Le mie letture del 2019

Excursus dei libri letti durante l’anno

Le mie letture del 2019

Un viaggio sui libri letti quest’anno, fra generi letterari, scrittori e scrittrici, autori italiani e stranieri e una classifica dei migliori e peggiori libri letti.

Siamo ormai alla fine dell’anno e è quindi il momento di fare qualche analisi sulle letture del 2019. Quest’anno sono riuscito nel mio intento di leggere 100 libri in un anno, superando il limite di oltre 20 libri.

Più o meno l’impostazione di questa rubrica è rimasta la stessa degli ultimi 2 anni. Agli inizi era perfino un meme, che poi non ho più lanciato, pur continuando a pubblicare l’articolo sulle mie letture con lo stesso formato. Ecco l’elenco dei vecchi articoli (nel 2015 e 2016 non c’è stata la rubrica):

Migliori autori mai letti conosciuti nel 2019

Ogni anno faccio qualche scoperta interessante fra le mie letture. Ecco quindi alcuni autori letti per la prima volta quest’anno e di cui leggerò ancora.

  • Carlo Castellaneta: il suo Notti e nebbie, ambientato durante il periodo della RSI, ci mostra senza mezzi termini la durezza e la crudeltà della guerra civile attraverso gli occhi del protagonista, un commissario. Stile davvero unico, necessita di attenzione per seguire la narrazione. Castellaneta è riuscito a scrivere un intero capitolo di 4 pagine… di un unico periodo!
  • Richard Wright: è un memoriale, ma si legge come fosse un romanzo. Purtroppo non è un romanzo, ma la dura vita, dall’infanzia all’adolescenza, del Ragazzo negro Richard Wright nel Sud degli USA. Povero, senza istruzione, trova nei libri la forza di andare avanti per trovare il suo posto nel mondo.
  • Ian McEwan: poetico il suo stile. Difficile da catalogare il suo romanzo. Come al solito l’ho scoperto dopo aver visto il film omonimo tratto dal suo Bambini nel tempo. Storia drammatica, con elementi quasi da sovrannaturale, storia di rinascita anche, di partenze e ritorni, di addii e riconciliazioni.
  • John Williams: ero prevenuto su questo romanzo (io sono sempre prevenuto), perché ogni volta che qualcuno mi consiglia un libro, finisce che dopo 20, massimo 50 pagine mi tocca abbandonarlo. Stoner, invece, è un romanzo da leggere e rileggere. Stoner ha conquistato il suo diritto di esser parte dei classici, perché ha tutte le caratteristiche del romanzo classico. Stoner è il romanzo che leggi sperando che non finisca.
  • Friedrich Nietzsche: sto leggendo pian piano tutte le opere del filosofo tedesco, che da tempo m’incuriosiva. Sono letture che non stancano, anzi meravigliano per la grande capacità di Nietzsche di analizzare a fondo la società dell’epoca e i suoi personaggi.
  • John Dos Passos: su un sito della Mondadori scopro il corposo volume che raccoglie la sua trilogia U.S.A., e vado su Amazon a leggerne qualche brano. A me attraggono i libri corposi. Scelgo però di leggere Manhattan Transfer, forse il romanzo più conosciuto. Uno stile davvero personale, una storia che non ha un vero protagonista, perché il protagonista del romanzo è la città di New York.

Altri autori che ho apprezzato sono stati Saul Bellow, Christopher Isherwood, Oriana Fallaci, W.S. Maugham, Cesare Pavese, Emilio Gentile, Gabriele D’Annunzio, Sue Prideaux, Jonathan Lethem, Silvio Pellico, Giuseppe Mazzini.

L’autore dell’anno

Non è stato difficile trovarlo. È l’autore la cui opera ti lascia un senso di nostalgia, l’opera che sai che prima o poi dovrai rileggere.

L’autore dell’anno 2019 è John Williams, con il suo indimenticabile Stoner.

