Come realizzare la copertina di un libro

Intervista al duo Diramazioni

Coprtina del libro

Lʼultima volta che ne ho parlato ho fatto emergere gli errori da non commettere nelle copertine di libri e ebook: è stato un viaggio nel tunnel degli orrori, in cui ho evidenziato nove elementi non curati dagli autori in self-publishing.

Questa volta, però, ho deciso di risparmiarvi il mal di stomaco – e anche le risate, ma non si può avere tutto – e di andare a fondo della questione “copertina”. Come? Semplice, chiedendo a dei professionisti come si realizzano le copertine dei libri.

Chi meglio di un copertinista può rispondere a questa domanda?

Lascio dunque la parola a Jessica (Vocisconnesse) e Lucio (Tryfar), duo meglio conosciuto come Diramazioni – chi ha letto i romanzi pubblicati da Edizioni XII ha avuto un bellʼassaggio delle loro opere.

È necessario leggere lʼintero libro o vi basate sulla trama?

Se è richiesto di illustrare la sola copertina e non di creare illustrazioni interne non è indispensabile, ma se le tempistiche e le scadenze richieste lo permettono noi leggiamo lʼintero libro, in modo da immergerci nella storia e renderci conto delle atmosfere create dallo scrittore, che poi cercheremo di riportare secondo la nostra interpretazione visiva. In questo caso cerchiamo quindi per quanto possibile di “immedesimarci” con ciò che lo scrittore ha immaginato e raccontato.

Spesso però a causa delle tempistiche e a volte il sovrapporsi di più lavori siamo costretti a fare diversamente: quindi ci viene fornito un riassunto, e qualche estratto del testo che lʼautore o lʼeditore ritengono salienti. In alcuni casi lʼautore ci dà ulteriori indicazioni sulle atmosfere o i personaggi che ritiene importanti, o sul concetto portante della storia in modo che noi possiamo tenerne conto.

Secondo il modo di procedere a noi più congeniale più che una trama puramente descrittiva siamo ispirati molto da una serie di atmosfere (che quindi possono esserci suggerite con aggettivi, emozioni dei personaggi, descrizioni dei concept e delle tematiche affrontate) oltre che da un’introduzione sulla storia, eventualmente sullʼambientazione, periodo e background.

Quali sono gli elementi più importanti in una copertina?

Non esiste un elemento più importante di altri, ma giustamente più elementi concorrono alla creazione di unʼimmagine, è piuttosto importante che ci sia un certo equilibrio, una certa coerenza interna sia visiva che di aderenza al racconto. Questo per quanto riguarda soprattutto l’illustrazione di copertina.

È anche importante dosare bene gli elementi senza esagerare inserendo troppe cose, con il rischio che lʼimmagine perda di impatto e intensità oltre che di qualità compositiva. A volte autore o editore si lasciano prendere dall’entusiasmo di vedere tante cose in unʼimmagine e chiedono di inserire una quantità enorme di elementi. Certamente si possono unire più elementi o concept, ma c’è un limite dettato dalla capacità dell’illustratore di valutare un metodo e una possibilità di coesistenza tra più elementi compositivi per mantenere una linea di qualità e un aspetto gradevole.

Bisogna trovare soluzioni che permettano di avere un risultato soddisfacente e tenere inoltre conto del tempo che c’è a disposizione. Quindi in questi casi cerchiamo di mediare o consigliare il cliente secondo la nostra esperienza per avere un risultato soddisfacente e dʼimpatto. Un discorso similare vale per gli ulteriori elementi grafici e testuali, che hanno la loro importanza ma devono occupare una porzione di spazio adeguato.

Come scegliete lʼimmagine da usare?

Nel momento in cui dobbiamo creare unʼillustrazione scegliamo il soggetto che vogliamo rappresentare, questo soggetto può essere un “concept” presente nel racconto, oppure un personaggio, unʼambientazione, oppure la scena descritta in un momento particolare del racconto che ci ha particolarmente colpiti e risulta molto rappresentativa della storia e delle atmosfere del racconto. Di solito cerchiamo qualcosa che tramite l’immagine possa restituire le sensazioni trasmesse dal racconto.

Forse il lavoro più difficile è la disposizione di titolo, nome dellʼautore e immagini. Come vi regolate?

Secondo noi è importante che immagine e testo siano in equilibrio, non ci piace che il testo sia a caratteri cubitali, anche da lettori ci pare che i libri con il nome dell’autore o il titolo enorme siano quasi una truffa (spesso i bestseller hanno questa caratteristica), come se il loro contenuto contasse meno dell’autore, come se un libro fosse un pacco di pasta o di biscotti e quindi si debba capire immediatamente quale sarà il prodotto commercializzato.

