Chiunque ami la scrittura, chiunque senta dentro di sé quella forza creativa che vuole uscire sotto forma di parole, deve necessariamente assecondarla, dare sfogo a questa energia interna per liberarsene, affinché resti impressa in un foglio di carta o in una pagina elettronica. È una parte di noi stessi che nasce al nostro interno e che deve uscire, deve essere liberata, come la lava di un vulcano: deve poter scorrere fuori e lasciare un segno del suo passaggio.
Ma che cosa scrivere? Spesso, quando avvertiamo questa necessità, ci ritroviamo di fronte a un dilemma: che cosa possiamo scrivere? Il romanzo della nostra vita? Perché l’energia dello scrittore, all’alba dei suoi giorni, non sa ancora che forma prendere, sa solo che deve trovare uno spazio esterno in cui vivere.
Quanti di noi sognano o hanno sognato di scrivere il romanzo del secolo? Tanti, forse troppi. Ma la scrittura non si basa soltanto su storie inventate. La scrittura è un insieme di parole, di sensazioni rivelate, di pensieri espressi, di verità. Non esiste soltanto la fiction da narrare. Si può essere narratori di fatti reali, anche.
Prima di impugnare una penna o di aprire il nostro programma di scrittura preferito, dobbiamo concederci il giusto tempo per riflettere. Che genere di scrittori siamo? Siamo narratori di storie o narratori di realtà? O gli uni e gli altri al contempo?
Ho pensato spesso al mio romanzo, ai miei romanzi anzi. Ne ho segnati tanti nei miei fogli di appunti, idee di storie rimaste non scritte, ma soltanto accennate nella mia mente e appuntate su carta per non svanire nella nebbia della memoria. Ho eseguito esercizi personali di scrittura, scrivendo racconti brevi per cercare e trovare uno stile mio personale, anche tentando di imitare i miei scrittori preferiti. Ho scritto contenuti per il web per anni, recensioni, articoli, incanalando la mia passione per la scrittura in ciò che conoscevo. Uno stile, ora, sta nascendo, si sta sviluppando.
Ho scritto opere complete, infine. Ma non sono romanzi.
È quindi arrivato il momento, un giorno, in cui mi sono trovato a chiedermi, guardando indietro nel tempo, che cosa avessi scritto fino a ora. Oltre a pagine web, a recensioni di siti e di libri e ad articoli su argomenti vari, c’erano un libro umoristico e due guide, senza contare migliaia di post scritti nei vari forum a cui ho partecipato negli anni. Non c’era nessun romanzo nel mio lungo elenco di parole, la mia energia, fuoriuscita da me stesso, non si era incanalata sui binari della fiction, ma aveva forgiato tutt’altro. Fatti reali. Perché non di altro si tratta, se non di fatti reali. Non ho narrato finora di storie inventate, di fantastici reami sperduti in terre magiche, né di serial killer, né di avventurieri in caccia di tesori nascosti. Tutto ciò di cui ho narrato esiste nel mondo reale. E non ho fatto alcuna fatica a scriverlo, se non quella di sedermi davanti al mio computer e muovere freneticamente le dita sulla tastiera. Il mio romanzo fantasy, invece, giace in una massa scoordinata di appunti dal febbraio del 1995.
Scriverò mai un romanzo? Non lo so, nessuno può rispondere a questa domanda. Per ora scrivo quello che la mia energia mi suggerisce di scrivere e se il mio romanzo fantasy non riesce ancora a comporsi, a prendere vita, significa che la mia forza interna di scrittore- inteso come colui che scrive e non certo come futuro premio Nobel- non ha scelto quel binario, la lava del mio vulcano di creatività ha trovato un altro sbocco e un’altra via su cui scorrere.
Per ora sono un narratore di fatti.
E voi che scrittori siete?
Il meglio di Penna Blu – Ottobre 2010
[…] a leggere l’articolo Che cosa scrivere. Scritto da Daniele Imperi – Archiviato in Risorse il 1 novembre 2010 – Aggiungi un […]
carola
Mi definisco una “cantadora”parafrasando Pinkola Estès, ma non è nei miei progetti scrivere un romanzo,non so se ne sarei in grado, amo solo scrivere, anche la lista della spesa.
Daniele Imperi
Nessuno è in grado di scrivere un romanzo finché non ne ha scritto uno