Considerazioni di un lettore qualsiasi

Come leggo, cosa leggo e perché

Considerazioni di un lettore qualsiasi

Ognuno di noi ha un proprio modo di vivere la lettura. Ha tendenze e abitudini che differiscono, in parte o in tutto, con quelle di altri lettori.

La lettura, come dico sempre, è personale: e con questo voglio intendere che col tempo, anzi con la quantità di libri letti, i lettori personalizzano la propria lettura, assumono, cioè, un proprio modus legendi.

Con queste mie considerazioni parlo di come leggo, cosa leggo, cosa mi aspetto da un libro e perché leggo in un certo modo e preferisco certi libri.

Gli ebook costano più del cartaceo

Sì, a me gli ebook costano più dei libri cartacei. Non è una questione di prezzo, so che avete appena pensato “ma il prezzo degli ebook è sempre inferiore, come fai tu a pagarli più dei cartacei?”.

È un problema, per me, di usabilità del prodotto. Se compro un prodotto e poi non lo uso, ho buttato i miei soldi. Ho comprato degli ebook, ho iniziato a leggerli (neanche tutti) e non li ho mai finiti.

Perché?

I motivi sono 4:

  1. Mi dimentico di avere degli ebook: non posso vederli, non stanno fisicamente da nessuna parte. Per vederli sono costretto ad accendere un lettore di ebook (ho un Kobo, che non uso più da tempo) o ad aprire un programma (Adobe Digital Publishing o Kindle per desktop). Vi sembra comodo? A me per niente.
  2. Mi dimentico di aver iniziato a leggere un ebook: per gli stessi motivi di cui sopra.
  3. Non mi piace leggere ebook: mi sembra che non stia leggendo un libro. Non avrà molto senso, ma è così.
  4. Mi pare assurdo usare uno strumento elettronico per leggere libri: se da una parte gli ebook sono un’innovazione tecnologica, dall’altra obbligano i lettori a una spesa in più o a dover scaricare e installare un programma. L’unico vantaggio degli ebook è il risparmio di spazio e la comodità di portare con sé un lettore. Vantaggi che a me non interessano.

P.Q.M. (per questi motivi, cit.) gli ebook mi costano più del cartaceo.

La narrativa moderna estera è preferibile a quella attuale italiana

Non sono esterofilo, anzi. Però non riesco a leggere romanzi italiani moderni, perché sono ambientati nel periodo in cui viviamo – ovviamente, dirà qualcuno – e io non mi trovo per niente bene nel XXI secolo italiano.

Ritrovarmi a leggere di problemi sociali odierni, di Facebook, di ragazzi che parlano un linguaggio incomprensibile, ecc., in breve ritrovarmi di nuovo qui, dove e quando non amo essere, non mi va per niente.

La lettura, in fondo, è evasione: se leggo di quest’Italia e di questo secolo, che evasione è?

Qualcuno dirà che non ho mai provato (né posso provare) a vivere nel XIX secolo o nel XVIII o ancora prima. Certo, quel qualcuno ha senz’altro ragione.

Mai sentito parlare della nostalgia di epoche mai vissute? Si chiama “sindrome dell’età dell’oro”. Io ho quella sindrome. E non intendo guarirne.

Più leggo e più sono esigente

Mi sono accorto che quando leggevo poco ero anche più tollerante verso alcuni libri, mi imponevo di finire quelli che proprio non si facevano leggere. Ora non più.

Leggo moltissimo e ho tantissimi libri ancora da leggere (e una caterva di altri sparsi nei preferiti di vari siti ancora da acquistare): troppi, per poter perdere tempo su un libro che non mi sta offrendo quello che cerco.

Ad agosto, per esempio, ho iniziato a leggere Il vagabondo delle stelle di Jack London, da poco uscito in edicola per la RBA, libro che volevo leggere da anni e autore che ho sempre apprezzato: romanzo abbandonato neanche a metà libro.

Cosa cerco in un libro?

  • In un romanzo, come nei racconti, una fuga dalla realtà, un viaggio verso realtà che non posso vivere, ma che vorrei conoscere. Ecco uno dei motivi per cui preferisco di gran lunga la narrativa di genere.
  • In un saggio, come in un libro di storia, cerco informazioni su un argomento che mi interessa approfondire.

Nessun errore è giustificato

Ho sempre odiato gli “errori di stampa”, come di consueto vengono chiamati. Che poi siano refusi o altri tipi di errori poco importa: ci sono e mi procurano fastidio.

