L’uovo che la bambina portò al villaggio era il più grande che si fosse mai visto nelle foreste del Laos. Accanto v’erano due piume enormi, d’un colore che ricordava l’oro. Quando la bimba le aveva raccolte, erano apparse ben più alte di lei.
«Dove l’hai trovato?», le chiesero i genitori, ma la piccola non ricordava.
In breve al villaggio si sparse la notizia e voci sulla leggenda dell’uccello dalle piume dorate, sacro più d’ogni altra cosa al mondo, circolarono di bocca in bocca.
Quando l’uovo si schiuse e uno strano pulcino sbirciò il mondo al di là del guscio, non ebbero più dubbi sulla sua natura divina e quando crebbe, diventando più alto della capanna dove abitavano, decisero di radunare l’intero villaggio.
Allora furono accesi fuochi in onore del dio che era sceso a porre fine alla carestia e alla miseria.
Quella sera mangiarono tutti come non capitava più da decenni.
Romina Tamerici
Ma se lo sono mangiato? Incredibile!
Anche se la cosa davvero incredibile è leggere un testo di meno di 900 caratteri, praticamente più corto di alcuni miei commenti nei blog!
Luigi Leonardi
Giusto pragmatismo, anziché chinarsi e piegarsi ad adorare.
Lucia Donati
Classifica della settimana scorsa: 1) Lunghezza dei post; 2)Guest post; 3)Blocchetto e penna.
Daniele Imperi
Romina Tamerici,
Era per una selezione e non è stato selezionato. Ne arriveranno anche di più brevi
Daniele Imperi
Luigi Leonardi,
Già
Daniele Imperi
Lucia Donati,