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Scrivereste articoli di 1000 parole per 3 euro?
Se la risposta è sì, avete un futuro davanti a voi: online è facile trovare offerte di questo tipo.
Io da molto tempo non rispondo più agli annunci di lavoro sulla scrittura, né li cerco: non ho mai trovato chi pagasse il giusto, ma sempre i soliti furbi che amano lo schiavismo, che sottopagano, che sfruttano.
Fanno leva sul bisogno di lavorare delle persone, su quella sorta di romanticismo che sprigiona ancora la scrittura, sul fascino del lavoro online: 3 ingredienti che spingono molti giovani e non più giovani a rispondere a quegli annunci.
“Ti piace scrivere?”. E a chi non piace? L’esca è gettata nel grande mare di internet e prima o poi qualche natante del web abbocca e il gioco è fatto.
Scrivere articoli di 1000 parole a 3 euro non è gavetta
Tutti dobbiamo fare la cosiddetta gavetta: ma fare la gavetta non significa lavorare gratis o quasi, perché con quei 3 euro non ci fai nulla. Se sono fatturati – e lo sono – te ne restano meno di due e mezzo.
Ecco per quanto si lavora in realtà accettando di scrivere articoli di 1000 parole per 3 euro.
Cominciare dal basso, scrivendo per lavoro, significa soltanto avere all’inizio pochi clienti, e magari anche saltuari, con commissioni discontinue e non rapporti continuativi.
Sottopagare una persona significa sfruttarla, calpestandone la dignità e infrangendo la legge.
Quanto costa un articolo di 1000 parole?
Tanto.
Ci sono dei tariffari nel web, ma a dire la verità li ho trovati più all’estero che in Italia. Ma ha senso un tariffario sulla scrittura? Secondo me no.
Quello che ho sempre fatto è stato impormi di non scendere sotto una certa cifra per cartella editoriale. Se mi paghi poco, io lavoro male e controvoglia.
Scrivere articoli per un blog aziendale comporta lavori extra rispetto alla semplice redazione del testo: studio del settore, ricerca delle idee e analisi dei concorrenti, documentazione, colloquio/scambio email col cliente, ecc. Altrimenti che scrivi? Mica puoi inventare.
Tutto questo va fatto gratis? Se sì, perché?
C’è gente online che chiede 1000 euro per un’ora di consulenza telefonica. Da un eccesso all’altro.
Quanto si impiega a scrivere un articolo di 1000 parole?
Tanto.
Possono volerci anche 3 ore o più. Se ne impiego anche soltanto 2 (se l’argomento è semplice), significa che ho lavorato per poco più di un euro l’ora, tolte le tasse: vi sembra conveniente? Dignitoso? Giusto?
No, è vergognoso e basta.
Chi crea quegli annunci ha mai scritto un articolo di 1000 parole? Sicuramente no.
Ma i contenuti corposi, gli articoli lunghi, fanno gola perché funzionano (se ben scritti).
Cosa si nasconde dietro queste (vergognose) offerte di lavoro?
Pensate a un investimento di 300 euro: con questa minima spesa un’azienda si porta a casa, anzi nel suo blog, ben 100 articoli di 1000 parole.
Se ne pubblica 4 al mese, con 300 euro si è assicurata 2 anni di contenuti per il suo blog, con un investimento di 12 euro al mese. Neanche se ne accorge.
Cosa si nasconde dietro queste ridicole offerte?
- Scarsa considerazione per il lavoro altrui: e questo è un male che abbiamo da molti anni in Italia.
- Scarsa considerazione per il lavoro di scrittura: la tendenza è non valorizzare l’arte in genere. Se sai scrivere, che ci vuole a produrre articoli di 1000 parole?
- Scarse risorse economiche: non hai soldi per pagare i collaboratori? Allora non ingaggiarli.
Scarso, quando andavo alle medie, era un brutto voto, sotto Mediocre, che a sua volta era sotto Sufficiente.
Perché si trovano questi annunci di lavoro sulla scrittura?
Perché ormai tutti sanno quanto siano importanti i contenuti per un sito e quanto li ami Google. Dietro queste offerte c’è anche la solita illusione di fare soldi grazie agli annunci pubblicitari o alle affiliazioni.
C’è la convinzione di essere parte della grande macchina dell’imprenditoria italiana: facciamo scrivere tanti aspiranti blogger e copywriter, si faranno le ossa e matureranno esperienza.
Ma l’unica cosa che otterrete, se sarete così pazzi da accettare simili offerte, da piegarvi a questo malefico sistema, l’unica cosa che otterrete è un calcio alla vostra autostima.
Avrete magari lavorato mezza giornata per portarvi in tasca 6 euro lordi. Che al mese fanno circa 160 euro.
Se vi sembra giusto lavorare mezza giornata per 160 euro al mese, allora accomodatevi. Ma quello stipendio non si adatta al costo della vita in Italia.
