
Ho letto La grammatica della fantasia di Gianni Rodari e credo che sia uno dei più bei libri sulla scrittura, pieno di idee e di ispirazione. C’era un capitolo sui limerick, una sorta di breve filastrocca per bambini di cinque versi.
I limerick si compongono di un verso che introduce alla storiella, un altro che ne definisce la qualità, quindi due versi che ne spiegano l’azione, infine la conclusione. La formula della rima è:
- A
- A
- B
- B
- A
Mi sono così divertito a scriverne dieci, che vi propongo, tanto per fare un esercizio di scrittura sui limerick, che ho trovato divertenti.
1
C’era un allevatore di Roma
che non aveva animali da soma,
e con un chilo di noci sull’uscio
cercava di aprirne qualche guscio,
quell’allevatore mangianoci di Roma.
2
Un cantante stonato di Firenze
a tutte le donne faceva riverenze,
ma se qualcuna gli chiedeva una canzone
la insultava come un villanzone,
quello svociato cantante di Firenze.
3
C’era uno scrittore di Ravenna
che scrisse un libro senza penna,
le pagine eran tutte bianche
come i conti nelle banche,
squattrinato scrittore di Ravenna.
4
Il dì che Ravanello uscì di casa
e camminò sull’erba rasa
s’accorse che stava meglio dentro.
S’affrettò così per un rapido rientro,
quel pigro Ravanello chiuso in casa.
5
Quando scoppiò la guerra in Cina
ogni donna si fece piccina
per sfuggir agli invasori americani
che ammazzavan gente come cani,
poveri abitanti della Cina.
6
Il giorno che il Re lasciò il trono
sul cielo già scuro scoppiò un tuono,
la pioggia scese giù a catinelle
e allagò strade, fattorie e cappelle,
per colpa di quel Re senza più trono.
7
Quando Dama Cipolla si vestì da sposa
tutta la gente accorse a iosa
per vederla maritar con Messer Aglio,
che con un coltello la fece tutt’un taglio.
E tutti allor piansero senza posa.
8
C’era una volta un tipo di Poggibonsi
che faceva il pellaio senza responsi.
A tutto il paese che gli chiedeva pezze
lui rispondeva ch’era in ristrettezze,
quello spellato pellaio di Poggibonsi.
9
Un bel giorno un gatto di campagna
se ne andò a vivere in Romagna.
Ma in città fra pericoli e rumori
ne vide davvero di tutti i colori.
E fu così che si trasferì in montagna.
10
C’era un uomo di nome Daniele
che scriveva frasi in rime parallele.
Ogni bambino che le leggeva
come un matto a crepapelle rideva
per quelle geometriche rime parallele.
Conoscevate i limerick? Chi vuole cimentarsi con queste filastrocche?
Henryx
Bellissimi! Io te ne propongo invece uno che ho scritto ispirandomi a “Il verme conquistatore” di Edgar Allan Poe
È inutile chiuder le porte
le sbarre son tutte ritorte
lei scende di qua
risale di là
la serpe che porta la morte
I limerick però nascono come poesia oscena e popolare (roba composta da tavolate di ubriachi alle feste e ai matrimoni) e l’elemento geografico ricorreva obbligatoriamente nel primo verso, almeno in origine.
salvo
Dilemma di Chitarrella.
Io gioco bene a carte ché
ne conosco l’arte.
In situazione barbina
la scelta però é dura
conservo la scartina
oppur… Salvo Figura.
Salvo Figura .
Lisa Corradini
Eppur son fragili note,
il suono della voce le scuote,
l’acuto strillare di un bimbo le storpia
e il dolce sussurro di una mamma le esorta,
il bimbo si addormenta e ritornan ad esser note.
@Henryx: ciao!
Romina
Il mio preferito è il terzo, ma quasi tutti sono davvero ben riusciti… Non per fare la solita guastafeste, ma in alcuni manca la ripresa con epiteto finale (es. 7)… non vorrei sbagliarmi, ma credo sia uno degli elementi fondamentali per un limerick. Anche il decimo è davvero simpatico (anche se la ripresa con epiteto non si riferisce al protagonista ma al verso dedicato alla qualità che poi è riferito già all’azione)… Insomma, hai fatto un ottimo lavoro, sono io che mi sento più pignola del solito… scusa!
Salomon Xeno
Mi butto:
“Nell’orchestra un goffo violinista
strizzava l’occhio alla pianista.
