Libri sulla scrittura

Quanto sono utili i libri sulla scrittura creativa?
Libri sulla scrittura

Questo guest post è stato scritto da Alessandro Cassano.

Partiamo da una doverosa premessa: nessun libro sulla scrittura potrà mai trasformare un pessimo imbrattacarte in un grande scrittore. Ci sono, però, ampi margini di miglioramento nello stile di ognuno di noi.

I consigli e le testimonianze dei professionisti della scrittura, se interpretati e seguiti nella giusta maniera, possono aiutarci a evitare gli errori più comuni, a comprendere regole e convenzioni che saremo liberi di rispettare o trasgredire, ma solo dopo averle conosciute a fondo.

Quello che vi propongo è un elenco di alcuni dei libri sulla scrittura che vi consiglio di leggere. Ho volutamente omesso quei manuali in stile writing coach che promettevano di svelare i segreti per un sicuro successo, con toni simili a quelli utilizzati da chi è avvezzo ad approfittare dell’ingenuità altrui.

Per ognuno di essi indicherò, in tutta onestà, cosa ho apprezzato e ciò che mi ha lasciato perplesso.

Elementi di stile nella scrittura

  • Editore: Dino Audino
  • Autore: William Strunk Jr (integrazioni di Mirko Sabatino)
  • Traduttore: Stefania Rossi

Elementi di stile nella scritturaUn prontuario inerente allo stile narrativo, scritto quasi un secolo fa e integrato negli anni. Per molti costituisce il manuale definitivo per aspiranti scrittori. Io non ne sono così convinto, nonostante le ottime appendici volte a rendere il libro fruibile ai lettori italiani. Si tratta certamente di un vademecum molto utile al fine di evitare passi falsi nella punteggiatura, nel punto di vista, nelle forme verbali. Riesce a trattare tutte le principali problematiche legate alla narrazione, seppur molto sinteticamente. È proprio la schematicità a costituire il maggior pregio e il maggior difetto di questo testo, che consiglio soprattutto a chi ha già effettuato degli studi e desidera degli ottimi “appunti” da consultare nei momenti di necessità.

Ricettario di scrittura creativa

  • Autori: Stefano Brugnolo e Giulio Mozzi
  • Editore: Zanichelli

Ricettario di scrittura creativaSebbene io abbia sempre nutrito un forte pregiudizio per l’aggettivo “creativa” associato alla scrittura, ho apprezzato molto questo libro, che ha l’onesta pretesa di non esser scambiato per un manuale. Gli esercizi proposti, con semplicità e ironia, riguardano la scrittura a tutto tondo. Il libro è ricco di spunti ed esercitazioni, volti secondo me a sviluppare quel “muscolo” della creatività che spesso ha bisogno di esser lasciato libero da pressioni per esprimersi al meglio. Penso che sia una buona risorsa per chi desidera lavorare sodo ed è disposto a svolgere i “compiti” che man mano vengono proposti. L’ampio spazio dedicato a forme di scrittura diverse tra loro potrebbe far storcere il naso a chi è alla ricerca di un testo focalizzato sulla prosa.

Il bello scrivere

  • Autore: Enrico Rulli
  • Editore: Edizioni Bignami

Il bello scrivereDopo aver letto la prima parte di questo libro, scritto con un carattere piccolo come quello usato per le clausole vessatorie, ho pensato di aver buttato via dieci euro. Parte male, sembra perdersi in eccessive divagazioni, inserti di dubbia utilità ed esercitazioni perfettamente inutili. Una volta entrato nel cuore dell’argomento, però, mi sono ricreduto. Il manuale tratta le varie fasi del processo creativo, dall’idea iniziale alla pubblicazione. Sono frequenti i brani tratti da grandi classici della letteratura e i parallelismi con il mondo del cinema. L’aspirante scrittore trarrà di certo benefici da una lettura come questa, mentre i più preparati troveranno un po’ troppo banali alcune delle esercitazioni proposte.

Prontuario di punteggiatura

  • Autore: Bice Mortara Garavelli
  • Editore: Laterza

Prontuario di punteggiaturaL’importanza di un uso corretto dei segni di interpunzione è troppo spesso sottovalutata. Questo libro costituisce una valida risorsa, alternando spiegazioni chiare e semplici ad approfondimenti in “tecnichese”, senza tuttavia sfociare nell’incomprensibile ed evitando di porsi in maniera rigida rispetto ai casi in cui chi scrive può avvalersi di una certa discrezionalità. Un testo ricco di esempi e indicazioni, che consiglio sia a chi scrive per passione, sia a chi lo fa per lavoro.

