Quando usare cui

Grammatica

Cui è un pronome relativo e va usato nei complementi indiretti per esprimere il quale, la quale, i quali, le quali, sia riferendosi a persone sia a oggetti e a concetti.

Tempo fa, non ricordo più dove, avevo letto che andava utilizzato solo per le persone e anche al singolare, ma controllando non è così.

Esempi con il pronome cui

  • L’uomo di cui ti ho parlato è morto.
  • Le donne di cui sono innamorato sono decisamente troppe.
  • La città in cui vivo è andata distrutta da un incendio.
  • Il pensiero a cui mi riferisco è una vecchia filosofia indiana.
  • Il libro per cui ucciderei è un’edizione del 1600.
  • Il gatto di cui ho letto nel giornale era stato murato in una cantina.

E così via. Cui va quindi usato in ogni situazione, siano presenti essere umani, animali, cose, luoghi, concetti astratti, ecc. per ogni genere e per ogni numero.

Il pronome cui senza preposizione

Nel caso di un complemento di termine si può omettere la preposizione, inserendolo dopo il sostantivo, così avremo:

  • l’ufficio cui mi rivolgerò è quello per i reclami;
  • la donna cui darò un bacio diverrà mia moglie.

E anche nel caso di complemento di specificazione, ma con una struttura diversa, inserendo “cui” fra articolo e sostantivo:

  • lo scrittore, le cui opere ho letto da anni, verrà a Roma;
  • il palazzo, i cui materiali sono risultati scadenti, è stato chiuso dal giudice.

Cui deriva dal latino cui, forma del dativo del pronome qui, quae, quod.

16 Commenti

  1. Romina Tamerici
    martedì, 10 Luglio 2012 alle 11:08 Rispondi

    L’uso di “cui” è molto importante, spesso infatti viene sostituito, soprattutto nel parlato, con un “che polivalente di livello substandard” (es. Il gatto che ho letto nel giornale era stato murato in una cantina). Che è abbastanza terrificante!

    Ho sempre avuto dei dubbi sul “cui” usato come complemento di termine, perché io tendo a mettere la preposizione, mentre il correttore automatico vuole farmela togliere. Il tuo “si può omettere” mi fa ritenere che siano corrette entrambe le forme. Io in genere decido in base alla musicalità della frase.

  2. Daniele Imperi
    martedì, 10 Luglio 2012 alle 11:12 Rispondi

    Romina Tamerici,

    “Il gatto che ho letto” è veramente ridicolo :)

    Sì, ho trovato che la preposizione si può omettere, sono giuste entrambe le forme.

  3. Romina Tamerici
    martedì, 10 Luglio 2012 alle 13:53 Rispondi

    Lo so che è ridicolo, ma ho sentito spesso frasi del genere!
    Sono felice che entrambe le forme siano giuste! Grazie!

  4. Enzo
    lunedì, 1 Luglio 2013 alle 13:53 Rispondi

    Anch’io avevo sentito/letto la regola che vorrebbe il/la quale = persone, i/il cui = cose e animali.
    Leggendoti, comprendo essere relativa quella regoletta, assioma infondato.

    • Gigi tabarelli
      giovedì, 6 Dicembre 2018 alle 1:06 Rispondi

      Enzo io la regoletta che hai citato la seguo ancora, ho studiato negli anni 60 ed allora era un dogma, non seguirla era considerato il classico “strafalcione” , il livello della lingua si sta abbassando di molto vuoi per il livello scolastico che sta colando a picco, vuoi per l’immigrazione che si porta dietro nelle seconde generazioni una incapacità espressiva preoccupante, questo è già accaduto nel mondo anglosassone dove la stragrande maggioranza parla “globish” e dove le istruzioni dell’elettronica importata sono scritte in “cinglish”, siamo il paese europeo che legge meno, con un libro/anno, quindi i più esposti a perdere la nostra cultura, in Francia scrivere su articoli o libri parole straniere quando c’è il corrispettivo autoctono è passibile di ammenda visto che c’è una legge ad hoc, mai un francese scriverà computer bensì combinateur. Con mia sorpresa ho appreso che ormai la forma corretta scritta è ciliegie, quando invece nei vocabolari di inizio 900 su CUI studiavo si scriveva senza la “i”. Se anche è vero che le lingue sono vive credo che gli scossoni dati alla nostra la stia portando al coma.

