Scrivere un libro comporta un’enorme mole di lavoro. Può capitare che l’aspirante scrittore, e anche quello esordiente, siano demotivati o perfino spaventati all’idea di iniziarne uno. Ma, dentro di loro, si sentono scrittori e vorrebbero scrivere un’opera letteraria.
Ecco quindi 50 scuse per non scrivere il libro che vorreste scrivere: c’è chi le fa tutte sue, chi solo qualcuna e chi, per fortuna, nessuna. Io ne ho soltanto una: la numero 26. In realtà dovrei averne anche qualcun’altra, per non peccare di immodestia e superbia, ma sono un menefreghista di natura e delle altre scuse non mi curo.
- Non ho le competenze: se stai scrivendo narrativa non devi avere le competenze che occorrono a uno scienziato per scrivere un libro sulla biologia o la fisica quantistica. Devi però documentarti su ciò che dovrai scrivere. E per documentarti è sufficiente leggere. Come scrittore non potrai farne a meno.
- Non conosco nessuno nell’editoria: se parti dal fatto che per pubblicare un libro servono raccomandazioni, allora lascia perdere. Se la tua opera sarà di qualità, l’editore a cui la invierai la prenderà in considerazione. A quel punto anche tu conoscerai qualcuno nell’editoria.
- Non ho soldi: non te ne servono. Le uniche spese da affrontare per poter pubblicare un libro sono i libri da leggere e un computer per scrivere.
- È troppo difficile: nessuno ha mai detto che è facile. Scrivere è un sacrificio. È uno sforzo mentale. È un lavoro di pazienza e dedizione.
- Ci saranno sicuramente altri libri come il mio: se parli del genere letterario, di sicuro sì. Se parli dell’argomento, è molto probabile. Ma, a meno che tu non copi spudoratamente l’opera di un altro scrittore, è difficile che il tuo libro sia come quello di un altro.
- Non so da dove cominciare: si comincia sempre dall’inizio, per non sbagliare. Devi prima avere un’idea, poi devi elaborarla e trasformarla in una storia, quindi pensare ai personaggi e all’ambientazione. Nel frattempo devi documentarti. Quando la storia è definita, allora riassumine tutti i capitoli. E poi comincia a scrivere. E infine a riscrivere.
- Ho paura delle critiche dei lettori: allora non scrivere. Le critiche fanno parte del gioco e servono a maturare e migliorare.
- Ho paura delle critiche di altri scrittori: qualcuna ci sarà senz’altro. Ci sarà anche dell’invidia, perché no? Per vincere questa paura leggi il punto 7.
- Nessuno lo comprerà: come fai a dirlo? Se il libro sarà pubblicato da una casa editrice seria, se sarà promosso adeguatamente, anche col tuo aiuto, stai certo che qualcuno lo comprerà.
- I lettori non sono pronti per leggerlo: allora sei un anticipatore dei tempi, come lo sono stati tanti grandi scrittori. Sii fiero di questo.
- Non ne ho mai scritto uno: se mai cominci, mai ne scriverai uno.
- Non sono così bravo a scrivere: e non lo sarai neanche dopo aver pubblicato dieci libri. Il vero scrittore è colui che sa di non saper scrivere (parafrasando Socrate).
- Ci sono scrittori più fortunati: audaces fortuna iuvat. Scrivi, termina il tuo libro, affronta gli editori, fatti conoscere in rete e la fortuna – che non esiste – arriverà anche a te.
- Non ho tempo: trovalo. Pianifica la scrittura del tuo libro ogni giorno. Crea un programma che ti permetta di vivere e allo stesso tempo dedicarti alla tua opera.
- Non ci guadagnerò nulla: finalmente una scusa sensata. Scrivere è un piacere, una passione, è qualcosa di cui non si può fare a meno. Se vuoi guadagnare con la scrittura, allora scrivi un best seller che sarà tradotto poi in inglese e i cui diritti saranno acquistati da Hollywood.