Mi sono sempre chiesto come sia possibile che ci siano errori nei libri: non li giustifico in tomi di 1000 pagine, figuriamoci in libri di 200. Per non parlare degli errori grammaticali: continuo a trovare la forma verbale di’ (2° personale singolare dell’imperativo) scritta (che significa giorno).

Nei fumetti, poi, gli errori sono quasi vergognosi: provate a mettere per esteso dialoghi e didascalie di un fumetto di 100 pagine e forse non arriverete a una manciata di pagine di testo. Su «Zagor» trovai perfino scritto per 2 volte in un albo. E un personaggio che parlava di “mostri tipici dei racconti di Edgar Allan Poe”, confondendo l’autore bostoniano con quello di Providence, nato quasi un secolo dopo.

Considerazioni di lettori qualsiasi

Vi ritrovate – in parte, in tutto o per niente – in queste mie considerazioni? E quali sono le vostre?

26 Commenti

  1. Franco Battaglia
    giovedì, 9 Settembre 2021 alle 9:36 Rispondi

    “Più leggo e più sono esigente”. Concordo in pieno, ma vale anche per il film, per una trattoria, per un albergo, un luogo di villeggiatura. Invece constato che la gente si accontenta, pretende sempre meno. Nelle letture, come a teatro, o al cinema, al ristorante o al mare. C’è un livellamento verso il basso. Preoccupante. La mediocrità accettabile, probabilmente neanche riconosciuta. Ci stiamo arrendendo.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 9 Settembre 2021 alle 14:06 Rispondi

      Sì, vale anche per i film. Su quelli, poi, sono diventato molto, molto esigente.
      La gente si accontenta perché è stata abituata da decenni di TV spazzatura e di mediocrità in ogni contesto.

  2. Orsa
    giovedì, 9 Settembre 2021 alle 9:47 Rispondi

    Sì, la narrativa storica è un vero rifugio. Anche per questo gli errori li sorvolo pur non sentendomi “mediocre”. Certo, sono fastidiosi, ma finisce lì, non bloccano la lettura se non per un veloce “peccato”.
    Ogni secolo ha avuto i suoi malati da sindrome. Anche i letterati dell’Ottocento attraversavano mezza Europa per intraprendere il Grand Tour alla ricerca del passato classico. A me per esempio viene il magone solo al pensiero che è esistito il vecchio West e io non ne ho potuto farne parte. La disperazione al pensiero che non ho potuto cavalcare nelle praterie, assaltare diligenze, rubare cavalli, duellare a mezzogiorno…
    Invece considero gli ebook pratici e comodi non per la trasportabilità, ma per l’immediatezza: a volte l’interesse per un titolo è talmente alto che lo individuo, lo acquisto e lo leggo in giornata, senza aspettare il corriere o andare in libreria (che poi i titoli che cerco io sono quasi sempre non disponibili e devo aspettare che il negoziante faccia l’ordine).

    • Daniele Imperi
      giovedì, 9 Settembre 2021 alle 14:09 Rispondi

      Se assaltavi diligenze, mi trovavi a darti la caccia come sceriffo :D
      A me dispiace non aver vissuto nella preistoria, nel Medio Evo, nel Risorgimento.
      Gli errori storici non so se li ho trovati, magari mi sono sfuggiti perché non li ho riconosciuti.

      • Orsa
        giovedì, 9 Settembre 2021 alle 14:30 Rispondi

        Ah mi davi la caccia?
        Dopo Arizona Colt ci azzecchiamo subito un altro spaghetti western di Michele Lupo:
        Occhio alla Penna (blu) :P

  3. Corrado S. Magro
    giovedì, 9 Settembre 2021 alle 11:21 Rispondi

    Mi salta agli occhi Orsa con una colt per mano, le briglie in bocca, inseguire in un galoppo sfrenato un pelle-rosso-nero-giallo-marrone LGBT che non sa più dove rifugiarsi (excursus).

    A ognuno il suo.
    C’è chi ama solo la carta e chi si ostina a leggere in un rettangolino limitato.
    Mi definisco “lettore coccodrillo”. Leggo di tutto su carta o schermo (non mini, utile a chi ha una vista precaria) se non mi risulta noioso. Ho smesso di comprare ebook italiani perché odio il DRM che al 90 per cento non si lascia aprire e la tiritera con l’editore è solo perdita di tempo. Non hanno mai dato una risposta valida. Alla fine li ho mandati aff… Il social DRM mi va bene. In quanto ad autori, tutto dipende di cosa e come lo trattano. Esempio: Orwell, 1984. Ottimo ma quando ho inghiottito le pagine del testo clandestino, le @@ mi stavano arrivando ai piedi. Giustificabili e magari ottime in un contesto diverso.
    Ebbene leggo provando ad assimilare e scoprire il messaggio trasmesso che é sempre attuale anche se di un’epoca remota.

