Oggi parlo di libri. Di quelli che non si dimenticano, che non si possono dimenticare, perché fanno ormai parte della memoria della persona, del suo passato, ma in un certo senso anche del suo presente, perché io sono quello che sono anche grazie a quei libri.
Oggi parlo di quindici libri, di unʼenciclopedia studiata per i bambini di unʼepoca trascorsa, gli anni ʼ60 e ʼ70, di libri che in quei giorni erano così moderni e a volte anche allʼavanguardia e che oggi, a sfogliarli di nuovo, si ha lʼimpressione di tornare indietro nel tempo.
Da poco ne ha parlato Ivano Landi nel suo blog, un altro della generazione vicina alla mia, facendomi sentire la nostalgia delle vecchie letture. Nostalgia così per dire, perché io ho ancora quei libri, tutti e 15 e anche in duplice copia, entrambe nellʼedizione del 1974. Quando voglio, mi basta aprirne uno per risentire lʼodore di quei tempi, per rivivere le immagini di quandʼero bambino e non avevo altro che quei 15 libri per fantasticare e imparare.
Ricordo anche che mio padre ne divenne rappresentante – come anche dellʼEnciclopedia UTET, di cui forse scriverò un giorno – e infatti una delle due copie che abbiamo riporta il timbro “”Copia omaggio”.
Quando I Quindici entrarono in casa nostra, fu una festa per me e mie sorelle. Si aprì un mondo nuovo. I Quindici erano il web degli anni Settanta, senza condivisioni, senza interazioni, certo, ma erano lʼinformazione di quel tempo, forse lʼunico modo per conoscere cosa cʼera nel resto del mondo, come funzionavano certe cose, come si costruivano, quali misteri nascondeva il pianeta.
Quindici, ma non proprio quindici
A dire la verità, esiste un libro che credo abbia sfogliato soltanto una volta: lʼultimo, il quindicesimo della serie. Ma non era per me quel libro, era stato scritto per i genitori. Non ha un indice e gli argomenti sono tutti in ordine alfabetico. Una sorta di dizionario per le mamme e i papà.
A me – a tutti i bambini, del resto – interessavano tutti gli altri 14 libri. Forse non è vero che io da piccolo non leggevo, perché ho letto tutte le storie dei primi due libri, conoscendole per la prima volta quando ce le leggeva mia madre.
Una comunicazione studiata per i bambini
A quel tempo non ci avevo fatto caso, non potevo. A quel tempo non esistevano i blog, non sapevo nulla di copywriting, di scrittura. A rileggere oggi i titoli dei libri e i titoli dei vari capitoli ho potuto rendermi conto del bel lavoro di scrittura che cʼè stato.
Erano libri per bambini e ogni cosa era stata scritta per renderla fruibile dai bambini. Un linguaggio chiaro, diretto, comprensibile ai piccoli lettori. Un vocabolario limitato, ma immediato, proprio come deve essere.
Per i bambini la realtà è fatta di cose. Il titolo “Come si fanno le cose” è tanto semplice quanto geniale, perché risponde alla potenziale domanda dei bambini: “Papà, come si fanno le cose?”. E ancora: “Mamma, come funzionano le cose?”.
Alcuni titoli dai vari volumi
Ecco qualche esempio della comunicazione semplice e allo stesso tempo chiara di quei libri.
- Saper riconoscere le piante (Volume 4, Le piante)
- Animali di tanto tempo fa (Volume 5, Gli animali)
- Come utilizzare gli avanzi (Volume 8, Come si fanno le cose)
- Dalle fumate alla televisione (Volume 10, Come le cose cambiano)
- Giocattoli di tutto il mondo (Volume 11, Feste e costumi)
- Luoghi che fanno paura (Volume 12, Luoghi da conoscere)
- Come divertirsi in casa (Volume 14, Fare e costruire)
Titoli che rispettano le regole della scrittura per il web. Ogni volume de I Quindici era un piccolo, ancestrale blog e ogni capitolo era un post primordiale. Titoli brevi, che contengono le parole chiave dellʼargomento, che fanno capire allʼistante al lettore di cosa parlerà quel capitolo, che promettono qualcosa che poi mantengono.
Volete imparare a scrivere per il web? Leggete I Quindici. Sul serio.
