Intervista a Federighi Editori

Federighi Editori

Qual è stato il vostro sogno all’inizio della vostra avventura editoriale e che cosa è cambiato da allora?

Il mio sogno è quello di affiancare la cultura al divertimento, di avvicinare i giovani alla lettura e alla voglia di sapere attraverso libri colorati, che siano compagni di scuola senza annoiare per lasciare una traccia positiva in quello che sarà il percorso di studio e di vita dei lettori.

È da questo sogno che nascono i libri della collana “Le Novelle della Cipolla”, per avvicinare i ragazzi e, perché no, anche gli adulti, ai grandi classici della letteratura. Abbiamo riadattato opere famose per renderle più semplici, pur rimanendo fedeli al testo originale e le abbiamo arricchite con illustrazioni accattivanti. Anche le opere più complesse come “La Divina Commedia”- “I Promessi Sposi”- “Il Decamerone”-“L’Odissea” -“Romeo e Giulietta” possono risultare una lettura divertente ed interessante per i bambini.

Un giudizio obiettivo sull’editoria italiana: che futuro ha e come dovrà evolversi per restare attiva?

L’editoria italiana per evolversi deve puntare sul “piacere” della lettura e quindi compito e dovere di un editore è quello di riuscire a invogliare il suo pubblico con novità interessanti. Sono positiva sul futuro perché i bambini di oggi sono incoraggiati da genitori più attenti e dalla grande scelta che hanno a disposizione: se semini bene avrai un grande raccolto!

Come instaurate un dialogo coi vostri lettori? Lo ritenete sufficiente?

Per noi è importante instaurare un dialogo oltre che con i genitori, anche con gli insegnanti e quindi il nostro percorso inizia con la scuola. Ci proponiamo con laboratori, con piccole fiere all’interno del plesso scolastico, avvalendoci di organizzazioni specializzate. In questo modo ci possiamo avvicinare ai bambini e abbiamo l’opportunità di capire i loro interessi e le loro preferenze.

In Italia si legge poco: una frase che si sente troppo spesso ultimamente. Quali sono secondo voi i motivi di questa scarsa attitudine alla lettura e quali “misure” prendete – o vorreste prendere – per aumentare questi numeri?

È vero, in Italia si legge poco, ma forse perché ci è stato imposto fin da piccoli che “dobbiamo leggere”.

Puntiamo invece su quest’altra frase: “Leggere è un piacere!”. Insistiamo su questo per stimolare i lettori di oggi, ma sopratutto i piccoli futuri lettori di domani.

Siete in genere soddisfatti delle vostre campagne di marketing editoriale? E quanto si impegnano i vostri autori nella promozione dei loro libri?

Le nostre campagne di marketing si basano sopratutto sulla comunicazione nel web. Gli spazi nelle fiere hanno un costo molto alto e le partecipazioni a tali eventi implicano spese per i pernottamenti e i costi del personale. Gli spazi pubblicitari nelle riviste di settore sono cari e non è semplice quantificarne l’efficacia in termini di vendite. I nostri autori, quasi tutti giovani e alle prime esperienze, si impegnano e ci aiutano molto rendendosi disponibili per le presentazioni che, per scelta, preferiamo fare nelle scuole e nelle biblioteche.

Avete riscontri positivi dalla vostra presenza nel web? Quanto la ritenete importante e come vorreste migliorarla?

Internet è un grande aiuto, è una vetrina che permette anche ai piccoli editori di farsi conoscere e di far vedere le novità, visto che spesso nelle librerie gli spazi più importanti sono destinati ai grandi editori.

Da poco siamo approdati ai social network, grazie ai quali abbiamo una comunicazione diretta con i clienti ed un importante feedback di apprezzamenti e critiche, che ci permettono di miglioraci e anche di gratificarci… e di questo ne abbiamo bisogno!!!

Perché un lettore dovrebbe leggere i vostri libri? Che cosa rende differente il vostro catalogo dagli innumerevoli altri?

In catalogo abbiamo diverse collane, dai libri fotografici ai libri di filastrocche illustrate per bambini, fino alle stampe d’arte. Negli ultimi anni però abbiamo scelto di specializzarci su un particolare filone dell’editoria scolastica scegliendo di raccontare i classici della letteratura ai bambini. Inizialmente il nostro è stato un tentativo: il primo volume è stato “Il Decameron di G. Boccaccio”, titolo particolarmente legato al nostro territorio (Certaldo, dove si trova la nostra sede, è proprio il paese natale di Boccaccio). Non è facile raccontare opere classiche e spesso molto complesse (sia per i temi che per il linguaggio) ad un pubblico di bambini; per questo è necessaria una stretta comunicazione con gli autori e spesso si fanno diversi tentativi prima di arrivare al testo definitivo. Abbiamo scelto di proseguire su questa linea editoriale che ci permette di essere presenti non solo nelle librerie, ma anche nei bookshop dei musei più importanti d’Italia. Questa convinzione che anche i classici possono essere divertenti ci ha permesso di crearci un piccolo spazio nella varietà delle proposte dell’editoria per bambini e ragazzi.

Che cosa vi sentite di consigliare agli aspiranti scrittori che vorrebbero pubblicare con voi?

Essendo la nostra linea editoriale principale legata alla didattica, consigliamo sempre a chi si vuole proporre come autore di osservare i nostri libri già in commercio ed esaminare il tipo di linguaggio che viene utilizzato, spesso estremamente chiaro e semplice. Spesso la difficoltà dei nuovi autori è proprio quella di staccarsi dai virtuosismi linguistici e rendere il linguaggio accessibile a tutti, pur raccontando storie complesse. È necessario tenere sempre presente il target dei destinatari, la cui età di solito non supera gli 11 anni (anche se non amiamo porre dei limiti di età peri nostri libri che spesso, per motivi diversi, vengono scelti da una fascia d’età molto variabile).

Il mercato degli ebook si sta espandendo. Come accogliete questa tipologia di pubblicazione? Ritenete che possa “danneggiare” le edizioni cartacee?

Il progresso va avanti ed è normale che ci siano innovazioni tecnologiche che migliorino e talvolta rivoluzionino o stravolgano le nostre abitudini. Io sono nata in un tempo in cui i libri erano (e sono) di carta e penso che nulla potrà sostituire la magia del toccare i libri, il loro odore, lo stupore di un bambino nel voltare pagina per scoprire ciò che succederà dopo. Sicuramente creare anche libri digitali ha molti lati positivi: taglia molti costi per gli editori e semplifica operazioni come la vendita all’estero (con un semplice click un libro può arrivare dall’altra parte del mondo in pochi istanti, ed avendo libri in lingua per noi è una notevole facilitazione). Abbiamo iniziato a informarci per poter creare con i nostri libri illustrati degli ebooks o delle applicazioni per vari tablet; ancora stiamo riscontrando qualche difficoltà tecnica, ma credo sia solo questione di tempo.

Quanto ritenete valida la promozione della lettura in Italia? Fiere, eventi letterari, iniziative: sono sufficienti secondo voi? Come si potrebbe migliorare la situazione?

Non tutte le fiere hanno un’organizzazione ottimale, ma sicuramente sono eventi molto validi per lo scambio di idee e per il confronto fra le varie professionalità del settore. Sicuramente i piccoli editori spesso non sono agevolati nella partecipazione a causa dei costi molto elevati per lo spazio negli stand. A questo fine sono molto utili le associazioni di editori indipendenti (come Fidare, di cui Federighi Editori fa parte).

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