Come ogni anno arriva il post tanto atteso sulle predizioni per i contenuti da creare nel blog per lʼanno appena iniziato. Negli ultimi 3 anni non ho mai mancato a questo appuntamento:
- Come scrivere contenuti nel 2013
- Cosa scrivere nei blog nel 2014
- Blogging nel 2015: la strategia vincente
Si possono fare predizioni sul blogging? Non sono il nuovo Nostradamus, né lo sono i vari blogger che si divertono a scrivere articoli come questo. Ma allora che senso hanno questi post?
Per quanto mi riguarda li scrivo sulla base di tutto ciò che ho letto lʼanno passato e le predizioni diventano una sorta di speranza su ciò che mi piacerebbe leggere nei blog che seguo e scrivere nel mio e su eventuali altri blog che potrei aprire.
Dimmi che blogging vuoi e ti dirò chi sei
Lʼidea che ho io del blogging è forse utopistica e senza dubbio anacronistica, perché preferisco il blogging dei primi tempi, come ho varie volte accennato qui, quando non esistevano la SEO, lʼanalisi delle parole chiave, gli strumenti online per creare contenuti e tutto ciò che di artificioso ha prodotto la mente umana per aiutare le persone… a parlare di se stesse.
Però i tempi sono cambiati, il web si è riempito a dismisura di contenuti, esiste un numero impressionante di blog e quindi qualcosa per farsi notare bisognava pur inventarsela.
E così è nata la SEO. La gente ha frainteso e ha iniziato a scrivere per i motori di ricerca anziché per i lettori (della serie: “ho letto cose che voi umani…”). Google ha sopportato per un poʼ, poi si è stufato e ha scatenato il diluvio universale coi suoi algoritmi.
Adesso le cose si sono un poʼ ridimensionate, mi capita sempre più raramente di leggere online testi sgrammaticati scritti forzando le parole chiave (ecco, ho appena visto un articolo intitolato “Realizzazione ecommerce crotone”: come non detto). Forse i blogger stanno finalmente capendo che devono scrivere bene, rispettando la grammatica e soprattutto i lettori.
Insomma, che dobbiamo scrivere questʼanno? Come dobbiamo fare blogging nel 2016?
Ci ho pensato un poʼ e alla fine credo che i seguenti 4 punti siano da tenere a mente, specialmente se dobbiamo aprire un blog adesso, ma anche se ne abbiamo già uno.
Lʼimportanza di un progetto solido
Ovvero: la strategia per il vostro blogging
Un blog si apre in 5 minuti. Ma un blog aperto in 5 minuti morirà dopo neanche 5 settimane. Quando si parla di strategia nel blogging, si parla in realtà di mettersi seduti e studiare il proprio blog, decidere e capire di cosa parlare e a chi, preparare un calendario editoriale per il nostro blog, in modo da non restare scoperti e scrivere con più tranquillità.
Oggi, con tutto quello che cʼè là fuori, non possiamo più aprire un blog in 5 minuti, non se col nostro blog ci vogliamo lavorare, non se col nostro blog vogliamo attirare lettori e scambiare opinioni.
La forza delle storie personali
Storytelling funzionale: trama+soluzione=utilità
Quanto si parla oggi di storytelling? Troppo, forse. È però una bella parola, ma spesso il suo significato viene frainteso. In inglese significa “raccontare storie”, ma una storia è fatta di elementi precisi: o si rispettano tutti oppure non è una storia.
Nel sottotitolo a questo punto ho scritto unʼequazione: trama+ soluzione=utilità. Voglio dire che possiamo raccontare una nostra storia personale nel blog, ma che offra una soluzione, o comunque un valore aggiunto, una riflessione. Soltanto così potrà essere utile a chi legge.
Lʼesperienza personale al centro della propria strategia
Il blog come vero diario personale
Qui voglio unire lo storytelling al blogging dei primordi: a quel tempo la gente raccontava davvero di se stessa, ne ho parlato anche in una delle leggi del blogging nel mio libro, dove ripercorro in breve la storia dei blog e di come erano strutturati a quellʼepoca.