I miei Quindici preferiti
Naturalmente cʼerano volumi che consultavo più spesso di altri. Senza dilungarmi oltre, ecco quali erano:
- Il mondo e lo spazio: perché soddisfaceva il mio animo avventuriero, perché mi faceva viaggiare oltre le stelle, perché leggendo sognavo a occhi aperti.
- Gli animali: perché la mia misantropia era già sviluppata e il mio amore per gli (altri) animali era forte già allʼepoca. E perché da allora è nata la mia passione per i dinosauri e gli animali (purtroppo) estinti.
- Come funzionano le cose: perché mi sono sempre chiesto il perché di tutto, perché non ho mai accettato le cose così come stavano, ma ho sempre voluto andare a fondo.
- Come si fanno le cose: perché ha sempre albergato in me il sogno di fare lʼinventore. Non a caso, Archimede Pitagorico era uno dei miei personaggi Disney preferiti.
- Fare e costruire: perché a quel tempo non cʼerano soldi per comprare tutto, per avere giocattoli di ogni tipo, perché a quel tempo i bambini amavano divertirsi con poco e soprattutto amavano ancora creare costruendo.
I Quindici: tutti i titoli dellʼedizione del 1974
- Poesie e rime
- Racconti e fiabe
- Il mondo e lo spazio
- Le piante
- Gli animali
- Io
- Come funzionano le cose
- Come si fanno le cose
- Cosa fanno gli uomini
- Come le cose cambiano
- Feste e costumi
- Luoghi da conoscere
- Guardando si impara
- Fare e costruire
- Voi e il vostro bambino
I Quindici esistono ancora, ma sono cambiati. Delle varie edizioni preferisco le prime due. Ora sono arrivati alla settima. Potete guardare tutte le edizioni nel sito I nuovi Quindici.
Un cambiamento era necessario. Un titolo come “Dalle fumate alla televisione” oggi non avrebbe più molto senso e dovrebbe diventare “Dalle fumate ai tablet”, come anche “Dalle tavolette di argilla ai libri” dovrebbe trasformarsi in “ Dalle tavolette di argilla agli ebook”.
Non so come siano cambiati I Quindici, ma mi auguro che ancora oggi continuino a far sognare e divertire i bambini come hanno fatto sognare e divertire i bambini come me tanti anni fa.
Serena
Li avevo anch’io e i miei preferiti erano Fare e costruire e Feste e costumi. Sono a casa dei miei sepolti sotto una montagna di altri libri. Che nostalgia… Che voglia di riprenderne in mano uno. Grazie per questo post.
Daniele Imperi
Anche Feste e costumi era interessante, è vero. Dai, rispolverali
annamaria
io non li avevo, ma il sabato sera spesso con la famiglia eravamo a casa dei miei cugini e dato che loro avevano I Quindici ne approfittavo per “divorarli”. A casa nostra c’era l’enciclopedia “Conoscere” che io e i miei fratelli abbiamo consumato a forza di sfogliare e leggere. Oggi se li riapro ricordo perfettamente ogni pagina ogni figura degli argomenti che mi interessavano e amavo di più
Annamaria
Daniele Imperi
Mi ricordo dell’enciclopedia Conoscere, ma non l’avevo.
LiveALive
Ce li ha mia nonna!
Ogni tanto quando vado lì li sfoglio, ma non sono più adatti per me XD
È curioso notare come cambi il proprio gusto in fatto di scrittura. Le mie principali letture da piccolo erano i Geronimo Stilton, come credo sia per molti della mia generazione e delle successive. Per gioco a 18 anni ho provato a rileggerne uno: orrore e sciatteria. Eppure all’epoca non sarei riuscito a leggere ciò che mi piace adesso.
Letture simili da piccolo?… Avevo tutto Esplorando il Corpo Umano XD ho mantenuto l’interesse per il corpo, solo che è passato dalla carne al cervello.
Poi in realtà la mia generazione credo abbia iniziato subito coi computer. Io ricordo una specie di gioco educativo: Base Terra. Ricordo che si era all’interno di un’astronave: davanti, si potevano leggere informazioni sui pianeti e visitarli (ho mantenuto un grande interesse per l’astronomia e la fisica), a sinistra c’erano dei giochi, e a destra c’erano delle schede, con dei video, sulla storia dell’uomo, sulla sua evoluzione, sui grandi avvenimenti storici. Era molto divertente XD
Ma c’era anche Caesar III! Era un gestionale, consistente nel costruire e far sviluppare città romane: ma probabilmente la mia passione per quel periodo storico è nata lì, quando non avevo neanche sei anni.