Niente trucchi da quattro soldi

  • A cura di Marco Cassini
  • Traduzione: Riccardo Duranti
  • Editore: Minimum fax

Niente trucchi da quattro soldiQuesto libriccino, che riporta il nome di Raymond Carver in copertina, in realtà è solo un’accozzaglia di piccoli brani tratti da saggi, interviste e lezioni dell’autore statunitense, suddivise per aree tematiche. Contiene senza dubbio spunti interessanti, ma questi perdono valore in quanto decontestualizzati.

Un testo che non mi è piaciuto, proprio a causa della sua carenza di organicità.

Come funzionano i romanzi

  • Autore: James Wood
  • Editore: Mondadori

Come funzionano i romanziNon è un manuale di scrittura, bensì un’accurata panoramica sull’evoluzione del modo di narrare. Non escludo che, agli occhi di chi è alla ricerca di un prontuario sulla scrittura, questo possa risultare un libro noioso o addirittura inutile. La verità è che si tratta, a mio avviso, di un testo prezioso per migliorare il proprio approccio alla lettura, comprendere le scelte di un autore nella costruzione di un personaggio, nelle descrizioni, nell’intreccio, nel dialogo. Imparare a leggere è un passo fondamentale per chi vorrebbe imparare a scrivere meglio.

L’officina del racconto

  • Autore: Angelo Marchese
  • Editore: Mondadori

L'officina del raccontoCome il testo che vi ho presentato in precedenza, anche questo può rivelarsi importante nel proprio approccio alla lettura e alla comprensione di un testo narrativo. L’officina del racconto è un libro impegnativo, che ho studiato con una certa difficoltà. Questo saggio illustra l’evoluzione delle teorie della narratività, delle strutture del racconto, della rappresentazione del tempo e dello spazio nella storia. Lo fa analizzando le correnti letterarie e le opere che, in un modo o nell’altro, hanno segnato un punto di svolta nelle tecniche narrative. Lo consiglio a chi nutre una sincera e forte passione per la letteratura.

Consigli a un giovane scrittore

  • Autore: Vincenzo Cerami
  • Editore: Mondadori

Consigli a un giovane scrittoreDalla penna del compianto Vincenzo Cerami è nato questo piccolo capolavoro, che parla di scrittura confrontando armoniosamente le arti che su di essa si basano: narrativa, teatro e cinema su tutte. L’esperienza e i consigli di un grande sceneggiatore, scevri da virtuosismi lessicali e toni da guru. Consigli a un giovane scrittore è un libro che ho letto e apprezzato molto. Chi è caccia di un’opera di ampio respiro sull’arte del narrare, che non ha la pretesa di insegnare ma può giocare un ruolo decisivo nella ricerca di uno stile personale, non dovrebbe lasciarsi sfuggire questo libro.

Scrivere come i grandi

  • Autore: William Cane
  • Editore: Dino Audino

Scrivere come i grandiScrivere come i grandi, dal titolo un po’ troppo pretenzioso, è un libro che analizza lo stile narrativo di ventuno grandi scrittori, dedicando un capitolo a ciascuno di loro. L’idea di base è buona e la scelta dei brani (pochi, a dire il vero) intelligente e accattivante. Tuttavia, la brevità con cui la maggior parte delle tecniche è trattata costituisce un limite evidente. Grazie a questo libro ho fatto caso ad artifizi stilistici che non avevo mai notato in testi che credevo di conoscere a fondo. È un testo che consiglio solo a chi conosce già le regole basilari della narrazione e non fa a pugni con la grammatica: in caso contrario, rischierebbe di applicare meccanicamente tecniche che non avrà potuto comprendere.

Come scrivere un romanzo

  • Autore: Donna Levin
  • Editore: Dino Audino

Come scrivere un romanzoUn buon manuale per chi desidera un’infarinatura sulla tecnica, a patto che il passo successivo sia lo studio di qualcosa di più impegnativo.

