Di cosa parla il tuo libro?

Sai rispondere con una sola frase?

Di cosa parla il tuo libro?

Domanda difficile? Tempo fa mi è capitato di sentir rispondere a questa domanda con un vero discorso, anziché con una semplice frase.

La persona è andata ben oltre la descrizione del libro, dilungandosi su dettagli che non interessavano all’interlocutore: totalmente irrilevanti, quindi, ma che soprattutto non rappresentano la risposta alla domanda “Di cosa parla il tuo libro?”.

Il problema è che molti autori, a quella domanda, si lasciano andare in mille descrizioni, riassumono la trama – che è l’ultima cosa che un vero lettore vorrebbe conoscere – e si trasformano in venditori porta a porta, concludendo con un banale “Ti piacerà senz’altro”.

Con una descrizione l’autore dimostra di non conoscere a fondo il proprio libro, di non sapere andare dritto al punto.

Il tuo libro non è bello né avvincente

Nessun libro lo è, se vogliamo essere onesti. “Bello”, poi, è il concetto più soggettivo che esista, oltre a essere limitativo: non significa nulla, non contiene informazioni utili per gli altri lettori.

“Avvincente” è un altro aggettivo a esclusivo uso personale: per chi ama i romanzi d’amore quelle storie sono avvincenti, per me invece sono noiose. Un western o un romanzo poliziesco per me sono avvincenti, ma per altri noiosi.

Ma non è solo una questione di generi narrativi: nel giudizio di un libro concorrono tanti altri fattori, non soltanto il genere e il tipo di storia. Lo stile di scrittura conta molto, per esempio: ciò che per me può essere uno stile elegante, poetico, per altri può rivelarsi soporifero.

Il tema non è la risposta esatta

Il tema di un romanzo può essere un’unica parola: riscatto, vendetta, ricerca, ecc. È ovvio che una sola parola non può comunicare nulla al lettore che chiede “Di cosa parla il tuo libro?”.

Parla di riscatto. Bene, ma riscatto da cosa? Chi vuole riscattarsi? E perché? Una sola parola rischia di scatenare un altro discorso che non risponde affatto a quella fatidica domanda.

Definiamo allora il riscatto:

“Un ex detenuto vuole riscattarsi di fronte alla società, iniziando un percorso di riabilitazione fra volontariato e senso civico”.

Ecco di cosa parla il tuo libro.

Definiamo la vendetta:

“Il figlio di uno sceriffo insegue per dieci anni l’assassino del padre e dovrà decidere se ucciderlo o assicurarlo alla giustizia”.

Ecco di cosa parla il tuo libro.

Definiamo la ricerca:

“Uno scienziato parte per trovare una remota isola nell’oceano e il suo viaggio diviene anche una ricerca sul senso della sua vita”.

Ecco di cosa parla il tuo libro.

Come rispondere alla domanda “Di cosa parla il tuo libro?”

Abbiamo detto di dover riassumere il tutto in una sola frase. Prendendo in prestito gli esempi su riscatto, vendetta e ricerca, possiamo individuare degli elementi in comune:

  1. Il protagonista: l’ex detenuto; il figlio dello sceriffo; lo scienziato.
  2. La situazione: la difficile vita fuori dalla prigione; la perdita del genitore e il senso di rabbia; la difficoltà di un lungo viaggio in solitudine.
  3. L’obiettivo: riscattarsi e riabilitarsi nella società; inseguire e acciuffare l’assassino del padre; trovare un’isola remota e scoprire se stesso.

Ma c’è anche un quarto elemento comune ai 3 esempi: la brevità. In un massimo di 20 parole abbiamo spiegato di cosa parla il nostro libro. Se riuscissimo a usarne di meno, sarebbe ancora meglio.

Allora, di cosa parla il vostro libro?

11 Commenti

  1. Franco Battaglia
    giovedì, 30 Giugno 2022 alle 9:25 Rispondi

    In quarta di copertina ho scritto:
    “Fare incontrare realtà e iperrealismo, in maniera tale che si diano del tu.
    Ognuno sceglie il proprio castigo. Il vostro potrebbe essere leggermi.”
    Ho scelto la provocazione, comunque qualcosa di diverso.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 30 Giugno 2022 alle 16:57 Rispondi

      La quarta di copertina deve essere più corposa, però. Quello è più un messaggio promozionale.

      • Franco Battaglia
        giovedì, 30 Giugno 2022 alle 19:25 Rispondi

        Infatti c’è altro.. ma ho estrapolato la “frase” richiesta dal tuo post.. ;)

      • Roberta Fausta Ilaria Visone
        domenica, 28 Gennaio 2024 alle 20:30 Rispondi

        Un’adolescente e un’anziana intraprendono insieme e da sole un viaggio interiore volto alla scoperta del proprio Sé e al riscatto da una vita difficile.

        • Daniele Imperi
          lunedì, 29 Gennaio 2024 alle 8:08 Rispondi

          Perfetta per quella che chiamano “logline” del libro.

  2. Orsa
    giovedì, 30 Giugno 2022 alle 11:04 Rispondi

    Posso battere il record, non 20, ma 3 parole: “Salerno – Reggio Calabria” 😂
    Da sole evocano benissimo protagonista, situazione, obiettivo, tema e trama ossia IL MALE ASSOLUTO 😂 Non è un libro, ma un articolo ;)
    Quel “Ti piacerà senz’altro” non solo lo trovo banale, ma molto pretenzioso!

    • Daniele Imperi
      giovedì, 30 Giugno 2022 alle 16:57 Rispondi

      Come titolo dice tutto, infatti :D
      “Ti piacerà senz’altro” a me dà subito l’idea che NON mi piacerà senz’altro.

  3. Kukuviza
    giovedì, 30 Giugno 2022 alle 12:55 Rispondi

    Il “ti piacerà senz’altro” è allucinante! Supponenza a mille! Tra l’altro presuppone di sapere pure i tuoi gusti.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 30 Giugno 2022 alle 17:00 Rispondi

      Supponenza, concordo. Più che conoscere i gusti degli altri sembra dare l’idea di un libro che possa piacere universalmente a tutti.

  4. Grazia Gironella
    giovedì, 30 Giugno 2022 alle 18:41 Rispondi

    Descrivere i miei romanzi in una frase è sempre stato una forzatura per me. Anche nel caso dell’ultimo uscito, che è una biografia, l’ostacolo è lo stesso: non mi piace rivelare al lettore in una frase ciò che dovrebbe scoprire leggendo. Penso lo stesso anche come lettrice. Se le circostanze mi obbligano, quindi, quella frase la uso, ma spero sempre di poterne fare a meno. Paradossalmente, parlarne più a lungo mi dà meno la sensazione di dare via la storia.

    • Daniele Imperi
      venerdì, 1 Luglio 2022 alle 8:05 Rispondi

      Non devi rivelare qualcosa della trama o che è bene il lettore scopra leggendo, ma riassumerlo per farlo incuriosire.

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