- Le condizioni dell’editoria non sono buone: l’editoria campa però coi libri. Se tutti gli scrittori non scrivessero libri per le condizioni dell’editoria, questa parola sarebbe cancellata dai dizionari.
- Non otterrò la massima visibilità: se ti pubblica un piccolo editore questo è sicuro. È per questo che editore e autore devono collaborare per aumentare e migliorare la visibilità di un libro.
- Non sarà una storia importante: e allora pensa a una storia importante. Non accontentarti della prima idea che ti viene in mente.
- Lo scriverò più tardi: se cominci a rimandare, non scriverai mai il libro. Se rimandi, allora significa che non hai intenzione di scrivere un libro. Iscriviti a un corso di taglio e cucito.
- Ho paura di annoiare i lettori: qualcuno ha mai letto quello che hai scritto? Hai mai partecipato a forum letterari? Fai assaggiare la tua scrittura a perfetti sconosciuti e saprai se può annoiare o interessare i lettori.
- Non sono pronto per un eventuale successo: e nemmeno devi esserlo. Lo scrittore deve campare di modestia. Se il successo arriverà, comportati come se fossi il solito sconosciuto di sempre. In parole povere, non tirartela.
- Se avrò successo, la gente si aspetterà molto da me: e ne avrà il diritto. Se hai avuto successo, significa che vali (se sei un VIP salta questo passo) e quindi dovrai faticare per produrre un’altra opera di qualità. Possibilmente migliore della prima.
- Non mi piace come il successo abbia cambiato scrittori come…: il successo cambia chi si vuol far cambiare. L’importante è riuscire a essere se stessi, sempre. Non farti cambiare dal successo, ma cambia tu il successo ottenuto. Plasmalo a tua immagine.
- Un fallimento mi distruggerà: oppure ti farà capire dove hai sbagliato. Sta a te scegliere la giusta opzione.
- Ho paura di non avete talento: il talento nasce in seguito. Per sapere se hai talento, devi prima scrivere un libro. E poi un altro. E poi un altro ancora. Dopo dieci libri scritti e pubblicati, allora sarai uno scrittore di talento.
- Ho troppi progetti letterari sotto mano: che continueranno a restare progetti finché non ti deciderai a prenderne uno e portarlo avanti. Non sei uno chef, che cucina dieci piatti in contemporanea. Sei uno scrittore: scegli il piatto più appetitoso e cucinalo.
- Non sono capace di inserire dettagli: i dettali fanno parte della storia. Se vuoi scrivere un libro, scrivi prima un racconto. Esercitati a inserire dettagli nella storia. Leggi e analizza le opere dei grandi scrittori e vedi come hanno inserito i dettagli.
- Non sono abbastanza creativo: è perché leggi poco. E perché fai pochi esercizi di scrittura. Se senti che scrivere è importante, allora l’immaginazione ha solo bisogno di essere snidata.
- Non ho idee: uno scrittore non deve avere idee, ma deve saperle cercare. Uno scrittore è un osservatore, soprattutto. E un grande pensatore.
- Sono un grande pensatore, ma agisco poco: comincia a fissare i pensieri su carta. I pensieri devono essere salvati come un normale file e sviluppati. Questo è il primo passo per agire.
- Sono uno d’azione, ma penso poco: prenditi un attimo di riposo, allora. Non puoi scrivere senza pensare. Non puoi neanche finire un libro senza prima aver compiuto i passi obbligatori, come leggere e scrivere.
- Ci sono troppi ostacoli da superare: e il primo è appunto scrivere. Gli ostacoli esistono per essere superati. Li hanno inventati apposta.
- Ho già provato e ho fallito: intanto hai superato il punto 24. Se hai fallito perché non ti hanno pubblicato il libro, allora continua a spedirlo ad altri editori. Se invece hai venduto poco, allora studia quel fallimento e lavora per migliorare.
- Ho troppa fantasia: non è un difetto. Sfruttala per creare storie e intrecci. Sfruttala per scrivere.