Avete mai letto offerte del genere per lavori di scrittura?
Ferruccio
Per conto di un’azienda scrivo i contenuti di diverse piattaforme. Mi pagano per farlo ma nel giro di fumo che si crea curo anche gli aspetti social e statistici e tengo corsi in questa ottica, quindi non so quanto costa un testo se non a spanne. L’importante è non perdere il cliente.
In passato ho ricevuto offerte e non sono mai andato oltre il primo contatto dopo essermi fatto qualche risata. Il problema è che c’è troppa gente che scrive (al mondo sono stimati più di mezzo miliardo di blog) e molta di questa scrive anche gratis pur di vedere un proprio testo online, indipendentemente dalla vere capacità che si hanno
Daniele Imperi
Sì, il problema è quello: tanti che vogliono scrivere e si svendono, rovinando il mercato.
Orsa
Buongiorno, per fortuna non mi sono mai imbattuta in simili “proposte indecenti”. Mi viene da pensare che ad accettare queste condizioni non siano scrittori professionisti, ma gente che s’improvvisa.
Ma poi la cosa funziona? Voglio dire, un articolo di 1000 parole sottopagato (e quindi sicuramente scritto male), come si posiziona nel web? Le aziende si accontentano di passare a loro volta per “Scarse”?
Mi sale la rabbia, perché sono quelle stesse aziende che si riempiono la bocca con espressioni tipo “le nostre eccellenze”… quando invece non fanno altro che veicolare mediocrità.
Daniele Imperi
Sicuramente non sono professionisti, perché non conviene, come ho dimostrato, lavorare a quel prezzo. Ma non conviene a nessuno.
Vorrei infatti leggere uno di questi articoli per rendermi conto di come sono scritti e come si posizionano.
Corrado S. Magro
Sono passati decenni quando scrivevo articoli per la rivista mensile aziendale. Mi pagavano bene. E sì, faceva parte delle mie funzioni 😜. Proposte del genere? “In tempo di piena tutti gli str…i vengono a galla”. Al posto di tre Euro, lo farei gratis per beneficenza. Tanto morirei di fame in ogni caso.
Daniele Imperi
Hai ragione, piuttosto è meglio scrivere gratis, ma la beneficenza non si fa alle aziende
MikiMoz
Nei prossimi giorni pubblico un guest post di una persona che si è imbattuta in questo mondo, e ci ha anche lavorato: ovviamente puoi immaginare com’è finita.
Sai cosa credo? Sono lavori “aleatori”, passami il termine.
Non hanno poi un tariffario noto, neppure generico.
Bisognerebbe quasi indicare un minimo sindacale, e poi da lì decidere quanto farsi pagare.
Moz-
Daniele Imperi
Sicuramente sono lavoretti che capitano ogni tanto, ma se chiami ogni tanto un idraulico o porti ogni tanto la macchina dal meccanico, il prezzo è il solito, non ti fanno lo sconto.
Il minimo sindacale ci vorrebbe, ma a mettersi d’accordo la vedo dura.
Sono curioso di leggere quel guest post.
MikiMoz
(non c’entra niente, ma un paio di giorni fa sei stato nominato da un vecchissimo utente che è tornato a farmi visita:
“Ciao Miki, era da una vita che non davo un’occhiata alla blogosfera, e sono contento che siti come il Moz o Clock e Penna Blu esistano ancora.”)
Fa sempre piacere
Comunque, il minimo sindacale è difficile da stabilire per un motivo: non ci sono parametri o precedenti.
Effettivamente, quanto vale un articolo di 1000 parole?
Come possiamo deciderlo?
Moz-
Daniele Imperi
Eh, sì, fa piacere e come
Non ci sono parametri, infatti, per stabilire un prezzo minimo per articoli di 1000 parole (né di altre lunghezze).
MikiMoz
Forse semplicemente bisognerebbe dire: si parte da 15€ per un articolo base, poche battute (il minimo sindacale… ma della scrittura) e si sale, tendenzialmente.
Poi magari tu chiedi 50€ per lo stesso articolo corto, sia chiaro, sta a me scegliere chi scrive meglio e a minor prezzo…^^
Moz-
Daniele Imperi
Se metti un prezzo base, però, devi elencare una serie di caratteristiche dell’articolo: quindi argomenti semplici da trattare (che richiedono poca documentazione), numero di battute, ecc.
LiveALive
Mitico Daniele Imperi,
ho delle domande.
1) ti ricordi di me?
2) sei su fiverr?
3) secondo te, come freelance, considerando che ho già avuto modo di fare editing per testi poi pubblicati con editori tradizionali (anche se piccoli), quanto dovrei farmi pagare per un editing approfondito a cartella?
