Gli esercizi di scrittura sono inutili

Per imparare a scrivere bisogna soltanto scrivere

Gli esercizi di scrittura sono inutili

C’è stato un tempo in cui nel blog ho pubblicato vari articoli sugli esercizi di scrittura, trovandoli utili per imparare e migliorare a scrivere.

Avevo letto molti articoli su come esercitarsi nella scrittura – e chissà quanti ancora ne sono stati pubblicati nel frattempo – e avevo pensato anche io a vari esercizi che possano essere utili a chi voglia scrivere narrativa: con parole nuove trovate nei libri, per esempio, o partecipando a concorsi letterari o provando i cosiddetti spunti di scrittura creativa.

Infine mi sono convinto che gli esercizi di scrittura sono del tutto inutili. E adesso vediamo perché.

Gli scrittori famosi non hanno mai fatto esercizi di scrittura

O, almeno, credo. Non posso ovviamente esserne certo al 100%, ma al 99 sì. Non avrebbe neanche senso.

Pensate agli autori del passato: riuscite a immaginare un Manzoni, un Dante, un Leopardi, un Calvino, un Pirandello, un Boccaccio perdere tempo – e a quel tempo con carta, penna e calamaio se ne perdeva parecchio (anche se due di loro usavano la macchina da scrivere) – chini sullo scrittorio a fare esercizi prima di sfornare i loro immortali capolavori?

No, non ci riesco proprio. E suppongo neanche voi. Forse perché non esisteva neanche il concetto di “esercizio di scrittura”.

A quei tempi esistevano le scuole e i libri. Il mondo era meno rumoroso e affollato di oggi, c’erano meno distrazioni. Bastavano le idee e le innate capacità di trasformarle in pile di carta scritta.

Ma, senza andare troppo lontano, possiamo fermarci a epoche più recenti.

Stephen King, Neil Gaiman, Ernest Hemingway, Isabel Allende, John Steinbeck, Elmore Leonard, Jack London, Anton Chekhov, Ray Bradbury, Margaret Atwood, Ken Follett, Raymond Carver (soltanto per citarne alcuni) sono autori che hanno spesso fornito consigli di scrittura, rimbalzati ovunque nei blog.

Ho letto parecchi di questi articoli e… rullo di tamburi… non ho mai trovato alcun consiglio sugli esercizi di scrittura. Forse neanche ci hanno pensato. E se non ci hanno pensato, significa che non sono necessari.

Gli esercizi di scrittura sono una perdita di tempo

Si sa quando iniziare, ma non si può sapere quando smettere. Quando viene il momento di lasciar stare stupidi esercizi di scrittura e mettersi a scrivere seriamente una storia?

Chi può dirlo? Spetta agli autori stabilirlo: quando si sentono pronti ad affrontare la loro storia. E nel frattempo stanno perdendo tempo prezioso.

Il tempo trascorso a fare esercizi è tempo rubato alla scrittura di un romanzo o di un racconto.

Gli esercizi di scrittura sono uno spreco di energie e creatività

Qualsiasi esercizio di scrittura richiede energie mentali (e anche fisiche) e creatività per realizzare brevi storie o comunque ciò che l’esercizio richiede.

Energie e creatività che invece potrebbero essere convogliate in una storia, romanzo o racconto che sia.

Spesso questi esercizi “impongono” temi e argomenti, magari lontani anni luce dai temi e dagli argomenti di cui ognuno di noi ama scrivere.

Non è vero che uno scrittore deve saper scrivere tutto, come non è vero che un attore deve saper (o voler) impersonare qualsiasi parte.

Ognuno di noi ha una propria strada che ha scelto di percorrere nel vastissimo mondo della narrativa. Scrivere qualcosa che non fa parte di noi richiede quindi sforzi mentali non indifferenti – ecco perché non ho quasi mai partecipato ai concorsi letterari.

Scrivete piuttosto la storia che volete scrivere.

Scrivere racconti e romanzi sono gli unici utili esercizi di scrittura

Devo ricollegarmi al classico consiglio che diede King: per imparare a scrivere bisogna leggere molto e scrivere molto.

“Scrivere molto” non significa fare molti esercizi di scrittura, ma semplicemente mettersi a scrivere storie e provare a piazzarle.

Gli esercizi di scrittura non ci fanno migliorare come scrittori. Possiamo migliorare soltanto seguendo alcuni “normali” passi:

  • Sottoporre le storie a lettori beta per avere dei primi giudizi
  • Far correggere i testi a un correttore di bozze (passo necessario prima di inviare un testo a qualcuno)
  • Spedire le storie a qualche casa editrice
  • O provare a pubblicarle in ebook, testando il mercato e i lettori

Ma lasciate perdere gli esercizi di scrittura e chi li consiglia.

