Indice degli argomenti
Torniamo a parlare di blog. Era un anno che non scrivevo più su questo argomento, anche se la bozza di quest’articolo risale all’estate del 2021.
Facendo una breve ricerca, la maggior parte delle domande che ho elencato sono state trattate di recente dai vari blogger. Segno che sono questioni poste da molti. Domande anche lecite, che io, agli inizi, non mi sono mai posto – come leggerete – ma che oggi è anche giusto porsi.
1) Aprire un blog: sì o no?
La mia risposta dovrebbe essere un sì deciso, tuttavia bisogna considerare che non tutti sono portati a scrivere con costanza in un blog, non tutti sanno scrivere per un blog, non tutti hanno tempo da dedicare a un blog.
Per un’azienda che abbia soldi da investire il gioco è in un certo senso più semplice, perché ingaggia un blogger e risolve il problema. Stesso discorso per un professionista.
Ma per uno scrittore? Per chi scrive il problema della scrittura non si pone, a patto che capisca come si deve scrivere per il web, che non è la stessa cosa che scrivere un libro.
Chi pensa che sia meglio aprire dei profili personali su Facebook, Instagram, Linkedin o Twitter, sappia che da una parte è più veloce trovare un pubblico – ma anche in quei profili bisogna scrivere e studiare una strategia, se si vogliono ottenere dei risultati – però su Facebook, Instagram, Linkedin e Twitter non siamo in casa nostra e non siamo liberi di scrivere ciò che vogliamo.
Viviamo in un periodo di censure e di bavagli.
Come ho risposto a questa domanda: non ho risposto. Quando ho sentito il bisogno di avere un blog, l’ho aperto.
2) Qual è la lunghezza giusta per un articolo del blog?
Non esiste. La lunghezza giusta è quella sufficiente a sviluppare l’argomento su cui abbiamo scelto di scrivere. Tuttavia – c’è sempre un tuttavia – un articolo striminzito di 200 parole non riuscirà mai a essere trovato cercando l’argomento su Google.
Ma – c’è sempre un ma – se siete famosi e il vostro blog è seguito da decine di migliaia di persone, potete scrivere anche un articolo di una sola frase e riceverete una valanga di commenti e di condivisioni.
È la legge del più forte. Possiamo chiamarla così.
Come ho risposto a questa domanda: non ho risposto. Ho sempre scritto finché non avevo più nulla da dire.
3) Quanto spesso devo pubblicare nel blog?
Un tempo avrei risposto tutti i giorni, adesso rispondo dalle 2 alle 4 volte al mese. O anche meno. Quando ho aperto il sito dedicato a F.T. Marinetti, ho deciso di limitarmi a un solo articolo al mese e questo per vari motivi:
- Marinetti è un argomento di nicchia e non è facile trovare argomenti di cui parlare
- Devo scrivere articoli anche per questo blog (uno a settimana) e per la rivista su Edgar Allan Poe (dai 2 ai 4 al mese)
- Devo scrivere anche altro
Quindi, chi oggi decida di aprire un blog dovrebbe armarsi di un foglio di carta e di una penna e rispondere alla domanda “Quante idee originali sono in grado di trovare ogni mese?”.
E dovrebbe buttare giù quelle idee. Un’ora per tirare fuori argomenti di cui scrivere e capire da tutte quelle idee – che forse saranno molto poche – se è in grado di andare avanti per qualche mese.
Come ho risposto a questa domanda: non ho risposto quando ho aperto i miei primi blog. Per i nuovi ho stabilito una frequenza di pubblicazione.
4) Qual è la migliore piattaforma di blogging?
Chi usa WordPress consiglia WordPress e chi usa Blogger consiglia Blogger.
La piattaforma migliore per fare blogging è quella adatta al proprio progetto.
Come ho risposto a questa domanda: quando non esisteva WordPress, ho usato Blogger. Quando è nato WordPress, l’ho scaricato e ho imparato a usarlo da autodidatta.
5) Come trovare idee per nuovi articoli?
Un blog è parte integrante del blogger, della persona che lo apre. È impossibile non trovare idee per il blog, significa che non si hanno opinioni, commenti, critiche, giudizi su nulla di ciò che ci circonda e, più specificamente, sull’argomento che ci interessa più di ogni altro.
Un blog è anche una raccolta di esperienze personali, che possono essere di aiuto agli altri. Un blog non deve necessariamente pubblicare consigli di vita, di lavoro, buone pratiche per fare questo o quello, ricette per vivere felici e guadagnare milioni.
Basterebbe scrivere di esperienze.
Come ho risposto a questa domanda: non ho risposto. Nei miei primi blog scrivevo quando avevo qualcosa da dire. Per i nuovi ho iniziato a studiare delle idee.
6) Come posso aumentare il traffico nel mio blog?
Aprendolo su una via del centro. Cosa significa traffico? Significa visite di utenti. Adesso poniamoci altre domande:
- Perché gli utenti dovrebbero visitare il nostro blog?
- Come lo trovano, soprattutto?
Chi è in grado di rispondere a queste due domande è a metà dell’opera.
Io ho aumentato il traffico nel blog scrivendo tanti contenuti. E riuscendo a far trovare molti miei articoli tramite Google.
