Qual è stato il vostro sogno all’inizio della vostra avventura editoriale e che cosa è cambiato da allora?
[Riva] Ciò che ci ha mossi fin dall’inizio è stato l’amore per i libri. Soprattutto per i libri fatti bene.È stato naturale procedere da una spinta autoriale per giungere a esigenze di genere editoriale: se infatti l’impulso di fondare un’associazione culturale prima, e una casa editrice poi, è nato principalmente da considerazioni creative, questo non ha impedito di far evolvere la nostra realtà in una vera e propria attività professionale, che vanta collaboratori specializzati e collaborazioni di grande prestigio.
La passione per questa impresa e l’esigenza di dire la nostra nel mercato dell’editoria di genere ci hanno portati a costruire un nome riconosciuto e in crescita continua, mantenendo una costante che ci ha accompagnati in questi cinque anni: la qualità letteraria del catalogo.
In pratica, il sogno si fa realtà nella realizzazione di ciascun progetto-libro, e se di certo è importante ciò che è cambiato in questo lasso di tempo, riteniamo fondamentale anche ciò che non è cambiato, ovvero il desiderio di proporre (e leggere, e creare) bei libri.
Un giudizio obiettivo sull’editoria italiana: che futuro ha e come dovrà evolversi per restare attiva?
[Riva] Non pretendiamo di avere ricette per l’editoria italiana nel suo insieme: il contesto è inficiato da esigenze commerciali che, sebbene legittime, compromettono il procedere della letteratura sovrapponendo consumismo, quantità e mode ai lavori interessanti e validi.Però sappiamo bene cosa dobbiamo e vogliamo fare noi di Edizioni XII, e in quale direzione portare le nostre proposte. Mantenere fede alla nostra linea editoriale ci sta portando soddisfazioni sempre maggiori, non solo attraverso la collaborazione con autori di grande calibro, anche internazionale, ma pure attraverso i riscontri che i lettori ci offrono con sempre maggiore affetto, segno che il rispetto per tutto il processo di produzione di un libro (dalla scelta del manoscritto, alla sua lavorazione, dal comparto grafico e promozionale, fino alla sua distribuzione) viene riconosciuto e apprezzato, e crea un circolo virtuoso anche nei confronti delle vendite.
Avremo poi sempre più offerte in formato digitale: la nostra collana eBook andrà allargandosi per rispondere alle nuove frontiere tecnologiche, guadagnando sostegno senza perdere obiettivi e qualità letteraria, e il nostro sviluppo Web evolverà parimenti rispettando le esigenze del mercato.
Per concludere, il peso economico che grava sull’editoria, non solo per quanto riguarda le spese di produzione, ma anche le ultime scelte statali in materia di distribuzione, promozione e commercializzazione dei titoli, non giovano certo a un ritorno alla qualità generale: vediamo sempre più librerie chiudere in favore dei grossi gruppi editoriali, e questo favorisce massificazione e genericità. Ma siamo sicuri che chi ha la passione per la lettura, e soprattutto per la buona lettura, saprà riconoscere e trovare il proprio spazio e mantenere autonomia e responsabilità nel scegliere chi e cosa leggere. E noi ci saremo.
Come instaurate un dialogo coi vostri lettori? Lo ritenete sufficiente?
[Manzetti] Un dialogo deve essere necessariamente qualcosa di interattivo e continuo, e non è mai sufficiente. Il modello che preferiamo adottare e che stiamo cercando di potenziare è quello di organizzare iniziative mirate che ci consentano di dialogare sempre più spesso con i lettori, toccare con mano aspettative, riscontri, problematiche, cercare dunque di essere più vicini possibile al nostro mercato.Iniziative organizzate negli ultimi mesi, come Un giorno sull’Isola o Dietro le Quinte non avevano l’obiettivo di pubblicizzare semplicemente un libro, ma di coinvolgere in modo significativo lettori e appassionati e estendere i contenuti del libro stesso.
Un dialogo ideale sarà sempre molto difficile da raggiungere, ma stiamo lavorando per cercare di avvicinarci il più possibile, dedicandovi molte risorse, avvalendoci di nuovi strumenti di interazione sul Web e di un nuovo progetto di comunicazione che unirà in un’unica piattaforma, più funzionale e immediata, sito, blog ed eshop. Posso confidarti che la tua domanda è sempre più spesso protagonista all’interno delle nostre valutazioni interne. Riteniamo il dialogo con i lettori un fattore essenziale.