- Non ho un sito: nell’era di internet è abbastanza grave per uno scrittore – anche aspirante – non avere una presenza nel web. Purtroppo oggi non basta più nemmeno una sola presenza, ma serve socializzare anche.
- I miei lettori non frequentano il web: se scrivi per bambini di 5 anni, i tuoi libri saranno comprati dai loro genitori, che lo frequentano. Se scrivi per una categoria di persone che non fa uso di un computer, è molto probabile che non faccia nemmeno uso dei libri.
- Non ho uno spazio per scrivere: un portatile sta pure su una sedia. Ritagliati uno spazio in casa, ne basta poco per poter scrivere.
- Ho bisogno di silenzio assoluto: e allora chiuditi a chiave. Pianifica la tua giornata in modo da poter avere il giusto silenzio per poter scrivere.
- Non sono Stephen King: e non lo sarai mai. Devi solo essere te stesso. Non serve essere qualcuno per scrivere e pubblicare.
- Non ho abbastanza confidenza con la scrittura: prendila, allora. Gli esercizi di scrittura esistono per prendere confidenza con l’arte dello scrivere.
- Non amo le regole: allora non seguirle. Le regole di scrittura vanno prese con le pinze. Valutate in un contesto e adattate a una precisa personalità. L’unica regola da seguire è semplice: leggi e scrivi.
- Non posso competere coi grandi scrittori: la scrittura non è competizione. Quello che scriverai tu, non potrà mai scriverlo nessuno scrittore al mondo. Neanche Stephen King. Se non ci credi, chiediglielo e di’ che l’ho detto io.
- Ho paura di non finire mai il libro: se sei riuscito a iniziarlo e portarlo avanti, allora lo finirai. La fine è solo la conclusione della storia. Nient’altro. Segui la scaletta che hai preparato – perché ne hai preparata una – e vedrai che lo finirai.
- I miei amici e parenti dicono che sto perdendo tempo: i tuoi amici e parenti non capiscono nulla. Sono scrittori? No, quindi non possono parlare di argomenti che non conoscono.
- Nessun editore mi pubblicherà mai: finché non spedisci il tuo manoscritto a un editore, non lo saprai mai. E se il primo lo rifiuta, spediscilo al secondo. Quando l’avranno rifiutato tutti gli editori, allora potrai finalmente dire che nessun editore lo pubblicherà mai.
- Sono troppo vecchio: non esiste un’età massima entro la quale scrivere e pubblicare un libro. Anzi, più anni hai e più dovresti aver letto e scritto. Quindi è un bene che tu sia vecchio.
- Sono troppo giovane: se sei minorenne, allora pensa a vivere da minorenne. Leggi più che puoi e comincia a saggiare la scrittura. Se hai qualche anno in più, e hai letto molto, allora puoi cominciare a pianificare la tua opera.
- Non so scrivere al computer: e non ti vergogni? Adesso nessun editore accetta un manoscritto redatto a mano. Per manoscritto, infatti, si intende un dattiloscritto. È ora di prendere in mano un computer e cominciare.
- Non voglio aspettare i tempi biblici dell’editoria: se tutti gli scrittori non avessero voluto aspettare questi tempi, tu non avresti potuto leggere nulla. Un libro è un prodotto commerciale, è ora che ti entri in testa questo concetto.
- Non mi va che un editore modifichi il mio libro: vedi punto 49. Il tuo libro sarà analizzato e ti saranno dati consigli per renderlo migliore. Non guardare all’editore come a uno che si diverte a riscrivere il tuo manoscritto, perché non è così.
E adesso tocca a voi: quali altre scuse avete per non scrivere un libro?