Peggiori libri letti

Naturalmente non tutte le letture possono soddisfarci. Arriva ora l’elenco dei libri peggiori letti quest’anno, che qualcuno di voi magari giudicherà meravigliosi. Ma la lettura, come dico sempre, è personale.

  1. Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood: ennesimo libro consigliato e spacciato per capolavoro. Di fantascienza ho visto ben poco, anzi nulla. L’autrice non spiega quasi per niente come si sia arrivati alla situazione descritta. Il problema è che in tutto il romanzo non accade assolutamente nulla. La parte finale, poi, sembra quasi una sorta di “spiegone”.
  2. Romolo di Franco Forte e Guido Anselmi: stranamente o casualmente pubblicato a ridosso dell’uscita del film Il primo re (capolavoro, tra l’altro), è stata una delusione fin dalle prime pagine. Espressioni gergali moderne, parole anacronistiche messe in bocca a personaggi di quasi 3000 anni fa e scelte narrative ingenue sono state il colpo di grazia a un romanzo ormai morente.
  3. Dalla Terra alla Luna di Jules Verne: da quanto tempo sognavo di leggere questo romanzo d’avventura fantascientifica? Ebbene non m’è piaciuto, anzi m’ha annoiato. Pieno di spiegazioni e ben poca azione.
  4. Homo stupidus stupidus di Vittorino Andreoli: questo libro mi aveva incuriosito scoprendolo a una presentazione in TV, ma leggendolo m’è apparso privo di sostanza. Insomma, tante chiacchiere e divagazioni per esprimere un concetto per cui bastava un articolo.
  5. 25 aprile 1945 di Carlo Greppi: noioso all’estremo, è fatto quasi interamente di documenti, messaggi e lettere d’epoca, qui e là commentati da un autore troppo di parte, quando invece avrebbe dovuto mantenere un pieno distacco, come si richiede a uno storico.
  6. Il ratto d’acciaio di Harry Harrison: sarà che a me la fantascienza umoristica non piace – e allora mi chiedo: perché ti sei comprato 3 volumi con tutta la serie? – ma ho voluto leggere questo romanzo perché Harrison m’è sempre piaciuto. Ebbene, delusione e noia.
  7. Volo di notte e Corriere del Sud di Antoine de Saint-Exupéry: avevo letto Il piccolo principe, tanti anni fa, per via di tutti i commenti positivi di chi l’aveva letto. A me non ha detto nulla. E questi altri 2 romanzi dell’autore sono perfino peggiori. Storie che non vanno da nessuna parte.
  8. Naila di Mondo9 di Dario Tonani: avevo apprezzato i 4 racconti lunghi sull’universo di Mondo9, ma questo romanzo è stata un’altra lettura noiosa. Il lessico tipico dell’autore sembra voler meravigliare i lettori, ma non regge per un intero romanzo dalla trama che non avvince.

Avete letto qualcuno di questi libri?

Rapporto autori italiani e stranieri

Quest’anno ho letto molti più autori italiani che esteri, sicuramente per via dei vari saggi e libri di storia. Il rapporto fra autori italiani e stranieri è stato di 1 a 2.

Già, dal 15% dello scorso anno gli autori italiani sono passati a oltre il 36%, più che raddoppiando la quota.

Rapporto autori e autrici

Anche il numero di autori letti è aumentato, a discapito delle autrici. Lo scorso anno era del 90%, ma quest’anno ha superato il 93%, contro quasi il 7% delle autrici (di cui nessuna italiana).

Generi letterari letti

Al primo posto, insolito per me, c’è la saggistica, che detiene il record. A seguire il poliziesco e il western quasi di pari passo. Insolito perché mai come quest’anno ho letto così tanta saggistica. Ma in generale la narrativa letta, sempre predominante, è scesa a un 73%.

