Questo post nasce dopo la lettura di un’infografica che ho trovato su Pinterest, intitolata “SEO vs. New SEO”. La SEO è l’insieme di tecniche che concorrono a rendere una pagina web efficace, performante e veramente utile per gli utenti. Una SEO operata da professionisti migliora una pagina web, rendendola un contenuto di valore per la rete.
Per anni, purtroppo, non è stato così e nel blog ho parlato più volte di come i presunti SEO abbiamo perfino proposto testi sgrammaticati e spesso totalmente inutili per gli utenti pur di emergere sui motori di ricerca. Mi sono sempre battuto per proporre in rete contenuti davvero validi, respingendo senza esitazione articoli scritti soltanto per avere link.
La mia idea di web è molto semplice: il web è una rete di informazioni e di persone che interagiscono fra di loro per imparare e crescere. Nulla più.
Nell’infografica si parla di diversi aspetti della nuova SEO, ma qui tratterò soltanto quelli attinenti ai temi del blog: la produzione di contenuti.
Come scrivere contenuti
- Creare contenuti per coinvolgere gli utenti: i contenuti generati dagli utenti assumono ora importanza maggiore. Il web è fatto di persone e chi crea contenuti deve fare in modo che queste persone non solo imparino, ma vengano coinvolte nel processo di educazione, formazione, divulgazione.
- Ottimizzazione per gli utenti: anni fa ho sentito una SEO professionista asserire che bisognava “scrivere per i motori di ricerca con un occhio agli utenti”. La mia visione della scrittura per il web è stata sempre al contrario: scrivere per gli utenti, con un occhio ai motori di ricerca, che poi, in fondo, è la stessa cosa.
- Differenziare le parole chiave: da tempo Google si sta battendo contro i testi ancora (anchor text) creati con parole chiave esatte. Che cosa significa? Che non posso linkare il mio blog usando sempre e solo la parola chiave “scrittura”, per esempio. Quando linko i miei articoli, cerco di usare parole chiave diverse. L’utente ha bisogno di trovare nel link una risorsa e le parole chiave usate per linkare devono suggerire quella risorsa all’utente.
- Emergere nella blogosfera: competere nei blog della propria nicchia, scrivere su un proprio blog, gestire i social media creando contenuti. I blog stanno avendo sempre più importanza nella creazione di contenuti e così i social media. Le aziende dovrebbero iniziare a comprendere quanto sia importante ora, per la loro stessa sopravvivenza, gestire un blog aziendale ed essere presenti sui social media scrivendo contenuti utili ai loro potenziali clienti.
- Paternità dei contenuti: basta con l’anonimato. Da un po’ nei risultati delle ricerche sono emersi i volti di chi ha scritto quei contenuti. È la cosiddetta authorship di Google. Riconoscere la paternità di chi ha prodotto un testo aggiunge valore a quella persona. Un altro modo per sottolineare che il web è fatto di persone, non di avatar o nickname.
- Richieste degli utenti: scrivere per gli utenti, per soddisfare le loro richieste, le loro necessità. Il web visto come fonte di informazioni.
Non scrivere per ottenere link
- Scrivi guest post su blog autorevoli: una volta c’era la corsa alla link building. Ottenere link nei modi più disparati. Qualcuno ancora agisce così, comprando link, facendo scambio link, ecc. Il modo migliore per ottenere link, oggi, è scrivere contenuti di valore: saranno premiati dagli utenti con citazioni e condivisioni sui social media. Proporre guest post è un altro metodo sicuro, se fatto con professionalità.
- Offri link senza chiedere link in cambio: ho linkato qui nel blog altri post o fonti da cui avevo tratto ispirazione, senza problemi. Ho parlato tempo fa di come citare una risorsa. Un link dà valore a chi linka e a chi è linkato.
- Ottieni risultati producendo contenuti: gli utenti vogliono leggere e trovare contenuti di qualità. È per questo che stanno pagando: in termini di connessione e in termini di tempo. Chi vuole essere protagonista nella rete deve scrivere contenuti.
- Considera la strategia a lungo termine: non si possono ottenere risultati in poco tempo. Scrivere contenuti di qualità richiede organizzazione, impegno, conoscenza della materia, studio. Tutto ciò si traduce in una strategia a lungo termine. Lavorare adesso per ottenere in futuro.
Come il web copywriting salverà il web
Che cosa emerge in questa infografica? Che sempre più si sente la necessità di produrre contenuti che abbiano davvero valore. Per troppi anni il web è stato intasato da spazzatura, testi redatti senza cura solo per avere un link e con la vana speranza di emergere sui motori di ricerca. Questo andazzo, purtroppo, continua ancora e spero che i motori di ricerca – leggi: Google – inizino a bandire dal web contenuti del genere.
Ma che cos’è il valore di un contenuto? Come si misura? Si misura con il gradimento degli utenti, gli unici destinatari dei nostri testi.
A molti non piace la parola gratis. A nessuno piace lavorare gratis. Ma io vedo il web come una inesauribile fonte di informazioni gratuite. Chi scrive contenuti sta costruendo la sua reputazione online, la sua autorevolezza. Sta costruendo il web. Lo sta migliorando.
Il web copywriting, quello professionale, quello adottato da specialisti della comunicazione online, non salverà soltanto il web, che in fondo è il luogo in cui trovare informazioni, ma salverà anche gli utenti, che finalmente potranno vivere la rete nella certezza di trovarvi contenuti realmente validi, efficaci, originali, unici.
