L’enorme veicolo che l’inseguiva sembrava comandato da uno smisurato gigante. Jacky Starr correva più veloce possibile, ma l’infernale macchina gli era sempre dietro, con quell’assordante rumore che lacerava i timpani. Pareva potesse risucchiare qualsiasi cosa.
Quando il ronzio cessò, arrivò l’acqua.
Jacky non seppe spiegarsi come, ma una vera e propria inondazione lo travolse. Annaspò in cerca d’aria, tentando di restare a galla, finché l’ultima onda si estinse.
Fu allora che vide il mostro.
Una belva nera l’osservava incuriosita, allungando una zampa verso di lui. Jacky si rialzò e fuggì, sentendo la bestia corrergli dietro.
Vide lo schermo davanti a sé, spiccò un salto e riuscì a tuffarsi dentro, rientrando nel suo mondo e svanendo in un lampo impercettibile.
Il gatto si fermò, confuso.
«Hai zampettato dappertutto!» urlò la donna, spegnendo il computer e ripassando lo straccio.
Lucia Donati
Sul collegamento tra un mondo fuori dallo schermo e uno dentro ci ho scritto un lungo racconto (50 pagg.), anni fa.
Carino!
Lucia Donati
Classifica: 1)Uso del corsivo in narrativa; 2)Perché leggo; 3)Scrivere recensioni; 4)Ambientazione storica e geografica.
Daniele Imperi
Grazie
Romina Tamerici
Conoscendo la tragicità dei tuoi finali ho temuto un po’ per le sorti del gatto! E invece è tutto a posto!
Lucia Donati
Ma a Daniele piacciono i gatti…:io non ho temuto per il micio neanche per un istante.
Nicoletta
Ciao Daniele! Davvero molto carino il tuo testo! Volevo chiederti l’autorizzazione per poterlo utilizzare per una lezione in classe a scopo didattico, per lingua italiana! Il fatto che sia un testo così breve e così aperto alle interpretazioni andrebbe benissimo per il lavoro di gruppo che ho in mente….. Grazie e a presto!
Nicoletta Corradi
Daniele Imperi
Ciao Nicoletta, grazie e benvenuta nel blog: )
Utilizza pure il racconto.