In Italia si legge poco: una frase che si sente troppo spesso ultimamente. Quali sono secondo voi i motivi di questa scarsa attitudine alla lettura e quali “misure” prendete – o vorreste prendere – per aumentare questi numeri?
[Manzetti] Questo è un vecchio problema, che ha origini eterogenee e che tutti cercano di affrontare con approcci misurati al proprio mercato.La nostra realtà, per i numeri che esprime e per la linea editoriale che abbiamo scelto, ha un target di lettori esigenti, che cercano nel libro qualità, originalità, anche innovazione. Questi lettori, che non rappresentano la moltitudine orientata da gigantesche campagne di marketing su pochi nomi e pochi titoli, sono caparbi e coriacei, spendono ancora gran parte del loro tempo libero tra le pagine di un libro anziché sul Web.
Web e tecnologia cambieranno presto da “nemici” a potenti alleati del libro. L’editoria digitale credo possa aumentare l’attitudine e l’approccio alla lettura, a partire dal target giovane che è un importante e strategico serbatoio di lettori. Quel target che non si è mai riusciti a coinvolgere in passato, cosa che ha contribuito a creare la situazione di cui tu parlavi, ormai cronica.
Siete in genere soddisfatti delle vostre campagne di marketing editoriale? E quanto si impegnano i vostri autori nella promozione dei loro libri?
[Manzetti] Il marketing è un settore strategico su cui finora siamo in parte mancati, recentemente con l’ampliamento dello staff di XII sono state dedicate nuove risorse e identificate strategie precise in termini di branding e di comunicazione, senza snaturare la filosofia che ci appartiene, con forte orientamento al Web e all’interattività con i lettori, come ti dicevo prima.I nostri autori sono oggi sempre più coinvolti e stimolati a partecipare a nuove iniziative e al confronto diretto con lettori e appassionati. Devo dire che ci stanno offrendo un grande supporto. Il successo delle recenti iniziative ci sta convincendo a chiedere sempre di più ai nostri autori, in questo senso.
Avete riscontri positivi dalla vostra presenza nel Web? Quanto la ritenete importante e come vorreste migliorarla?
[Vercelli] La nostra visibilità è quasi interamente ottenuta tramite il Web, in quanto coloro che operano sugli altri media mancano sovente di coraggio, o volontà di ricerca, o sono completamente asserviti ai soliti tre o quattro grossi gruppi editoriali (e mi riferisco anche a persone “non sospette”), lasciando a chi è “fuori dal giro” poco meno che le briciole.Di certo abbiamo sempre avuto ottimi riscontri dalla Rete, non solo in termini di recensioni e critica, ma anche da parte di persone che hanno spontaneamente deciso di spendere il loro tempo per scriverci, dandoci le loro opinioni – positive e negative – in merito alle nostre attività e pubblicazioni, e che non finiremo mai di ringraziare.
Per noi questo tipo di approccio è fondamentale ed è nostro obiettivo stimolarlo il più possibile, sia estendendo la nostra presenza in Rete, attraverso i contatti con nuovi siti, blog e social network, sia attraverso strumenti più diretti come la newsletter e le varie iniziative che organizziamo.
Perché un lettore dovrebbe leggere i vostri libri? Che cosa rende differente il vostro catalogo dagli innumerevoli altri?
[Riva] Non c’è dubbio: i nostri affezionati lettori ci seguono perché i nostri libri sono ben fatti. Con questo non intendiamo auto-celebrarci, ma constatare che ciascuno dei progetti letterari che giunge alla pubblicazione per Edizioni XII viene accompagnato con una cura e un’attenzione per il dettaglio che supera le offerte del mercato editoriale comune.A partire dalla nostra linea editoriale, sempre fedele a se stessa, senza compromessi di tipo commerciale, fino alla scelta dei materiali e dei formati, passando dalla collaborazione con i principali protagonisti della letteratura di genere fino ad arrivare alla veste grafica (le copertine dei grafici di Diramazioni sono ormai un marchio inconfondibile e pregiato del nostro catalogo, che pone l’estetica dei nostri titoli in primo piano), i motivi che distinguono il nostro catalogo sono tanti e tutti verificabili.
Senza dimenticarci dell’attenzione che poniamo verso gli sviluppi dell’editoria digitale e alla promozione legata alle esigenze Web e delle realtà culturali del territorio.
