Quando si avvicina il Natale, è ormai tradizione annuale che io e mie sorelle prepariamo una lista di regali… che vorremmo ricevere. Il regalo sarà spontaneo quanto volete, ma preferisco scartare qualcosa che posso immaginare, piuttosto che una cosa che non userò mai, come mʼè accaduto varie volte in questa festa.
Una delle mie sorelle questʼanno mi ha esplicitamente ordinato “Niente libri nella lista”, perché le mie liste sono state popolate da libri per almeno il 99%. Il resto qualche CD o DVD, ma nientʼaltro. Storie, quindi, da leggere, ascoltare, vedere.
Sul serio, non so proprio cosa scrivere in una lista di regali di Natale. Nella mia Shopping list su Amazon ci sono 280 libri che vorrei comprare. Quando ci riuscirò?
Sono iscritto a non ricordo più quante librerie online. Setaccio Ebay alla ricerca di libri usati e non più in commercio. Da settembre ho acquistato svariati volumi di fiabe di una collana iniziata anni fa. Ho rimediato romanzi che non conoscevo, ma di cui avevo visto la trasposizione al cinema.
Sulla mia scrivania ci sono 13 libri. Non so più dove mettere i nuovi arrivi, mi sto inventando spazi impensati, nascondigli che prima non immaginavo. La libreria ha finito lo spazio da tempo.
Per fortuna i miei hanno costruito una casa in campagna, così ho potuto portarne parecchi là. Ma anche lì nella mia camera ho finito lo spazio e una fila di libri fa bella mostra sulla scrivania.
Giorni fa ho pulito uno spazio in un armadio, buttando un sacco di roba vecchia e stipando meglio la restante: altro spazio conquistato per futuri libri. Una bella soddisfazione. Ormai gli spazi di casa per me sono diventati potenziali porta-libri.
E per fortuna non compro più fumetti, o almeno non seguo più nulla che esca. Sto però collezionando alcuni volumi della Fantagraphics sulle strisce dei Peanuts e di Popeye. E in edicola stanno uscendo le Sturmtruppen: dove metterò quei 40 albi?
Circondarsi di libri sta diventando una specie di filosofia di vita. La visione stessa di un mucchio di libri è salutare, aiuta – aiuta me, almeno – a sopportare i problemi di tutti i giorni, perché sono immagini che evocano qualcosa di piacevole, non importa che storie contengano, per quanto tristi lʼazione della lettura è un momento piacevole.
Sogno una casa in cui vedere libri in ogni stanza. Magari ne faccio a meno in bagno e in cucina, per via dellʼumidità e delle esalazioni dei cibi cotti, ma nelle altre stanze devono esserci libri dappertutto.
È una mania, lo so, ma esserne consapevole non mi fa desistere, sono un bibliomane, come scrissi nei primi tempi del blog. Leggo pochi ebook, questʼanno soltanto 6 e nessuno mi ha soddisfatto. Il Kobo giace scarico sulla scrivania, non mi dà lʼimpressione che contenga libri.
Ma ho continuato a comprare ebook, però sono innamorato del libro come oggetto, come contenitore fisico di storie, di avventure, di altri mondi.
Circondarmi di libri mi fa sentire più distante dal mondo che mi circonda, anche se distante lo sono sempre stato, vista la mia natura antisociale e solitaria. I libri sono muti, parlano in modalità silenziosa. Non disturbano, fanno compagnia.
Circondarsi di libri è terapeutico. Ci sono colori che stimolano lʼappetito, altri che migliorano lʼumore. I colori dei libri stimolano il piacere di vivere, ché altrimenti vacillerebbe. Titoli e nomi di autori ti sussurrano mondi da scoprire, ti ricordano che là dentro cʼè qualcosa che vale la pena vivere, qualcosa di migliore di ciò che vedi per strada.
Lo so, la vita reale non è dentro un libro, ma quella che sta là fuori. Se però quella vita non ti piace, allora devi trovarne altre da vivere. E dentro i libri ce ne sono molte, non devi fare altro che allungare una mano e sfogliarli. E iniziare a leggerli. E a viverli.
Serena
Non avevo mai pensato al potere della presenza fisica dei libri; io li vedo come contenitori di storie, sì, quindi mi va bene anche il Kindle. Lì di storie ce ne stanno tantissime!
Non compro più libri in carta, per questioni di spazio, a meno che non si tratti di testi che voglio studiare; in quel caso devo poter fare il gesto fisico di sottolineare, scrivere note, evidenziare con un evidenziatore vero. Lo faccio anche con il Kindle, ma se è studio duro e puro come ai tempi dell’università devo fare un minimo di fatica fisica per stamparmi le cose nel cervello.