Daniele Imperi
Beh, ovvio, non sono adatti per un adulto, nel senso che non ci trovi informazioni così dettagliate. Però a me è capitato di andare a cercare qualcosa anche da adulto.
Geronimo Stilton invece non lo sopporto, sta dappertutto.
I Quindici continuano a uscire, quindi anche la tua generazione potrebbe averli letti.
Ivano Landi
Grazie per il link, Daniele. Aspettavo questo articolo fin dal momento in cui mi avevi annunciato l’intenzione di scriverlo
“I quindici” mi hanno iniziato a molti mondi del mio immaginario: le fiabe di Andersen e dei Grimm, il folklore americano, il mito greco, la preistoria… In più il loro apparato iconografico mi ha fatto sognare come poche altre cose.
Come ho scritto nel mio blog, il volume 2, Racconti e fiabe, è stato il libro che ho preferito in assoluto nella mia infanzia. A seguire, c’erano “La vita intorno a noi”, dedicato a piante e animali e “I personaggi da conoscere”. I volumi più pratici li consideravo meno, perché non sono mai stato un tipo manuale. MI limitavo alle costruzioni di carta che trovavo su “Miao”
Daniele Imperi
Mi hai fatto tornare in mente tu I Quindici e anche la nostaglia
“La vita intorno a noi”? Quindi non si chiamava “Le piante” all’inizio?
Ivano Landi
I Quindici volumi della prima edizione sono:
Poesie e rime
Racconti e fiabe
Il mondo e lo spazio
La vita intorno a noi
Feste e costumi
Come le cose cambiano
Come si fanno le cose
Come funzionano le cose
Fare e costruire
Cosa fanno gli uomini
Scienziati e inventori
Pionieri e patrioti
Personaggi da conoscere
Luoghi da conoscere
Voi e il vostro bambino
Loredana
Li avevo anch’io! Me li aveva passati mio cugino, ormai troppo cresciuto…ma quanto mi piacevano. Penso siano stati la mia prima enciclopedia. I miei preferiti erano Fiabe, Luoghi da conoscere e Feste e Costumi. Luoghi da conoscere ha dato vita ad un piccolo sogno…si parlava del Castello di Blarney, in Irlanda, che contiene al suo interno una pietra “magica”, la pietra dell’eloquenza. Baciando quella pietra, chinandosi verso di lei inarcando la schiena, si dice che si acquisti la capacità di parlare bene. Era una leggenda che ha colpito a fondo la mia fantasia già esagitata di bambina irrequieta e sognatrice. Vent’anni dopo, trovandomi in Irlanda per l’Erasmus, appurata l’esistenza reale del Castello di Blarney, ho voluto subito andarci e baciare la pietra come dice la leggenda. Non ho molto idea se le mie capacità comunicative siano migliorate (e da allora sono passati altri vent’anni), ma quello che mi è rimasto è l’aver soddisfatto una curiosità di bambina, aver realizzato un piccolissimo sogno nato in quelle pagine di Quindici.
Daniele Imperi
Ricordo la storia della pietra nel castello. Ce n’era una anche su un fantasma, mi pare.
Quando tornerò in Irlanda, andrò a visitare anche io quel castello
pirkaf76
Li ho ancora a casa, quanti ricordi!
Come dimenticare la favola di Zio Lupo?
Mi terrorizzava.
Daniele Imperi
Ciao, benvenuto nel blog. Quella favola la ricordo, in effetti da bambini era abbastanza inquietante.
Ivano Landi
Io su Zio Lupo ci ho costruito la prima parte della mia blog novel. Potenza dei quindici :O
paola
Sto leggendo le favole dei Quindici ai miei due bambini, appena ho visto l’immagine di Zio Lupo è riemersa la paura profonda che mi aveva causato, ricordo le notti a letto, immaginando questo lupo che si avvicina alla cameretta della bambina che sta rannicchiata impaurita nel letto … Ho detto ai miei bambini “Questa, non ve la leggerò MAI”. E loro insistono che vogliono sentirla!!!
Daniele Imperi
Ciao Paola, benvenuta nel blog. Secondo me devi leggergliela. Oggi i bambini forse si spaventano meno che un tempo.
Marina
Bellissimi. In un vecchio commento anch’io ti avevo accennato alla presenza irrinunciabile in casa mia di questa mini collezione enciclopedica. La mia è l’edizione del 1971, pensa!