Frank Spada
Nessuna, se non fosse che vorrei cambiar genere, ma il compare che mi si è appiccicato al panno mi riporta sempre là, là, là…
Romina
Credo che non ne manchi nessuna! In alcune mi ritrovo, in altre no… diciamo che ultimamente è il punto 14 a darmi più problemi… e poi un po’ tutto quello che è legato alla carenza di autostima, dal “non ce la farò mai”, a “ma a chi può interessare ciò che scrivo”, a “non troverò mai un editore”… insoma tutte cose legate alla fiducia e forse al coraggio… Lo so, non occore nemmeno che tu risponda, me lo dico da sola: Romina, svegliati e credici di più!
michele
mi piacerebbe corrispondere con qualcuno che ha la passione di scrivere. ciao
henryx
Se per libro si intende romanzo, allora per me vale la motivazione/scusa numero 51 che qui aggiungo:
Non ho pazienza per far svolgere le vicende in un romanzo, devo arrivare molto presto al dunque, per me è più congeniale scrivere racconti……..forse allora dovrei scrivere racconti…..
McNab
Post bellissimo, complimenti! Conosco un sacco di persone che hanno interi romanzi nella testa, da anni, ma poi trovano una o più di queste scuse per non scrivere mai nemmeno una parola
Daniele Imperi
@Frank: immaginavo Dica al compagno di andare in ferie per un paio di anni, così potremmo leggere un Frank Spada alle prese con altri generi
@Romina: hai capito da sola come reagire
@henryx: una regola 51 va bene, ma io te la anniento, perché per libro intendo anche una raccolta di racconti
@McNab: grazie Io sono una di quelle persone ahahah
Michela
Bello questo post Daniele, molto interessante
Parecchie scuse non sono solo per un intero libro, ma per scrivere in generale.
Daniele Imperi
Grazie
Beh, le scuse, una volta inventate, si adattano a tutto
Carlo
Ottimo post… Credo che in almeno un paio di scuse siamo incappati tutti, una volta o l’altra
franco zoccheddu
Scusa 51. Quando avessi terminato, pubblicato e venduto il mio romanzo, non avrei più la possibilità di addurre tutte le prime 50 scuse, e ciò mi scoccerebbe alquanto.
50 scuse per non scrivere un libro | Diventa editore di te stesso | Scoop.it
[…] 50 scuse per non scrivere un libro […]
Carlo81
Io sto scrivendo il mio primo romanzo, ho problemi a gestire la mia fantasia -punto 34- e, soprattutto, la voglia di sorprendere. Lavoro tutto il giorno e quindi il pc è mio dalle 22 in poi.. faticoso, ma quanto mi piace. Ci proverò sempre! Ciao a tutti e buon Natale!
Daniele Imperi
Ciao Carlo,
auguri per il libro, allora
dany
cavolo..quanto mipiacerebbe..ma ho paura..e se fosse troppo pretenzioso da parte mia??vorrei scrivere quello che vedo..ma ora ho il turno di notte al call center e un esame di prcedura civile che mi aspetta da mesi e mesi..buon anno a tutti voi!
Sofia Stella
Bellissimo post. Io mi riconosco un po’ in tutte le scuse elencate.
In diversi periodi della mia vita e della mia carriera di aspirante scrittrice (perché ancora non ho pubblicato) una o più di queste scuse hanno tentato di bloccare il mio lavoro. Dico tentato, perché nel mio caso la voglia di scrivere e di mettermi in gioco prevale, quindi ho sempre trovato il modo di (ri)mettermi al lavoro, anche nei periodi in cui non ne avevo voglia, o mi veniva il terrore della pagina bianca, o il blocco dello scrittore. In questi casi, prendo fuori un quaderno o un blocco note e scrivo quello che mi passa per la testa, così, senza stare a pensarci tanto su. Di solito dopo un paio di righe mi torna la voglia di mettermi a lavorare sul progetto corrente e allora accendo il computer…e sono capace di starci davanti anche un giorno intero!