Come ho risposto a questa domanda: non ho risposto. Ma ho visto che più contenuti e più costanza nel pubblicarli c’erano e più aumentavano le visite.
7) Come ricevere commenti ai miei articoli?
A quanto ho visto negli ultimi anni, i blog che ricevono più commenti sono quelli di intrattenimento. È più facile commentare. O forse si ha più bisogno di svago che di altro.
Ci sono alcune regole da rispettare per ricevere commenti nel blog, ma alla fine tutto dipende dai lettori e da quanto sono “distratti” dal mondo virtuale che li ingloba. Ma anche da quanto si sono sentiti “coinvolti” da ciò che abbiamo scritto.
Il mio articolo su come scrivere un racconto ha totalizzato 2 commenti, quello sulla censura dei libri 19, perché coinvolgeva di più.
Come ho risposto a questa domanda: non ho risposto. Ma in genere ogni volta che ho aperto un blog, c’è sempre stato qualcuno che commentava.
8) Come guadagnare con un blog?
Un blog non è Ebay né Amazon. Aprire un blog oggi e pensare di guadagnare un sacco di soldi è semplicemente folle, fuori dalla realtà.
I blogger che hanno fatto fortuna coi propri blog sono rarissimi e forse ce n’è al massimo un paio per ogni settore.
- Il primo passo per guadagnare con un blog è avere centinaia di visite al giorno. Migliaia è meglio.
- Il primo passo per avere migliaia di visite al giorno è avere centinaia di articoli di qualità pubblicati. Migliaia è meglio.
- Il primo passo per avere centinaia di articoli di qualità è iniziare a scriverli.
Per tutto questo occorre tempo. Cioè anni.
A nessuno piace aspettare anni. Viviamo nell’epoca del “tutto e subito”.
Come ho risposto a questa domanda: non ho risposto. Anche perché non ho mai guadagnato direttamente.
Qual è la vostra eterna domanda sul blogging? Se ne avete una…
Franco Battaglia
Scrivo su Bloogspot, e mi considero sufficientemente seguito, scrivo forse anche troppo e, di fondo, sfogo la mia passione; non mi interessa farci soldi intruppandolo di pubblicità, certo se ad ogni post ricevessi cento commenti non mi dispiacerebbe, salvo trovare il tempo per rispondere a tutti; sulla lunghezza dei post ormai credo di aver trovato dimensioni standard (cosine brevissime le pubblico su facebook) e le idee per gli articoli le trovo quotidianamente dalle fonti più disparate o semplicemente dalla mia voglia di esprimere idee e concetti. Non faccio il tuttologo, ma aspiro ad una vasta eterogeneità, insomma Sanremo o Schlein senza preconcetti, ma la narrazione pura e semplice è alla base del mio scrivere.
p.s. vengo a leggere Marinetti, un precursore micidiale dal genio indiscusso
Daniele Imperi
In effetti valanghe di commenti prenderebbero ore e ore per rispondere.
Forse per i blog “generalisti” è più facile trovare idee, perché puoi parlare di tutto. Ma comunque devono essere che ti permettano di scrivere qualcosa di sensato.
Bella definizione per Marinetti, che posso solo condividere in pieno.
Corrado S. Magro
Quando molti anni fa scrissi su carta il termine blog e ci meditai sopra per un certo tempo, alla fine mi dissi:
– Lasciamo il blog ai blogger. Io non ho la stoffa né la voglia di esserne uno e di essere valido.
Daniele Imperi
Però uno diventa blogger dopo che ha avuto un blog, quindi non puoi sapere prima se non potrai essere valido come blogger.
Grazia Gironella
Di domande sul blog me ne sono poste parecchie nel tempo, e credo di essermi data delle risposte valide per me in questo periodo, quindi non scolpite nella pietra. Potrei riassumerle in tre parole: libertà di cambiare. Non riuscirei a tenere vivo il mio blog rispettando regole di frequenza e lunghezza, o anche soltanto attenendomi al mio progetto iniziale. Io cambio, i miei gusti e interessi cambiano. Anche se il risultato finale può sembrare poco coerente, se devo salvare qualcosa – il che non è affatto detto – è il contatto genuino con le persone che mi leggono. Non posso averlo se mi sforzo di mantenere il controllo e perdo di spontaneità.
Daniele Imperi
La libertà di cambiare è sacra, anche io qui ho cambiato diverse volte nel tempo e di sicuro cambierò ancora. La spontaneità nel blog deve esserci sempre. Alla fine conta più di tutto la qualità. Ecco perché ho scritto che va bene anche meno di 2 volte al mese pubblicare nel blog.
Francesco Magnani
Questo mese il mio blog compie 10 anni, ma negli ultimi 3 anni l’ho un po’ abbandonato.
Da una parte mi chiedo perché continuare a scrivere e mi rendo conto che meno scrivo e più diventa difficile riprendere. D’altra parte mi fa enormemente piacere ricevere commenti a vecchi post. Inoltre, la libertà di un blog non ha prezzo. Sto sviluppando un po’ di allergia ai social media.
Daniele Imperi
Già 10 anni sono? Complimenti allora. È vero, comunque, che se stai troppo tempo senza scrivere, riprendere è difficile. Ti manca l’esercizio. Butta giù qualche idea e riprendi. Tutto sta a iniziare.
L’allergia ai social io ce l’ho da tempo.