Quello che conta davvero in un blog è il blogger che scrive: ma non dobbiamo interpretarlo come autoreferenzialità e autopromozione, bensì come un racconto continuo delle proprie esperienze.
Scrivere è comunicare
Il blog per parlare di qualcosa di valido
Il motto, non troppo originale, che ho scelto per il nuovo Penna blu. Però quando scriviamo, qualsiasi cosa, stiamo comunicando unʼinformazione al lettore, al nostro pubblico. E dobbiamo comunicare qualcosa di valore, altrimenti abbiamo perso quei lettori.
Fare blogging è un rischio, perché ti metti allo scoperto, dici a tutti chi sei e cosa pensi. Senza rischio, però, non cʼè nessuna vittoria. Fare blogging è anche una sfida, la sfida di creare contenuti costanti e di riuscire a costruirsi un proprio pubblico. E di riuscire a mantenerlo.
È una sfida giornaliera, perché i contenuti del blog sono disponibili a tutti 24 ore su 24.
Chi accetta questa sfida?
Stefano Pediconi
Sfida accettata! Ho aperto il mio blog da un anno e mezzo e mi ritrovo in tutto quello che hai scritto, che condivido appieno. Il problema è che il blogging mi ha coinvolto così tanto che mi occuperei solo di scrivere e leggere e scrivere ancora piuttosto che di lavorare (sono architetto). È un bellissimo mondo creativo e non tornerei mai indietro: pertanto, andiamo avanti spediti anche nel 2016. Grazie, ciao
Daniele Imperi
Ti capisco, perché il blog ha coinvolto tanto anche me, e anche io non farei altro che curare il blog.
silvia
Come già sai ho accettato la sfida nel momento in cui ho terminato di leggere il tuo libro. Non so quante delle tue linee guida sono in grado di seguire, ma di certo le ho bene chiare in testa. Qualche risultato già lo vedo. Da settembre pubblico con regolarità due post a settimana, cercando di migliorare i contenuti e lasciando perdere la ricerca di visibilità. Se per ora sono pochi i miei lettori (anche se sono in aumento), lavoro per imparare più che per insegnare e credo che sia il primo punto da cui partire.
Dici che aprire un blog è un rischio. Condivido in pieno, prima di aprirlo non me ne ero resa conto. E’ un modo di mettersi in gioco molto più difficile di quanto si possa immaginare. Le proprie idee, le proprie competenze esposte al pensiero e alle competenze altrui. Un bella sfida!
Daniele Imperi
Bene, mi fa piacere che ci siano stati risultati
In due mesi è normale avere pochi lettori, da’ uno sguardo ai primi post di Penna blu e vedrai la stessa situazione.
Ti metti in gioco in tutti i sensi, ma se vuoi risultati – e divertirti, anche – il rischio va calcolato
Alessandra Arpi
Ottimi vademecum da portare dietro anche nell’anno nuovo.
Mi piace molto, in particolare, il numero 3: il fatto che sia personale. E non vada troppo per imitazione dei grandi blogger di turno, ché si perde di genuinità e l’emulazione alla lunga si vede.
Io farei del personale la colonna portante di un blog, qualsiasi sia l’argomento.
Il personale (senza esagerare) è quello che dà l’anima al blog e lo rende degno di nota.
O, almeno, questa è la mia modesta opinione.
A presto,
Alessandra
Daniele Imperi
Ciao Alessandra, benvenuta nel blog. Anche per me ogni blog deve puntare sul personale a prescindere dall’argomento. Quindi ti do ragione. Il blog diventa qualcosa di diverso da tutto il resto.
Salvatore
Io continuerò con i miei mini-ripassi di grammatica che sembrano riscuotere successo, con i post sulla scrittura creativa (ne ho pubblicati un po’ meno nell’ultimo periodo) e per il venerdì, visto che ho deciso di diminuire i racconti, a parte i guest-post che già mi arrivano numerosi mi sono inventato qualcosa di nuovo.
Daniele Imperi
E quando finirà la grammatica?
