Intervista a Bel-Ami Edizioni

Bel-Ami Edizioni

Qual è stato il vostro sogno all’inizio della vostra avventura editoriale e che cosa è cambiato da allora?

Per quanto mi riguarda, era mio desiderio realizzare una realtà editoriale che non seguisse le logiche di mercato ma basasse la sua forza sulla ricerca di nuovi talenti ovvero di opere meno note nella vastità del panorama letterario italiano e internazionale. A giudicare dai feedback che riceviamo da coloro che apprezzano questo impegno, posso dire che la strada è ancora lunga ma è quella giusta.

Un giudizio obiettivo sull’editoria italiana: che futuro ha e come dovrà evolversi per restare attiva?

Non ho un’esperienza tale da poter fare previsioni di lungo periodo ma sono positivo sul futuro dell’editoria italiana (intesa nel senso più ampio e democratico del termine) a patto che le piccole e medie case editrici: non interrompano il proprio impegno di ricerca in ambito editoriale, comprendano l’importanza dell’associazionismo nel perseguimento di obiettivi comuni e non siano rigide davanti alle evoluzioni tecnologiche e di mercato.

Come instaurate un dialogo coi vostri lettori? Lo ritenete sufficiente?

La costante presenza della Bel-Ami Edizioni a numerose manifestazioni editoriali, di rilevanza nazionale e locale, ci permette di avere un dialogo costante con i nostri lettori affinando un continuo processo di autocritica. Questo atteggiamento è indispensabile, a mio avviso, per chi come noi desidera crescere e non adagiarsi sulle proprie convinzioni.

In Italia si legge poco: una frase che si sente troppo spesso ultimamente. Quali sono secondo voi i motivi di questa scarsa attitudine alla lettura e quali “misure” prendete – o vorreste prendere – per aumentare questi numeri?

Senza dubbio il periodo di instabilità economica che stiamo vivendo influenza in parte la propensione al consumo dei potenziali lettori. Per questo, nel nostro piccolo, oltre a offrire una varietà di proposte alternativa alle tendenze di mercato, abbiamo fin dall’inizio adottato una politica dei prezzi palesemente compatibile con le esigenze di un lettore medio.

Siete in genere soddisfatti delle vostre campagne di marketing editoriale? E quanto si impegnano i vostri autori nella promozione dei loro libri?

Non perseguendo una produzione editoriale “in batteria”, seguiamo costantemente tutti i nostri autori i quali, di riflesso, sono estremamente motivati a collaborare nella promozione dei propri libri. Il gioco di squadra è sempre stato uno dei punti di forza della Bel-Ami Edizioni e questo ci permette di godere di ampia partecipazione da parte di tutti i nostri autori e collaboratori.

Avete riscontri positivi dalla vostra presenza nel web? Quanto la ritenete importante e come vorreste migliorarla?

La presenza su web è importante al giorno d’oggi per interagire in un mercato sempre più ampio e competitivo ma resto dell’idea che il rapporto diretto, per una realtà piccola come la nostra, sia indispensabile per consolidare un legame di fiducia tra noi e i nostri lettori.

Perché un lettore dovrebbe leggere i vostri libri? Che cosa rende differente il vostro catalogo dagli innumerevoli altri?

Alla Bel-Ami Edizioni si rivolgono coloro che amano una letteratura di contenuto e che sono esausti di tanti prodotti commerciali che ripropongono sempre gli stessi piatti farciti con salse diverse. A noi si rivolge il lettore curioso che desidera conoscere un talento sconosciuto o un testo classico “sommerso”.

Che cosa vi sentite di consigliare agli aspiranti scrittori che vorrebbero pubblicare con voi?

Di non avere fretta e di ragionare come se fossero loro stessi a dover valutare degli aspiranti scrittori. Sul nostro sito ci sono tantissimi suggerimenti in merito, abbiamo pubblicato anche un volume dal titolo “Come presentare una proposta editoriale” di Amalia Maria Amendola e spero che entrambi questi strumenti permettano agli aspiranti di non commettere sempre gli stessi errori.

Il mercato degli ebook si sta espandendo. Come accogliete questa tipologia di pubblicazione? Ritenete che possa “danneggiare” le edizioni cartacee?

Il cambiamento, sia che venga inteso come equilibri di mercato sia come evoluzione tecnologica, deve essere sempre accettato in maniera propositiva. E gli ebook non fanno eccezione. Credo che il loro utilizzo possa condizionare solo in positivo le edizioni in folio alle quali, coloro che hanno un rapporto “fisico” con la carta, non rinuncerebbero mai.

Quanto ritenete valida la promozione della lettura in Italia? Fiere, eventi letterari, iniziative: sono sufficienti secondo voi? Come si potrebbe migliorare la situazione?

Di manifestazioni editoriali in Italia ce ne sono tantissime ma a volte gli sforzi organizzativi sono sproporzionati rispetto poi al risultato del servizio offerto. Vorrei esortare le istituzioni pubbliche e private a riconsiderare l’importanza di queste manifestazioni – che rappresentano un indotto invisibile di enormi dimensioni – poiché il loro successo non solo aumenta la consapevolezza collettiva di una letteratura alternativa ma favorisce uno sviluppo economico locale non indifferente.

3 Commenti

  1. Romina
    giovedì, 12 Gennaio 2012 alle 22:05 Rispondi

    Ottimo inizio per questa nuova rubrica!!! Interessante! Ora vado a vedere il sito di Bel-Ami Edizioni e i consigli che offrono agli autori esordienti… Grazie!

  2. Carlo
    domenica, 15 Gennaio 2012 alle 22:40 Rispondi

    Ehm, mi hai preceduto… di poco! (anche io ho pubblicato un’intervista a un editore). Ho fatto un giro nel sito della Bel Ami edizioni, e l’impressione è quella di una casa editrice competente e seria.

  3. Daniele Imperi
    lunedì, 16 Gennaio 2012 alle 9:11 Rispondi

    @Romina: troverai parecchi consigli :)

    @Carlo: vado a leggere la tua intervista :)

Lasciami la tua opinione

Nome e email devono essere reali. Se usi un nickname, dall'email o dal sito si deve risalire al nome. Commenti anonimi non saranno approvati.