In tutto i generi che ho affrontato nelle mie letture sono stati:

  1. Apocalittico
  2. Biografie/Memoriali/Diari
  3. Classici
  4. Fantascienza
  5. Fantasy
  6. Filosofia
  7. Guerra
  8. Guide
  9. Horror
  1. Narrativa
  2. Poesie
  3. Poliziesco
  4. Racconti
  5. Romanzi storici
  6. Saggistica
  7. Storia/Documenti storici
  8. Spionaggio
  9. Western

Le vostre letture del 2019?

Quali sono state e come sono andate le letture dell’anno? Parlatene nei commenti o scriveteci un articolo. Dei libri segnalati in quest’articolo quali avete letto e quali apprezzato o meno?

Appuntamento a giovedì prossimo con la tradizionale rubrica delle 3 parole.

Buon 2020 a tutti :)

30 Commenti

  1. Marco
    giovedì, 26 Dicembre 2019 alle 7:45 Rispondi

    “Stoner” è da un pezzo che vorrei comprarlo, un po’ tutti ne parlano bene. Ian McEwan l’ho letto per un po’, poi l’ho abbandonato senza più riprenderlo. Chissà perché!
    L’anno è andato bene: 50 libri letti, nella maggior parte dei casi tutte letture buone o eccellenti.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 26 Dicembre 2019 alle 12:55 Rispondi

      Di McEwan ho qualche libro in lista da prendere. Quale t’è piaciuto di più?
      Anche per me quasi tutte le letture sono state più che buone.
      Vai con Stoner, allora.

  2. Kukuviza
    giovedì, 26 Dicembre 2019 alle 9:03 Rispondi

    “Ragazzo negro” mi fu regalato quando ero adolescente e da allora l’ho letto più volte perché veramente bello e importante.
    Invece con Stoner non ho avuto lo stesso affiatamento, non sono riuscita a entrare dentro quella storia.
    Di Verne ho letto solo due cose e credo di aver avuto la stessa impressione che hai avuto tu: troppe descrizioni noiose. Mi pare ci fosse qualcuno che già all’epoca aveva criticato Verne dicendo che scriveva per elenchi. ho avuto purtroppo la stessa impressione.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 26 Dicembre 2019 alle 12:58 Rispondi

      Be’, alla fine ogni libro dà sensazioni diverse a chi lo legge.
      Altri romanzi di Verne invece mi sono piaciuti, come Il giro del mondo in 80 giorno, Viaggio al centro della Terra, 20.000 leghe sotto i mari e L’isola misteriosa. Mi tocca leggere il seguito del romanzo Dalla terra alla luna…

  3. Grazia Gironella
    giovedì, 26 Dicembre 2019 alle 12:00 Rispondi

    Stoner è piaciuto molto anche a me, ha effettivamente le caratteristiche del classico. Hai letto più italiani! Un po’ mi stupisce. Alla fine anch’io capitolerò. ;)

    • Daniele Imperi
      giovedì, 26 Dicembre 2019 alle 12:58 Rispondi

      Ha stupito anche me vedere quanti autori italiano ho letto :D
      Ma erano, appunto, autori di saggistica per lo più.

  4. Fabio Amadei
    giovedì, 26 Dicembre 2019 alle 12:01 Rispondi

    Caro Davide, complimenti per il numero dei libri che hai letto.
    Io mi sono lasciato affascinare dai grandi scrittori russi, a cominciare da Bulgagov, Cechov, Dostoevskij, Gogol e Nabokov.
    Ho riletto Kafka che per me è uno dei grandi della letteratura del XX secolo.
    Mi sono appassionato inoltre alle storie di Simenon senza Maigret. Consiglio la Neve era sporca.
    Ho letto con gusto Achille Campanile, Guareschi e Bukoski, e il nostro Cavazzoni.
    Nella mia libreria non mancano i libri di Carver e di Flannery O’Connor, forse perché ho un debole per i racconti brevi.
    Uno degli scrittori che amo è Maurizio Salabelle, poco conosciuto.
    Anche a me piace lo stile e la scrittura di Oriana Fallaci.
    Nella lista aggiungo Dino Buzzati e Poe.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 26 Dicembre 2019 alle 13:01 Rispondi

      Chi è Davide? :D
      Io sono Daniele, non so Davide quanti libri abbia letto…
      A parte Nabokov, ho letto qualcosa degli altri. Gli autori russi mi piacciono.
      Kafka invece non m’ha convinto.
      Di Simenon ho parecchi romanzi, ma ancora da leggere.
      Guareschi mi piace molto e ho molte sue opere. Buzzati è un altro che non m’ha colpito.