Il riconoscimento sempre maggiore che riceviamo dai lettori (e dal mercato), dimostra che stiamo colmando uno spazio editoriale ancora vuoto in Italia: l’editoria di qualità di genere.
Che cosa vi sentite di consigliare agli aspiranti scrittori che vorrebbero pubblicare con voi?
[Riva] Dobbiamo anticipare che non possiamo permetterci, per motivi di risorse, di dare lettura a tutti i manoscritti che ogni giorno giungono in Redazione. Abbiamo quindi scelto di agire nella maniera più trasparente possibile: un aspirante scrittore, o per meglio dire un aspirante autore di Edizioni XII, dovrebbe prima di tutto mettersi in luce attraverso le iniziative letterarie del circuito XII (come le selezioni editoriali).A noi appare ovvio che, se uno scrittore è valido, la qualità dei suoi scritti non passi inosservata, quindi saremo noi stessi a chiedere in valutazione materiale inedito da sottoporre al giudizio della Direzione Editoriale a chi ha dimostrato di avere caratteristiche letterarie a noi compatibili. Ovvio che il processo di scouting di Edizioni XII prevede il contatto con autori già affermati, anche internazionali, ma ci sarà sempre spazio editoriale per un autore esordiente la cui stoffa sia tangibile.
Il mercato degli ebook si sta espandendo. Come accogliete questa tipologia di pubblicazione? Ritenete che possa “danneggiare” le edizioni cartacee?
[Vercelli] Da sempre vediamo nell’eBook uno strumento del tutto complementare al libro, non in concorrenza con la sua forma “analogica”. Consideriamo gli eBook libri a tutti gli effetti (con la sola differenza dell’aliquota IVA, che non dipende da noi), dedicando a questo formato non solo edizioni dei nostri titoli già editi, ma anche producendo uscite esclusivamente in digitale, come Maledette Zanzare di Simone Corà, a cui presto si affiancheranno altre pubblicazioni.Come dicevo prima dubitiamo che l’eBook possa danneggiare il più classico formato cartaceo, tutt’al più ha in sé il grande potenziale di coinvolgere nella lettura un’intera e nuova generazione di lettori che trovano nell’approccio moderno del formato digitale un maggiore appeal.
Quanto ritenete valida la promozione della lettura in Italia? Fiere, eventi letterari, iniziative: sono sufficienti secondo voi? Come si potrebbe migliorare la situazione?
[Vercelli] Questo è un aspetto assai strano del nostro Paese: per riprendere quanto da te detto in una precedente domanda, si dice che in Italia si legge poco, ed è vero, e c’è scarsa educazione alla lettura, altro dato incontrovertibile, eppure ogni anno vi sono centinaia di fiere del libro, feste del libro, manifestazioni letterarie. E se vengono portate avanti per diverse edizioni vuol dire che, in qualche modo, funzionano.Ecco, più che feste sarebbero da definire sagre: eventi in cui ci si abbuffa di letteratura al punto da non poterne più (e difficilmente si leggerà tutto ciò che si è comprato). Il problema principale non è la quantità, ma la qualità.
Occorre anche aggiungere che questi eventi – alcuni molto noti e frequentati – sono un po’ l’omologo per gli editori dei cosiddetti EAP (Editori a Pagamento) per gli scrittori: si paga per esporre – per i piccoli editori si tratta anche di un investimento relativamente pesante –, ma poi si viene messi in un angolo, senza possibilità di presentare, in senso lato, le proprie opere a quella fetta di pubblico più vasta a cui si sperava di arrivare.
Non tutti gli eventi, per fortuna, sono così. Vi sono iniziative, come Vento Letterario o Lomellina in Giallo, portate avanti con passione e genuino desiderio di far conoscere in maniera profonda nuove realtà editoriali. Non solo attraverso la mera esposizione e vendita, o presentazione, di libri, ma anche con momenti di incontro e confronto diretto tra chi propone delle opere – autore o editore che sia – e il pubblico.
ferruccio
ebbravo Daniele:-)
Michela
Bella intervista!
È vero che i libri sono ben fatti, sopra la media, e decisamente particolari.
Daniele Imperi
@Ferruccio: grazie
@Michela: a me hanno attirato subito le copertine, ero incuriosito, e poi ho fatto l’esperimento di leggere due libri. E non ho più smesso
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