Sono cresciuta con quei libri, mi piacevano le immagini anni ’70, il linguaggio semplice: sarà che mi ricordano la beata infanzia, ma sono una cosa alla quale tengo in modo particolare e guai a chi me li tocca!
Daniele Imperi
La cosa bella erano proprio le immagini: tantissime! Ma essendo libri per bambini, per forza dovevano essere così. A me piacevano quelle anni 50 e 60, che ogni tanto apparivano qui e là.
Giuse Oliva
Mai letti, mai avuti, sarà forse che sono dell’89
In casa però teniamo l’enciclopedia dello studente (tutti e 13 i volumi), sono rilegati in pelle rossa, ma non saprei di che anno sono, sicuramente da quando andavo alle elementari, ma non lo so.
Ricordi del passato, che belli
Daniele Imperi
Anche se sei dell’89, i Quindici hanno avuto varie edizioni. Però non ne ho trovate degli anni ’80, solo dei ’60, ’70 e del ’98.
Mariella
I Quindici sono ancora a casa dei miei. Una delle più belle letture della mia infanzia. I miei preferiti erano (e sono) Racconti e Fiabe, Storie e Costumi e Luoghi da Conoscere.
Mi hai fatto venire la curiosità di sapere quale edizione sia.
Passeranno ad una delle mie sorelle, che da tempo immemore ha richiesto il diritto di “primogenitura”:
Ed è la “piccola” di casa. ahahahah
Che bel tuffo nel passato che mi hai fatto fare Daniele!
Daniele Imperi
Io sto pensando di acquistare la prima edizione del ’68, così, per pura collezione.
Sì, un bel tuffo nel passato, hai detto bene
Ivano Landi
La prima edizione è del ’67. Io ho due volumi anche dell’edizione ’68 e sono uguali come veste grafica ma variano leggermente nel contenuto.
Daniele Imperi
Allora vedo di trovare quella del ’67.
MikiMoz
Vol 11 e 14 i miei preferiti, ho consumato i volumi di mio padre che stanno ancora a casa dei miei nonni…
Illustrazioni stupende in puro stile anni ’60, non ho nemmeno io idea di come siano oggi ma sicuramente hanno perso il fascino retrò
Moz-
Daniele Imperi
L’11 è facile immaginare che ti piaceva
Sì, hanno perso quel fascino retrò, basta vedere le copertine. Purtroppo il sito non è ben fatto, per ogni edizione manca l’anno, ci vorrebbe inoltre una selezione di immagini per ogni volume e ogni edizione.
LiveALive
Posso dirti che quello stile di illustrazione a me non piace proprio? XD
Ho anche una edizione del libro Cuore così, ma la sento come una cosa troppo affettata, e, non so, troppo… italiana? XD
Adoro però le locandine dei film di quegli anni: non ne fanno più così fiqe.
Danilo (IlFabbricanteDiSpade)
Ne ho sempre sentito parlare, ma non li ho mai visti! A casa mia c’era l’enciclopedia del sapere, venti volumi enormi che mio padre custodiva manco fosse la costituzione originale.
Poi, venne Omnia. Da qualche parte, devo ancora averla
Daniele Imperi
Omnia non la conosco. L’enciclopedia del sapere l’ho sentita.
Lisa Agosti
Non avevo mai sentito nominare i “quindici”, ma a quanto pare mi sono persa un sacco di divertimento! È stato un bel viaggio nel passato. Il mio equivalente dei “quindici” era “I popoli della terra” che parlava di tutte le culture e mostrava foto di tribù indigene da tutto il mondo.
Daniele Imperi
Non conosco “I popoli della terra”. Ti sei persa dei bei libri, però
Ivano
Ho un aneddoto curioso a proposito dei Quindici: anch’io li adoravo, e ogni volta che ne sfogliavo uno (succedeva spesso), l’odore di quei tomi mi faceva venir voglia di…taleggio. Sì, il formaggio.
Sembra una cavolata, ma se cibo e libri sono per me piaceri della vita irrinunciabili forse lo devo anche ai Quindici.
E al taleggio.
Un caro saluto Daniele!
Daniele Imperi
I tuoi Quindici odoravano di formaggio?
Meno male che i miei no, non sono un amante dei formaggi
Cristina
I Quindici non li avevo mai sentiti, ma posso sempre recuperare, vista la mia tenera età!
