Sviste comuni durante la correzione di bozze

Sviste comuni durante la correzione di bozze

La correzione di bozze non comprende soltanto quegli errori chiamati comunemente refusi, cioè i classici errori di battitura, ma si estende anche ad altri tipi di errori, quelli che troppo spesso si commettono con i segni paragrafematici.

Questi segni comprendono sia la punteggiatura (quindi virgola, punto, punto e virgola, punti esclamativo e interrogativo, 3 punti di sospensione, virgolette, trattini e parentesi) sia l’apostrofo e l’accento.

I tanti controlli che comprende la correzione delle bozze sono necessari non solo per ottenere un testo grammaticalmente corretto, ma anche leggibile e uniforme.

Apostrofi e apici

Un apostrofo prende il posto delle lettere o dei numeri che sono stati rimossi. L’apostrofo e l’apice sono due segni differenti.

Apostrofi e apici

La tastiera non sempre inserisce l’apostrofo. Su Writer di OpenOffice, per esempio, la tastiera inserisce un apice che, a fine manoscritto, sostituisco con l’apostrofo.

Apostrofo che viene usato anche quando si abbreviano i periodi storici, come il ’700, gli anni ’60.

Virgolette dritte

Le virgolette dritte, o semplici, sono un retaggio delle vecchie macchine da scrivere, che erano limitate nei simboli e nei caratteri, a differenza dei programmi di scrittura.

Le virgolette graffe, dette anche intelligenti o tipografiche, sono più leggibili (e anche più eleganti) e vanno usate al posto delle dritte. Come potete vedere, ci sono virgolette di apertura e di chiusura, che mancano in quelle dritte.

Virgolette dritte e graffe

Virgolette singole

Si usano per evidenziare una parola o un’espressione all’interno di una frase e sono diverse dagli apici: esiste una virgoletta singola di apertura e una di chiusura: ‘ e ’.

Sul Mac, con Writer, digito Option+3 per quella di apertura e Maiusc+Option+3 per quella di chiusura.

Quando usare virgolette dritte e apici?

Se dobbiamo usare sempre le virgolette graffe e l’apostrofo, allora quando si usano le virgolette dritte e gli apici?

Forse pochi ci pensano, ma sicuramente tutti abbiamo visto usarle in qualche libro (specie quelli scolastici).

Apici e virgolette dritte si usano per esprimere la latitudine e la longitudine: Roma si trova a 41° 53′ 57.12″ di latitudine N e a 12° 32′ 42″ di longitudine E.

Un altro uso di apici e virgolette dritte è per esprimere il tempo:

  • Nel 1979 Mennea ha percorso i 100 m in 10 01.
  • Il record dei 1000 m è di Noah Ngeny con 2 11 96.

Notate, però, che apici e virgolette sono inclinati: è il modo corretto per rappresentarli in questi casi. Basta renderli in corsivo.

E’ invece di È

Questo errore – che si trova spesso purtroppo anche nei libri, anche nei messaggi politici, anche in televisione nelle scritte in sovraimpressione – è duro a morire.

L’apostrofo non può sostituire l’accento.

L’accento ha una funzione, l’apostrofo un’altra. L’accento sulla forma verbale “è” serve a distinguerlo dalla congiunzione “e”. Stesso discorso se la forma verbale è a inizio periodo e quindi va in maiuscolo.

Non è difficile scrivere È. Su Writer, con il Mac, mi basta digitare Maiusc+Option+E. Impiego mezzo secondo. Se invece la “è” segue il punto, allora il programma la cambia automaticamente in È. Su Windows digitavo Alt+0200.

Entrambi i programmi, comunque, hanno il menu dei “Caratteri speciali”. E chi usa WordPress per scrivere nel blog lo trova nell’editor di testo:

Caratteri speciali

3 puntini di sospensione

I puntini sospensivi non sono un insieme di tre punti, ma un simbolo vero e proprio. Quindi non vanno creati digitando tre punti di fila.

3 puntini di sospensione

C’è una differenza fra i due. Ho letto che qualcuno li rende separando i 3 normali punti con uno spazio, ma non è la stessa cosa:

3 punti

...

3 punti sospensivi

3 punti con spazio

. . .

