Intervista a Leggere per cambiare

Leggere per cambiare

Qual è stato il vostro sogno all’inizio della vostra avventura editoriale e che cosa è cambiato da allora?

Il nostro sogno era ed è quello di divulgare una cultura che abbia delle finalità ben precise. I libri che pubblichiamo hanno, nel loro contenuto, degli input validi per una crescita personale. La Casa Editrice LEGGERE PER CAMBIARE nasce nell’Ottobre del 2010 e da allora non ha mai smesso di produrre utilizzando al 100% le proprie possibilità e la forte volontà-unità del team.

Un giudizio obiettivo sull’editoria italiana: che futuro ha e come dovrà evolversi per restare attiva?

Dipende cosa intende per Editoria Italiana. Se parliamo dei “giganti” non penso che avranno grossi problemi nemmeno in futuro. Nel panorama editoriale ci sono anche quelle che si definiscono case editrici ma, in realtà, sono stamperie a pagamento. E poi ci sono le piccole e medie Case Editrici che hanno una vita bella impegnativa e piena. Piena di progetti, idee, desideri e, al tempo stesso, complessità per realizzarli: dai fondi per la produzione, alle difficoltà di distribuzione sul territorio ma, comunque, hanno una vita che portano avanti con la passione e l’autenticità di chi ama il proprio lavoro, i libri, gli autori, la meravigliosa arte dello scrivere e quella sconfinata conseguenza che è il leggere.

Come instaurate un dialogo coi vostri lettori? Lo ritenete sufficiente?

Attraverso il nostro sito, attraverso le presentazioni che organizziamo in più librerie possibili, attraverso la radio locale, le fiere più importanti. A livello quantitativo non è mai sufficiente il dialogo con i nostri lettori: sono loro il nostro specchio, il risultato del nostro lavoro. Senza i lettori non esisteremmo. Il nostro rapporto con loro è indissolubile ed essenziale. Noi di LEGGERE PER CAMBIARE siamo fedeli e, al tempo stesso, ci piace sedurre il nostro pubblico con le nostre Opere…

In Italia si legge poco: una frase che si sente troppo spesso ultimamente. Quali sono secondo voi i motivi di questa scarsa attitudine alla lettura e quali “misure” prendete – o vorreste prendere – per aumentare questi numeri?

L’amore per la lettura nasce da un insieme di condizioni oltre che da una certa predisposizione naturale del soggetto. La famiglia può educare alla lettura, ma uno dei ruoli fondamentali appartiene sicuramente alla scuola che, a nostro avviso, è veramente indietro. Il sistema di insegnamento, nella maggioranza dei casi, è anacronistico: ancora collegato ad un nozionismo antico, pedante, che risulta noiosissimo per gli studenti, cominciando dalle scuole elementari in avanti. La maggior parte degli alunni è affaticato e annoiato dalla scuola e dal momento in cui è facile collegare un testo scolastico a un testo extra-curricolare: come possono – i ragazzi – essere stimolati alla gioia della lettura se non vedono l’ora di abbandonare i libri e dedicarsi ad altro? La nostra produzione editoriale non ha come fine l’aumento dei lettori: questa è una naturale conseguenza del nostro operare, ma ci impegniamo perché le nostre Opere spazino e aumentino all’interno delle collane per offrire una vasta possibilità di scelta al nostro pubblico di piccoli e grandi lettori.

Siete in genere soddisfatti delle vostre campagne di marketing editoriale? E quanto si impegnano i vostri autori nella promozione dei loro libri?

Una campagna di marketing, al di là della capacità e bravura di chi la governa e sostiene, ha comunque bisogno di fondi economici. Abbiamo 18 mesi di vita: vogliamo crescere nella totalità di ciò che È una Casa Editrice. I nostri autori si impegnano e collaborano: ne siamo fieri oltre che soddisfatti.

Avete riscontri positivi dalla vostra presenza nel web? Quanto la ritenete importante e come vorreste migliorarla?

Certo, il nostro sito è essenziale. Lo curiamo e aggiorniamo costantemente: ci rispecchia e ci rappresenta. È il nostro abito virtuale… ma un abito di haute couture!

Perché un lettore dovrebbe leggere i vostri libri? Che cosa rende differente il vostro catalogo dagli innumerevoli altri?

Perché noi siamo LEGGERE PER CAMBIARE, quindi, un lettore attento e intelligente non può farsi mancare nella propria libreria i nostri testi… a meno che non si tratti di una persona a cui non interessi cambiare, né evolvere e neppure mettersi in discussione, ma nemmeno a noi interessano lettori demotivati e apatici: sono poco stimolanti.

L’energia contenuta nelle nostre Opere.

Che cosa vi sentite di consigliare agli aspiranti scrittori che vorrebbero pubblicare con voi?

Più che consigliare porremmo loro una domanda preceduta da una precisazione: “Se la tua Opera è in linea con le nostre finalità, che aspetti a spedircela?”

Il mercato degli ebook si sta espandendo. Come accogliete questa tipologia di pubblicazione? Ritenete che possa “danneggiare” le edizioni cartacee?

LEGGERE PER CAMBIARE non sceglie la versione ebook di un libro perché è interessata e indirizzata verso un contesto letterario che ritiene inscindibile dalla carta. Apprezziamo gli ebook per altri generi e non crediamo assolutamente che possano danneggiare – in alcun modo – le edizioni cartacee.

Quanto ritenete valida la promozione della lettura in Italia? Fiere, eventi letterari, iniziative: sono sufficienti secondo voi? Come si potrebbe migliorare la situazione?

Siamo Italiani e apparteniamo a quella minoranza che non parla male del proprio Paese e, soprattutto che non sputa nel piatto in cui mangia. Di Fiere, eventi letterari e iniziative ce ne sono tantissime: basta saper scegliere sia a seconda delle proprie possibilità che dei propri scopi. Inoltre, riteniamo che sia molto più costruttivo e onorabile vivere impegnandosi piuttosto che criticare nella massa tanto per sollevare un’insolente insoddisfazione spesso collegata alla mancanza di carattere e coraggio.

Un commento

  1. Lucia Donati
    giovedì, 17 Maggio 2012 alle 11:01 Rispondi

    Non conoscevo questa Casa Editrice fino ad oggi, anche se si trova nella mia regione. Sono andata a vedere il suo sito e devo dire che mi ha colpito favorevolmente, in particolare per la mission e per il fatto che non pubblica a pagamento. Utile informazione!

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