Scrivere per guadagnare con un blog

Metodi diretti e indiretti per guadagnare con un blog
Monetizzazione del blog

Scrivere per un blog e riuscire a guadagnare è un procedimento lungo, che richiede costanza, pazienza, competenze, capacità di comunicazione, conoscenza delle dinamiche del web e delle regole di scrittura online.

Qualsiasi tipologia di monetizzazione sceglierete, i vostri guadagni dipenderanno sempre da come e quanto scriverete. Un blog è fatto di contenuti e senza contenuti non potrà mai portare alcun guadagno.

Quando iniziare a monetizzare il blog?

Non certo dalla nascita. Appena lanciato, un blog ha pochi contenuti e dunque pochi lettori e poco traffico. Non è conosciuto in rete, nessuno sa chi sia il blogger e quanta autorevolezza abbia nel suo campo. Il blog ha bisogno di rodaggio, di produrre un numero sufficiente di contenuti per emergere, per crearsi un pubblico affezionato di lettori.

Inserire annunci pubblicitari fin dal primo post non porterà a nulla. Non darà neanche ai lettori l’impressione di un blog creato per offrire contenuti interessanti, ma il solito blog aperto per guadagnare con la pubblicità.

L’evoluzione del blog

Quando il blogger ha alle spalle centinaia di post scritti, quando ha un numero di lettori che garantisce condivisioni e commenti, allora è il momento di pensare a un’eventuale monetizzazione, vagliando le varie possibilità offerte dalla rete.

Ho riunito in due macrocategorie i modi in cui un blogger può trarre guadagno dal suo blog. La scelta di far rientrare il proprio blog in una piuttosto che in un’altra dipende dal blogger e dai suoi obiettivi, ma anche dal traffico che avrà generato e dalle sue capacità professionali.

Monetizzare un blog guadagnando spiccioli

Questo primo gruppo offre guadagni veloci e istantanei, ma di scarsa entità. Si tratta di metodi che consentono al blogger di vedere in tempo reale ciò che ha guadagnato, ma non credo portino a soddisfazioni concrete. Ho usato uno di questi metodi su Penna blu come esperimento e soltanto in una sezione del blog e dopo un anno deciderò se continuare o meno.

Per riuscire a ottenere guadagni di un certo spessore, il blogger deve aver scritto migliaia di contenuti originali, pubblicando quotidianamente post su post in grado di catturare l’interesse e la curiosità dei lettori e aggiudicarsi una grande fetta di pubblico.

Ho deciso di non inserire alcuni metodi che ritengo particolarmente fastidiosi, come i link testuali e le finestre pop up che si aprono improvvisamente.

Adsense

Per assicurarci un introito sensibile esponendo annunci pubblicitari pay-per-click dobbiamo generare un elevato traffico col nostro blog. Questa tecnica consente di guadagnare da un centesimo di dollaro in su per ogni click ricevuto sugli annunci.

In molti casi il blogger si lascia prendere dalla gola ed espone annunci in modo perfino invasivo, per esempio in mezzo ai post o troppo in primo piano. Ovviamente è questo il metodo che assicura maggiori probabilità di ottenere click dai lettori, ma resta comunque un metodo fastidioso per chi legge.

Banner pubblicitari

Si guadagna in funzione della popolarità del blog. Nessuno acquista uno spazio pubblicitario in un blog a scarso traffico, dunque è una strategia di monetizzazione da prendere in considerazione se il nostro blog ha ottenuto migliaia e migliaia di visite mensili.

Affiliazioni

L’esposizione di banner e annunci di prodotti assicura una percentuale di guadagno nel caso in cui il lettore, dopo il click, ha anche portato a termine un acquisto. È quindi un metodo legato a una vendita ma, una volta avvenuta la vendita, quella percentuale è messa in pagamento al blogger al raggiungimento di una certa soglia di denaro.

Donazioni

Le donazioni, di cui ho già parlato male, secondo me abbassano il livello del blog, poiché il blogger non sta dando una precisa valutazione del proprio lavoro. E se chi crea un prodotto non sa valutarlo, come possono farlo gli altri?

