”
Andrea
Non pensavo che questo post mi sarebbe stato utile, tanto, ho pensato, chi vuoi che venga a rubare sul mio blog, non ho ancora tutte queste visite, e invece…
Ho copiato su Google il monologo di un film uscito da poco (Trainspotting 2), che abbiamo tradotto dall’inglese, ed ecco trovato il misfatto. Un giornalista, anche abbastanza famoso, riporta il monologo identico senza citare la fonte chiaramente
Daniele Imperi
E bravo il giornalista!
Scrivigli e imponigli di eliminare quel testo.
Maria Teresa Steri
Leggendo il tuo post stamattina mi è venuto in mente di fare qualche ricerca e… ho scoperto un altro plagio del mio post sulle sinossi. Che rabbia! Finisci di far rimuovere un testo copiato e già ne spunta un altro. Sembra una battaglia senza fine.
Sul copiare in modo etico sono d’accordo con te, benché sia difficile tracciare dei confini riguardo all’ispirarsi.
Non so se può essere utile a qualcuno, ma ho visto che si possono segnalare testi copiati anche a Google per farli rimuovere.
Daniele Imperi
Fossi in te controllerei anche altri testi, tutti quelli che hai scritto su varie guide, ecc.
Sì, sapevo della segnalazione a Google, ma non so quanto sia veloce.
Barbara
Non mi stupisco più di nulla oramai. C’è davvero chi usa la rete pensando di essere invisibile e irrintracciabile, nella sua ingenuità e ignoranza (che no, non sono certo degli hacker). Si mascherano dietro due concetti: “tanto lo fanno tutti” e “anche se mi trovi, non mi fai niente”. Sul primo, il “tanto lo fanno tutti” è davvero impressionante notare come siano proprio quelli che vogliono apparire professionali e rivendere questa professionalità al mercato i primi a incappare in errori del genere. Copywriter che spuntano fuori come funghi alla stessa velocità di come un decennio fa spuntavano fuori “sviluppatori di siti web”, che non hanno un curriculum di formazione nel settore, ma s’improvvisano. E nel disclaimer, copiato e rimaneggiato, appare la solita frasetta, che deve suonare come un campanello…che dico, una campana enorme…di allarme: “le foto sono prese dal web e QUINDI di pubblico dominio”. Ecco, quel “quindi” butta direttamente nel cesso la parvenza di professionalità. (la frase corretta, come nel tuo disclaimer, semmai è: “Le immagini sono prese dal web, FRA quelle di pubblico dominio.” Meglio spiegarlo.)
M’è venuto in mente questo perchè questa settimana hanno copiato l’immagine prodotta da un’altra amica blogger, un’artista della decorazione, pittura, creazione manuale, per inserirla dentro un volantino pubblicitario. Qualcuno ha “tagliato” la sua firma in calce e ripubblicato.
(A tal proposito ho provato Tineye su un paio di mie immagini, ma mi sembra troppo veloce. Plagiarisma invece mi va in timeout…)
Secondo me occorre lavorare sul secondo punto, “anche se mi trovi, non mi fai niente”. E poi anticipare: certi siti sembrano troppo “personali” a partire da grafica e estetica, così i copiatori pensano di avere a che fare con sprovveduti che o non si accorgono del plagio o al massimo inviano una mail, ma senza conseguenze. Iniziamo a usare le licenze Creative Commons (così dimostriamo di essere accorti nella gestione del nostro diritto d’autore) e pubblicizzare i servizi anti-plagio (ci sono i banner appositi da inserire nel proprio sito), come dire: “occhio, che sto in guardia!”
Daniele Imperi
Vero, oggi proliferano i copywriter come un tempo i web designer.
Quella frase di disclaimer la leggo spesso. Non so chi gli abbia messo in testa o chi abbia fatto girare la voce che ciò che è sul web sia di dominio pubblico.
Io anni fa ho trovato la mia caricatura di Dante, pubblicata nel mio sito, bella e stampata su un cartello affisso da una libreria della Feltrinelli nella sezione Poesie
Senza contare una marea di altre mie vignette finite qui e là.
Bonaventura Di Bello
A parte l’incipit da pelle d’oca (incluso l’elenco dei plagi successivi), articolo stupendo… quasi quasi te lo copio! Ironia a parte, temo che fra ‘rifacimenti’ e veri e propri plagi il Web sia ormai ridotto a un 25% di contenuti originali e l’altro 75% rappresenti, appunto, semplice clonazione o riciclo leggermente modificato. Il mio amore per l’offline si fa sempre più forte e appassionato, credo che la prossima volta andrò in biblioteca, a documentarmi per le mie ricerche…
Daniele Imperi
Grazie
Concordo sulla percentuale. Il mio amore per l’offline invece prima o poi mi farà cancellare ogni mia traccia nel web.
Andrea
Quasi quasi farei 20% – 80%.
Daniele Imperi
Magari dopo questa sfilza di post sul tema la percentuale dei copioni si riduce
MikiMoz
Ahaha, che sputtanamento!