Vedremo allora che ti sei inventato
Salvatore
È questo il bello: la grammatica, non finirà mai! XD
Domenico Biancardi
Ciao! Hai centrato il punto. Il blog è un diario e in prima persona sono io che decido di mettermi in gioco, di analizzarmi, di raccontare di me! Ovvio che il tutto va constualizzato ad un argomento specifico altrimenti si apre un blog generalista. Questa è l’idea che voglio seguire nel mio nuovo blog che spero duri un po’ piú di 5 settimane.
Un errore clamoroso fatto in passato è stato quello di creare un calendiaro editoriale troppo fitto che non lasciava nulla al caso. Quest’anno invece voglio prendermi il tempo di leggere, studiare e poi alla fine scrivere senza scadenze. Vedremo a dicembre i risultati ottenuto.
Buon blogging a tutti!!
Daniele Imperi
Contestualizzare sì, a meno che tu non voglia aprire un blog personale dove parli di tutto. Ma davvero interessa a qualcuno?
Quindi pubblicherai quando capita?
Domenico Biancardi
Diciamo che mi sono prefissato uno schema di massima con molte variabili! Voglio farmi ancora le ossa a livello di schedulazione editoriale!
Barbara
Sante parole!
Giusto l’altro giorno sono incappata in un articolo di un blog che era la copia tagliuzzata della pagina di wikipedia sullo stesso argomento. Avrei preso il blogger a schiaffoni per avermi fatto perdere tempo!
Si, la SEO è una brutta bestia. Nel mio caso ogni volta che scrivo un articolo devo litigare col “semaforo” per cercare di arrivare al verde. Così ho scoperto che al SEO non piacciono gli auguri di buone feste, ma soprattutto non gli piacciono le poesie. Per curiosità, ne ho fatta analizzare una: per ottimizzarla, dovrei “smontarla” facendole perdere significato e musicalità, dovrei inserirci un link e allungarla di almeno 300 parole. Ma è una poesia!!!!
Daniele Imperi
Bell’idea quella di scopiazzare Wikipedia…
Sulla SEO sto preparando un post
Auguri e poesie vanno oltre la SEO, nel senso che non possono essere ottimizzati per i motori di ricerca quei contenuti, quindi non sono creati per aumentare visite, ma sono solo diretti ai lettori abituali e casuali del blog.
Loredana
Raccontare storie è un’arte raffinata, me ne sono resa conto leggendo e ascoltando tante voci, sia di blogger, sia di professionisti. Direi che la quarta parola al di sotto delle tre scelte per il timone del 2016 potrebbe benissimo essere “sfida”. Una sfida di blogging per tutto l’anno e per tutto il tempo in cui porteremo avanti il blogging.
Daniele Imperi
Un blog è una sfida, se vuoi portarlo avanti e avere risultati. Auguri per quest’altra parola, allora
Francesco Magnani
Accetto la sfida!
Tra un paio di mesi festeggio il 3° compleanno del blog, ed è un’immensa soddisfazione. Dedico molto tempo al blog, la mente è sempre alla ricerca di contenuti utili per il lettore. Direi che il primo post del 2016 comprende un po’ tutti punti da te elencati. Vediamo se riesco ad aumentare i commenti, mi piacerebbe tanto creare delle conversazioni.
Daniele Imperi
Già 3 anni?
Si vede che cerchi sempre buoni contenuti. Per i commenti, prova a scrivere un paio di post provocatori, ma che siano davvero utili. Sai quei post in cui esponi un’idea contraria alla media – se davvero hai un’idea contraria alla media
O anche qualche post di approfondimento, una guida ben fatta e completa, un post lungo quindi.
Rodolfo
Concordo su tutto.
Qualche piccola aggiunta, però, alla premessa. Il problema non è stata la SEO ma come è stata sfruttata (soprattutto dai Seo italiani, va detto). Non solo in modo scorretto (e Google se ne è accorta) ma anche male… Perché, ad esempio, inzuppare il Titolo di parole chiave, quando la parola chiave può essere messa semplicemente nel “Title” (che non è il titolo)?
Oggi comunque mi sembra che le cose stiano tornando alla normalità e nella maggior parte dei blog che io leggo e frequento si cerca (poi che non ci si riesca sempre è un altro discorso) a fornire qualcosa di utile ai propri lettori.
Ciao e ancora buon anno.
