Il meglio di Penna Blu – Dicembre 2010

Il meglio di Penna Blu

La consueta serie di post che hanno caratterizzato un mese ha per dicembre alcune novità, come la nascita del Survival blog lanciato da Alessandro Girola e la pubblicazione di alcuni miei brevi racconti.

Questa volta ho scelto ben sette post, non più cinque come i mesi precedenti, fra cui compaiono tre racconti.

Andrea Camilleri: letteratura in dialetto

La prima volta che ho avuto un approccio con la scrittura di Andrea Camilleri fu quando a mia madre regalarono un suo romanzo per Natale. A quel tempo avevo cominciato a sentir parlare di questo scrittore e così sfogliai alcune pagine di quel libro.

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Il codice segreto dei libri

Conoscete tutti il romanzo Il Codice Da Vinci di Dan Brown. Ma non è propriamente di questo che voglio parlare. Devo dire, però, che è da questo libro che è partito tutto, è da questo libro che è cominciata una sorta di catena. Quel libro è stato il primo anello, a cui tutti gli altri si sono attaccati.

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Quando mettere l’accento sul verbo dare (e perché)

Mi capita spesso di leggere frasi come “dài, vieni qui” oppure “dà un mano”. Il verbo “dare” è spesso maltrattato, gli viene affibbiato un accento quando non lo merita, ne viene privato quando ne ha invece bisogno.

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Scribo ergo lego

Dal cogito ergo sum, “penso dunque sono”, allo scribo ergo lego, “scrivo dunque leggo”. Se la prima frase, di Cartesio, esprime la prova che ha l’uomo della sua esistenza, poiché è un essere pensante, la seconda, del sottoscritto, esprime la prova che deve avere lo scrittore del suo scrivere, poiché è un essere leggente.

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Alba livida – Racconto apocalittico

È la mattina il momento peggiore. Quando ti svegli e capisci che non è stato un incubo. Quando per alzarti devi trovare il coraggio. Quando sai che dovrai affrontare un’intera giornata piena di pensieri, di ricordi. Là fuori, già dall’alba, urla che non appartengono più a questo mondo ti frantumano la ragione. Forse è per questo che gridano. È una strategia per farti impazzire e arrendere. Per farti uscire allo scoperto.

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Il vecchio – Un racconto di Natale

Era vecchio. Non ricordava più quanti anni avesse. Ormai non ricordava più quasi nulla, tranne che doveva lavorare ancora, nonostante l’età. Lavorare per un’azienda che non l’aveva ancora pagato, mai neanche un centesimo in tutti quegli anni.

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Giorni contati – Racconto apocalittico

Ho dormito poco negli ultimi giorni. La metamorfosi che sento dentro di me va al di là di ogni spiegazione razionale. La ferita al braccio stenta a guarire, forse per il freddo sempre più intenso. Non posso accendere un fuoco, non finché starò in questo rifugio, coi Disperati che rastrellano ogni casa da ormai quattro giorni.

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