  5. Fabio Amadei
    giovedì, 26 Dicembre 2019 alle 13:45 Rispondi

    Chiedo venia per il nome.🙃

    • Daniele Imperi
      giovedì, 26 Dicembre 2019 alle 15:11 Rispondi

      Non sai quanti si sbagliano :D

  6. von Moltke
    giovedì, 26 Dicembre 2019 alle 22:24 Rispondi

    Ecco, mi hai distrutto. Anch’io, quest’anno, ho deciso di leggere sistematicamente, e di segnarmi via via tutti i libri letti, con l’intento (pienamente riuscito) di sottrarmi alla dipendenza da internet e dai social che mi risucchiavano nella futilità ore ed ore della mia vita poi non più recuperabili. E, avendo ieri l’altro terminato il 53esimo libro dal 1° Gennaio, mi sentivo asceso a qualche Olimpo, almeno rispetto al me stesso degli anni passati, quando l’analoga conta arrivava a malapena a venti titoli, venticinque se andava bene. Certo, la scrittura impegnata e la famiglia da seguire (oltre al lavoro) hanno preteso il loro tributo, ma comunque mi sento soddisfatto d’aver potuto dedicarmi al piacere più intenso della mia vita, seppure lontano dai tuoi centoventi titoli, cifra che si ammanta di una lussuriosa prodigalità simile a quella delle Centoventi giornate di Sodoma.
    Passando agli autori (ché non credo tu voglia vedere pubblicato qui l’elenco completo), solo Nietzsche è fra quelli da me letti, e neppure quest’anno, anche se ho preso in mano “La volontà di potenza”, uno dei pochissimi suoi titoli che non abbia mai letto. Ho apprezzato moltissimo, ad una prima scoperta, lo Steinbeck di “Furore”, che mi ripromettevo di leggere da molti anni, così come “Nelle tempeste d’acciaio” di Ernst Jünger (libro che mi ha fatto sentire la pelle d’oca e le lacrime agli occhi, cosa abbastanza rara), mentre “Rebecca” della Du Maurier è stata una graditissima sorpresa di una mia amica inglese. Io le ho fatto scoprire Sciascia (altro bel libro, il suo “Il giorno della civetta”), e lei questa scrittrice di cui non sapevo assolutamente nulla, e che mi ha regalato letteralmente giorni di piacere intensissimo (anche per l’uso della lingua, avendolo letto in originale). Emilio Lussu, col suo “Marcia su Roma e dintorni” è stata un’altra scoperta casuale, e piena di soddisfazioni: non ricordo di essermi mai divertito tanto a leggere un libro serio, anche se il senso generale era piuttosto cupo. Ora sto terminando “Un anno sull’Altipiano”, e ne sono egualmente colpito. V.S. Naipaul è stato un altra piacevole scoperta che mi ha portato ad ulteriori acquisti. Ho ripreso in mano poi autori di cui sono un aficionado, come Perez.Reverte e Buzzati, senza eccessive delusioni; Sheckley si è confermato il mio autore di fantascienza satirica preferito (e anche l’unico), mentre ho trovato estremamente deludente Salinger (Il giovane Holden) e Houllebecq (Sottomissione), entrambi sopravvalutati (my opinion) dalla loro fama. Sono riuscito ad infilare alcuni titoli in russo, in francese, ma solo uno in svedese, mentre non si contano quelli letti in inglese (e anche questo mi mette in pace con la cura delle lingue straniere). Abbastanza saggistica, l’ultimo dei quali, la “Storia della rivoluzione russa” di Trotsky, benché sin troppo azzoppato dall’impianto ideologico dell’autore, scritto con uno stile accattivante, che non me lo fa mettere giù (ma sono appena oltre la metà, e quindi dovrò segnarlo fra quelli letti l’anno prossimo). Mi rammarico però ancora di non essere riuscito ad iniziare due titoli di cui ogni anno mi riprometto la lettura: “I fratelli Karamazov” e “Il signore degli anelli”. Ma finché c’è vita, e quindi tempo, c’è speranza.

