Avete pubblicato un romanzo, o anche più di uno, e è quindi arrivato il momento di preparare il vostro biglietto da visita, da consegnare agli editori e anche ai lettori. Che cosa scrivere in un biglietto da visita?
Che colori scegliere? Come impostare i dati personali e quali dati inserire? Un biglietto da visita deve riflettere la vostra attività. Ma anche voi stessi. Deve inoltre anche proteggere, in un certo senso, la vostra riservatezza e la vostra vita privata.
I dati personali da inserire
Uno scrittore non è un’azienda, non ha un ufficio, scrive da casa sua. È quindi sconsigliabile inserire nel biglietto da visita l’indirizzo della propria abitazione, a meno di trovare centinaia di fan davanti alla porta di casa ogni giorno. Ok, è un’esagerazione, ma pensate sempre in grande.
Nel mio ipotetico biglietto ometterei anche il telefono, per lo stesso motivo. Dunque, quali dati personali inserire nel biglietto da visita?
Secondo me i dati vanno ridotti al minimo indispensabile.
- Nome cognome: o anche pseudonimo, l’importante è che sia il nome con cui firmate le vostre opere.
- Attività: scrittore, quindi. Potete anche aggiungere altre qualifiche inerenti la scrittura, come per esempio sceneggiatore o copywriter.
- Social network: siete presenti su Facebook, Twitter, Google Plus, MySpace e Pinterest? Bene. Scegliete un solo social network. Non distraete il pubblico con mille indirizzi, non serve. In ogni social network avrete senz’altro linkato a vicenda gli altri. Dunque fate la vostra scelta. Inserite solo quello che ritenete più importante e più idoneo.
- Indirizzo sito o blog: perché ne avete uno, dovete averlo. L’indirizzo del vostro sito sostituisce quello della vostra casa e anche il telefono. C’è la pagina dei contatti e chiunque potrà scrivervi da quella. Potete sempre concedere il vostro numero di telefono quando lo riterrete opportuno.
- Motto: dà un tocco personale al biglietto da visita. Magari è una frase epica che avete scritto in un vostro romanzo oppure è semplicemente il succo della vostra filosofia.
Il retro del biglietto da visita
Non è certo necessario, ma ho visto dei biglietti da visita di una casa editrice che nel retro usava inserire le copertine dei suoi libri. Geniale. Fate lo stesso.
È un modo economico per far pubblicità ai vostri libri. Per farli girare in ogni occasione, anche se state dando il vostro biglietto da visita a persone che non sanno che siete scrittori. Ogni persona che incontrate è un potenziale lettore.
Il mio ipotetico biglietto da visita
Mi sono divertito a creare un ipotetico biglietto da visita perché, come si dice, un’immagine vale più di mille parole. Vedere dal vivo un biglietto, la sua grafica, aiuta a capire meglio quello che ho descritto finora.
Fronte | Retro |
Ho scritto ipotetico perché il romanzo che vedete nel retro del biglietto non esiste, anche se ne ho parlato nel blog. È ipotetico perché soprattutto non ho scritto né pubblicato alcun libro con case editrici. Però, in futuro, se dovessi arrivare a pubblicare una mia opera, il mio biglietto sarà così e questo basta.
Avete già un vostro biglietto da visita? Che informazioni avete inserito?
ferruccio
Grandioso, ti ho copiato e l’ho fatto… come faccio a mandar via la gente che ho sull’uscio, fai un post domani per spiegarlo?
Daniele Imperi
Già fatto?
Per la gente, sono problemi tuoi, firma le copie del tuo bestseller e poi mandali via
Il biglietto da visita dello scrittore | Copywriter Freelance | Scoop.it
[…] Avete pubblicato un romanzo, o anche più di uno, e è quindi arrivato il momento di preparare il vostro biglietto da visita, da consegnare agli editori e anche ai lettori. […]
Romina Tamerici
Oh, bellissimo post… diciamo che il mio biglietto da visita è abbastanza in linea con i tuoi suggerimenti. Il tuo è davvero bello e almeno è già pronto appena ti servirà.
L’unico “errore” nei miei biglietti direi che è il numero di cellulare, ma, dato che nella mia zona non tutti i lettori usano internet, può essere un modo per contattarmi in modo più semplice. Per il resto non ho le copertine dei libri, ma i titoli sì e rimando ovviamente al mio blog e a un indirizzo mail per le informazioni.