    • Orsa
      giovedì, 9 Settembre 2021 alle 11:59 Rispondi

      Bello il remake di AriZAN Colt 😂

      • Corrado S. Magro
        giovedì, 9 Settembre 2021 alle 13:48 Rispondi

        Grazie ORSA. Ti confido che da giovane avevo il pettorale dell’orso ora ho la pancia del plantigrado 🤣.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 9 Settembre 2021 alle 14:12 Rispondi

      Online leggo molto, ma un libro devo per forza leggerlo su carta. Fa parte del rituale della disintossicazione dalla tecnologia.
      Un testo clandestino di 1984? In che senso?

      • Corrado S. Magro
        giovedì, 9 Settembre 2021 alle 15:57 Rispondi

        In 1884 di Orwell, Wilson riceve il testo clandestino di Goldstein. Inizia a fine pagina 185 di “edizioni Crescre” con il titolo “Teoria e Pratica del Collettivismo oligarchico”. Un orpello per me, non insensato sia chiaro, che termina a pagina 221. Per analogia lo paragono all’inzio dei “Promessi Sposi”, sempre saltato a piedi stretti tranne per la prima lettura e di cui mi è rimasto solo “adelante Pedro, adelante” che ho rispettato.

  4. Miriam Donati
    giovedì, 9 Settembre 2021 alle 12:09 Rispondi

    Incredibile: sono completamente d’accordo su tutto quanto scritto.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 9 Settembre 2021 alle 14:13 Rispondi

      Incredibile… perché di solito non sei d’accordo con quanto scrivo? :D

      • Miriam Donati
        giovedì, 9 Settembre 2021 alle 14:18 Rispondi

        No, incredibile che mi sia riconosciuta parola per parola in quanto hai scritto, come se mi avessi letto nel pensiero!

  5. von Moltke
    giovedì, 9 Settembre 2021 alle 13:14 Rispondi

    Mi ci riconosco tanto che vorrei abbracciarti. MAI letto un ebook, perché non potrei leggerlo. Davvero, non mi sembra di leggere un libro. Quanto agli errori, sono diventato come te. Non sopporto soprattutto gli errori e gli strafalcioni quando si tratta di Storia, essendone un appassionato. Per non parlare delle inverosimiglianze.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 9 Settembre 2021 alle 14:14 Rispondi

      Le inverosimiglianze… giusto, mi sono sfuggite. Immagino che tu intenda qualche soluzione narrativa poco credibile. In quel caso le trovo fastidiose.

      • von Moltke
        giovedì, 9 Settembre 2021 alle 14:37 Rispondi

        Assolutamente, intendo proprio quelle. Nei romanzi di Daniel Silva, ad esempio ‘L’Angelo caduto’, ce ne sono di particolarmente dure da mandar giù. In altri sono così pesanti che mi fanno letteralmente cadere il libro di mano. Per non raccoglierlo più da terra.

  6. Michela Milani
    venerdì, 10 Settembre 2021 alle 14:44 Rispondi

    Ben tornato dalle vacanze, anche se come sempre sono fuori tempo massimo.
    Confesso che, nelle ultime settimane di Agosto, mi mancava l’appuntamento del Giovedì. Non riesco mai a commentare in tempo reale e arrivo sempre in ritardo per dire la mia.
    Questa volta però ci tengo a dirti che sono totalmente d’accordo con te.
    Odio gli e-book e non li leggerei mai per il piacere di farlo. Quando raramente ne acquisto uno è solo perché mi serve quel titolo per approfondire qualche aspetto del mio lavoro e non è disponibile in versione cartacea. Per me, niente può sostituire la sensazione di sfogliare le pagine con calma, immergendosi nel tipico odore della carta stampata. Secondo me, sa di buono.
    Tralasciando gli errori di stampa, che infastidiscono anche me però riesco a passarci sopra, in generale preferisco anche io la narrativa estera perché leggere di social network e simili mi fa venire davvero l’ansia. Siamo travolti dalla mania di condivisione ogni giorno, non serve che persino i libri ci ricordino l’onnipresenza dei social. Del resto, io mi definisco socievole, ma molto poco social. Ho persino il mio rituale di lettura. Spengo il telefono e armata di coperta e latte caldo, sprofondo sul divano. Spesso so esattamente cosa sta per accadere perché io amo rileggere i vecchi libri, però la trovo una cosa talmente rilassante, soprattutto quando si parla di Medioevo e simili, che penso davvero di essere nata nell’epoca sbagliata. Comunque adoro questi articoli di opinione, riesci sempre a darmi un nuovo spunto di riflessione, persino su me stessa. :-)