20 Commenti

  1. Giuseppe Vitale
    giovedì, 10 Novembre 2022 alle 10:09 Rispondi

    Condivisibile questo post per far luce sull’eccesso di fiducia sugli esercizi di scrittura creativa e la loro sopravvalutazione. Di sicuro c’è stato un tempo in cui scrivere era una gran fatica e aveva dei costi ben maggiori rispetto ad oggi. Io proverei a metterla così: gli scrittori per lo più fanno esercizi nel senso che scrivono più o meno di continuo, ogni giorno se non della loro vita della durata di un qualche loro nuovo progetto. E non pubblicano tutto ciò che scrivono. In tanti hanno dei taccuini che a volte sono stati pubblicati e altre volte no. Oppure hanno degli inediti che in tanti casi non hanno mai visto la luce. È come se ogni cosa che buttano giù sia un esercizio per quella successiva. Che dici Daniele?

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Novembre 2022 alle 19:14 Rispondi

      Dico che hai ragione. I miei esercizi di scrittura sono stati i primi racconti scritti negli anni ’90.
      Racconti che, appunto, non ho alcuna intenzione di pubblicare.

  2. Corrado S. Magro
    giovedì, 10 Novembre 2022 alle 10:42 Rispondi

    Modificherei il detto di King (scusate, senza Kong?) in “leggere molto e scrivere poco”. Gli esercizi di scrittura creativa non avrebbero alcuna ragione di esistere se grammatica, sintassi e stlistica verrebbero esercitate seriamente nel corso degli studi superiori (non universitari). Sul modo d’impostare una storia, non so proprio che valore abbiano. Ho avuto modo di occuparmi di qualcosa del genere e l’ho trovato misero. Assistiamo al pietoso fenomeno di chi, avendo seguito un corso di scrittura creativa (stavo inserendo “negativa”, guarda te!) si ritiene ormai scrittore/scrittrice e sparge tanta di quella m…a, da mettere in difficoltà gli scarafaggi. Guai a dirgli “Attento…”. Rassomiglia al tizio che m’invia la raccolta delle sue poesie declamando: “Se lei cerca un poeta che sia poeta, io lo sono senza ma né se”. Beato lui e che continui a bearsi!

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Novembre 2022 alle 19:16 Rispondi

      Concordo, basterebbe studiare grammatica, sintassi e stilistica.
      E d’accordo anche con la modifica al consiglio di King.

  3. Orsa
    giovedì, 10 Novembre 2022 alle 11:11 Rispondi

    Concordo con quanto detto da tutti voi. Apro una piccola parentesi di approfondimento sul discorso taccuini sfiorato da Giuseppe. Si tende a considerare (sottovalutandolo) il taccuino come semplice diario, quando in realtà è un potenziale laboratorio creativo. È il primo luogo dove la prosa è impressa a caldo, dove la funzione diaristica si fonde col progetto di lavoro di uno scrittore. Pirandello d’Annunzio, Zola, spesso attingevano materiale dai loro “magazzini” tascabili. Proprio l’altro giorno leggevo un piccolo saggio in cui si mettono i famosi taccuini di F.T.Marinetti sotto questa luce: il taccuino non come nota biografica, ma come avantesto! L’autore è riuscito a sviscerarli dal punto di vista del meccanismo di produzione delle opere analizzando metodo, gestazione, rimaneggiamenti e evoluzione della scrittura del padre del Futurismo.
    Eh sì, io ho un debole per i taccuini… ma non perché il loro uso è esploso durante la Grande guerra, no no, la guerra non c’entra nulla!😂

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Novembre 2022 alle 19:18 Rispondi

      Verissimo. Nel caso di Marinetti, poi, ho riscontrato dei brani dei suoi taccuini in varie opere successive.

  4. Pades
    giovedì, 10 Novembre 2022 alle 11:48 Rispondi

    Pienamente d’accordo. Esercizi consigliati o “imposti” da altri nei famigerati “corsi di scrittura”, su argomenti che non ci appassionano, sono tempo perso. Azzardo anche: sono controproducenti, perché affossano la propria autostima. Concordo con Orsa: il taccuino per me è un compagno inseparabile, nel quale cristallizzare idee, spunti, lampi di scrittura che altrimenti si scioglierebbero col passare dei minuti.
    L’unico vero esercizio -che nel mio caso è servito- è scrivere, lasciare decantare settimane (o mesi), riprendere e modificare, fino a quando il risultato è quello che la nostra mente si aspettava fin dall’inizio ma che non riuscivamo a scolpire. Dunque come dici tu: scrivere e scrivere, ma quello vogliamo noi. Questo sì che serve.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Novembre 2022 alle 19:22 Rispondi

      Sull’autostima sono d’accordo. Se sbagli quegli esercizi, pensi magari di non valere nulla, mentre invece non hai sfruttato il tuo vero potenziale.