Daniele Imperi
E allora devi lavorare per eliminare quante più scuse possibili
Carmelo
Complimenti per le 50 scuse! Davvero interessanti e veritiere. Non è il mio caso, io leggo e scrivo da quando avevo 15 anni. La scrittura per me è diventata una sorta di droga di cui non riesco a farne a meno. Devo prendere la mia dose giornaliera a ogni costo. Non importa se non ho tempo. Quando vado in bagno scrivo qualcosa sul telefonino e lo salvo come bozza di un messaggio. Basta scrivere anche poche righe al giorno. Quando poi, dopo tanti (UTILI) rifiuti, si arriva alla terza pubblicazione le forze si moltiplicano! A Marzo 2012 esce il mio terzo romanzo che sarà pubblicato dalla Robin Edizioni.
Daniele Imperi
Grazie, Carmelo, e complimenti per le pubblicazioni.
Luna Schiatta
Caro Carmelo, come si chiamano i tuoi libri? Vorrei leggerli. Sono in cerca di nuove letture!
Lucia Donati
Quando c’è una spinta iniziale a scrivere abbastanza forte le scuse scompaiono come nebbia al sole. Tuttavia, per strada, ci si dovrà dare la carica da soli anche parecchie volte, perché ostacoli ce ne sono.
Non sono d’accordo col tuo punto 36: chi non ama o usa il computer può amare leggere, eccome (dove mettiamo tutti quelli nati prima del web?)!
Mi piace la parafrasi relativa a Socrate del punto 12!
Tu hai la rara qualità di attarre il lettore in quel che scrivi e riesci sempre a stimolarne la curiosità e la partecipazione: non faccio spesso complimenti ma tu te li meriti! Ne ho visti di blog ma il tuo è diverso, in positivo. Ti leggo sempre volentieri.
Daniele Imperi
Grazie mille, Lucia
20 scuse per non leggere un libro
[…] base del mio vecchio post 50 scuse per non scrivere un libro, ho scritto le 20 scuse per non leggerne uno. È un articolo provocatorio e anche, forse, […]
Viviana
Spesso scarseggiano le vittime..
Aldo
Articolo curioso e interessante. Io ho delle altre scuse che volendo si possono collegare ad alcune di quelle descritte. Una e’ che da una parte ho paura di scrivere cose eccessivamente tecniche per un novizio, e dall’altra di scrivere cose troppo banali per gli esperti.
Mi viene difficile trovare quell’equilibrio. Non so se peccare di precisione eccessiva o di scrivere in modo che tutti possano capire, rischiando di scrivere un libro mediocre. Dato che non si tratta di un romanzo ma di un libro tematico, quando scrivo non so chi in futuro lo prendera’ in mano, un principiante o un esperto?
Comunque l’articolo mi e’ piaciuto e forse e’ servito per esorcizzare qualche blocco. Grazie
Daniele Imperi
Ciao Aldo, benvenuto
Devi considerare bene quali saranno i lettori del tuo libro, in funzione dell’argomento. Perché dici che non sai chi prenderà in mano il libro? Essendo tematico, avrà un certo pubblico di riferimento.
Aldo
Ciao e grazie per il benvenuto
Penso che alla fine dovrò trovare un compromesso tra tecnicismi e scorrevolezza nella lettura, e non farmi troppi problemi. E penso anche che nella premessa del libro scriverò di questo mio tentativo di rendere il libro adatto un po’ a tutti.
In caso la cosa vada a buon fine, sarò lieto di farsi sapere
Saluti e grazie per l’articolo interessante.
Alessia
Un po’ di queste scuse le adotto anche io… la classica è: non ho tempo. A parte questo, sono tutti alibi per il non sentirsi adatti, l’aver paura del confronto e di non portare a termine ciò che si è iniziato.
E, restando in tema di Stephen King (che adoro), prima di diventare il Re del Brivido gli hanno sbattuto la porta in faccia in moltissimi. Basta leggere “On Writing” per capire che i problemi dello scrittore esordiente li hanno avuti anche i grandi. E non solo quando erano esordienti, se si parla di problemi CON la scrittura. L’hai letto?
