Quante stesure fare per un libro?

Quante stesure fare per un libro?

Un lettore ha scritto di essere alla seconda stesura del suo romanzo e che potrebbe anche arrivare a produrne 5. Un numero esagerato, secondo me.

Ma che cosa si intende, in genere, per stesura? Molti parlano di non fermarsi alla prima stesura di un romanzo, consigliando di farne almeno due.

Stanno dunque parlando di riscrivere da capo il romanzo? O intendono forse una revisione del testo, migliorando qualche punto della storia?

Secondo me si fa confusione fra stesura e revisione e sono più propenso a pensare che chi parla della prima intenda invece la seconda.

Una nuova stesura non è una revisione

Ricordo ancora quando al liceo ci parlarono delle stesure del romanzo I promessi sposi, iniziato con il titolo Fermo e Lucia.

Fu una revisione o una vera stesura?

Dal Fermo e Lucia alla versione definita “ventisettana” ci furono sostanziali modifiche:

Nella nuova edizione, l’autore cambiò i nomi dei protagonisti (Fermo Spolino diventa Renzo Tramaglino, Lucia Zarella diventa Mondella), conservò la stessa fabula ma organizzò diversamente la struttura: da una materia narrativa in quattro parti e 37 capitoli passò a una struttura unitaria in 38 capitoli, tagliò intere digressioni, altre le ridimensionò. Infine rielaborò lo stile: alla lingua ibrida del Fermo, letteraria e d’uso, intessuta di francesismi e lombardismi, sostituì una lingua più vicina al toscano.1

Fu quindi una nuova stesura.

Stesura o revisione per un libro?

Dipende. Manzoni con la “ventisettana” ci suggerisce quando un romanzo ha bisogno di una nuova stesura.

Il problema, se vogliamo chiamarlo così, è che nessuno può dirci se il nostro manoscritto abbia bisogno o meno di nuove stesure o di “semplici” revisioni. Sta a noi capirlo.

Il taglio delle digressioni rientra nella revisione, ma il cambio del registro linguistico no, perché richiede quasi un’intera riscrittura dell’opera.

Facciamo un esempio. Quando ho parlato della seconda persona in narrativa, qualcuno ha scritto di voler cambiare la narrazione passando dal passato al presente. In questo caso si tratterà di una stesura, perché non sono certo poche le modifiche da apportare, ma soprattutto perché si tratta di una totale riscrittura del testo.

Lo stesso discorso vale se decidiamo di passare dalla prima alla terza persona: non sarà più una revisione, perché dovremo riscrivere intere parti, introdurne magari altre. Pensate solo ai limiti spaziali e temporali della prima persona.

Stesura o revisione? Nessuno può saperlo all’inizio. Soltanto alla fine del libro, a una prima rilettura a freddo, possiamo stabilire se quel testo ha bisogno di essere solo revisionato o riscritto.

Quante stesure occorre creare per un libro?

Dipende. Anche per questa domanda non può esistere una risposta univoca. Possiamo rispondere soltanto a fine libro, ponendoci tre domande fondamentali:

  1. Ci sono buchi nella trama?
  2. Perché i personaggi compiono quelle azioni?
  3. Il linguaggio usato è adatto al tipo di storia e al genere letterario?

Scrivere due righe per riassumere ogni capitolo o ogni scena principale del romanzo mi aiuta ad avere una panoramica dell’intera storia. Queste righe, messe assieme, diventano la trama del romanzo.

Che scriviamo di getto o che decidiamo fin dall’inizio di quanti capitoli si comporrà il nostro romanzo, rileggendo la trama o il riassunto delle scene ci fa capire se ci sono buchi e anche se ci sono scene inutili da tagliare.

I personaggi non servono da decorazione né per allungare il brodo: ogni personaggio deve svolgere un proprio ruolo nella storia, altrimenti è inutile. Se compie un’azione, quell’azione deve servire alla storia.

Se un personaggio è troppo stereotipato, allora va modificato. Se è importante e ha poco spazio, gli va dato più spazio. Allo stesso modo se è solo una comparsa e ha avuto 20 pagine a disposizione, quelle pagine vanno ridotte a una.

Il discorso sul linguaggio e sullo stile è più complesso e non riguarda soltanto i tempi verbali usati o la prima o terza persona. Da Manzoni possiamo imparare che il linguaggio deve addirsi non soltanto al tipo di storia ma anche al pubblico di riferimento.

Per quanto mi riguarda ho già iniziato una seconda stesura, anche se a romanzo non concluso: ho eliminato una storia, sostituendola con un’altra, e rivisto e modificato l’intera struttura. A romanzo finito ci sarà una revisione.

E voi quante stesure farete?

1Da Fermo e Lucia a I promessi sposi” (articolo in pdf), Scuola.zanichelli.it.