Post sponsorizzati

Scrivere post sponsorizzati potrebbe essere un’idea, ma bisogna essere in grado di gestire questi contenuti in modo intelligente e sopratutto c’è da chiedersi quante richieste potrà mai ricevere un blogger per stuzzicare l’interesse di un’azienda.

Monetizzare un blog in modo professionale

In questo secondo gruppo ho elencato metodi che portano al blogger guadagni nel lungo periodo, ma consistenti. Si tratta di entrare nell’ottica del do ut des, che tradotto in termini pratici significa scrivere per mesi e mesi, anche per due tre anni, contenuti di valore, efficaci, fino a diventare un blogger autorevole nel proprio settore.

Scegliere uno o più di questi metodi richiede competenze che non tutti i blogger possono avere, ma di sicuro porterà il blog a un livello invidiabile, perché il blogger avrà attirato una clientela. Non è più lui a essere interessato all’azienda, esponendo i suoi annunci pubblicitari, ma è l’azienda a essere interessata a lui.

Prodotti e servizi

In funzione delle sue abilità e conoscenze, un blogger può mettere in vendita prodotti come ebook o applicazioni o perfino gadget e opere artistiche di qualsiasi genere. O creare una pagina di servizi offerti, ponendosi quindi come una figura autorevole nel suo ambito.

Corsi, webinar e programmi di crescita

Un’altra idea è quella di creare dei corsi di formazione, lanciare webinar o programmi di crescita personale e professionale. Una volta che il blogger ha dimostrato di essere un professionista nel suo settore, può mettere in atto una strategia di monetizzazione del genere, che comunque richiede anche ottime capacità di scrittura e comunicazione.

Consulenze

Se un blogger è esperto in un certo argomento, potrà offrire consulenze ad aziende e professionisti. O potranno essere loro a richiedere una consulenza al blogger.

Comunità a pagamento

Non facili da creare e gestire, si tratta di forum privati, con iscrizioni a pagamento, in cui il blogger mette a disposizione una piattaforma in cui poter condividere informazioni, magari più approfondite di quelle pubblicate nel blog.

Newsletter a pagamento

Lanciare una o più newsletter parallele a quella gratuita del blog. In quest’ultima il lettore abbonato seguirà i consueti aggiornamenti del blog, nell’altra invece potrà leggere contenuti nuovi, specifici di un solo tema, magari, con un abbonamento mensile.

Conclusione

Scegliere il miglior modo per monetizzare il proprio blog non è facile, ma da quella scelta dipende anche un miglioramento o un peggioramento dell’immagine del blog. Ho tentato una tipologia del primo gruppo come esperimento, ma sto valutando seriamente tutte quelle del secondo. Guadagnare con un blog è quindi senz’altro possibile, ma ogni metodo richiede condizioni particolari o precise competenze.

Letture consigliate

Un post di Darren Rowse, di Problogger, parla della sua storia personale: 12 flussi di reddito nel blogging (e la storia dei miei 10 anni di successo “istantaneo”).

26 Commenti

  1. Roberto Gerosa
    lunedì, 22 Luglio 2013 alle 10:05 Rispondi

    Io per ora non ho messo nessuna forma di pubblicità, è solo una forma di auto-visibilità ;-)

    Sono d’accordo in particolare con quanto dici a proposito delle donazioni:

    <>

    Non vale solo per noi bloggers ma in generale nella vita. Ho visto che quando si “dona” un servizio non viene apprezzato dalla maggior parte della gente.

    Buona settimana, Roberto

    • Daniele Imperi
      lunedì, 22 Luglio 2013 alle 10:14 Rispondi

      Se il tuo blog è giovane, fai bene a non inserire nulla. In seguito ci penserai. Hai ragione sul mancato apprezzamento quando non stabilisci un prezzo per il prodotto.