Scrivere un romanzo parte mettendo le cose in chiaro: senza studiare non si può pretendere di scrivere qualcosa di decente. È un libro onesto, non eccezionale, che tratta con semplicità tutti i nodi inerenti alla preparazione della storia, alla sua stesura e revisione.

Come scrivere un racconto

  • Autore: Jack M. Bickham
  • Editore: Dino Audino

Come scrivere un raccontoNon lo annovero tra i migliori manuali sulla scrittura, soprattutto a causa di qualche assurdità di troppo. Questo libro, però, propone un approccio atipico alla scrittura. Una serie di esercizi pratici – a volte stucchevoli – basati sulla compilazione di schede da archivio (all’epoca trovarne fu un martirio, a voi consiglio di utilizzare semplici bloc notes o, meglio ancora, un computer) che dovranno andare a costituire un inventario da cui attingere per costruire le proprie storie. A questo testo, però, riconosco un grosso merito: può rappresentare un ottimo strumento per affinare le proprie capacità di sintesi, in quanto insiste molto sull’individuazione dei tratti salienti di luoghi e persone.

On Writing

  • Autore: Stephen King
  • Editore: Sperling & Kupfer
  • Traduzione: Tullio Dobner

On WritingLa prima metà di questo libro è un’autobiografia – a dire il vero piuttosto soporifera – del celebre autore americano. La seconda parte è un interessante saggio sulla scrittura, ironico e disilluso, che non lesina elogi al già citato Elementi di stile nella scrittura e tantomeno frecciatine a qualche collega. È senza dubbio un buon testo, semplice e diretto, volto soprattutto a convincere l’aspirante scrittore che i barocchismi sono inutili e dannosi, e che per imparare a scrivere siano indispensabili una lettura compulsiva e un quotidiano esercizio della scrittura. Anche in questo caso ci sono riferimenti a parti del discorso che nella nostra lingua hanno funzioni e posizioni differenti all’interno della frase, che vanno presi con le molle.

Come NON scrivere un romanzo

  • Autori: Howard Mittelmark e Sandra Newman
  • Editore: Corbaccio
  • Traduzione: Rita Giaccari

Come NON scrivere un romanzo“Non chiederci la parola”, sembrano dirci i simpatici autori di questo testo, che farei leggere obbligatoriamente a chiunque abbia intenzione di scrivere un libro.

Non è un manuale e tantomeno un saggio sulla scrittura. Come NON scrivere un romanzo è un elenco degli errori più comuni che uno scrittore può commettere, suddivisi per categorie ed estremizzati con esempi spesso esilaranti. Divertente, educativo come pochi. Subito dopo averlo letto, ho cercato di emulare il suo stile in questo post che potrebbe darvi un’idea di quello che è il tono utilizzato in questo testo, originale e dissacrante.

Val più la pratica

  • Autore: Andrea De Benedetti
  • Editore: Laterza

Val più la praticaNon si tratta di un vero e proprio manuale, ma vale la pena di citarlo. Questo libro, sottotitolato Piccola grammatica immorale della lingua italiana, si prende la briga di smontare i principali luoghi comuni dettati da chi – soprattutto nell’ambito dell’insegnamento – è avvezzo a correggere il prossimo anche quando, in realtà, non ha sbagliato. Non c’è alcuna regola, per esempio, che vieta di iniziare una frase con una con una congiunzione. È un libro che consiglio ai fondamentalisti della grammatica, ma che non dovrebbe mai finire sotto gli occhi di autori in cerca di giustificazioni per i propri strafalcioni.

Com’è facile scrivere difficile

  • Autore: Alessandro Forlani

Com'è facile scrivere difficileMenzione d’onore per questo brevissimo monologo sulla scrittura realizzato da un docente di sceneggiatura. Non è un manuale, non è un prontuario e di certo è ben lontano dall’essere esaustivo. A parte un paio di terribili semplificazioni (gli “antieroi” definiti “personaggi spregevoli”), si tratta di un ebook brillante e piacevole da leggere, proprio grazie al suo registro informale e alla competenza del suo autore. Lo consiglio, tuttavia, a chi ha già acquisito buone conoscenze nell’ambito della tecnica narrativa, in quanto potrebbe risultare di difficile fruizione per un novizio.