    • Daniele Imperi
      venerdì, 10 Settembre 2021 alle 14:55 Rispondi

      Grazie. Non c’è un tempo massimo per commentare :D
      Per gli ebook faccio e farei lo stesso: li leggerei se mi serve per documentarmi.
      Nella narrativa estera moderna ho visto qualche accenno sui social, ma niente di che. Non so però come sia messa al riguardo quella italiana.

  7. Alice
    domenica, 12 Settembre 2021 alle 12:10 Rispondi

    Premetto che preferisco il cartaceo e il 90% dei miei acquisti sono così eppure devo ammettere che il Kindle mi ha salvato in molte situazioni.
    Da come dici il Kobo non è per niente comodo ma il Kindle è grande come un libro in edizione economica, lo apri ed è come una libreria scegli cosa leggere e lo leggi subito senza necessità di internet o altro…ti serve solo quando vuoi acquistare e anche lì basta un click. Sembrerà strano ma per il formato della stampa e la grandezza della pagina si legge anche più velocemente della copia cartacea e un modo per evitare di dimenticare di aver fatto acquisti di ebook è leggerli e comprarli subito ( anche perché non hai necessità di sportarti da casa né di reperibilità). Io lo trovo molto utile quando vado in vacanza o quando trovo libri che vorrei leggere a un prezzo molto vantaggioso o addirittura gratis….non male soprattutto se non sono sicura che quel libro valga i soldi che ci spendo.
    Come te sono arrivata al punto che se un libro mi piace continuo se no o salto le pagine o smetto proprio di leggerlo e senza sensi di colpa! Come dici ci sono troppi libri da leggere per sprecare il tempo con uno che non ci da quello che abbiamo cercato.

    • Daniele Imperi
      lunedì, 13 Settembre 2021 alle 8:11 Rispondi

      Il Kobo che ho io ha sempre avuto problemi, me l’hanno sostituito e ha continuato ad averli, quindi forse dipende dal modello. Il Kobo anche ha quella grandezza.
      Non era poi comodo trovare un ebook, facevo prima a trovare un libro sugli scaffali.

  8. stefano
    giovedì, 16 Settembre 2021 alle 19:13 Rispondi

    Anche io non riesco a leggere gli ebook. Mi mancano troppe cose

    • Daniele Imperi
      venerdì, 17 Settembre 2021 alle 8:17 Rispondi

      Concordo. Anch’io ho la sensazione che mi manchi qualcosa.

  9. Grazia Gironella
    sabato, 18 Settembre 2021 alle 19:01 Rispondi

    Nemmeno io perdo più tempo dietro a libri che “dovrei” leggere, perché sono dei classici o perché hanno un successo strepitoso o chissà per quale altro motivo. Direi anzi che “dovere” e “leggere” sono verbi incompatibili. Con l’ereader Kindle che ho adesso, migliore del vecchio Sony, sto riuscendo a leggere qualcosa in più, ma non mi dà certo la stessa soddisfazione del cartaceo, tanto che anch’io dimentico gli ebook nel loro rifugio invisibile. Per leggere fuori di casa, però, è comodo. Al contrario di te, esterofila lo sono eccome. Non leggo quasi mai autori italiani… anzi, leggo pochissimo anche in lingua italiana.

    • Daniele Imperi
      lunedì, 20 Settembre 2021 alle 8:15 Rispondi

      Anche io non leggo quasi mai autori italiani, a meno che siano classici o saggi. Ma leggo quasi tutto in italiano.

  10. Stefano Tartaglino
    mercoledì, 22 Settembre 2021 alle 15:10 Rispondi

    Soffro anche io della stessa sindrome.

    Credo di averti già linkato l’articolo sul mio sito, nel quale espongo le mie considerazioni. Sono parecchio in disaccordo con te, ma è giusto che ognuno abbia la sua idea.

    PS “Il Vagabondo delle Stelle”, libro che io ho scoperto per caso e subito adorato, è di Jack London, non di Stevenson.

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 22 Settembre 2021 alle 15:32 Rispondi

      Non ricordo l’articolo, poi lo cerco. Ma sugli ebook?
      Ho corretto la svista, grazie… non so come abbia fatto a scrivere Stevenson.

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