      Buona settimana a te ;)

  2. animadicarta
    lunedì, 22 Luglio 2013 alle 11:02 Rispondi

    Prima di tutto grazie per questo post così chiaro.
    Si tratta di un argomento che mi interessa e mi alletta l’idea di guadagnare con il blog, ma ho moltissimi dubbi. Il primo non riguarda quale tipo di monetizzazione adottare, ma proprio il concetto della pubblicità. Sia perché per prima non sopporto i siti stracolmi di banner e link promozionali (al punto che quando l’invadenza è eccessiva chiudo la pagina), sia perché fare pubblicità a qualcosa (senza crederci per primi) non è sempre sintomo di rispetto per il lettore. E’ forse un argomento complesso su cui ci sarebbe molto da riflettere e dire…
    In ogni caso grazie ancora per le tue indicazioni :)

    • Daniele Imperi
      lunedì, 22 Luglio 2013 alle 11:10 Rispondi

      Hai ragione sulla pubblicità a prodotti che non conosci. Infatti qui ho inserito link di affiliazione solo in post in cui recensisco libri che reputo validi. E anche quello è un esperimento.

  3. KINGO
    lunedì, 22 Luglio 2013 alle 11:47 Rispondi

    Un blogger serio in qualche modo deve guadagnare, e i suoi lettori lo devono sapere, perché chi fa le cose gratis non viene mai apprezzato.
    Però, sembrerà strano, non deve guadagnare col blog, bensì con qualcosa di diverso che indirettamente dipende da esso.
    Sembra un controsenso, ma è così. Io lettore, per avere stima di te, devo sapere che tu sei affermato e guadagni bene. Ma non voglio che guadagni alle mie spalle, altrimenti me ne vado!

  4. Lucia Donati
    lunedì, 22 Luglio 2013 alle 12:01 Rispondi

    Ho già espresso alcune opinioni sulle affiliazioni commentando il tuo articolo “Quanto pagare un web writer”. Hai fatto una buona analisi. Non è facile avere un quadro d’insieme della cosa.

  5. MikiMoz
    lunedì, 22 Luglio 2013 alle 12:16 Rispondi

    Sono d’accordo con te sulle donazioni… non mi è mai piaciuto.
    In ogni caso, non credo di avere alcuna possibilità di guadagno, non mi sono mai preoccupato della cosa… la tipologia del mio blog non credo sia adatta ad eventuali guadagni, ma ho pensato a una sorta di shop… anche se sinceramente ho sempre desistito…

    Moz-

    • Daniele Imperi
      lunedì, 22 Luglio 2013 alle 12:56 Rispondi

      Nel tuo caso forse un piccolo negozio starebbe bene. Non so, magliette, tazze, ecc. personalizzate. Dovresti studiare la cosa.

      • MikiMoz
        lunedì, 22 Luglio 2013 alle 13:45 Rispondi

        Erano proprio le cose a cui avevo pensato… e infatti ti anticipo che parte del premio del MozConcorso sarà proprio una cosa del genere… :)

        Moz-

  6. Alessandro Madeddu
    lunedì, 22 Luglio 2013 alle 12:24 Rispondi

    Sul LoLingtonPost tempo fa pubblicarono un mio pezzo su questo argomento “Guadagna con il tuo blog”. Però lo avevo scritto per spiegare per quale motivo il blogger italiano non guadagnerà mai dal suo blog :D

    Gli annunci di Adsense sono una chicca ma anche una rogna. In tanti siti di notizie spazzatura – quelli delle mitiche 350 parole e poi stop – compare l’annuncio a metà dell’articolo. Lo trovo a dir poco irritante. E in genere ha un solo effetto: quello di farmi chiudere la pagina :)

    • Daniele Imperi
      lunedì, 22 Luglio 2013 alle 12:58 Rispondi

      Gli annuinci Adsense sono invasivi a volte, hai ragione. E ora Google ha iniziato a penalizzare siti con troppa pubblicità.

      • Alessandro Madeddu
        lunedì, 22 Luglio 2013 alle 13:05 Rispondi

        Non ho poi capito perché, ma l’annuncio che compare a metà pagina spezzando il post è sempre un annuncio di due o tre paragrafetti scritti fittissimi: è veramente il non plus ultra del fastidio.

