Le 3 fasi della scrittura

È il metodo con cui scriviamo a fare la differenza

Le 3 fasi della scrittura

Scrivere un libro prevede un metodo che funzioni, che ci permetta di creare un prodotto vicino alla perfezione.
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Quando si parla di come imparare a scrivere, ci si basa sempre sulla conoscenza della grammatica e sugli esercizi di scrittura – con tutto ciò che questo possa significare.

La grammatica è ovviamente importante, ma mi piace pensare che chiunque voglia intraprendere una carriera nella scrittura o voglia “semplicemente” dedicarsi a scrivere qualche libro, conosca abbastanza la grammatica. Anche se poi, nella realtà, non possiamo darlo per scontato.

Degli esercizi di scrittura col tempo ho cominciato a diffidare. Quanti scrittori sono diventati famosi grazie agli esercizi di scrittura? Nessuno. I loro esercizi sono stati i primi libri che hanno scritto. È quello il più grande esercizio di scrittura che si possa fare.

Ciò che invece si dovrebbe spiegare è il metodo.

Chi mi segue da tempo sa come ho iniziato a scrivere i miei primi romanzi, che non ho appunto mai concluso: prendendo un foglio di carta e iniziando a scrivere, con l’idea di produrre un romanzo fantasy alla Terry Brooks o perfino alla Tolkien.

A me mancava il metodo, che ho poi imparato a forza di sbagliare, cioè a forza di iniziare romanzi senza concluderli.

Un metodo che funziona è dividere il processo di scrittura in 3 fasi:

  1. Prescrittura
  2. Scrittura libera
  3. Revisione

Prescrittura

Ne ho parlato qualche anno fa, spiegando ben 10 modi di questa fase della scrittura. Ovviamente non vanno usati tutti e 10, anzi il loro uso dipende secondo me dal tipo di libro che stiamo scrivendo.

Riassumendoli in un elenco, sono:

  1. Brainstorming
  2. Mappe mentali
  3. Tecnica del giornalismo
  4. Organizzazione delle idee
  5. Domande e risposte
  6. Tagline e logline
  7. Tecnica delle 3 prospettive
  8. Metodo delle liste
  9. Successione degli eventi
  10. Storyboard

Per il mio saggio politico ho usato il brainstorming, le mappe mentali, il metodo delle liste e infine la successione gerarchica degli eventi. 4 modi soltanto.

Per il mio romanzo di fantascienza ho invece usato il brainstorming, la tecnica del giornalismo, la sequenza di domande e risposte, tagline e logline, in qualche situazione la tecnica delle 3 prospettive, il metodo delle liste (usato anzi per definire meglio la storia), la successione degli eventi (che mi ha aiutato a dare la giusta collocazione temporale di ognuna delle 6 storie) e infine lo storyboard.

Ben 8 modi di prescrittura su 10.

Scrittura libera

Altrimenti detta scrittura di getto. Per molti scrivere di getto significa creare un file al computer e iniziare a scrivere. L’esatto contrario di chi pianifica una storia.

Secondo me c’è qualche confusione sia sulla scrittura libera sia sulla pianificazione.

Il romanzo di fantascienza che sto scrivendo ha dovuto avere una sorta di pianificazione, perché sono 6 storie connesse fra loro. Ogni evento (leggi: ogni capitolo del romanzo) è quindi dipendente da quello precedente.

E dal momento che la struttura prevede 39 capitoli totali, non potevo iniziare a scrivere liberamente dal primo capitolo senza sapere cosa sarebbe accaduto in quello successivo.

Per qualcuno questa è una scrittura imprigionata in una gabbia senza respiro che mina o perfino annulla la creatività. In realtà ho scritto e sto scrivendo con la più completa libertà.

La mia fase della prescrittura ha soltanto posto le basi per una scrittura di getto semplicemente non anarchica, ma incanalata nella giusta direzione. Sto di fatto creando di volta in volta i capitoli, riportando la breve traccia (un paio di righe) scritta in precedenza.