Daniele Imperi
Sì, intendevo dire i seo, che hanno lavorato male, anzi i presunti seo.
Titolo e title andrebbero scritti in modo differente.
Anche io vedo che ora sta tornando tutto alla normalità, forse si sono spaventati dai continui algoritmi di Google.
Buon anno a te
Romina Tamerici
Bloggare è una faticaccia, ma è pur sempre bello. Grazie per i consigli!
Daniele Imperi
Una fatica che ripaga
rabolas
mi piace che ci sia un ritorno dei blog alla loro dimensione originaria di diari personali. Mi affascina immaginare un futuro in cui gli storici si immergeranno tra arcaici hardisk e supporti magnetici pieni di blogposts e per la prima volta, per la prima volta! degli studiosi avranno accesso alla storia emozionale di una cultura. Bello, no?
Daniele Imperi
Sì, concordo, anche perché di blog tecnici è pieno il web e alla fine quando ne hai visto li hai visti tutti, ma quelli che, seppur parlando di temi della propria professione o del proprio hobby sono, impostati come diari personali lasciano qualcosa in più.
Domenico Biancardi
Concordo anche io, è questo lo spirito del blog e poi come ho detto nel mio post introduttivo, un blog è uno strumento di analisi anche l’autore non solo per il lettore!
Gloria Vanni
Sfida accetta, Daniele, con la voglia e l’umiltà di migliorare, anche leggendoti per esempio!
Daniele Imperi
Bene, Gloria, ma tu ti sei sempre distinta nel tuo blog, quindi la sfida a buon fine
la mori
Ciao Daniele, sono una tua seguace piuttosto recente. Ho scoperto il tuo blog quasi per caso e ho subito apprezzato la tua scrittura, essenziale ma completa; oltre ai contenuti. Anni fa avevo aperto un blog a quattro mani con una compagna di università, era uno di quei blog-diario personale, o bipersonale nel nostro caso. Una decina di anni dopo mi ritrovo mio malgrado ad avere molto tempo libero, così ho iniziato ad esplorare il web, seguire qualche corso e creare un sito web per le opere che realizzo nel tempo libero. L’ho lasciato aperto alla possibilità di inserire un blog ma non ho ancora deciso: scrivere è un po’ come dipingere, o restaurare; non si dovrebbe “perdere la mano” e io un po’ l’ho persa. Intanto ti seguo e ti leggo, ho intenzione di acquistare il tuo libro, e poi magari chissà.. se sarò pronta, raccoglierò la sfida!
Daniele Imperi
Ciao Laura, bevnvenuta nel blog. Grazie in anticipo per l’acquisto futuro.
Disegno anche io, anche se vignette umoristiche, e infatti ho perso la mano restando parecchio tempo senza disegnare. Ora è tornata la voglia, è bastato un po’ di esercizio e ho ripreso come prima. Con la scrittura è la stessa cosa. Basta scrivere senza farsi troppi problemi.
Federico Pani
Io la sfida la sto raccogliendo proprio in questi giorni: il mio blog – o meglio, il suo scheletro – è in fase di definizione ed è pronto per decollare (verbo ottimista per sua natura, volutamente utilizzato!). Ti seguo da poco ma già registro i tuoi consigli. Circa il post in commento, non possono che condividere la tua riflessione. Gran parte del tempo, in effetti, la sto dedicando, più che alla forma (che comunque vuole la sua parte), alla sostanza. E per sostanza intendo: pianificazione (così da sapere cosa inserire almeno nei prossimi due mesi) e personalizzazione. Ho deciso di aprire il blog in concomitanza con l’uscita del mio primo romanzo, auto-pubblicato. Il blog in effetti sarà in prevalenza abitato dai miei racconti: più personale di così! Non so se e quanto l’iniziativa avrà successo, ma al momento a prevalere è più la curiosità che la paura di fallire. D’altronde, se non si raccoglie mai la sfida non si può conoscere la meta che ci attende. A presto!
Daniele Imperi
Ciao Federico, benvenuto nel blog. Io resto scettico su un blog fatto solo di racconti, ma in futuro mi saprai dire se ha funzionato o no.