I testi che vi ho presentato rappresentano solo una parte infinitesimale del corpus letterario inerente ai vari ambiti della scrittura. Negli ultimi tempi si sono moltiplicati in maniera esponenziale libri che, già dal titolo, alludono a ricette miracolose per realizzare dei best seller. Si tratta in genere di testi privi di valore formativo, istigazioni alla ricerca di scorciatoie che possono portare esclusivamente alla produzione di una paraletteratura non dissimile da quella che già ammorba le piattaforme di self–publishing.

Non esiste guida al mondo che potrà sostituire i tre elementi imprescindibili per chiunque voglia un approccio serio con la scrittura: profonda conoscenza della lingua italiana, passione per la lettura, esperienze di vita vissuta.

Il guest blogger

Sono Alessandro Cassano, autore del blog satirico “Obbrobbrio“. Appassionato di libri e scrittura, mi dedico da anni allo studio delle tecniche narrative per migliorarmi innanzitutto come lettore. Sul mio blog è presente un contro-corso di scrittura, volutamente sarcastico nei confronti dei vademecum per aspiranti scrittori più diffusi nel web.

26 Commenti

  1. Kinsy
    martedì, 25 Marzo 2014 alle 8:07 Rispondi

    Di questi conosco solo “Ricettario di scrittura creativa”.
    Penso anch’io che i manuali di scrittura non permettano di diventare il Michelangelo della narrativa, ma di certo ci sono sempre cose utili ed interessanti per migliorarti o per capire certe cose, che magari ti vengono spontanee. Insomma, possono rappresentare la cassetta degli attrezzi per lo scrittore.

    • Alessandro C.
      martedì, 25 Marzo 2014 alle 10:24 Rispondi

      Ciao,
      diciamo che permettono di evitare molti errori che rendono il 90% dei manoscritti illeggibili.

  2. Attilio Nania
    martedì, 25 Marzo 2014 alle 10:03 Rispondi

    Ciao Alessandro, mille grazie per questo elenco ben dettagliato di libri, ma vorrei farti una domanda:
    esiste una valida alternativa per un anarchico come me che non sopporta le regole?
    Che ne so, così come in poesia ci sono i versi sciolti, non potrebbe esistere anche la prosa sciolta?
    Spero che la parola “sciolta” non abbia già detto tutto.

    • Alessandro C.
      martedì, 25 Marzo 2014 alle 10:36 Rispondi

      Credo che scrivere ottocento avverbi in -mente o “d” eufoniche a capoverso non sia una buona idea. E questo non perché si tratti di una “regola”. Si tratta di una convenzione stilistica per evitare che uno scritto rasenti il brutto assoluto. Non voglio fare un processo alle (tue) intenzioni, ma ti assicuro che quella della volontaria trasgressione delle regole è una storiella troppo spesso utilizzata da chi quelle “regole” non ha mai voluto conoscerle a fondo. La narrativa, come ogni forma d’arte, ha subito una notevole evoluzione nei secoli. Se si è arrivati a determinate convenzioni, un motivo ci sarà.

      • Attilio Nania
        mercoledì, 26 Marzo 2014 alle 14:02 Rispondi

        Detesto le “d” eufoniche e gli avverbi di modo. Per questo, caro Alessandro, nel racconto che spedii al tuo concorso dell’anno scorso ne misi una vagonata (guadagnando il secondo posto, tra l’altro).
        Ma scrivere male non è solo grammatica, non è solo questione di regole. Ormai me ne sono convinto: per scrivere male, ma male davvero, bisogna avercelo nel sangue.

  3. Enzo
    martedì, 25 Marzo 2014 alle 10:10 Rispondi

    Premesso che io sono uno di quegli imbrattacarte cui tu alludevi, ma ho comunque preso nota. Tanto non diventerò mai decente, però almeno leggerò come si dovrebbe scriver bene.

    • Alessandro C.
      martedì, 25 Marzo 2014 alle 10:37 Rispondi

      Questi libri – intendo anche la manualistica strettamente legata alla scrittura – possono anche aiutare il proprio approccio alla lettura e alla comprensione dei testi.

