Scrivere per comunicare

Il miglior copywriting è parlare direttamente alle persone

Scrivere per comunicare

Ricordate come scrivere contenuti per emergere in rete? L’altra volta abbiamo parlato di come i contenuti permettono a un’azienda di superare i suoi concorrenti. Oggi voglio parlare invece di come potrà emozionarli.

Saper comunicare è la vera chiave del successo online. E si comunica senza recitare una parte, ma semplicemente essendo se stessi. Online le bugie, come le maschere, vengono scoperte in breve. Per un’azienda è essenziale quindi comunicare se stessa con trasparenza e lealtà.

Come si comunica in modo efficace?

  • Scrivendo articoli utili nel blog aziendale
  • Interagendo sui social media
  • Inviando newsletter
  • Permettendo commenti nel blog
  • Favorendo la condivisione dei contenuti

Comunicare con il blog

Come ho già detto, il blog aziendale non è nato per vendere, ma per informare. Serve per costruire fiducia e attendibilità agli occhi dei lettori, che possono diventare futuri clienti. Nei prossimi giorni parlerò nel dettaglio di cosa e come scrivere scrivere nel blog aziendale.

Oggi dirò che un blog deve raccontare le qualifiche del professionista e le abilità dell’azienda. Un blog, con decine, centinaia di articoli, narra la storia dell’azienda e la sua forza. È un lavoro lungo, ovviamente, ma è un lavoro che ripaga.

Comunicare sui social media

Per i profili sociali il discorso non cambia. Scrivere contenuti sui social media non significa fare autopromozione continua. Non è per questo che sono nati, ma per conoscere, imparare, interagire, condividere, costruire relazioni solide.

Rappresentano un dialogo ancor più diretto e immediato del blog e per questo la comunicazione sui social media richiede pianificazione, formazione soprattutto, e costanza.

Comunicare con la newsletter

Ricevo una newsletter da Chris Brogan, un genio americano il cui lavoro consiste nel migliorare il business di aziende e professionisti, e sono sempre colpito dal suo modo di scrivere. Spesso, anzi quasi sempre, racconta storie personali per comunicare un messaggio.

Non scrive una newsletter impersonale, atona, non usa l’aziendalese, il freddo e distaccato linguaggio delle corporazioni e dei professionisti, ma scrive rivolgendosi alle persone. Inizia le newsletter salutando la persona – non l’utente iscritto, ma me, Daniele – e dicendo cosa sta facendo in quel momento – di solito beve una tazza di qualche tè aromatico.

Se a voi tutto questo sembra senza senso, in realtà è l’unico modo di scrivere una newsletter che converte. E le sue convertono, potete starne certi: io stesso ho acquistato tempo fa una newsletter e due corsi.

Qual è il suo segreto? Quello di saper comunicare. Quello di scrivere stando vicino alle persone. Quello di usare le emozioni per diffondere un messaggio. Chris è un professionista, ma è anche uno di noi. Si ritrova anche a parlare dei figli e di sua moglie, o di qualche amico: li inserisce nella sua newsletter, ma anche nei post del blog. E tutto quello che scrive, fate attenzione, serve. Veicola un messaggio. Accorcia la distanza fra noi e lui.

Comunicare con i commenti

Un blog aziendale va pensato come un qualsiasi altro blog: comunicazione allo stato puro. Interazione fra blogger e lettori. Un blog per un’azienda è un contatto diretto coi lettori – che possono diventare clienti, non dimentichiamolo – e risponde alla necessità di farsi conoscere e di conoscere i clienti.

In molti blog aziendali non sono riuscito a commentare. In realtà ero obbligato a registrarmi, ma non voglio farlo. Perché? Perché un lettore deve poter lasciare un commento nel modo più semplice e veloce possibile.

La forza dei commenti è la discussione. E con la discussione c’è il confronto che può portare a un miglioramento. Se sono costretto a registrarmi, perdo l’attimo che fugge e quell’attimo non ritorna.

Rendere i testi condivisibili

Nell’era dei social media – e con il loro peso che aumenta ogni giorno – tutti i contenuti che pubblichiamo in rete con il sito e il blog vanno resi condivisibili. A inizio o fine pagina è necessario avere i classici bottoni di condivisione.