Avevo l’Enciclopedia Sapere della De Agostini, per bambini più grandicelli, e il concetto era quello: la sfogliavo e risfogliavo, soffermandomi in modo particolare sulle parti più interessanti per me, come la storia, e sulle illustrazioni. Ricordo che erano molto raffinate.
Daniele Imperi
Sì, recuperali, se puoi
Molti che conoscevo avevano l’enciclopedia della Curcio, ricordo.
Veronica
A quanto pare c’è una grossa lacuna nella mia infanzia perché non li ho mai sentiti nominare: correrò ai ripari. Avevo una enciclopedia di questo tipo ma non ricordo assolutamente quale fosse, controllerò e poi avevo omnia, che era multimediale ed era figa perché piena di immagini, video, atlanti, c’era di tutto: passavo giornate intere a spulciarla al pc.
Daniele Imperi
Neanche tu li hai mai sentiti nominare! Ma com’è possibile?
Quand’ero piccolo io non c’erano i pc, quindi niente multimedialità.
Roberto
Mia madre non ci comprò I Quindici, eppure li ricordo bene, perché spesso mi capitava di leggerli da amici e parenti. In compenso, a casa avevamo Juvene, altra enciclopedia per ragazzi che mi dispiace davvero tanto non aver conservato. Grazie, un post bellissimo, parola di super nostalgico!
Daniele Imperi
Ciao Roberto, benvenuto nel blog.
Ecco un’altra enciclopedia che non conosco: Juvene.
Flavia
Ciao Daniele!
Ma pensa un po’ che hai tirato fuori, ci sono cresciuta anche io! Solo a vederli mi brillano gli occhi: la miriade di storie, tutte quelle cosa da fare e le immagini vivide che, ricordo, mi rimanevano impresse a fuoco. Le sfogliavo per ore. In particolare ero affascinata dalla crudeltà della storia del Grillo e la Formicuzza. Chissà, forse era scritta da un Martin antelitteram. XD
http://ilgrilloelaformica.com/wp/wp-content/uploads/2013/02/grillo-formicuzza.jpg
Daniele Imperi
Ciao Flavia, benvenuta nel blog.
Le immagini le ricordo ancora quasi tutte. E la storia del grillo e della formica era davvero tragica, sembra quasi un “Romeo e Giuletta” in versione favola.
franco battaglia
Sono a casa dei miei.. la mia generazione (’59) ci è cresciuta con quei volumi.. ricordo indelebile…
ogni volta che li sfoglio si apre un incredibile scrigno di memorie…
Daniele Imperi
Ah, meno male un lettore più grande di me
Alessandro
Grazie. Mi hai fatto ricordare tante cose di quando ero bambino
Daniele Imperi
Ciao Alessandro, benvenuto nel blog. I Quindici risvegliano la memoria
Mara Cristina Dall'Asen
I quindici no, ma chi si ricorda della “vita meravigliosa”? A casa mia c’è sempre stato il culto dell’enciclopedia, passando poi per “conoscere”, la bellissima “rizzoli-larousse” (a mio parere la miglior enciclopedia, semplice ma estremamente efficace e approfondita). Di questa enciclopedia esiste anche quella della letteratura italiana e posso dire che è spettacolare. Poi la “Motta” e per finire la tanto decantata “treccani”che mi ha un pò deluso, se la tirano troppo. Poi è arrivato wikipedia e i miei figli non le hanno mai aperte! L’unica ad averle usate sono io.
P.s. Anch’io non vedevo i post dal 5 maggio. Ho letto i post sul self publishing, ma ormai è tardi per commentare… ho perso l’attimo fuggente!
Daniele Imperi
Io non faccio affidamento su Wikipedia, preferisco le enciclopedie cartacee. La Treccani è troppo costosa. Le altre non le ricordo.
Che significa che non vedevi i post dal 5 maggio? Puoi commentarli, comunque, non scadono i post
Mara Cristina Dall'Asen
Non lo so, l’ultimo post che vedevo era quello di maggio sino a ieri. La treccani ho la piccola ovviamente, e ho provato con i miei figli ma non l’hanno mai aperta. Si lo so che posso commentare lo stesso, ma il discorso è già andato avanti… e comunque io ho deciso di continuare col self, a fine giugno esce il secondo mio romanzo. ciao
Barbara
Anche io sono cresciuta con la collana dei quindici che attualmente è riposta su uno scaffale a casa dei miei genitori. Li ho riletti più volte e tra tutti anche io avevo identificato alcuni volumi come i miei preferiti come quello sugli animali, sul corpo umano e sulle cose. Ti ringrazio per il post su questi libri che mi ha davvero invogliato ad andare a rispolverarli e rileggerli.