Certo sappiamo che ci sono delle ragioni alla base di questo fenomeno, ma preferiamo comunque che il tutto prenda il suo giusto spazio e quindi è naturale che il titolo dovrà essere un po’ più grande del nome dell’autore in quanto rappresenta in sintesi il contenuto ed è lo strumento principale di impatto visivo ed estetico della copertina. Il titolo comunque non deve essere esageratamente grande, altrimenti è preferibile fare una copertina grafica o fotografica: nel momento in cui si sceglie una copertina illustrata ci sembra giusto che l’illustrazione abbia il posto di rilievo perché se è stata fatta appositamente vuol dire che sta cercando di comunicare in sintesi (almeno al primo sguardo) e metaforicamente quello che poi si potrà trovare all’interno del libro.

Qualsiasi altra considerazione è puramente grafica e quindi più si ha un gusto e un’esperienza nel disporre gli elementi in modo particolare, nel scegliere caratteri meno convenzionali, più si potranno fare scelte meno scontate (ma non necessariamente migliori), altrimenti meglio stare sul più semplice possibile, come del resto fanno anche grandi editori (Einaudi, Adelphi…).

È sempre piacevole abbinare i colori dei testi a quelli dell’immagine scelta per la copertina, giocando sul contrasto oppure sull’alternanza tra il colore del titolo e quello dell’autore.

Ci sono particolari indicazioni da tenere presente per i vari generi letterari?

Non ci sono regole fisse, ma si può tenere conto dell’immaginario tipico che i generi letterari portano con sé. Spesso si tende ad identificare un determinato genere letterario con un certo immaginario visivo, ma l’immaginario visivo non è statico, si evolve nel tempo.

Inoltre a questo va aggiunta la creatività dell’illustratore e del grafico, la sua sensibilità visiva ed esperienza, oltre che il tipo di approccio nella trasposizione di un testo in immagine.

Oltretutto anche dal punto di vista letterario esistono contaminazioni e “cross-genres”, e da ciò ne consegue che non ha senso mettere dei “paletti” a priori, sarà piuttosto il contenuto del testo più che l’identificazione con un genere a guidare l’interpretazione visiva.

La scelta del font: quanto è importante?

È piuttosto importante, prima di tutto per questioni di leggibilità, ma anche perché ormai lo stile del font è associato ad un significato/genere letterario ben preciso (infatti da molto tempo esistono copertine prive di immagini, ma basate esclusivamente sui caratteri, sul “font design”) quindi ad esempio l’uso di font gotici (Blackletter) subito rimanda ai racconti horror o dark, quelli celtici possono essere usati per il fantasy, per manualistica esoterica, i caratteri più semplici (Sans Serif), privi di grazie, tendono (pur essendo neutri) ad essere associati alla tecnologia, alla modernità.

Ma non ci sono regole precise ed anzi a volte si può anche osare con il contrasto tra la tematica e lo stile usato, dipende semplicemente quanto si vuole andare sul sicuro (e quindi usare le codificazioni che nel tempo si sono create) o se invece si vuole sorprendere, sviare.

Se invece non si vuole rischiare proprio niente conviene stare su font semplici, bastoni come l’Helvetica, il Myriad oppure graziati come il Trajan, il Bodoni, non a caso si usano molto sulle pubblicità, sulle locandine dei film, sia per la facilissima leggibilità (i caratteri gotici ad esempio risultano poco comprensibili per molte persone) sia per evitare di dare troppe connotazioni di significato alle sole parti testuali.

In sostanza più si vuole caratterizzare ed inserire il libro in un certo genere/settore, più conviene scegliere il font più particolare (stando sempre attenti alla leggibilità).

Quali sono secondo voi gli errori più comuni in una copertina?

Prima di tutto sicuramente l’uso di un’immagine non adatta, il più delle volte è semplicemente la sua qualità (risoluzione troppo bassa, colori o contrasto errati) a non essere adeguata, a volte anche la rappresentazione (scelta affrettata, stile troppo antico o troppo moderno).

Poi la dimensione del testo che viene messo sopra l’immagine, spesso troppo, troppo grande. Eccessivo testo in copertina, oppure cattiva gestione degli spazi dedicati ai testi in rapporto all’immagine.

Quanto tempo impiegate in media per creare una copertina?

Dipende dalla complessità e dall’ispirazione, potrebbero volerci tre giorni o due settimane.

Come realizzare la copertina di un libro?

Adesso che abbiamo sentito dalla viva voce dei copertinisti come si lavora, mi sembra più che ovvio affidare il compito di creare la nostra copertina a grafici/illustratori, se non si hanno le giuste competenze. Grazie a Diramazioni per l’intervista concessa.