    • Daniele Imperi
      venerdì, 27 Dicembre 2019 alle 16:13 Rispondi

      Io mi sono sentito nell’Olimpo quando ero riuscito a leggerne 30 e più. Poi ho letto di gente che ne legge 150 e anche 300 l’anno…
      Dipende anche da cosa leggi. Saggi di argomenti complessi o classici del ‘300 e del ‘400 ti portano via parecchio tempo.
      “La volontà di potenza” di Nietzsche devo ancora prenderlo.
      “Nelle tempeste d’acciaio” di Jünger non lo conoscevo, ma l’ho messo in lista.
      Sheckley mi incuriosiva, ma se è fantascienza umoristica lascio perdere.
      “Il giovane Holden” è stato deludente anche per me.

      • von Moltke
        venerdì, 27 Dicembre 2019 alle 21:45 Rispondi

        Naturale. Romanzoni come “Guerra e Pace” o i “Karamazov”, specie se letti in russo, mi porterebbero via mesi. E così i saggi storici, che nel mio caso, specie quelli d’argomento medievale, sono stati parecchi. Ho alternato però con molti romanzi non troppo corposi, e che anzi, come molti “Urania”, si leggono in un quattro-cinque giorni. Così non rimango arenato su due titoli per mesi e mesi, e vario quel tanto che basta. Ma l’anno prossimo bisognerà che mi dedichi a Tolkien o a Dostoevskij, è un qualcosa di cui sento proprio la mancanza.

        • Daniele Imperi
          sabato, 28 Dicembre 2019 alle 8:48 Rispondi

          Anche io alterno libri corposi con libri brevi, per esempio quelli della collana anni 60 degli Oscar Mondadori – i libri transistor.
          Vorrei iniziare l’anno con l’ultimo di Stephen King e un Tolkien.

  7. Juli
    venerdì, 27 Dicembre 2019 alle 11:52 Rispondi

    Umberto Galimberti: “I miti del nostro tempo”, edizione del 2009, con temi tutt’ora attuali nella società di oggi, dai miti individuali ai miti collettivi, con un’analisi dettagliata dei vari argomenti. Scorrevole, alla portata di tutti.Lo consiglierei soprattutto ai giovani.
    Sto affrontando ora “Il gioco delle opinioni” dello stesso autore, un po’ ostico ma ce la farò.
    Altre letture: La trilogia di Matteo Strukul “I Medici” e Marcello Simoni “Il mercante dei libri maledetti”.

    • Daniele Imperi
      venerdì, 27 Dicembre 2019 alle 12:15 Rispondi

      Questi sono i migliori libri che hai letto? Tutti autori italiani.
      “I Medici” ero quasi intenzionato a prenderlo, ma non so perché ho lasciato perdere.

      • von Moltke
        venerdì, 27 Dicembre 2019 alle 22:33 Rispondi

        Forse perché puzza di operazione commerciale sull’onda della serie tv…

        • Daniele Imperi
          sabato, 28 Dicembre 2019 alle 8:49 Rispondi

          Vero, c’è anche la serie tv. Ero comunque rimasto all’uscita del primo romanzo.