  4. Salomon Xeno
    martedì, 25 Marzo 2014 alle 12:39 Rispondi

    Uno di questi è in WL, un secondo potrebbe entrarci… e appoggio pienamente il Forlani. Non un manuale, ma una conversazione che dice molto più di altri. Per il resto, servono? Sì e no. La domanda è: a cosa devono servire? A scrivere o a pubblicare? O a sezionare un’opera altrui? Credo ci sia una certa confusione a riguardo. Il libro che più mi ha aiutato a (ricominciare a) scrivere non cita una tecnica che sia una, per esempio, ed è del tutto inutile ad affinare le proprie capacità espressive. Un altro invece mi ha fatto una “cultura tanta” sulle strutture narrative, ma non ho ancora trovato modo di applicarlo! :D

    (Per inciso, il Forlani mi piace perché si porta dietro l’eccelso “Writing for Comics” di Alan Moore, che ha un buon 30-40% che non c’entra con il fumetto ma è di utilità universale perché punta diritto all’origine del processo creativo.)

    Bravo il nostro Alessandro :)

  5. Simone Borselli
    martedì, 25 Marzo 2014 alle 12:42 Rispondi

    Mi incuriosisce l’assenza dei libri di John Gardner, che mi sembrano utili anche per scrollarsi via un certo atteggiamento un po’ così.
    Li hai esclusi di proposito o c’è una motivazione?

    • Alessandro C.
      martedì, 25 Marzo 2014 alle 13:25 Rispondi

      Ciao Simone, non li ho scartati. Semplicemente non ne ho ancora letti :)

      • Simone Borselli
        martedì, 25 Marzo 2014 alle 13:42 Rispondi

        allora umilmente ti segnalo (sai che sono un segnalatore, è più forte di me)
        – On becoming a novelist (Il mestiere dello scrittore) (1983) – recentemente riedito da Marietti 1820
        – The Art of Fiction. Notes on Craft for Young Writers (1983) (che io sappia non tradotto in italiano ma servirebbe da morire)

        • Alessandro C.
          martedì, 25 Marzo 2014 alle 13:59 Rispondi

          Grazie mille per i consigli, Simone. Li leggerò sicuramente :)

  6. helenia
    martedì, 25 Marzo 2014 alle 12:47 Rispondi

    Grazie Ale bellissimo post!

  7. Alessandro C.
    martedì, 25 Marzo 2014 alle 12:52 Rispondi

    Ciao Salomon,
    alle tue domande sullo scopo di questi libri ho cercato di rispondere specificando a chi sento di consigliarli. Si tratta di libri che trattano aspetti differenti, ma posso dirti che tutti, in qualche modo, possono arricchire le competenze del lettore come dello scrittore/aspirante scrittore.
    Ne ho scartati tanti, in quanto si limitavano perlopiù a riprendere in malo modo le unità aristoteliche condendole di messaggi che dicevano in sostanza “per scrivere bene, occorre scrivere bene”. Quello su Carver avrei potuto ometterlo, ma ho deciso di includerlo più per rispetto verso l’autore che verso l’opera in sé.

  8. Daniele Imperi
    martedì, 25 Marzo 2014 alle 17:09 Rispondi

    Io consiglio invece “Minuti scritti” di Annamaria Testa: un libro di esercizi di scrittura per nulla facili: io sono bloccato al capitolo 8 da giorni e non so come andare avanti.

  9. Grazia Gironella
    martedì, 25 Marzo 2014 alle 19:27 Rispondi

    Secondo me dietro l’avversione di molti verso le “regole” dei manuali di scrittura c’è un malinteso di fondo, nato proprio dall’uso di un termine che rimanda ai libri scolastici e ai doveri in generale. In realtà quelle non sono vere regole da rispettare, ma consigli nati da osservazioni pluriennali sul campo. Di manuali ne ho letti tanti, la maggior parte in lingua inglese. Lì la scelta si amplia, anche perché si trovano manuali dedicati ai singoli aspetti della narrazione, come incipit, trama, dialoghi e così via, e anche molti testi di aiuto psicologico all’aspirante scrittore. Purtroppo in italiano viene tradotto pochissimo, forse anche perché qui non sono in tanti a credere che i manuali servano. Spesso si pensa alla scrittura come una forma d’arte che non si possa migliorare studiando – come se i grandi artisti non avessero avuto maestri a insegnare loro le tecniche da cui partire per sviluppare il loro estro creativo.

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 26 Marzo 2014 alle 7:35 Rispondi

      Vero, molti confondono i libri sulla scrittura coi manuali. Io ho comprato da poco alcuni libri, 2 in italiano e 2 in inglese, e ne parlerò appena li avrò terminati tutti.