Come logo ho un disegno stilizzato che ho realizzato io. Negli ultimi anni ho cambiato spesso la grafica del biglietto da visita, non so bene perché.
Ho anche realizzato, con le stesse informazioni, dei piccoli segnalibri da inserire nei volumi che lascio nelle biblioteche (al posto del logo dei biglietti da visita ho inserito un piccolo disegno che richiama il libro in cui lo inserisco).
Daniele Imperi
Romina Tamerici,
Il biglietto è solo un esempio, se mi servirà cambierò la grafica
L’idea dei segnalibri è buona.
Salomon Xeno
L’idea della copertina sul retro non è male.
A me piacciono molto i segnalibri personalizzati. Ne ho fatto incetta al salone di Torino. Leggere un libro con il suo segnalibro è un’esperienza indimenticabile (!) e viene meno voglia di smaltirlo.
Mi sa che tra un po’ mi ritroverò a collezionare segnalibri…
Daniele Imperi
Salomon Xeno,
La copertina sul retro è davvero una bella idea, tanto più che ora con la stampa digitale si possono avere biglietti da visita a basso costo.
Anche io ho diversi segnalibri propri dei libri.
Lucia Donati
Se vuoi un mio parere, il tuo biglietto da visita mi lascia perplessa. Il fondo mi piace (il mio è simile per colore/effetto) ma non così la scelta del rosso per alcuni dati. Mi piace la grafica del nome che richiama qualcosa di antico che ritroviamo nel simbolo della penna. Interessante l’idea del motto, in corsivo (non discuto sul motto: è il tuo…). Non trovo in linea il carattere usato per indicare la professione. Uno dei miei biglietti (quello che uso di più) è fatto così (sempre con gli stessi caratteri): nome e cognome in corsivo più grande del resto dello scritto, centrato e in alto; subito sotto, più in piccolo, professione. In basso, a dx di chi legge: sito e un numero di telefono che uso come pagina dei contatti (solo per sms). Mai dare il proprio numero personale a chi non si conosce!
Daniele Imperi
Lucia Donati,
Il biglietto era solo d’esempio, in effetti bisognerebbe usare lo stesso carattere. Il rosso non convince neanche me.
Quando dovrò fare il mio, se ne dovrò fare uno, mi studierò meglio la grafica. Questo è stato realizzato in pochi minuti, solo come esempio, appunto, che ribadisce quello che ho scritto.
Lucia Donati
Certo, si: era un esempio, lo dici chiaramente. I miei sono solo suggerimenti, secondo il mio gusto estetico (ma che, magari, ti sono utili).
Giuseppe
Io ho biglietti differenziati per le varie categorie di persone che incontro. Alcuni riportano l’indirizzo e il numero di casa (per gli amici evidentemente), altri quello dell’ufficio.
Scarterei proprio l’idea di inserire link a facebook & co., almeno se su questi spazi non si ha un profilo esclusivamente connotato dal punto di vista professionale.
Daniele Imperi
Giuseppe,
Buona l’idea dei biglietti personalizzati. Torna il discorso del costo economico del biglietto stampato in digitale.
Sui social: sì, ovviamente se inserisci il link Facebook deve essere o una fan page o un profilo esclusivamente “commerciale”.
Giuseppe
Daniele Imperi,
Dando un po’ un’occhiata in giro, non costa neanche tanto. Ci sono servizi su internet che permettono di averne un migliaio pagando meno di una decina di euro. Ovviamente con tanto di personalizzazione.
Come preparare il biglietto da visita dello scrittore? | Diventa editore di te stesso | Scoop.it
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Come promuovere un libro a basso costo
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franco antonelli
…mi piacerebbe che mi desse un’idea per il mio biglietto da visita. Voglio metterci il dottore perchè
mi costò tanta fatica. Qual è preferibile Dottor Franco Antonelli o Antonelli dottor Franco?
Se è cacciatore o motociclista, posso inviarle un mio romanzo per ringraziarla.
http://www.francoantonelli.com
Daniele Imperi
Salve Franco, benvenuto nel blog. Credo sia meglio scrivere “Dottor Franco Antonelli”.