Il direttore l’adocchiò
e subito rimproverò
quel povero, maldestro violinista!”
Daniele Imperi
Bravi, vi siete besercitati pure voi
@Romina: sono i primi che ho composto e non conoscevo quella particolarità, buono a sapersi.
Henryx
Lisa Corradini,
Sandra Christo - Bangalter
Mi ricordo che studiammo i lmericks a scuola elementare a NY; La maestra ci spiegò che le 5 righe dovevano avere ognuna una cadenza particolare. Non so se riesco a spiegarmi bene, ma stando a ciò che mi è stato insegnato, il primissimo limerick in Inglese in alto, e quello di Henryx mi pare siano gli unici con cadenza 3-3-2-2-3.
O dico delle fesserie?
Henryx
in effetti forse i più efficaci sono quelli che hanno la cadenza che hai evidenziato, direi che in inglese un noto esempio possa essere la canzone che canta Braccio di Ferro
I’m Popeye the Sailor Man,
I’m Popeye the Sailor Man.
I’m strong to the finich
Cause I eats me spinach.
I’m Popeye the Sailor Man.
(“finich” è il modo di pronunciare “finish” di Braccio di Ferro affinchè ci sia la rima con “spinach” che si pronuncia a sua volta “spinich”)
rebecca albano
c’era un cagnolino di Berlino che faceva spesso il biricchino . Amava mangiare l’osso e ogni giorno scavare un fosso . Quel cagnolino scavatore di Berlino
Daniele Imperi
Ciao Rebecca, carino il tuo limerick
Henryx
Spettacolo circense dopo il delitto
Sorridente una sposa di Pisa,
con in mano una rosa recisa,
andava a cavallo
su un piedistallo
pensando all’amante già uccisa.
rachy
sentite questo limerik:
Un giorno un signore di Roma
cadde e andò in coma
la gente terrorizzata
fece uno starnuto in piena giornata
tanto che si risvegliò quell’infortunato signore di Roma
Macchiapam
Il papa, solfeggiando nel giardino,
alternava la tromba a un bombardino.
Gli dissero i famigli: “Adesso basta,
venga su, Santità, pronta è la pasta”.
Ma lui passò a suonare col violino.
Prospero
Anni fa io e un mio collega ci sfidavamo (e ci divertivamo) a comporre limerick scherzando su persone e personalità con cui avevamo a che fare per lavoro, e, ovviamente, usando le rispettive località di provenienza.
Un giorno mi rivelò che nonostante spremesse le meningi, non riusciva a trovare una rima soddisfacente per “Domodossola”.
Non ci riuscì mai, perché purtroppo ebbe un improvviso malore e morì.
Persi un amico, e anche la voglia di inventare limerick, e smisi.
Chissà come, chissà perché, ma qualche giorno fa, inaspettato, dopo otto anni… un flash.
Dedico al mio amico Erminio la rima che mai trovò:
C’era un signore di Domodossola
che andò nel bosco e incontrò una russola.
Le fece un regalo e fu assai galante,
la portò a teatro e poi al ristorante,
quel dongiovanni di Domodossola.
Daniele Imperi
Ciao Prospero e benvenuto.
Non sono sicuro che quella rima sia giusta. In Domodossola la terza “o” è aperta, mentre in russola la “o” è chiusa.
viola
ciao sono viola e ho 11 anni,anche io ho scritto un limerik:
c’era una volta viola
che faceva scherzi a tutta la scuola
ma un giorno la scuola si ribellò
e uno scherzo le toccò !!!
quella dispettosa di viola.
non so se vi è piaciuta spero di si!!ciao!!
Fabio
Complimenti a tutti per i vostri limer. mi permetto sommessamente di farvi osservare però, che una regola fondamentale di questi piccoli componimenti è la posizione degli accenti. 3-3-2-2-3, e non l’ho riscontrata in quasi nessun limer. che avete scritto. però non fa niente, mi sono piaciuti lo stesso. ciao a tutti
Daniele Imperi
Ciao Fabio, benvenuto nel blog. Non sapevo degli accenti. Non credo di aver capito come andrebbero messi. Quale limerick li rispetta?
giulia
ho fatto questo limerick:
quel vecchietto di Savona
a quale rubarono la poltrona
sedendosi cadde a terra e rotolò
sfortunatamente il femore si spaccò
quel disrtatto vecchietto di Savona