Hai fatto bene a elencare quei siti, io li elencherei tutti XD
Quando si viene plagiati significa che si è diventati importanti, vedila così.
P.s. in che senso la ragazza la prese a ridere? Com’è finita? XD
Moz-
Daniele Imperi
La ragazza commentò qualcosa come “Grazie per la pubblicità :)” e quando le risposi di aver visto che aveva modificato il testo, lei scrisse che però era meglio il mio
Davide Bertozzi
Articolo interessante e completo, impossibile non condividere ogni frase. A me è capitato anche di peggio: agenzie pubblicitarie lontane che mi chiedono un preventivo per l’ideazione di un nuovo nome e poi sul loro sito riportano, nella pagina dedicata al servizio “naming”, le frasi del mio preventivo. Non mi stupirebbe scoprire che abbiano utilizzato la mia proposta economica come costo di riferimento… -.-“
Daniele Imperi
Ciao Davide, benvenuto nel blog.
Ma che bella tecnica per “scrivere” testi aziendali
Le pensano tutte.
Enrico
Che tristezza! nel mio lavoro faccio spesso ricerche storiche e su dieci fonti web, più della metà sono un copia e incolla di un copia e incolla di un CTRL+C-CTRL+V, con annessa punteggiatura sballata ed errori ortografici! Nemmeno la briga di rileggere il frutto del proprio “lavoro”.
Per me resta una pratica del tutto inutile, perché a fronte del risparmio di tempo e denaro non c’è alcun beneficio in termini di autorevolezza o fiducia del lettore, semmai il contrario.
Daniele Imperi
Capita spesso anche a me quando faccio delle ricerche online: trovo testi copiati da Wikipedia o testi di Wikipedia copiati da altri siti.
Andrea Torti
Io mi consolo sempre dicendomi che i copioni, per propria natura, non potranno che restare sempre almeno ad un passo indietro rispetto a chi produce contenuti originali!
Daniele Imperi
Quello è sicuro!
Elena
Un ottimo articolo Daniele che mi lascia un dubbio : usare o meno gli strumenti che detectano il plagio? Perché se alla fine non riesci a fermarli il rischio è una gastrite cronica
E poi la copiatura integrale link e riferimenti compresi… Ma che dilettanti! Non hanno imparato niente a scuola
Daniele Imperi
Grazie
Concordo sulla gastrite, però il proprio lavoro va salvaguardato.
Ricordo che al liceo si diceva sempre “Oh, cambia le parole, mi raccomando!”
Chiara (Appunti a Margine)
Dovremmo creare un sito dedicato al plagio, sul modello di Butac, che invece è dedicato alle bufale. Una bella lista di siti copioni.
Daniele Imperi
La gogna secondo me resta la punizione migliore
Maria Teresa Steri
Approvo in pieno l’idea di Chiara. Un sito o magari una pagina facebook dove segnalare i ladri di testi.
Lenny
Daniele, un’altra tattica “interessante” ma ancora piu’ losca, secondo me, e’ quando nei siti per freelancers, che non nomino, ti chiedono samples gratis e “stranamente” inventano mille scuse diverse per cui il progetto o testo questa volta non puo’ andare. Non mandate mai samples gratis!!!!
Daniele Imperi
I campioni gratuiti, anche di testi, sono spesso richiesti, basta che poi non se ne appropriano.
Lenny
Il problema e’ quello Daniele, di solito se ne appropriano.
Il Palombaro (Immersività blog)
Molto utili quei siti web! Ne farò sicuramente uso, quando avrò scritto qualcosa che valga la pena copiare
Per quanto riguarda il resto… basterebbe un po’ di buon senso. Ma questo viene sempre meno quando si tratta del proprio tornaconto. Il problema di Internet è che gli schiaffi non viaggiano coi dati, altrimenti la gente si farebbe molto più cauta e rispettosa.
Daniele Imperi
Il buon senso non è da tutti
Roberto
Mi fai aprire gli occhi, sono molto ingenuo a tal proposito…
Daniele Imperi
Di solito uno tende a pensare bene degli altri, io invece sono sempre stato un mal fidato
Donatella
Grande articolo Daniele, complimenti!
Quasi quasi prendo ispirazione!
Daniele Imperi
Ciao Dona, benvenuta finalmente nel blog!
Grazie, copia pure, i miei post son qui per questo
Donatella
Sì sì, copio e poi incollo pure e poi anziché Dona mi chiamerai Donaladrona 😄
agata robles
ciao Daniele, ho fatto una brevissima ricerca, appena due testi, e ho notato che nessuno mi ha copiato niente. La cosa mi rende molto triste. addio.
Daniele Imperi
Triste perché non ti hanno copiato?
Magari non hanno avuto bisogno dei tuoi testi e poi solo 2 è un po’ poco.
Kukuviza
Con i testi del punto 4 sul sito bli.it vien fuori anche un altro sito. Ma quelli che si vedono sono ancora i tuoi testi o li hanno nel frattempo cambiati?