  5. Fabio Amadei
    giovedì, 10 Novembre 2022 alle 13:23 Rispondi

    Diciamo che l’utilità dei corsi di scrittura creativa consiste nel consigliarti su come non devi scrivere.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 10 Novembre 2022 alle 19:22 Rispondi

      E già quello è un gran passo avanti.

  6. vonMoltke
    giovedì, 10 Novembre 2022 alle 21:45 Rispondi

    Gli unici esercizi di scrittura utili sono quelli che si fanno alle elementari. Dopo, stop. O uno sa scrivere, o no.

    • Daniele Imperi
      lunedì, 14 Novembre 2022 alle 9:12 Rispondi

      E speriamo che si facciano ancora alle elementari quegli esercizi di scrittura.

  7. Franco Battaglia
    lunedì, 14 Novembre 2022 alle 10:45 Rispondi

    Credo che scrivere sia l’unico esercizio necessario. Alla scrittura.

    • Daniele Imperi
      lunedì, 14 Novembre 2022 alle 12:00 Rispondi

      Sì, ma scrivere cosa? Tu fai esercizi di scrittura fini a se stessi?

  8. Luciano
    mercoledì, 16 Novembre 2022 alle 10:05 Rispondi

    Concordo su gran parte delle cose che hai scritto, e certamente gli esercizi di scrittura, da soli, non formano uno scrittore. Ritenerli inutili, però, mi sembra eccessivo. È comunque scrivere, e questo non fa mai male se uno vuole diventare scrittore. Sono naturalmente preferibili altri modi. In sostanza ritengo gli esercizi di scrittura non del tutto inutili, ma non la soluzione migliore per raggiungere lo scopo.

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 16 Novembre 2022 alle 10:33 Rispondi

      Se uno vuole diventare scrittore, deve mettersi a scrivere storie, non esiste un altro modo.
      Gli esercizi in sé non ti danno alcun giovamento, mentre una storia ti permette di lavorare su trama, personaggi, dialoghi, narrazione.
      Questo è un vero esercizio, che ti dà anche la possibilità di ricevere critiche costruttive, a differenza degli esercizi di scrittura, che non mostrano, per la loro brevità, le tue abilità narrative.

  9. Barbara
    martedì, 29 Novembre 2022 alle 18:24 Rispondi

    Mah… io ricordo molto volentieri un periodo in cui un blog proponeva esercizi di scrittura, dal scrivi una storia con un tema in soli 6 parole (alleni la sintesi), all’inventare una trama con un titolo famoso declinato in altra versione (“La fabbrica di cioccolato” divenne “La fabbrica di acciottolato”, mi venne un paragrafo niente male e in seguito, innamorata dell’idea, me ne uscì proprio un bel racconto per Natale), al modificare sempre lo stesso testo breve in mille modi diversi secondo una variante di stile. Si era creato un bel gruppo di blogger e amici che ci provavano e si divertivano, oltre che sì, sento di aver imparato parecchio da quei piccoli test. Stavo quasi pensando di tentare qualcosa di simile sul mio blog, perché ahimè quello è proprio stato chiuso, un gran peccato.

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 30 Novembre 2022 alle 8:02 Rispondi

      Degli esercizi di scrittura in 6 parole mi ricordo qualcosa e anche di provare a ridurre un racconto, ma per me resta utile cimentarsi nelle proprie storie per imparare a scrivere narrativa.

  10. Annapaola
    mercoledì, 30 Novembre 2022 alle 11:00 Rispondi

    Ma gli esercizi di scrittura non sono solo quelli taggati “esercizi di scrittura” (es. “Se una notte d’inverno un viaggiatore” – scrivi il seguito dell’incipit). Esercizi di scrittura sono anche le pagine del diario personale, i racconti non riusciti, le note sui fogli volanti e tutto ciò che abbiamo scritto tanto per scriverlo, e non per farlo leggere agli altri. Visto che citi Stephen King, lui è un grande sostenitore forse non tanto degli esercizi di scrittura, ma dell’esercizio nella scrittura. Senza scavare troppo nella semantica delle parole (esercizi versus esercizio, il fine è quello), Stephen King ha detto chiaramente che la pratica è l’unico strumento che può rendere uno scrittore mediocre per lo meno accettabile. E questo si sa, è vero in tutte le cose: una ballerina non nasce già pronta per calcare il palcoscenico e danzare nello Schiaccianoci; prima di arrivare lì ci sono ore e ore di esercizio ed esercizi.

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 30 Novembre 2022 alle 11:16 Rispondi

      Un diario personale aiuta molto, specialmente per il flusso di coscienza.
      Esercizio nella scrittura infatti dagli esercizi di scrittura: intende che bisogna scrivere; che poi si voglia pubblicare o meno lo scritto non importa.
      Il paragone con la danza per me non regge, né con altri sport. Sono attività diverse dalla scrittura. Quel tipo di esercizi equivalgono allo studio di grammatica e sintassi, ecc. per la scrittura.

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