Fonti
L’infografica è stata realizzata da Positionly e è apparsa nel post Sustainable And Algorithm-Proof New SEO Methods For 2013 del blog Socialbarrel.
KINGO
Beh, quando si tratta di scrittura per il web sei una vera autorità, per cui non posso che essere d’accordo con te su quasi tutta la linea.
Dico “quasi” perché non condivido il discorso sull’anonimato.
Diffondere i nostri dati in rete fa comodo alle lobby e alle multinazionali. Mi sembra ovvio che google favorisca chi si mette a nudo piuttosto che chi resta nell’anonimato, ma non per questo noi dobbiamo cedere.
Meno informazioni su di noi mettiamo in rete e meglio è, altrimenti alla lunga rischiamo grosso, altro che il Grande Fratello di Orwell…
Va beh, tanto io sono il solito paranoico, ignorami pure.
Daniele Imperi
Grazie, Kingo
In parte ti do ragione, però se un professionista vuole emergere online, allora deve rinunciare all’anonimato.
Roberto Gerosa
Anni fa ho sentito una SEO professionista asserire che bisognava “scrivere per i motori di ricerca con un occhio agli utenti”. La mia visione della scrittura per il web è stata sempre al contrario: scrivere per gli utenti, con un occhio ai motori di ricerca, che poi, in fondo, è la stessa cosa.
Il mio è un “non commento”, perché certe frasi non hanno bisogno di commenti. Posso solo farti i miei complimenti per quello che scrivi, e come lo scrivi.
Daniele Imperi
Ti ringrazio anche qui
Marcolinorules
Non vorrei sembrare polemico, ma questo sarà il centesimo post che leggo in cui si esorta a scrivere ” contenuti realmente validi, efficaci, originali, unici”.
Soprattutto ricorrono sempre queste due paroline magiche: originali e unici.
Se in molti scrivete che bisogna scrivere contenuti unici e originali (o originali e unici), siete voi i primi a scrivere contenuti non originali e non unici
Frank Spada
Gentile Marcolinorules,
concordo in tutto, anche sulla sigaretta che tiene tra le dita assottigliando la figura, ma non sulla “sua” musica che non prevede riff
Cordialità a mano stretta e buon lavoro o il meglio del webcompany allargato.
Daniele Imperi
Ripetere due parole “magiche” come le chiami non significa scrivere articoli non originali e unici
Marcolinorules
Provo a spiegarmi meglio:
in questo post esprimi concetti che ho già trovato in molti altri post di altri web copywriter.
E’ da anni che leggo: “Content is the king”, “i contenuti devono essere scritti per gli utenti, non per Google” e via dicendo.
Sto esprimendo la mia modesta opinione di utente che, leggendo molti blog di web copywriting, ha notato che ripetete tutti più o meno le stesse cose.
Daniele Imperi
Questo post è solo una riflessione basata su un’infografica. Ho considerato le parti che riguardano i contenuti e le ho spiegate in dettaglio.
Quei concetti vengono ripetuti spesso, è vero, ma un post non è fatto solo di quei due concetti.
KINGO
Come si dice in latino, repetita iuvat.
Roberto Gerosa
@Marcolinorules mi permetto di “risponderti”, la “battaglia” contro i contenuti a base di parole chiave collegate tra loro da links e non da regole grammaticali, è appena iniziata. Quindi, ben vengano articoli come questo che parlano di articoli di qualità. Deve diventare una sorta di “mantra” del web
Alessandro Madeddu
Se poi l’autoship di google funzionasse, sarebbe per tutti una buona notizia!
Daniele Imperi
Perché dici che non funziona?
Alessandro Madeddu
Perché non funziona, appunto. Ogni tanto compare, poi scompare. La diagnostica di google dice che sempre che è tutto a post. Ma l’iconetta col faccino degli autori dove è? misteri di quel Moloch al quale non si sacrificano i bambini, ma solo la propria – non infinita, nel mio caso – pazienza.
Daniele Imperi
Su alcune pagine non vedo la mia, in effetti. Parliamo dell’avatar nei risultati delle ricerche? Ha seguito bene le istruzioni?
Alessandro Madeddu
Altroché. Più volte, in tutte le varianti. Con eguale risultato: ha funzionato per un giorno
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Il web copywriting...salvifico [segnalazione] | scriviperme.com
[…] breve intervento per segnalare l’articolo di Daniele Imperi, “Come il web copywriting salverà il web“. Prendendo spunto da un’infografica su Seo e New Seo, l’autore sottolinea […]
Cristiano Carli
Alcuni giorni nel mio blog fa riflettevo su come diversi copywriter (ma anche giornalisti, scrittori ecc.) continuino a snobbare la scrittura su web, solo perché per vent’anni hanno scritto sulla carta e non riescono a cambiare forma mentis…
http://www.cristianocarli.altervista.org/index.php/blog/42-copywriting/105-web-writing-mon-amour5-buoni-motivi-per-amare-la-scrittura-su-web.html
Daniele Imperi
Ciao Cristiano, benvenuto nel blog.
Anche secondo me è un problema di forma mentis. Di saper apprezzare il mezzo, anche, e la nuova forma di comunicazione. E un pizzico di snobbismo.