          • Juli
            sabato, 28 Dicembre 2019 alle 16:15 Rispondi

            Daniele, certo che leggo anche autori stranieri, ma non quest’anno.
            Negli anni precedenti ho letto qualcosa di Mare Bloch, Le Goff, Peyer e sbirciato qualcosa anche di altri autori indicativamente sull’argomento Medioevo perché mi interessava.

            • Daniele Imperi
              sabato, 28 Dicembre 2019 alle 16:30 Rispondi

              C’è anche chi legge soli autori italiani.
              Forse ho qualcosa di Le Goff.

              • von Moltke
                sabato, 28 Dicembre 2019 alle 20:27 Rispondi

                Essendo il Medioevo uno dei miei argomenti preferiti, di Le Goff ho parecchio (a cominciare dal “Saint Louis”, uno dei primi libri presi in Francia). E Duby, Régine Pernoud, l’irrinunciabile Cardini…

        • Juli
          sabato, 28 Dicembre 2019 alle 16:07 Rispondi

          Sinceramente li ho comprati molto prima della serie TV (preciso che le serie TV non mi piacciono a prescindere, preferisco leggere), preciso in ogni caso che mi interessava l’argomento. Tutto qua.

          • Daniele Imperi
            sabato, 28 Dicembre 2019 alle 16:15 Rispondi

            Com’è la trilogia dei Medici?
            Le serie le vedevo da ragazzo, raramente da adulto. Mi hanno stancato. Preferisco leggere anch’io ;)

            • Juli
              sabato, 28 Dicembre 2019 alle 20:56 Rispondi

              Io direi buona. Strukul scrive bene ed è abbastanza scorrevole. Quantomeno sono riuscita (ammetto rileggendo alcuni passi) collocare bene la storia considerando che viene aggiunta anche la parte “intima e familiare” della famiglia stessa, i vari complotti sono descritti con le emozioni con cui sono vissuti, quindi romanzato e non solo prettamente storico. E’ riuscito a miscelare bene entrambe le parti senza eccedere in un o nell’altra. Di solito quando leggiamo un manuale unicamente storico eludiamo quella zona intima di come hanno vissuto e di cosa hanno provato in quei momenti, cosa che a me invece piace sapere. Ti dirò una cosa: quando sono stata a Firenze, mio marito mi ha spiegato alcuni avvenimenti avvenuti su quelle strade proprio in merito ai Medici, beh! Non ti nego che mi sono “persa” con il pensiero in quei momenti di qualche secolo fa, ho cercato di immaginare quei personaggi che si aggiravano nelle strade,viuzze e palazzi, le loro storie, le loro parole, i loro sguardi, di quante persone si sono incontrate tra loro mentre accadevano quei fatti che ora noi li leggiamo come storia in se stessa e come avvicendamenti di un romanzo. Sarò fantasiosa e l’immaginazione non mi è mai mancata ma a me piace così. Un libro secondo me va sì letto in base il criterio per come è stato creato, romanzo, storia, saggio o altro genere, ma siamo noi stessi dopo che ne diamo la sostanza e l’importanza che merita anche in base i nostri gusti. La critica ci deve stare, è sempre una parte costruttiva e necessaria. Ovviamente senza ledere l’autore che si è impegnato a scrivere la propria opera. Ciao. :-)

  8. Barbara
    lunedì, 30 Dicembre 2019 alle 8:06 Rispondi

    Autori e titoli interessanti. Nessuno in comune con le mie letture (il mio post arriverà domani). Purtroppo ho anche letto pochissimo, la maggior parte del mio tempo se n’è andata in ricerca di un nuovo lavoro (poi arrivato a settembre), tra letture di annunci, selezioni, colloqui e concorsi…
    Ho letto stamattina la tua ultima newsletter, ovvero la chiusura della medesima. Purtroppo per me cambierà qualcosa, non uso gli aggregatori e sono le mail il mio promemoria (infatti altri siti che l’hanno cancellata non li leggo più, non me ne ricordo proprio). In più tu non sei sui social.
    Mi rendo conto però che tanti si iscrivono alle newsletter, con caselle email che non guardano mai. E peggio alcune newsletter finiscono in spam.
    Non ti conveniva però inviare una mail di avviso a chi non leggeva la tua da oltre 1 anno, invitandoli ad un’azione di rinnovo e cancellare definitivamente gli account dormienti che non avessero effettuato quell’azione? Avresti scremato, senza togliere un servizio. :)