Daniele Imperi
Alcuni volumi sono comuni un po’ a tutti, come appunto quello su animali e cose: sono mondi che il bambino comincia a scoprire, secondo me.
Cristina
Eh sì se li ho letti, sfogliati, consumati, divorati…e la soddisfazione più bella che i miei figli che ora hanno 10 e 11 anni li hanno letti a loro volta…datati si, ma alcune cose non cambiano mai!!
Daniele Imperi
Anche per me non sono del tutto datati. Comunque hanno fatto altre edizioni, sono curioso di vedere cosa è cambiato.
Fabio
Io non li avevo ma la mia vicina aveva quelli del figlio (credo edizione 74) ho passato lunghi pomeriggi d’estate su una sua poltrona a leggere “poesie e rime” e “racconti e fiabe” quando poi ho scoperto “fare e costruire” mio padre non ha avuto più vita da quanto lo massacravo per costruire insieme tutti quei giochi. Due anni fa li ho ritrovati da un amico e ho inizato a sfogliare anche gli altri, mi è presa tanta nostalgia…inizialmente aavevo pensato di acquistarli poi ce n’erano alcuni che proprio non mi interessavano così ho comprato solo alcuni volumi così ora dei quindici ne ho…sette!
Daniele Imperi
Ciao Fabio, benvenuto nel blog. A me la nostaglia prende ogni volta che li vedo
Giuliana
Anch’io ho letto e riletto quei quindici volumi ho imparato tante poesie e a fare tante cose con la carta. Ma quello che mi piaceva in assoluto era il secondo volume….che purtroppo ho perduto
Daniele Imperi
Ciao Giuliana, benvenuta nel blog. Credo tu possa trovarlo su Ebay.
angela
Ciao a tutti, i quindici per me sono il ricordo più bello della mia infanzia. Io ho l’edizione del 67 e credo proprio sia la prima, quelle pagine hanno gli odori che sentivo nella cucina di casa di mia madre e ogni volta che li sfoglio mi commuovo…
è incredibile come i libri possono racchiudere le emozioni di quei momenti in cui li hai letti…
per me sono preziosissimi!
Daniele Imperi
Ciao Angela, benvenuta nel blog. Forse hai la prima edizione. Io dovrei avere la seconda e anche in duplice copia
Samuele
Io avevo l’edizione del 1974 acquistata da mia madre nel 1978/79 ( io sono del 1977).
Purtroppo più di 20 anni fa andarono perduti.
Mio fratello, però, la scorsa estate mi ha reso felice. Da amazon è riuscito ad acquistare l’edizione del 1985/86. Rispetto all’edizione del 1974 cambia il titolo del volume 6 ( animali preistorici) e 7 (animali in pericolo). Per il resto è identica. E’ stato bellissimo, come fare un viaggio a ritroso nella tua infanzia. Sono da poco papà. E già da adesso a mio figlio leggo le favole del volume 2 o le poesie del volume 1. Con la segreta speranza che , crescendo, possa iniziare la sua scoperta del mondo da dove l’ha iniziata il suo papà..
Daniele Imperi
Ciao Samuele, benvenuto nel blog. Per fortuna si possono ancora trovare le vecchie edizioni da acquistare online.
SERINO ROCCO
Dal 1971 al 1974, dopo aver terminato gli studi all’Università di Padova, sono stato un rappresentante della Field Education Italia di Padova ( galleria Berchet) e per tutto quel tempo ho suonato migliaia di campanelli proponendo alle mamme se potevo loro illustrare I QUINDICI per i loro bambini ( molte mamme erano solo in attesa del loro primo bambino),
Ne ho venduti tantissimi ( 99mila lire a rate di 3mila lire al mese) e solo pochi mi hanno chiuso la porta in faccia.
Non immaginate quanto sono felice di leggere i vs. commenti.
Ero allora consapevole che quei 15 libri con il dorso colorato avrebbero contributo non poco allo sviluppo mentale dei bambini e ad un (allora) moderno apprendimento delle tante meraviglie del mondo.