Quali scegliere? Dipende dal tema che trattate. Inutile, secondo me, permettere la condivisione su tutti i social media. Fate una cernita ragionata. Io ho scelto Twitter, Google+, Facebook e Linkedin.

Perché è utile? Perché la condivisione è diffusione e la diffusione genera conversione, anche se indirettamente. Più i vostri contenuti saranno condivisi, più saranno diffusi e più visite e quindi probabilità di vendite avrete.

Scrivere per le persone

Ho scritto che il web è fatto di contenuti, ma è popolato dalle persone che li leggono. Riflettete su questo. Dall’altra parte ci sono persone, c’è gente che dovrà affidarsi ai vostri servizi, che dovrà comprare i vostri prodotti.

Ogni testo da scrivere deve far trasparire il lato umano dell’azienda e non quello promozionale, tecnico o, peggio, burocratico.

Le vostre strategie per comunicare

Che siate professionisti, aziende, semplici blogger non importa. Come comunicate online? In che modo scrivete, che stile usate per avvicinarvi di più ai vostri lettori?

9 Commenti

  1. MikiMoz
    mercoledì, 19 Febbraio 2014 alle 12:11 Rispondi

    Parlando per me, che non scrivo per aziende, scrivo… come sai.
    Scrivo come al bar, come dentro casa mia. Perché scrivere in un modo che non sono io?
    Anche professionalmente, scrivo come mangio… non vedo il motivo per non essere me stesso.

    La comunicazione? Importantissima. E’ una mia passione.
    Ci sono moltissimi modi per “restare” sulla rete. Social, blog… basta non darsi inutili arie da guru… che siamo tutti uguali: sulla tazza del cesso ci andiamo tutti! :)

    Moz-

    • Daniele
      mercoledì, 19 Febbraio 2014 alle 12:32 Rispondi

      Hai detto bene, ma tu pensi che tutti scrivano in modo personale? L’aziendalese, il burocratese, la lingua dei guru sono sempre dietro l’angolo.

      • MikiMoz
        mercoledì, 19 Febbraio 2014 alle 19:15 Rispondi

        Oh beh, io posso dirti che quando uno scrive “non se stesso” si sgama facile e risulta plasticoso e finto.

        Moz-

  2. Ivano
    mercoledì, 19 Febbraio 2014 alle 17:29 Rispondi

    Aggiungiamo pure che molte aziende non si sono ancora rese conto dell’importanza del blog aziendale.
    Dovrebbero capire che un blog tenuto da un professionista è una marcia in più nel complesso delle azioni di marketing dell’azienda, soprattutto se fa parte delle PMI.
    Sei d’accordo? Ciao Daniele :)

    • Daniele
      mercoledì, 19 Febbraio 2014 alle 18:21 Rispondi

      Ciao Ivano,

      d’accordo sì, sono ancora poche le aziende che hanno un blog e non tutti i blog aziendali funzionano a dovere. Le PMI possono trovare fondi per far gestire un blog per promuoversi e farsi conoscere, decisamente una spesa affrontabile, rispetto ad altri costi che possono permettersi i grandi nomi.

  3. Grazia Gironella
    sabato, 22 Febbraio 2014 alle 14:19 Rispondi

    Hai perfettamente ragione, Daniele, per entrare davvero in contatto con chi legge bisogna essere il più possibile se stessi, quindi abbassare lo scudo e mostrare anche il proprio lato umano. Senza questo il contatto rischia di restare una potenzialità e basta.

    • Daniele
      lunedì, 24 Febbraio 2014 alle 7:32 Rispondi

      Ciao Grazia,
      vero, è una questione di rendere il contatto solo potenziale anziché reale.

  4. Helenia
    sabato, 22 Febbraio 2014 alle 22:08 Rispondi

    Bisogna essere più naturali possibili quando si scrive . Complimenti x gli articoli cm sempre azzeccati ! Grazie Daniele ! :)

    • Daniele
      lunedì, 24 Febbraio 2014 alle 7:33 Rispondi

      Grazie a te, Helenia :)

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