  10. Francesca
    martedì, 25 Marzo 2014 alle 20:32 Rispondi

    grazie delle dritte, credo mi regalerò un paio dei libri di cui hai scritto.
    ps: che ne pensi di “minuti scritti” di Anna Maria Testa?

    • Alessandro C.
      mercoledì, 26 Marzo 2014 alle 10:16 Rispondi

      Io non l’ho ancora letto, Daniele me ne ha parlato bene…

  11. Lisa Agosti
    martedì, 25 Marzo 2014 alle 21:31 Rispondi

    Consiglio vivamente di leggere “Scrivete un bestseller!” di Renato Di Lorenzo (autore più famoso per libri di finanza ma ottimo insegnante in questo contesto). Bravo a motivare i neo scrittori, Di Lorenzo vende come sue idee che in realtà sono riconducibili a Stephen King “On Writing”, Sol Stein “Stein on writing”, Anne Lamott “Bird by Bird” e altri famosi manuali di scrittura creativa. Per chi non ha tempo nè voglia di leggersi gli originali, “Scrivete un bestseller!” è un buon.. bignami di scrittura creativa!

  12. Laura Tentolini
    mercoledì, 26 Marzo 2014 alle 20:31 Rispondi

    Ciao Alessandro, piacere di conoscerti.
    Hai fatto davvero un lavorone selezionando questi libri per noi!
    Alcuni li conoscevo, altri no, mi hai dato degli ottimi spunti, grazie.
    L’offerta di testi sulla scrittura è davvero ampia, forse per cavalcare un mercato di esordienti e aspiranti scrittori…

    Non capisco perché per suonare Mozart meravigliosamente sia normale esercitarsi e studiare dieci ore al giorno tutti i giorni, mentre per scrivere bene tanti pensano sia sufficiente brandire carta e penna e buttar giù qualcosa, senza studiare e impegnarsi a dovere.
    Ben vengano, quindi, testi e manuali: se una cosa piace, non se ne sa mai abbastanza.
    E ci metto anche il libro sulla scrittura della nostra Grazia Gironella!

    • Grazia Gironella
      mercoledì, 26 Marzo 2014 alle 21:47 Rispondi

      Grazie, Laura. :)

  13. LiveALive
    martedì, 3 Giugno 2014 alle 13:40 Rispondi

    Ho scoperto che questo post è più recente di quanto pensassi (pesavo fosse roba di anni fa), quindi mi permetto di aggiungere il mio parere.
    Credo di aver letto ormai più di 100 manuali di scrittura, in italiano e soprattutto in inglese. Sono pochi i manuali che dicono: “si deve scrivere così e basta!”, frase che invece usa chi crede di aver capito tutto, e non ha capito niente.
    Bisogna sempre ricordare che non esiste una reale divisione tra forma e contenuto: fruiamo le due cose assieme, e ciò che proviamo è frutto di entrambi. è chiaro allora che lo stile deve essere in relazione al contenuto: per dire, se io descrivo un tizio che si sta lavando i denti con uno stile barocco sto facendo un disastro; se uso lo stile barocco per descrivere un salotto francese del seicento, ecco, è qualcosa di più sensato, perché lo stile contribuisce a creare la giusta atmosfera. Eco è un ottimo esempio: il suo stile si coordina sempre bene a ciò che narra.
    Leggere certi manuali è sicuramente utile per due motivi:
    – Regole o non regole, presentano comunque delle idee stilistiche, e capire perché una persona scrive con determinati stilemi è sempre utile;
    – Conoscere determinati meccanismi di scrittura permette anche di analizzare più in profondità i lavori dei grandi autori, e capire perché hanno optato per certe scelte.
    Ma è importante non credere che un dato modo di scrivere sia l’unico possibile; l’importante, piuttosto, è capire quando scegliere un dato stilema e quando un altro, in relazione al proprio scopo e all’effetto desiderato.

    • Alessandro Cassano
      domenica, 11 Gennaio 2015 alle 0:03 Rispondi

      Sono d’accordo con te. Spesso ci si accosta a manuali che promettono formule magiche per il successo, ma gli “anticorpi” giusti per tirar fuori uno stile personale, per capire quali siano gli stratagemmi che vanno bene per il proprio carattere e le proprie attitudini… be’ quelli si formano con il tempo e con lo studio approfondito

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