    • Daniele Imperi
      lunedì, 30 Dicembre 2019 alle 8:19 Rispondi

      Cercare lavoro è un lavoro :D
      Sì che sono sui social: su Linkedin e Twitter, in cui programmerò la segnalazione degli articoli del blog. Non so su Facebook.
      A che serve inviare un’email a oltre 2000 persone che non aprono mai le email della mia newsletter? :)
      E poi sai che lavoraccio sarebbe invio per invio trovare tutti quelli che davvero aprono l’email, per poter scremare?

  9. Dino
    domenica, 5 Gennaio 2020 alle 17:08 Rispondi

    Da giugno 2019 mi sono capitate molte cose, non personalmente ma in famiglia, quindi personalmente coinvolgenti. Per questo motivo non ti ho seguito assiduamente, ma in ritardo, a volte con più articoli ho seguito più argomenti, anche le risposte che dai, spesso più utili.
    Ora che fai? Perchè mi sono assentato un po’ mi lasci? Mi mancherebbero i commenti boriosi occultati di qualcuno, le presunzioni, le timidezze, come le mie, motivo per cui non intervenivo. Non sono propenso a iscrivermi a più siti, ne sono stanco. Confermami un sito dove posso seguirti, grazie.
    Hai letto 120 libri nel 2019? Un libro ogni TRE giorni? Dai, di molti sei arrivato a pagina 20, forse 50. Con una così vasta lettura cosa rimane?
    Io ti cito le ultime mie letture: “A cena con Darwin” di Jonathan W. Silvertown, “Armi, acciaio e malattie” di Jared Diamond e dello stesso autore “Il mondo fino a ieri”.
    Ti svelo che ho una età certa e, in fondo in fondo, mi rode che non riuscirò a soddisfare la mia curiosità. (Se accetti questa congiunzione dopo il punto)… Ma finchè ho dubbi su cosa ci sia dietro l’angolo io andrò a curiosare. Attento quando svolti un angolo, potresti inciampare su me.
    Buon anno a Te e a tutti quelli che sono stati compagni di viaggio.

    • Daniele Imperi
      martedì, 7 Gennaio 2020 alle 8:30 Rispondi

      Non lascio nessuno, è solo la newsletter a chiudere, non il blog.
      Ho letto in totale 127 libri, ma non certo tutti da 1000 pagine. Alcuni erano molto brevi e li ho consumati in una sola seduta di lettura.
      Ne ho abbandonati solo 2, che non ho inserito ovviamente nell’elenco.
      Buon anno anche a te.

  10. Riccardo Moretti
    venerdì, 7 Febbraio 2020 alle 8:25 Rispondi

    Ho appena scoperto il tuo blog dato che ero in cerca su consigli su come caratterizzare i personaggi del racconto che sto scrivendo e… wow ! Ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. Per quanto riguarda letture e ritmi di lettura, io sono anni luce da te, Daniele, e dalle altre persone che hanno lasciato un commento all’articolo. Quanti libri ho letto lo scorso anno ? Una decina o poco più, ma questo non importa : sono infatti convinto che a premiare sia la qualità. La scorsa estate ho letto I fratelli Karamazov, una delle migliori esperienze della mia vita.

    • Daniele Imperi
      venerdì, 7 Febbraio 2020 alle 8:47 Rispondi

      Ciao Riccardo, benvenuto nel blog. La qualità deve stare sempre al primo posto. I fratelli Karamazov, poi, non credo sia una lettura leggera, oltre che breve, quindi richiede il giusto tempo.

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