Le tracce create – che comunque ho dovuto modificare spesso, in virtù proprio dell’impossibilità stessa di ingabbiare la scrittura creativa – mi servono soltanto per stabilire una direzione, e per non far crollare tutta la struttura.

Revisione

La revisione sarà un lavoraccio. Revisionare il manoscritto non sarà certo un’operazione lunga e laboriosa come la scrittura, ma sarà comunque un lavoro certosino, in cui dovrò sistemare parecchi problemi incontrati durante la stesura, e che ho avuto la lungimiranza di appuntarmi in commenti a lato.

La revisione non si limita a correggere qualche errore di battitura qui e là. L’obiettivo della revisione è ottenere un testo che si avvicini alla perfezione (ma solo perché la perfezione non esiste).

Nel mio caso dovrò:

  • Allungare qualche capitolo, specialmente quelli iniziali
  • Uniformare il registro linguistico per ognuna delle 6 storie
  • Controllare la cronologia degli eventi
  • Controllare che non ci siano imprecisioni o contraddizioni
  • Controllare gli avverbi in -mente (è una mia mania)
  • Controllare il numero di “che” (altra mania)
  • Controllare errori di battitura

E poi finalmente avrò finito. Si spera in questa vita, perché altre non credo di averne.

Le 3 fasi della scrittura

Le fasi della scrittura – per come la intendo io, per come è funzionale a me – sono queste 3, prescrittura, scrittura libera e revisione (accurata).

Qual è il vostro metodo preferito di scrittura?

8 Commenti

  1. Franco Battaglia
    giovedì, 20 Gennaio 2022 alle 9:35 Rispondi

    Scrivo di getto ma la revisione è un lavoro infinito. revisionerei ogni dieci minuti. Il che può non deporre a favore di una raggiunta pace interiore… ihih

    • Daniele Imperi
      giovedì, 20 Gennaio 2022 alle 12:17 Rispondi

      La revisione non può diventare infinita, altrimenti non pubblichi più. È normale che dopo vari anni quello che hai scritto e pubblicato non ti piaccia più come un tempo e che vorresti fare 1000 modifiche.
      A un certo punto il libro va lasciato andare per la sua strada.

  2. Orsa
    giovedì, 20 Gennaio 2022 alle 11:02 Rispondi

    Per storyboard s’intende la sequenza grafica, tipo la sceneggiatura dei film? Se sì, bello! In un solo colpo potrebbero venir fuori romanzo e la bozza di un fumetto!
    Altro che… a quanto dici mi sa che la revisione di PU ti toglierà almeno 10 anni di “questa” vita 😂

    • Daniele Imperi
      giovedì, 20 Gennaio 2022 alle 12:20 Rispondi

      Sì, lo storyboard è quello.
      Speriamo che non prenda così tanto la revisione :D
      Sarà un lavoro lungo, sì, ma forse più come cura che come tempo in sé.

  3. Corrado S. Magro
    giovedì, 20 Gennaio 2022 alle 11:12 Rispondi

    Si può dibattere su “prescrittura” e “scrittura libera” ma davanti a “Re-Visione” bisogna chinare umilmente il capo. È un regime di Monarchia Assoluta. Nessun dibattito, solo un lavoro, appunto, da certosino se vogliamo fornire una “visione” relativamente pulita. In tempi moderni quando parli di “revisione” con scrittori e scrittrici al galoppo sul destriero dell’egomania, offesi, si dileguano – meno male – al grido: Ma io sono perfetto/a! (trapassati e remoti 🤣)

    • Orsa
      giovedì, 20 Gennaio 2022 alle 11:25 Rispondi

      “Re-Visione” mi piace tantissimo! :P

    • Daniele Imperi
      giovedì, 20 Gennaio 2022 alle 12:21 Rispondi

      Visione pulita del libro mi piace. Infatti va pulito lo scritto, in tutti i sensi.

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