4) come varia il prezzo, a seconda che l’editing sia letterario o per testi commerciali? Perché ti dico che online ho visto che:
– il prezzo medio per un editing dovrebbe essere tra i 4 e i 6 euro a cartella
– che c’è però chi si propone anche per meno di 1 euro
– che i gruppi più grandi in realtà chiedono anche tra 8 e 16 a cartella
– e che per l’editing dei testi commerciali c’è chi arriva a chiedere 30 a cartella
Daniele Imperi
Sono addirittura diventato mitico?
1) Sì, non sono ancora entrato nell’età della smemoratezza
2) Sì, mi ero iscritto, ho acquistato qualche servizio, ma è difficile trovare professionisti.
3) Non lo so, ma ho visto che i prezzi dell’editing variano da 5 a 12 euro a cartella, in funzione del tipo di editing.
4) Non ne ho idea, io scrivo per lavoro, non faccio editing. Ho revisionato articoli di clienti, qualche volta.
Meno di un euro neanche la correzione di bozze.
Massimiliano
Effettivamente da quello che scrivi è un sistema molto vergognoso di sfruttamento del lavoro.
Aggiungerei legalizzato.
Non so , non me ne intendo ho letto un po’ in giro e ho trovato di portali paid to write che offrono compensi diversi proporzionalmente alla difficoltà di scrittura dell’articolo .
Sempre se non ho capito male chi si propone per un articolo a tre euro x 1000 parole sa di trovarsi qualcosa di “ semplice da scrivere”.
E quindi molto inflazionato per così dire.
Probabilmente questo è un parametro da tenere conto.
Sul fatto di svendersi…mah non saprei , dipende uno come Intende la scrittura.
Per spiegarmi , se ti serve ad arrotondare ..non vuoi aspettare Godot probabilmente ti andranno bene pure i tre euro….o veramente la domanda è tanta e l’offerta del mercato è poca e uno pur di lavorare…scende a compromessi.
Te che potresti suggerire come alternative ad un giovane che vuole intraprendere la carriera del freelance..e magari legge questo articolo.
Daniele Imperi
Ci sono diversi portali in cui iscriversi per trovare collaborazioni scrivendo articoli, ma i prezzi sono bassissimi.
Con i 3 euro non arrotondi: rischi di lavorare 3 ore per 3 euro: se lavori tutto il giorno, al massimo scrivi un paio di articoli a settimana, quindi 24 euro al mese…
A chi vuole lavorare scrivendo articoli suggerisco di non scendere sotto un prezzo che ti svaluta, e ti fa lavorare per una manciata di euro l’ora. Bisogna considerare vari fattori, come anche il tempo occorrente.
Silvia
Purtroppo lo sfruttamento si regge perché ci sono moltissime persone che accettano cifre improponibili e altre che lo fanno pur non avendo alcuna competenza e abbassano il prezzo di mercato.
Molti clienti poi non riescono a capire il lavoro che c’è dietro: ricerca keyword, analisi della strategia, scelta del tono di voce oltre che, ovviamente, ricerca dei contenuti.
Anche chi è esperto e riesce a ottimizzare i tempi, non può matematicamente impiegare meno di un paio d’ore a scrivere un articolo di media lunghezza, a meno che faccia un pessimo lavoro.
Tempo fa ho letto di un tizio che si vantava di scrivere 18-20 articoli al giorno e di prendere 5€ ad articolo. Mi chiedo che cosa potessero essere questi articoli se non una scopiazzatura a destra e a manca.
Daniele Imperi
I motivi sono quelli e ho paura che esisteranno sempre.
Io sono curioso di leggere questi articoli a 5 euro: di certo non può scrivere 20 articoli di 1000 parole l’uno al giorno…
Rebecca Eriksson
Purtroppo sono annunci per tutti i settori, non solo per gli articoli. Un mio vecchio datore di lavoro mi diceva che piuttosto che essere sottopagato è meglio lavorare gratis, perchè quando una persona si fa la nomea di avere un piano tariffario basso, poi tutti si aspettano quel prezzo. E non c’è modo di salvarsi.
Un cliente ottenuto quando facevo gavetta che mi pagava poco, mi ha cercato per anni e nel momento in cui gli ho detto di aver aperto Partita Iva e di dover adeguare i prezzi, è magicamente sparito.
Daniele Imperi
Ci credo che è sparito. Ma partita Iva o meno, la tariffa deve essere dignitosa.
Carlo
mamma mia ragazzi, però c’è da dire che finchè ci sono persone “disposte” a farsi pagare poco, continuerà il gioco..
Daniele Imperi
Ciao Carlo, benvenuto nel blog. Anche per me in parte è colpa di chi si presta a farsi pagare poco, ma quella gente si approfitta di chi ha bisogno di lavoro.
Andrea Cabassi
Purché possa scrivere parole a caso, ci sto!
Daniele Imperi
Purtroppo non credo che si accontenterebbero di questo compromesso
Andrea Cabassi
Purtroppo no, ma non si meritano altri tipi di controproposte (nemmeno i pomodori in faccia, con quello che costano!
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