Su Writer, per creare il simbolo dei punti di sospensione, digito 3 punti di seguito e poi uno spazio. Ma purtroppo, se i 3 puntini sono attaccati alla parola (come accade di consueto), Writer non li cambia nel simbolo. È comunque sufficiente, a fine scritto, renderli in modo corretto con la funzione “Cerca e sostituisci”.

Doppi spazi

Il doppio spazio in un testo è una svista frequente e anche insidiosa, perché facilmente passa inosservata. È capitato di essermene accorto dopo anni, rileggendo qualche mio vecchio articolo.

Adesso, prima di pubblicare qualsiasi cosa, prima di inviare un articolo a un cliente, uso la funzione “Cerca e sostituisci” di Writer, digito due spazi e li sostituisco con uno solo. Capita per fortuna raramente che ne trovi due, ma è meglio assicurarsi che non ce ne siano.

Il segno della moltiplicazione

Forse ben pochi pensano a questo simbolo. Siamo abituati a usare la lettera x minuscola per rappresentarlo, ma in realtà c’è un simbolo apposito, che, stranamente, non esiste nella tastiera.

Ci sono il segno + dell’addizione, i : della divisione, il – della sottrazione (attenzione: si usa la lineetta enne), ma manca quello della moltiplicazione.

Il simbolo corretto per la moltiplicazione è questo: ×. Come vedete è diverso dalla x minuscola. Ho cercato in lungo e in largo una scorciatoia da tastiera, senza riuscire a trovarla.

Quali delle sviste segnalate commettete più spesso durante la revisione di un manoscritto?

4 Commenti

  1. Orsa
    giovedì, 15 Giugno 2023 alle 11:55 Rispondi

    Trovo sempre più dilagante la virgoletta singola nelle citazioni. Invece la È con l’apostrofo nei cosiddetti sottopancia televisivi è motivata dall’altezza limitata dello stesso sottopancia: se guardi bene la banda è a filo della maiuscola, evidentemente con l’accento diventerebbe troppo alta per andare in sovrimpressione. Non rientra in queste casistiche, ma ultimamente mi capita di notare spessissimo errori su locuzioni o parole evidenziate in grassetto. Ad esempio su “correzione di bozze” mettono il grassetto su rezione di bozze lasciando alcune lettere fuori dal bold, cosa che mi crea molto fastidio :D

    • Daniele Imperi
      giovedì, 15 Giugno 2023 alle 14:30 Rispondi

      Nei sottopancia televisivi si può rendere la È più bassa.
      Anche a me è capitato di vedere alcune lettere non rese in grassetto o in corsivo.

  2. Corrado S. Magro
    giovedì, 15 Giugno 2023 alle 12:06 Rispondi

    Spesso è il doppio spazio che sfugge all’occhio. Benedette mini-tastiere disegnate per dita di ragazze e non per mani “maschie”. Anche l’apostrofo, visto che Il Mac (pages) me lo dà solo dritto dalla tastiera. La posizione dei 3 puntini è tributaria del contesto. Secondo me se il parlante viene interrotto, è legata all’ultima parola (spazio sì o spazio no?) e i puntini non hanno spazio intermedio. Un grattacapo supplementare è quando uno scritto viene trasferito per ragioni tecniche in un altro programma di testo: p.e. da pages a .doc/.docx oppure a .odt. Un bell’inciucio e tanta perdita di tempo per controllare e correggere. Ai tempi dei tempi regnava un programma di scrittura universale, (“frameware”(? boh) e forse anche il vecchio “word” ). Spinoso, bisognava apprendere a usarlo ma era perfetto. Dopo di che, con Microsoft iniziò il diluvio!

    • Daniele Imperi
      giovedì, 15 Giugno 2023 alle 14:33 Rispondi

      Il doppio spazio sfugge spesso, purtroppo. Ma su un testo a schermo è facile trovarlo, più difficile invece su carta. A me Pages non dà l’apostrofo dritto, cioè l’apice.
      I 3 puntini in quel caso sono legati alla parola precedente. Mentre ho scoperto che se inizi una frase coi 3 puntini, non ci va lo spazio dopo.
      Quando trasferisci un testo da un programma a un altro è normale che qualcosa salti.

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