  7. Gioia
    lunedì, 22 Luglio 2013 alle 12:09 Rispondi

    Come sempre chiaro e conciso. Mi chiedo, però, leggendo nel web, ho avuto la sensazione che il guadagno del blogger italiano sia solo un surrogato di quello americano. Ciò pare che comporti una sostanziale differenza anche nel guadagno. Infatti, da ciò che ho letto, pare che oltre oceano, riescano tranquillamente, anche se blogger neofiti, a percepire, attraverso il blog, un guadagno di almeno 300/400 euro al mese.
    secondo la tua esperienza, pensi sia reale? Se si, come mai esiste questa netta differenza?

    • Daniele Imperi
      lunedì, 22 Luglio 2013 alle 12:55 Rispondi

      Grazie, Gioia :)

      Devi considerare un’enorme differenza fra noi e gli americani: loro scrivono in inglese, quindi hanno diffusione mondiale, noi in italiano, con diffusione locale.

      A questo aggiungo anche che da noi spesso e volentieri – professionisti compresi – si tende a tradurre o semplicemente commentare nel proprio blog i post letti nei blog USA.

  8. Cinzia Dolcezza (@CDolcezza)
    lunedì, 22 Luglio 2013 alle 14:45 Rispondi

    Post molto interessante, chiaro e conciso come sempre.
    Grazie.

  9. Kentral
    lunedì, 22 Luglio 2013 alle 20:28 Rispondi

    Se volete una mia opinione pesata sull’argomento vi consiglio di non pensare a come guadagnare col vostro blog. Dico pesata perché questo è il mio mestiere. Gestisco decine di portali internet e vivo esclusivamente dai proventi della pubblicità.

    Conosco bene l’argomento.

    Alla tua, per altro chiara esposizione Daniele devi aggiungere un particolare importante. In Italia è vietato guadagnare somme da un sito web, a meno che non si apra una partita iva.

    Alcuni credono che potrebbe bastare dichiarare i proventi, se sotto i 5.000€ come altri redditi. In realtà ciò non è possibile in quanto quella forma si adatta solo per proventi saltuari.

    In un blog o in un sito i banner, i link , i guest post e via dicendo vengono esposti in maniera continuativa per mesi. Quindi l’unica possibilità per guadagnare è aprire partita iva. In quanto attività di impresa.

    E aprire partita iva significa andare incontro a costi fissi come camera di commercio, commercialista e peggio ancora un inps fisso di 3.200€ l’anno.

    E’ inutile mettersi a giudicare se giusto o sbagliato (sbagliatissimo) ma questo è quello che prevede lo stato italiano. Questo significa che se il blog ti rende 10, 50 o 100 euro al mese l’unico modo per percepire questi guadagni è da evasore fiscale. In Inghilterra ed in altre realtà evolute non è così, si paga per quel che si guadagna. Ma siamo in Italia purtroppo. Questo chiaramente nel caso di chi non lavora. Chi ha una partita iva per altro, può integrare già la sua, chi è dipendente deve comunque aprire partita iva ma potrebbe non pagare l’inps, ma sono calcoli che deve fare un commercialista.

    Detto questo, se non vi ho scoraggiato abbastanza aggiungo che guadagnare su internet non è facile per nulla. E per guadagnare intendo cifre da stipendio.

    Riguardo la tua suddivisione 1) guadagnare spiccioli 2) in modo professionale, non sono d’accordo.

    Sono due forme diverse. La prima è guadagnare in modo editoriale. Cioè con pubblicità sul prodotto, in questo caso il blog o il sito, ed è il mio caso. La seconda non è tanto guadagnare sul prodotto quanto sulla persona stessa che gestisce un blog.

    Per chiarirmi, nel primo caso puoi usare Adsense, affiliazioni anche bene, ma devi avere numeri di visitatori importanti. Per importanti intendo comunque a partire da 5.000 visite al giorno su argomenti commerciali. Molte di più, anche 10 20 volte per argomenti poco commerciali.

    Nel secondo caso per monetizzare in modo professionale possono bastare anche pochi utenti (centinaia), altamente fidelizzati e vendere consulenze, corsi e webinar.

    Ma in un modo o nell’altro mettere pubblicità, vendere qualcosa è sempre uno sporcarsi.
    Si può essere d’accordo sul non voler rendere il sito invasivo di pubblicità, ma è ben sapere che meno sarà invasivo e meno guadagnerà. E se devi avere un reddito per la tua famiglia, pagare tutte le eccessive tasse dal 50 al 60% ecco che il problema della invasività diventa anche a volte relativo.

