La lettura apre mondi mai immaginati. Per chi ama scrivere i libri sono testi di studio, non solo passatempi. Ed ecco che si possono conoscere metodi di narrazione prima mai sperimentati.
Col crescere delle letture e degli autori letti ho iniziato a sperimentare nuovi metodi di narrare una storia. È stato divertente e ha rappresentato un interessante esercizio di scrittura. In fondo non si possono scrivere storie raccontate sempre alla stessa maniera.
Ogni storia va narrata come merita. Il tipo di narrazione andrebbe scelto in funzione della storia stessa. Per alcuni racconti horror che ho in testa è per me funzionale usare la prima persona, perché richiamano alla mente alcuni racconti di Poe.
Altri vanno narrati nel modo “classico”. Altri ancora vogliono il corsivo a separare due narrazioni che avvengono al contempo nella stessa storia.
Nel mio racconto Apocalisse bianca ho usato il corsivo per introdurre il narratore. Una sorta di narratore. Come una serie di didascalie a spiegare al lettore fatti già avvenuti e altri che dovevano avvenire.
In Figli dell’inverno, invece, ho voluto separare due punti di vista: quello del vecchio e quello dei tredici folletti che devono raggiungerlo. Di questo racconto ho parlato nell’articolo sulla tecnica mista nella scrittura.
È poi nato il racconto Il campo dei dannati, che rappresenta un esercizio di scrittura e per me è quello a cui sono più affezionato, finché non sarà soppiantato da un altro. Qui i corsivi hanno un altro compito, sono come un fermo immagine nella storia, scritti al presente, come un porta offerta al lettore per entrare nel racconto.
Anche la scrittura è diversa, più poetica per accentuare il carattere distaccato di quelle scene, come se fossero in una sorta di limbo.
Ogni volta che ho in mente una storia, quindi, ragiono sul modo migliore per narrarla. Perché il tipo di narrazione, in fondo, è il motore che manda avanti la storia e spinge il lettore a seguirla e leggerla fino alla fine.
Come narrate voi le vostre storie? Sperimentate narrazioni diverse per ottenere il migliore effetto?
Lucia Donati
Le sperimentazioni nello scrivere vanno fatte, perché, nel farlo, ci si esercita ed è divertente capire in quanti modi diversi possiamo trovare le nostre soluzioni: la creatività di uno scrittore si vede anche da questo. Io sperimento, certo. Anzi, ultimamente, sto scoprendo anche qualche nuovo orizzonte nello scrivere.
Daniele Imperi
Oltre a un esercizio di scrittura diventa anche un modo per trovare varie soluzioni, quelle più adatte a ciò che stiamo narrando.
Romina Tamerici
“I figli dell’inverno” mi era piaciuto tantissimo! Gli altri temo di non averli ancora letti.
Per il post sono d’accordo sulla necessità di mantenere una diversità di metodi di narrazione in base alla storia.
Daniele Imperi
@Romina: corri a leggerli allora!
Secondo me la diversità ci deve essere proprio sulla storia, non solo sui generi letterari.
Kinsy
“Per chi ama scrivere i libri sono testi di studio, non solo passatempi”. Sante parole! Ogni singola lettura rappresenta una lezione di letteratura per un aspirante scrittore. Per questo è fondamentale leggere molto. Poi, si deve fare i propri esperimenti, magari copiando lo stile di un altro scrittore o, perché no, riscrivendo qualcosa scritto da qualcun altro…
Lucia Donati
Visto che parli di narrazione: sai cos’è un testo narrativo non letterario?
Romina Tamerici
@Daniele: Lo farò, non temere. Sono in vacanza da pochi giorni e ho già letto diversi libri, post e racconti arretrati! I tuo racconti erano usciti in un periodo un po’ troppo occupato per me, ma avevo salvato i link, quindi non dubitare: li leggerò!
Daniele Imperi
@Kinsy: grazie
@Lucia: non credo di aver capito…
@Romina: scherzavo, ma buona lettura
Lucia Donati
Era una semplice domanda inerente la narrazione. Anche a me piace la tua frase iniziale: “Per chi ama scrivere i libri sono testi di studio, non solo passatempi “.
Daniele Imperi
@Lucia: pensavo tu sapessi la risposta a quella domanda
Lucia Donati
Io la risposta la so. Tu la sai?(Potremmo andare avanti per giorni così…). Un testo narrativo non letterario ha il fine di informare (scopo pratico). Ad esempio, tale potrebbe essere un racconto tra conoscenti, di ciò che può essere successo in una certa circostanza, una narrazione storica, come anche una biografia. La differenza sostanziale con un testo narrativo letterario (racconti letterari, romanzi) è che quest’ultimo ha uno scopo fondamentalmente estetico (artistico), con le tipiche invenzioni letterarie che lo caratterizzano: in questo secondo esempio, il linguaggio è creativo, e lo è in modo tale da poter potenzialmente sperimentare tutte le sfumature inventive possibili. (riepilogando: in sostanza i due tipi di testi differiscono per lo scopo che si prefiggono).
Daniele Imperi
Non la sapevo, e adesso sì
Romina Tamerici
@Lucia e Daniele: E poi arriva Manzoni con la sua teoria “l’utile per iscopo, il vero per soggetto, l’interessante per mezzo” che mette in crisi un po’ tutto, non vi pare? Non riguarda molto il post, però. Va be’, era un po’ che non andavo off-topic!
Daniele Imperi
@Romina: è interessante, invece, potresti scriverci un articolo
Lucia Donati
Si, Romina, un articolo sarebbe interessante.
Lucia Donati
Romina Tamerici,
Si, Romina, un articolo sarebbe interessante. Così spieghi bene tutto.