Ho scatole di libri in cantina e questo mi fa stare male. Non mi posso permettere un appartamento solo per i libri, così il Kindle è diventato una piacevole necessità. E ho trasferito sul mio ereader l’attaccamento per un oggetto che racconta storie. Me lo porto ovunque, come la coperta di Linus, anche quando so che le probabilità di aprirlo e leggere qualcosa tendono a meno infinito.
Daniele Imperi
Certo, anche nel mio Kobo ci sono tante storie, ma sta ancora lì, spento e scarico, e non ho lo stimolo, neanche minimo, di ricaricarlo e leggerci.
Le scatole di libri in cantina le prendo io, svuoto cantine, lo sapevi?
Serena
Terrò presente questo tuo secondo lavoro
Salvatore
Più che circondarmi di libri, mi sento sopraffatto dai libri. Nel 2016, se continua così, finirò per usarli sostituendoli alle piastrelle. Camminare sui libri: pensaci, potrebbe essere un’idea…
Daniele Imperi
Ecco, sopraffatto, questa è la parola giusta. Un pavimento di libri, mica male
Simona C.
Sogno di abitare in un castello con un salone-biblioteca di quelli con le pareti altissime e scale di legno per raggiungere gli scaffali più alti. Sarebbe una sala circolare con libri lungo tutto il perimetro e l’altezza, mentre al centro vorrei un divano e una scrivania. Ritaglierei nelle pareti-libreria solo due spazi: uno per il caminetto e uno per una finestra che lasci entrare la luce del sole o dei lampi di un temporale.
Questo è il sogno. Nella realtà, invece, mi sono rifugiata nel Kindle perché lo spazio per i miei libri, nella casa di famiglia e in quella che divido col mio compagno, è ormai molto ridotto (il mio moroso, mio fratello e mio padre continuano a comprare fumetti).
L’immagine del post mi fa pensare a un film, o forse era un episodio di “Ai confini della realtà”, nel quale l’ultimo uomo sulla terra, realizzato di essere ormai solo, scopre di avere a disposizione tutti i libri del mondo da leggere in santa pace. Nel finale, però, gli cadono gli occhiali e si rompono.
Daniele Imperi
Il salone-biblioteca è la soluzione che vorrei. Posso sacrificare spazio al bagno e in camera da letto.
Andrea Torti
L’intramontabile fascino della carta stampata: come spesso accade, non conta solo il “cosa”, ma anche il “come”
Daniele Imperi
Sì, in questo caso il “come” si rivela più che vero.
Tenar
A casa dei miei i libri sono ovunque. Dal solaio alla cantina, passando ovviamente per tutte le stanze di due piani di casa, bagni compresi. Ogni libro è un legame, con un momento di lettura, con la persona che l’ha acquistato o con un passato famigliare di cui solo quel libro è memoria. Il più vecchio data alla metà del ‘600, un libricino di poesie in latino. Di quei libri di famiglia la cosa che più mi piace è che sono stati vissuti. Il libricino in latino è stato rilegato almeno 4 volte, cosa che ne annulla il valore collezionistico, ma ne fa, appunto, un libro, non un oggetto d’arredo. L’edizione illustrata de I Promessi Sposi (quella per intenderci con le illustrazioni classiche) è stata usata a scuola da almeno tre generazioni e anch’io la porto sempre da vedere ai miei alunni, anche se alcune pagine hanno dei buchi per via di cancellature troppo violente. Insomma, i libri sono parte del quotidiano, non c’è il culto dell’oggetto in sé. Quando mi sono trasferita dove abito ora la prima cosa a cui ho pensato è al nuovo spazio per nuovi libri! Quello che mi preoccupa dell’e-book è proprio che venga a mancare questo cambio generazionale. Il Salgari del 1911 è un legame diretto col mio bisnonno che l’ha acquistato, con mio nonno e mia mamma che l’hanno amato prima di me, così che in casa se si nominava l’assedio di Famagosta tutti sapevano a che cosa ci si riferiva. Gli e-book mi piacciono, ma mi sembrano volatili. Mi piacerebbe che qualcuno ereditasse da me la mia parte di libri, come io ho ereditato quelle dei miei antenati.
Daniele Imperi
Ogni tanto faccio la corte a qualche libro antico che trovo online…
Non sopporto invece che si rovinino i libri per averli usati: dei miei non sapresti dire quali ho letto e quali no.