Ma se volete far parte anche voi del tunnel degli orrori già visto, nessuno vi fermerà. Che ne dite?

22 Commenti

  1. Kinsy
    lunedì, 15 Giugno 2015 alle 6:15 Rispondi

    Rimango della mia idea: ognuno faccia il proprio mestiere. Ecco un altro motivo per non autopubblicarsi. Già a migliorarsi come scrittori ci vuole un sacco di tempo, figuriamoci a inventarsi grafici, editori, impaginatori, ecc.!

    • Daniele Imperi
      lunedì, 15 Giugno 2015 alle 13:21 Rispondi

      Hai ragione, dobbiamo già faticare per migliorare in quella che sarebbe la nostra vocazione :)

  2. Serena
    lunedì, 15 Giugno 2015 alle 7:59 Rispondi

    Ho terminato la prima bozza, quindi è tempo di pensare alla copertina, olè! No, non ci penso neanche di striscio a fare da me.

    • Daniele Imperi
      lunedì, 15 Giugno 2015 alle 13:22 Rispondi

      Hai già in mente qualcuno?

      • Serena
        lunedì, 15 Giugno 2015 alle 21:22 Rispondi

        No :( Parto proprio da zero! Avevo pensato a Derek Murphy, che ha fatto la primissima copertina di Cristallo subito dopo il NaNoWriMo 2014; è una cosa carina che non ho ancora condiviso, lo farò appena riuscirò a mettere in pista un certo progetto. Però poi ho pensato che mi piacerebbe qualcuno di italiano, per semplicità di comunicazione, non ho tempo adesso di tradurre tutto. Sto prendendo nota di tutto ;-)

        • Daniele Imperi
          martedì, 16 Giugno 2015 alle 7:25 Rispondi

          Sì, fatti una lista dei vari creativi e poi scegli con calma.

  3. LiveALive
    lunedì, 15 Giugno 2015 alle 9:10 Rispondi

    L’illustrazione può essere molto bella, ci sono copertine d’effetto, spesso più belle del libro stesso. Ce ne sono anche di orribili, affettate, copertine con maschioni seminudi cheti fanno capire subito il target (quelle con le gattine seminude invece non si rifiutano mai). Mi diverto, andando in giro per le librerie, a fotografare le copertine più brutte e più belle, a mio gusto.
    Personalmente preferisco, anche se sembra strano forse, le copertine con un’opera classica, quadri di autori più o meno noti. Bisogna considera che quando si fa così si viene a creare un rapporto dialogico tra le due opere: spesso l’opera classica scelta non rappresenta un contenuto, ma una idea, una allegoria.
    Le copertine semplici dei bei volumi, in pelle con qualche piccolo fregio d’oro, per me, non si battono: non solo sono neutrali (conta solo il testo) ma sono pure belle! Non serve spendere patrimoni: ci sono anche “imitazioni” fatte con materiali più semplici: per esempio “i grandi della letteratura” della Fabbri, di cui ho eduzioni di fine anni 60. Ho anche dei libri che riportano la scritta “Centro Diffusione Cultura Milano” ma con stampa a Madrid, ed edita dal “club internacional del libro”: questi li ho trovati a casa per caso, credo li dessero col quotidiano.

    • Daniele Imperi
      lunedì, 15 Giugno 2015 alle 13:23 Rispondi

      Quelle di Diramazioni sono molto d’effetto, a me era piaciuto subito il loro stile, si adattava bene con le pubblicazioni.
      I quadri sono abusati nelle copertine, ma dipende poi dal tipo di opera letteraria.
      Anche a me piacciono molto quelle in pelle o simili con scritte dorate.

  4. Danilo (IlFabbricanteDiSpade)
    lunedì, 15 Giugno 2015 alle 12:08 Rispondi

    L’immagine è la cosa che più colpisce, inutile girarci attorno, il resto sono sfumature (evitando il Grigio). Dal post si evince perfettamente quanto possa essere complesso e quali competenze occorrano per realizzare una copertina. Dal concept (fondamentale) in poi, è un continuo elaborare, incrociare dati, cercare, abbinare…
    Ennesima volta, raccomando: non fatelo a casa!
    E se qualcuno vi suggerisce il fantomatico cuggino bravo in powerpoint, depennatelo dagli amici su feisbuc: non ci proverà più.

    • Daniele Imperi
      lunedì, 15 Giugno 2015 alle 13:24 Rispondi

      Sì, è vero, la copertina è la prima cosa che vedi, quindi devi puntare molto su quell’immagine.
      L’amico o il parente vanno bene soltanto se sono grafici professionisti.