11 Commenti

  1. Corrado S. Magro
    giovedì, 16 Febbraio 2023 alle 11:34 Rispondi

    Stesure poche, revisioni molte. La revisione, agli inizi posta in secondo luogo quando stimavo lo scritto di getto soddisfacente, senza esserlo, domina, si fa sempre più esigente e richiede tempo. È un aspetto della nostra evoluzione quotidiana figlia della comunicazione interpersonale. Dalla necessità di rivedere alla stesura il passo è poi breve. Dire no, lo decide solo chi scrive. Si affiderà in futuro all’AI?

    • Daniele Imperi
      giovedì, 16 Febbraio 2023 alle 12:57 Rispondi

      Troppe revisioni rischiano di impedire la pubblicazione, però. Agli inizi anche io ritenevo soddisfacente i miei scritti di getto. E infatti a rileggerli adesso avrebbero bisogno di nuove stesure.

  2. Orsa
    giovedì, 16 Febbraio 2023 alle 12:08 Rispondi

    Grazie, hai fatto chiarezza! Io addirittura pensavo che la stesura, se la intendiamo come il mettere per iscritto un romanzo, fosse una sola. Le altre le chiamavo revisioni. Allora messa così le stesure (di una lettera, di un verbale, di un’opera…) possono essere infinite: quando acquistai casa passai tutto il giorno nello studio del notaio, non so quante stesure dell’atto di compravendita fece fare ai suoi collaboratori solo perché alcuni passaggi non gli piacevano :P

    • Daniele Imperi
      giovedì, 16 Febbraio 2023 alle 12:59 Rispondi

      In teoria la stesura dovrebbe essere una sola, almeno lo è il più delle volte. Per gli atti e le leggi tante stesure servono, eccome :)

  3. Fabio Amadei
    giovedì, 16 Febbraio 2023 alle 13:04 Rispondi

    Ciao Daniele,
    fai bene a dire che c’è un po’ di confusione fra stesura e revisione.
    Domanda secca: stesura e revisione valgono anche per il racconto?

    • Daniele Imperi
      giovedì, 16 Febbraio 2023 alle 13:08 Rispondi

      Ciao Fabio, sì, stesura e revisione valgono anche per un racconto, perché no? Magari hai scritto un racconto in prima persona e al presente, ti accorgi che non funziona e lo riscrivi in terza persona e al passato. In questo caso si parla di una nuova stesura del racconto.

  4. LUCIANO
    domenica, 19 Febbraio 2023 alle 11:51 Rispondi

    “La prima stesura di qualsiasi cosa è m****” diceva Hemingway, ma non diceva se dovesse essere rifatta o semplicemente revisionata, bensì che non andava bene. Non ricordo chi sia stato tra lui, Tolstoij, o qualcun altro, a dire che una delle proprie maggiori opere sia stata riscritta ben 59 volte (chissà se intendeva davvero riscritta o semplicemente rivista?), fatto sta che rileggere, rivedere, correggere, spostare, aggiungere e togliere, fa parte della costruzione di un romanzo, che alla fine deve soddisfare l’autore e/o l’editore, tuttavia è vero che stesura e revisione rischiano di confondersi, a meno che si possa intendere la ristesura come una parte della revisione. Concordo sul fatto che in genere la stesura principale sia solo una, a cui segue tutto un lavoro di rifinitura che attraverso uno o più passaggi porta al livello cercato e gradito, livello che tuttavia cresce di volta in volta che ci si ritorna sopra, ed è per questo che spesso appare irraggiungibile. Parlando di me stesso, io sto revisionando il mio romanzo, ma mentre lo faccio rivedo, ovvero riscrivo, anche qualcosa della trama, più o meno rilevante: sto per caso facendo una nuova stesura?

    • Daniele Imperi
      lunedì, 20 Febbraio 2023 alle 8:16 Rispondi

      Il rischio infatti è che più ci torni sopra e più trovi qualcosa da modificare.
      Nel tuo caso, se stai riscrivendo parte della trama addirittura, allora stai facendo una nuova stesura.

  5. LUCIANO
    domenica, 19 Febbraio 2023 alle 11:52 Rispondi

    Tolstoj…

  6. Vito
    giovedì, 26 Ottobre 2023 alle 13:40 Rispondi

    Mi collego a un commento sopra, circa il problema delle troppe revisioni, in quanto rimanere bloccati su infinite revisioni, o addirittura nuove stesure, è un rischio concreto. Anche perché a ogni rilettura trovo sempre qualcosa da cambiare, da limare; un qualcosa che prima scorreva bene e che poi invece non sembra scorrere poi così bene. Insomma, non sono quasi mai pienamente soddisfatto di ciò che scrivo. Capita anche a voi?

    • Daniele Imperi
      giovedì, 26 Ottobre 2023 alle 14:28 Rispondi

      È ovvio che capiti. Prova a rileggere qualcosa che hai scritto 10 anni fa e ti viene voglia di riscrivere tutto da zero. Lo noti anche coi libri degli altri: una seconda lettura non ti dà le stesse soddisfazioni della prima.

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