Daniele Imperi
Sono ancora i miei testi, assieme ad altri.
Irene Donata Ferri
A me copiano idee e concept. E’ (anche) per questo che sono praticamente scomparsa dal mondo on line. È grave, dottore?
Daniele Imperi
In che senso sei scomparsa?
luisa
Ciao Irene il senso del tatto è tra i più importanti, non a caso i non vedenti capiscono una persona molto meglio di chi vede proprio attraverso il tatto,però è anche quello che ci hanno più negato gli “adulti” quando eravamo bambini con il : “non toccare”
Daiana
Ciao, sono nuova qui e in generale nel mondo dei blog. La mia domandona: scrivo già per un blog di moda, non mio, ma di un’agenzia di modelle. Sono l’unica a scriverci e praticamente lo gestisco io. Ora una nuova rivista online mi propone di scrivere per lei, io non avendo molto tempo a disposizione per scrivere un altro articolo a settimana sto ipotizzando di riportare di volta in volta, più o meno, nella rivista lo stesso articolo del blog. E’ reato? O, visto che l’autrice sono comunque sempre io posso farlo? Cioè, è solo una questione di eventuale fastidio per i due committenti, per i quali comunque non ho esclusiva, che magari se ne accorgono, o non s’ha proprio da fare? Attendo gentile riscontro, grazie
Daniele Imperi
Ciao Daiana, benvenuta nel blog. Prima di tutto non è etico, perché stai riciclando contenuti. Anche se sei tu l’autrice, quegli articoli li hai scritti per un blog e non puoi proporre gli stessi a una rivista.
Non so se si possa considerare reato: dipende da cosa dice il contratto, se c’è stato un contratto fra te e il blog.
Come minimo, però, entrambi i committenti dovrebbe sapere che avranno gli stessi contenuti.
Daiana
Grazie. Accidenti, allora mi sa che rinuncio, non ho abbastanza tempo per entrambi. Buona giornata a tutti
Daiana
Rieccomi. Sentite questa, ahahah, sono una stratega, un genio del male! Allora, la rivista è appena partita, non ho scritto ancora nulla, non solo perché non ho avuto tempo, ma anche perché volevo sondare il lavoro dei miei colleghi. Capire di chi sarei stata vicina di casa. Un disastro. Scusate, sono una persona modesta, ma gli articoli pubblicati finora sono scritti coi piedi. Pieni di errori grammaticali, frasi senza capo né coda, da sputtanamento. Non si mette online sta roba. Bene, sono un po’ in confidenza con l’ideatore della rivista, gli riferisco i miei pareri. Lui mi dice che ho ragione, ma non ha il tempo di controllare tutto. Mi butta là di darmi la sua admin così che li controlli io. E qui parte la genialata. Gli propongo di correggerli appunto prima che vadano online, se lui mi permette di riportare gli articoli del blog su cui scrivo, citando ovviamente la fonte. A mo’ di collaborazione. Acconsente. Ragazzi, ci ho appena parlato, sono ancora galvanizzata, domani ne parlo con l’agenzia titolare del blog, che non dovrebbe avere niente in contrario, no? Anzi. Così è tutto alla luce del sole. E io mi sbatto una volta sola per il doppio risultato. Minimo sforzo, massimo risultato! Dite, non è meraviglioso?
Daniele Imperi
Se entrambi danno l’ok, sei a posto
Myriam
Ho diversi blog, che gestisco completamente da sola, ma di copyright non so nulla, anche perchè la legge è molto complessa e si presta purtroppo a varie interpretazioni. Vorrei chiederti un parere su un esempio, in cui ho citato proprio te ed il tuo blog, se può andare bene. Sono ignorante e lo ammetto, ma non per questo me ne vanto. Vai a https://inarmoniaconmestessa.wordpress.com/blog/argomenti-del-blog/
Se non riesci a visualizzarlo fammi un fischio, che ti faccio un pdf della pagina.
Un altro esempio è un articolo riportato per intero (ho copiato addirittura dal Papa!!!! Madonna Santa, dici che mi ha scomunicata?) ma che poi l’autore ha cancellato, a me piacerebbe tenerlo, dici che posso in questo caso? vedi ttps://inarmoniaconmestessa.wordpress.com/2017/03/24/la-chiesa-casa-dellarmonia/
Io faccio tutto per hobby e non ho scopi commerciali e sopratutto non potrei mai permettermi un avvocato o un esperto in materia. Tu per lo meno sei gratis! Sfacciata? nu’ pochetto, spero anche simpatica? Ciao, sì mi iscrivo al tuo blog perchè mi piace e perchè imparerò molto. Myriam, Mimmirella o Meveudel (come preferisci)
Daniele Imperi
Ciao Miriam, benvenuta nel blog.
Non riesco a vedere il tuo blog, c’è scritto “Presto disponibile”.
Un articolo non può essere riportato per intero, a patto che l’autore ti dia il consenso. La citazione invece è lecita, ma deve essere un testo molto breve.