Intervista ad Alia Editrice

Alia Editrice

Qual è stato il vostro sogno all’inizio della vostra avventura editoriale e che cosa è cambiato da allora?

Siamo una casa editrice giovanissima: abbiamo iniziato la ns avventura un paio di anni fa, con una prima collana di narrativa in edizione bilingue. Siamo partiti con l’idea di realizzare un prodotto curato, bello da vedere oltre che interessante da leggere, e in grado di aiutare i lettori nell’approfondimento delle loro competenze linguistiche. L’obiettivo rimane quello, con l’idea però di ampliare l’offerta, includendo saggistica e testi di management.

Un giudizio obiettivo sull’editoria italiana: che futuro ha e come dovrà evolversi per restare attiva?

Crediamo che la carta non morirà mai, ma è necessario spostarsi in parallelo sull’editoria elettronica, e magari inventare nuove forme di integrazione reale/virtuale.

Come instaurate un dialogo coi vostri lettori? Lo ritenete sufficiente?

Ci piacerebbe avere un legame molto più stretto con i nostri lettori: la semplice richiesta di commenti, attualmente presente sul ns sito, è troppo povera, ed il dialogo – capire i loro bisogni, raccogliere i suggerimenti – potrebbe senz’altro arricchire la ns esperienza. In questo la tecnologia può aiutare molto, e stiamo cercando di aumentare i contatti con i ns lettori.

In Italia si legge poco: una frase che si sente troppo spesso ultimamente. Quali sono secondo voi i motivi di questa scarsa attitudine alla lettura e quali “misure” prendete – o vorreste prendere – per aumentare questi numeri?

Si tratta certo di un luogo comune, da molti anni, ma rispecchia purtroppo la realtà. Storicamente deriva da un’Italia poco scolarizzata, ma anche le generazioni attuali, che pure hanno tutti gli strumenti tecnici e culturali per poter apprezzare la lettura, non lo fanno. Credo che il modo in cui i ragazzi approcciano la lettura a scuola penalizzi, anziché sviluppare, l’interesse ai libri. Ed è difficile sviluppare questa passione in un’età più adulta, quando gli impegni spingono spesso a scelte di “svago” più rilassanti.

Siete in genere soddisfatti delle vostre campagne di marketing editoriale? E quanto si impegnano i vostri autori nella promozione dei loro libri? Avete riscontri positivi dalla vostra presenza nel web? Quanto la ritenete importante e come vorreste migliorarla?

Il web è un mare magnum in cui una piccola casa editrice ha difficoltà ad emergere. I grandi editori, con la capacità promozionale che è loro propria, fanno la parte del leone, e non è semplice per una piccola realtà trovare la propria nicchia e raggiungere un ampio pubblico.

Perché un lettore dovrebbe leggere i vostri libri? Che cosa rende differente il vostro catalogo dagli innumerevoli altri?

I testi sinora pubblicati da noi sono opere di narrativa classica. Si tratta di racconti lunghi/romanzi brevi, scelti con attenzione ed amore: ognuno ha contenuti particolari ed interessanti, per lo stile dell’autore, o per la trama, o per la psicologia dei personaggi. A questo si associa il testo a fronte, che permette di apprezzare appieno lo stile dell’autore.
I nostri non sono gli unici libri bilingui sul mercato, ma abbiamo cercato di curarli particolarmente: tutte le traduzioni sono appositamente rifatte, così da avere un testo rigoroso ed estremamente rispondente all’originale. Allo stesso tempo, però, massima attenzione è posta sul fatto che la traduzione sia piacevole da leggere, scritta in un italiano moderno e vivace, che “rinfreschi” il testo classico pur rispettandolo attentamente.

Che cosa vi sentite di consigliare agli aspiranti scrittori che vorrebbero pubblicare con voi?

Non pensiamo al momento di pubblicare narrativa moderna. Per le collane di saggistica e management in preparazione, chiediamo rigore e serietà, approccio scientifico unito però ad un taglio divulgativo, che mantenga vivo l’interesse del lettore e, dove possibile, lo aiuti a ricondurre il testo che legge alla sua esperienza quotidiana, per ricavare elementi utili alla riflessione ed eventualmente all’applicazione dei concetti presentati. In generale, massima attenzione ad una scrittura elegante, grammaticalmente corretta, non involuta, piacevole da leggere.

Il mercato degli ebook si sta espandendo. Come accogliete questa tipologia di pubblicazione? Ritenete che possa “danneggiare” le edizioni cartacee?

Tutto il ns catalogo è anche disponibile in ebook, e l’uscita “elettronica” segue immediatamente quella cartacea. Almeno per quanto riguarda i ns lettori, riteniamo che i due canali non si cannibalizzino; si tratta di pubblici diversi, che possono e devono coesistere. In generale crediamo molto negli ebook e nella loro utilità, per i singoli lettori ma anche per lo sviluppo globale del settore.

  • Sito di Alia Editrice (non più attivo)
  • Catalogo: Narrativa internazionale, Saggistica, Management.

4 Commenti

  1. franco zoccheddu
    giovedì, 2 Febbraio 2012 alle 20:15 Rispondi

    Un dubbio: leggo la seguente frase nella pagina Contatti della Alia Editrice: “Tutti i manoscritti che riceviamo
    vengono presi in considerazione.”
    Puoi spiegarmi, Daniele, come si accorda la frase del sito con quella dell’intervista “Non pensiamo al momento di pubblicare narrativa moderna”? Forse sarebbe meglio essere più espliciti nel sito: non inviate manoscritti di narrativa.

  2. Sofia Stella
    giovedì, 2 Febbraio 2012 alle 22:59 Rispondi

    franco zoccheddu: Un dubbio: leggo la seguente frase nella pagina Contatti della Alia Editrice: “Tutti i manoscritti che riceviamo
    vengono presi in considerazione.”
    Puoi spiegarmi, Daniele, come si accorda la frase del sito con quella dell’intervista “Non pensiamo al momento di pubblicare narrativa moderna”? Forse sarebbe meglio essere più espliciti nel sito: non inviate manoscritti di narrativa.    

    Un suggerimento che mi sento di condividere.
    Comunque l’intervista è molto interessante.

  3. Daniele Imperi
    venerdì, 3 Febbraio 2012 alle 10:22 Rispondi

    Non so, ma come vedi nel catalogo, non pubblicano solo narrativa.

  4. Il meglio di Penna blu – Febbraio 2011
    venerdì, 2 Marzo 2012 alle 5:02 Rispondi

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