    Per questo, vi posso consigliare, se volete guadagnare per lavoro fate un blog o meglio ancora un portale solo per quello scopo.

    Ma se avete il vostro blog bello, curato con amore, con passione e dedizione perché amate quel che dite e fate, un po’ come questo tuo Daniele, i blog così io li chiamo dell’anima. Beh mettere pubblicità per trarci un reddito per viverci e pagarci le tasse è in primo luogo improbabile riuscirci, in secondo luogo sporcare la propria passione.

    p.s. la tua idea Daniele di mettere in fondo alla recensione del libro (una recensione per altro non banale allo stile il libro parla…) la trovo carina è valida. Anzi oltre al link per il libro in brossura aggiungi anche quella per la versione kindle. Perché la migliore pubblicità è quella che approfondisce l’articolo stesso. E cosa c’è di meglio se non dopo aver letto articolo, se ci è piaciuto, voler comprare il libro stesso ed avere già il suggerimento sul dove trovarlo?
    Mi scuso per la lunghezza, ma spero d’essere stato d’aiuto a qualcuno sull’argomento.

    • Daniele Imperi
      lunedì, 22 Luglio 2013 alle 21:33 Rispondi

      Beh, ottimo commento Kentral.

      In parte già immaginavo quanto hai scritto. Anche del fatto della partita IVA. Ma sulla pubblicità, non so se sia lo stesso su corsi, ebook, webinar, ecc.

      Qui, infatti, escludo a priori la pubblicità. A parte quell’affilizione come esperimento. Grazie, anzi, per il suggerimento al kindle, vedo se sono disponibili in ebook e in caso aggiungo.

  10. Kentral
    martedì, 23 Luglio 2013 alle 12:20 Rispondi

    Non sono un esperto in ambito fiscale. Non so se per corsi, ebook e webinar sia necessaria la partita iva. Resta il problema dell’attività continuativa. Però ad esempio i corsi o i webinar si potrebbero regolarizzare con forme più semplici tipo associazioni e cooperative.

  11. Fabrizio Urdis
    venerdì, 26 Luglio 2013 alle 13:59 Rispondi

    Ottimo articolo, molto dettagliato e ben sviluppato.
    Volevo chiederti un piccolo chiarimento, ciò che scrivi per quanto riguarda le donazioni è riferito solo ai blog o ai siti internet in generale?

    • Daniele Imperi
      venerdì, 26 Luglio 2013 alle 14:35 Rispondi

      Grazie, Fabrizio.

      Io ne ho parlato in ambito blog. Per alcune realtà, come Wikipedia, il discorso è diverso: si tratta di contributi per il bene comune, che non trovano logica e giustificazione, secondo me, in un blog.

  12. Fabrizio Urdis
    venerdì, 26 Luglio 2013 alle 15:00 Rispondi

    Grazie per la risposta,
    effettivamente era proprio pensando a siti simili a Wikipedia o a software opensource che ti facevo questa damanda.

  13. Il meglio di Penna Blu – Agosto 2013
    domenica, 1 Settembre 2013 alle 15:00 Rispondi

    […] Continua a leggere Scrivere per guadagnare con un blog. […]

  14. Misterzu
    sabato, 28 Dicembre 2013 alle 22:02 Rispondi

    Le donazioni non mi sono mai piaciute sinceramente.. Le affiliazioni al contrario sono il miglior modo secondo me di poter guadagnare con il web. Quindi davvero consigliate, anche se non sono per tutte.. ottimo articolo Daniele.. Da misterzu :)

    • Daniele Imperi
      domenica, 29 Dicembre 2013 alle 7:23 Rispondi

      Ciao Misterzu,
      benvenuto nel blog.

      Anche le affiliazioni, credo, danno frutti solo se hai parecchio traffico.

  15. Misterzu
    lunedì, 2 Febbraio 2015 alle 10:03 Rispondi

    Le affiliazioni sono i migliori modi per guadagnare per quanto riguarda i Blog.. Funzionano davvero e li consiglio :)

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