  5. Gabriele
    lunedì, 15 Giugno 2015 alle 13:56 Rispondi

    Aldila di tutto penso che la copertina debba essere realizzata da un grafico. Questo cmq non esime l’autore dal dare il suo contributo, e` lui che a creato l’opera e ne conosce ogni risvolto. Molti editori impongono la copertina del loro grafico, senza considetare le esigenze dell’autore. Io se la copertina non mi piace non do il via alla stampa.

    • Daniele Imperi
      lunedì, 15 Giugno 2015 alle 14:35 Rispondi

      L’autore non sempre ha voce in capitolo sulla copertina. Certo, io preferirei non pubblicare un mio romanzo che accettare una copertina che reputo oscena dell’editore. Credo poi dipenda da editore a editore.

  6. Ivano Landi
    lunedì, 15 Giugno 2015 alle 15:02 Rispondi

    Mi era sfuggito il post dedicato alla galleria degli orrori. Davvero incredibile!
    Comunque anche tra i libri in cartaceo di case editrici di fama mi capita spesso di vedere copertine orrende, con cose tipo titoli in rilievo e fosforescenti e immagini che sembrano uscite da un videogioco :P

    • Daniele Imperi
      lunedì, 15 Giugno 2015 alle 15:49 Rispondi

      Quel post è fondamentale! :D
      Anche a me è capitato di vedere bruttissime copertine fra gli editori, ma soprattutto copertine che non c’entrano nulla o c’entrano poco con la storia.

  7. silvia algerino
    lunedì, 15 Giugno 2015 alle 20:41 Rispondi

    Sicuramente fare una bella copertina non è semplice, soprattutto perché magari si può anche avere una buona idea, ma essere in grado di rappresentarla graficamente è tutto un altro paio di maniche.
    Per quanto riguarda me, per il primo romanzo che ho scritto, dopo 12 anni non sono ancora riuscita a immaginare una copertina decente, mentre nel secondo ho avuto un’illuminazione vedendo una foto che mi piaceva, e dopo aver avuto il consenso dell’autore, l’ho elaborata e, per puro caso, è venuta come desideravo.
    Ci sarebbe poi un lungo discorso sulla scelta dei colori e su ciò che comunicano, sia relativamente all’argomento, sia all’appeal che si vuole che abbia.
    Per chi non può permettersi di pagare un professionista, secondo me la cosa migliore è stare sulla semplicità e sulla pulizia, esattamente come si consiglia per l’aspetto grafico dei siti web. Più è chiaro, più si capisce, più piace. Almeno a me… :)

    • Daniele Imperi
      martedì, 16 Giugno 2015 alle 7:28 Rispondi

      Vero, un conto è l’idea e un altro è metterla in pratica. Ma c’è anche da dire che uno scrittore non è un grafico, di solito, quindi può anche essere difficile che abbia una buona idea di copertina.

  8. Grazia Gironella
    lunedì, 15 Giugno 2015 alle 21:27 Rispondi

    Grazie, è già difficile scrivere bene, non vorrei sommare orrore a orrore! Erano belle le copertine della XII, e mi piacciono molto le risposte di Jessica e Lucio, in particolare per l’insistenza sull’atmosfera della copertina coerente con quella della storia. Farebbero meglio a ricordarselo anche alcuni editori importanti. Articolo molto utile. :)

    • Daniele Imperi
      martedì, 16 Giugno 2015 alle 7:29 Rispondi

      Sì, la parte sull’atmosfera della storia è piaciuta anche a me, non ci avevo pensato, ma è così che dovrebbe essere ogni copertina.

  9. Damiano
    lunedì, 27 Giugno 2016 alle 6:28 Rispondi

    Buon giorno, scusate se mi introducono nel vostro dialogo. Volevo fare una domanda che reputo pertinente. Va bene sulle scelte ma nessuno di voi parla di costi, eppure avvolte è proprio questo punto che fa decidere di scegliere in professionista o il fai da te. Siete d’accordo?

    • Daniele Imperi
      lunedì, 27 Giugno 2016 alle 8:07 Rispondi

      Ciao Damiano, benvenuto nel blog. I costi incidono sulle scelte, siamo d’accordo, ma se non sei un grafico, che copertina puoi creare?

  10. ANTONIO VITULANO
    domenica, 25 Novembre 2018 alle 11:32 Rispondi

    Salve vorrei scrivere un libro sulla mia vita molto travagliata ricca di eventi il titolo che vorrei usare Un futuro rubato da una mamma che fa di tutto per impoverire il futuro del proprio figlio – ma non avendo mai scritto avrei bisogno di supporto grazie e saluti

    • Daniele Imperi
      lunedì, 26 Novembre 2018 alle 8:06 Rispondi

      Ciao Antonio, benvenuto nel blog. Che genere di supporto cerchi? Sulla copertina del libro?

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