      • Daniele Imperi
        giovedì, 6 Dicembre 2018 alle 15:16 Rispondi

        Ciao Gigi, benvenuto nel blog. Condivido pienamente. Ormai siamo davvero quasi al coma per la nostra lingua. Sto preparando un articolo proprio sulle parole straniere di cui si abusa. Magari venisse anche da noi una legge per proibirle con una multa.
        Non sapevo della parola “ciliege”. Però Oriana Fallaci lo scrisse nel titolo di un suo libro, preferendo quella forma.

        • Tinto
          mercoledì, 27 Aprile 2022 alle 19:31 Rispondi

          A mio parere, è scorretto l’uso del “di cui”, quando è riferito all’oggetto della relativa: 《la donna, “di cui” non si conosce il nome, …》, in luogo del corretto (anche se di sentore letterario) 《la donna, il cui nome non si conosce, …》

          • Daniele Imperi
            giovedì, 28 Aprile 2022 alle 8:09 Rispondi

            Ciao Tinto, benvenuto nel blog. È corretta la forma “la donna di cui non si conosce il nome”.

  5. anna
    venerdì, 3 Agosto 2018 alle 12:43 Rispondi

    Salve,
    è più corretto dire : “Vista la domanda con cui …” oppure “Vista la domanda con la quale …” ?
    Grazie
    Anna

    • Daniele Imperi
      venerdì, 3 Agosto 2018 alle 14:06 Rispondi

      “Cui va quindi usato in ogni situazione, siano presenti essere umani, animali, cose, luoghi, concetti astratti, ecc. per ogni genere e per ogni numero.”

      Quindi puoi scrivere “Vista la domanda con cui …”

  6. Manuel
    venerdì, 9 Novembre 2018 alle 22:58 Rispondi

    È corretto scrivere “a cui gli viene chiesto” anche se forse potrebbe bastare scrivere solamente “a cui viene chiesto”? Grazie.

    • Daniele Imperi
      sabato, 10 Novembre 2018 alle 7:45 Rispondi

      Ciao Manuel, benvenuto nel blog. È corretta la seconda: a cui viene chiesto.

  7. Federica
    mercoledì, 6 Marzo 2019 alle 0:19 Rispondi

    1) La segretaria dice che Giovanni e’ arrivato il giorno prima che Andrea ha pagato il conto.
    2) La segretaria dice che Giovanni e’ arrivato il giorno prima in cui Andrea ha pagato il conto.
    3) La segretaria disse che Giovanni arrivo’ il giorno prima che Andrea avesse pagato il conto

    • Daniele Imperi
      giovedì, 7 Marzo 2019 alle 8:07 Rispondi

      Mi sembrano corrette le ultime 2.

  8. Concetta Egidio
    sabato, 23 Marzo 2019 alle 23:50 Rispondi

    Uso “cui” per esseri inanimati, “quale” per le persone, come trovo giusto continuare a scrivere ciliege e non ciliegie. Ho studiato negli anni ’70, ’80 e le eccezioni sono per me ancora regola.
    Continuo ad indirizzare i miei allievi a questi usi, anche se leggo di tutto, come l’uso dell’ausiliare essere o avere con i verbi servili, continuo ad usare l’ausiliare che prenderebbe il verbo che segue.
    Le grammatiche non aiutano e sono spesso imprecise e generiche.

    • Daniele Imperi
      domenica, 24 Marzo 2019 alle 8:21 Rispondi

      Ciao Concetta, benvenuta nel blog. Ho studiato anche io in quegli anni, e infatti scrivo “se stesso” e non “sé stesso”. Per l’ausiliario dei verbi servili, come ho scritto in un articolo qui nel blog, anche io seguo quella regola. Non ricordo che “cui” si usava per esseri inanimati.

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