Approfitto per rivolgere un caro ricordo a coloro che in quegli anni mi hanno supportato e incoraggiato, quando magari la sera tornavo senza aver concluso un solo ordine Branch Manager:Luciano Gorgonio, Regional Manager: Luciano Castellani e District Manager: Lauretta Pecoraro.
Daniele Imperi
Ciao Rocco, benvenuto nel blog. Anche mio padre fu loro rappresentante, più o meno negli stessi anni.
Gaetano Lombardi
Io sono del 68, credo di aver avuto la prima versione. Che ricordi, è il profumo? Quanto darei per risentirlo, sarebbe un tuffo nel passato bellissimo. Mannaggia a miei che li hanno buttati
Daniele Imperi
Ciao Gaetano, benvenuto nel blog. Su Ebay puoi trovare la tua edizione e recuperarla.
Debora
Scusate, chiedo un’informazione. Da piccola io purtroppo non ho avuto la possibilità si sfogliare questi volumi tanto decantati e sicuramente amati. Da amante della lettura e dei libri, albi illustrati per bambini in primis (ne ho a centinaia che leggo ai miei figli da mamma, ai miei bimbi al nido in quanto educatrice e in biblioteca da lettrice volontaria nati per leggere) mi piacerebbe poterli recuperare per sfogliarli con i miei figli. Mio marito sostiene però che siano ormai datati e ci sia di meglio e ovviamente più aggiornato in circolazione. Io però amo anche il gusto retrò…non so, creso possano essere interessarti e coinvolgenti comunque; del resto lui è il primo a custodire gelosamente la sua raccolta del manuale delle giovani marmotte per condividerla con i figli. Che ne pensate? Cosa mi consigliate di fare? Avrei trovato in un mercatino l’edizione del ’79 mi pare, in ottime condizioni a 25€ e ci sto facendo un pensierino…Grazie e buona giornata
Daniele Imperi
Ciao Debora, benvenuta nel blog. 25 euro per tutti e 15 i volumi, se sono ben tenuti, è un affare secondo me. Comunque riuscirai a trovare anche altre edizioni online, su Ebay specialmente.
Gianluigi
I Quindici era un’enciclopedia con una didattica all’avanguardia per l’Italia, e infatti si basava sull’edizione americana Childcraft, the How and Why Library.
Io avevo solo un libro omaggio (usavo Conoscere e Juvene), ma da adulto per curiosità ho comprato tutta l’enciclopedia, e ora la rivendo perché penso sia ancora molto utile per un bambino.
Emanuele
Fare e costruire, uno dei libri che mi hanno fatto sognare da bambino e anche dopo… Bellissimi I Quindici
Daniele Imperi
Salve Emanuele, benvenuto nel blog. Quello era un volume che consultavo spesso da bambino.
Giovanni
Caro Daniele, è stato un piacere leggere questo post, tanto che l’ho linkato come rierimento in un mio post del mio blog. Io ero uno dei bambini che negli anni settanta si deliziavano con questi libri. Li avevo sempre in mano e finché son cresciuto non mi han mai stancato. Ricordo i volumi con le storie di persone italiane e straniere famose, che rileggevo in continuazione. Mi ricordo dei disegni bellissimi e mi piacerebbe ritrovare quei disegni o almeno gli autori che li fecero. Per esmepio: un Ulisse ritratto come una figura di un antico vaso greco, oppure dei coloratissimi cavalieri medievali, tutti gialli o tutti verdi.
Daniele Imperi
Ciao Giovanni, benvenuto nel blog. Grazie per il link. Su Ebay ho visto che si trovano le varie edizioni de I Quindici.
Bruno
Qualcuno sa dirmi la differenza tra l’edizione del 1971 e quella del ’74?
Grazie.
Daniele Imperi
Ciao Bruno, benvenuto nel blog. Nel sito che ho linkato, I Nuovi Quindici, mi pare ci fossero le differenze, ma ora la pagina sulla storia dei volumi non ne parla. Puoi comunque scrivere a loro.
Bruno
Buongiorno Daniele, grazie del messaggio. I QUINDICI li sfogliavo a casa dei miei e sono un caro ricordo. Ma dato che ho visto in vendita le due versioni, sarebbe stupido comprare una versione vintage ma obsoleta.
Daniele Imperi
Dal momento che si tratta di edizioni degli anni ’70, sono per forza datate. Non si può parlare di obsolescenza, ma semplicemente di edizioni storiche.