Ilaria
Okay, eri l’ispirazione che cercavo.
Apro il mio blog, un caro diario vecchio stile.
Grazie.
Daniele Imperi
Ciao Ilaria, benvenuta nel blog. Auguri per il blog, allora, ma sarà quindi un blog generalista?
Ilaria
Ciao Daniele!
Oddio generalista… non saprei! Diciamo personale!
Intanto ho recuperato i miei vecchi post che avevo sparso qua e la nel tempo e li ho uniti tutti insieme, uno strato solido su cui poggiare.
Ora sono pronta per iniziare!
Daniele Imperi
Bene, allora buon lavoro e auguri per il nuovo blog
Daniele Imperi
Ah, ma quindi è Arja Chronicles il blog?
Ilaria
Yes Grazie…
Giuseppe Vitale
Caro Daniele,
quante volte incontro delle persone per strada che mi dicono: «Ti seguo su Facebook e sul blog sai!». E io penso dentro di me: peccato che online, però, non interagiamo. Così quest’anno per me il fare blogging sarà sotto il segno dell’interazione: mia nei confronti dei contenuti altrui e degli altri nei miei confronti. Per fare questo, però, dovrò rivedere almeno un po’ ciò che pubblico perché provochi la reazione altrui, non dal punto di vista delle polemiche (che non mi piacciono) ma da quello del sentirsi chiamati a dire la propria, ad intervenire, a creare delle conversazioni. A mie azioni, nel 2016, precise e chiare seguiranno, insomma, reazioni. Ci vorrà da parte mia più generosità da una parte ma anche la capacità di dar voce a chi non vuole rinunciare ad avere un ruolo. Tu Daniele sei un maestro nelle conversazioni. Come ci sei riuscito? E voi blogger, come ci lavorate su?
Daniele Imperi
Ciao Giuseppe, quello che vuoi fare col tuo blog è un bel lavoro e neanche facile, credo.
Non so dirti come sono riuscito a creare conversazioni nel blog, ma non sono certo un maestro. Se pensi che nella realtà io sono un tipo molto riservato e taciturno, la persona meno indicata per fare conversazione, quindi, la cosa è abbastanza strana
L’unica cosa che faccio qui è scrivere post. Il resto lo fanno i lettori.
Giuseppe Vitale
È evidente, Daniele, che scrivi solo post, ma bisogna vedere che post e con quale frequenza. Io non so come fai, hai quasi ogni giorno dei post molto interessanti e ben scritti, per forrza viene voglia di commentare!
Lele
Ciao Daniele,
niente, non ti devo chiedere niente in particolare, ti scrivo solo per salutarti, spero in una tua risposta, e ringraziarti. Niente. Avevo già da tempo l’idea di scrivere un blog, no? E pensavo pensave e ancora pensavo. Poi ho aperto un piccolo blog su wordpress. Ebbene io sono uno che le cose se le fa le deve fare bene, no? E allora sono andato in libreria e ho comprato il tuo libro su come fare blogging. Ecco. Mi è piaciuto molto il tuo stile, il tuo modo di scrivere. Mi sembrava di essere li con te mentre mi spiegavi come fare blogging. E molti dei consigli che mi hai dato li ho studiati tutti, l’ho letto e sottolineato il tuo libro, pensa. O quando dici che hai aperto 17 blog diversi, io poco ci manca eheh. Ora ho un blog da quattro mesi di psicologia. si chiama mentedilele.it
Niente, vorrei che tu mi dessi qualche consiglio, magari se potessi dare un occhio ad un mio articolo e dirmi cosa ne pensi, per me sarebbe molto importante.
Un tuo giovane, ancora poco noto, tuo (futuro) collega blogger. eheh
Lele
Daniele Imperi
Ciao Lele, benvenuto nel blog e grazie per aver letto il mio libro
Mi fa piacere che ti sia piaciuto e ti sia stato di aiuto. Ho visto qualche tuo post e per ora posso dirti che dovresti curare di più la grammatica (punteggiatura, accenti, ecc.) e lasciare il testo omogeneo, senza colori o grandezze aumentate per dare enfasi.
Lele
Grazie mille seguirò i tuoi consigli!