Daniele Imperi
Sì, ho letto tempo fa On Writing, bel libro e anche stimolante. Alla fine, come hai detto pure tu, sono tutti alibi per non rischiare di mettersi in gioco e fallire.
Graur Nicoleta
Voglio sapere se ce il rischio che ti rubano la storia?
Claudia
Ottimo post, fa riflettere.
Poi il punto n44 quanto mai azzeccato. Preceduto dal 39 e 41 seguito dal 45.
Wow! Questi numeri me li gioco
Daniele Imperi
Facci sapere se vincerai
Martina Mantoan
Il mio problema è il n.47 mi mancano sette anni per diventare maggiorenne.
Riccardo
Il mio è “Non ho il fisico”: ci sto provando, ma costa una fatica mentale e fisica non preventivata.
Complimenti per il blog. Il post è divertente, ti è soltanto scappato un apostrofo nella prima riga.
Daniele Imperi
Grazie per la segnalazione e benvenuto, apostrofo aggiunto
La fatica mentale c’è, ovvio, ma fa parte del gioco, no?
10 modelli di post
[…] 50 scuse per non scrivere un libro […]
Angelique
bellissimo post, davvero.
aggiungerei un punto… dover chiedere il permesso. mi spiego… voglio scrivere una storia ambientata tra le mura di un Mc Donald’s (oppure al Lido di Parigi citando i numeri di ballo, allo Shibuya 109 di Tokyo citando i negozi che vi sono all’interno) citando tutti i panini, bibite etc… vado nel panico. E se poi mi fanno causa, e se non posso farlo, e se poi bla bla bla insomma questo è il mio UNICO limite, e dopo un libro ancora non riesco a finire il secondo perché sono troppo ansiosa. Mi hanno consigliato di andare avanti, ho contattato i responsabili ma non ho ricevuto risposta, non saprei come muovermi .-. ahhhhhh magari fosse una scusa! ho una fifa tremenda!
Daniele Imperi
Grazie.
Non credo ci voglia il permesso per citare negozi e prodotti. Al limite scrivi una nota a inizio o fine libro, in cui spieghi che non hai rapporti commerciali con i prodotti e le marche citati.
marcy
ciao Daniele sei simpaticissimo….sono esordiente …ho scritto la mia piccola biografia abbastanza travagliata perchè ne sentivo il bisogno .non è stato facile ..i tuoi 50 punti sono stati essenziali per me….ad alcuni amici è piaciuto molto…..ma vorrei che qualcuno più autorevole lo correggesse…come posso fare’?mi puoi aiutare?scusami ma la tua fotina e quello che scrivi mi entusiasmano….grazie …
Daniele Imperi
Ciao Marcy, benvenuta nel blog. Per correggere il testo devi cercare un correttore di bozze.
Marcy
ciao Daniele sei gentile…………grazie
max prime
Sicuramente scritto da uno che i soldi se li suda dalla mattina alla sera, le bollette chi li paga mamma e papa’?
Daniele Imperi
Ciao Max, non ho capito il tuo commento. Me lo spieghi?
Non vedo il nesso logico con quanto ho scritto nell’articolo.
PS: papà si scrive con l’accento e non con l’apostrofo.
Sana
Sono anni e anni che scrivo, non posso fare a meno di scrivere, però poi prendo e butto via il tutto. Ho pensato qualche volta di scrivere un libro e mi sono venute in mente 49 scuse… Sono straniera magari non conosco bene la lingua anche se l’italiano è l’unica lingua che mi permette di esprimermi. Però non ho letto tanto, ultimamente ho cominciato a leggere un po’ di libri online, ma se qualcuno mi regala un libro che mi piace lo leggevo anche in qualche giorno.
Daniele Imperi
Ciao Sana, benvenuta nel blog. Mi era sfuggito il tuo commento…
Se vuoi scrivere, allora devi leggere tanto. Se ti esprimi meglio in italiano, allora leggi tanto in italiano.