Sul legame hai ragione. Mia madre ha “Le mie prigioni” che era di mio nonno, ma con un file non esistono legami affettivi.
Grilloz
Sono cresciuto in una casa piena di libri, e ora sono passato all’ebook anche perchè ho finito lo spazio in casa mia
Buon anno!
Daniele Imperi
Prendi spunto da me e scova spazi prima impensati per i libri.
Buon anno a te
Elena Petrassi
Caro Daniele chi scrive ama i libri e ama circondarsi di libri. Quest’anno ho letto più del solito e mi sono imposta di provare a leggere libri digitali. Be’ ne ho letti otto e benché riconosca la comodità di muoversi con un e-reader anziché con chili di carta mi è rimasta una strana sensazione, una specie di fame, come avere letto un menù e stare ancora aspettando il pranzo. Se guardo tra i libri letti quegli otto non ci sono, non mi ricordo le copertine, se non di uno perché lo avevo già e anche di quello mi manca il vedere le pagine un po’ gonfie, il dorso imperfetto, le sottolineature, i commenti a margine e tutti i segni che uso per evidenziare le parti del libro che per me sono importanti. E a stento resisto nell’andare in libreria a comprare quei sette libri che non ho. Che ho letto ma che non ho… Vedrai che il tuo ingegno ti suggerirà nuovi modi per fare spazio a nuovi libri.
Ciò detto ti mando dal mio blog, due frammenti che parlano proprio dell’amore per i libri, per sincronicità quello della Woolf è di oggi anche se l’avevo programmato qualche tempo fa.
Auguri di buon anno anche a te!
Elena
MERCOLEDÌ 30 DICEMBRE 2015
In una cupa sera invernale la gioiosa frenesia di carta
Vorrei che tu vedessi la mia stanza in questo istante, una cupa sera invernale: i miei amati libri col dorso di pelle, così belli, ritti sugli scaffali, un bel fuoco, la luce elettrica, un’enorme massa di manoscritti, lettere, bozze, penne e inchiostri sul pavimento e un po’ dappertutto. Fra una settimana ci sarà abbastanza disordine per uno sgombero generale, poi ricomincerò da capo, e poco alla volta ritornerò a una gioiosa frenesia di carta.
Virginia Woolf
LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2011
Una carovana di libri
Nel X secolo Abdul Kassem Ismael, gran visir del regno di Persia, per non far confusione con la sua collezione di 117.000 volumi, quando se li portava in viaggio, li faceva caricare su una carovana di quattrocento cammelli che dovevano marciare in ordine alfabetico.
Alberto Manguel da Una storia della lettura Feltrinelli
Daniele Imperi
Ciao Elena, io ho letto 6 ebook, credo. Erano racconti.
Però hai ragione sui ricordi: neanche io ne ricordo le copertine. Perché la copertina la vedi la prima volta, ma poi apri l’ereader direttamente al segnalibro.
Grazie per i frammenti e buon anno anche a te
Federica
Ormai compro solo quei libri che so che, prima o poi, leggerò e per i quali riuscirò a trovare comunque, nonostante tutto, uno spazio. Io li metto in tutti quei posti (pure sotto il letto) dove mia madre…. non arriva né li vede (temo sempre gesti inconsulti e non è solo un’espressione metaforica). Evito accuratamente di lasciare i miei volumi, specie se preferiti, e le riviste cui tengo molto in giro, non mi piace li si guardi come se fossero degli oggetti inutili ed ingombranti, immeritevoli (forse è per questo che ritengo la lettura un fatto privato).
Lo sapevi che sulla valenza e funzione terapeutica dei libri ci hanno pure scritto un libro? È di Ella Berthoud e Susan Elderkin “The novel cure. An A-Z of Literary Remedies” (nella versione italiana: “Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno”). Anche se non ho letto il libro, mi sono scorsa diversi articoli in materia. Le due autrici sostengono che molti mali si guariscono leggendo e “prescrivono” i libri adatti a tornare in salute. Credono nell’efficacia delle parole e delle storie. In più, mi ha positivamente sorpreso, in una intevista da loro rilasciata, che consiglino di leggere non solo silenziosamente, ma anche ad alta voce.
Circondarsi di libri, di per sé, non è un male. Leggere i libri rende la vita più piena. Regala una felicità autentica che a tratti è assoluta. Nella vita “reale” questo spesso non è compreso né ritenuto essenziale ma, in ogni caso, bisogna sempre sapersi proteggere in qualche misura, soprattutto in ciò che ci è più caro. Ti guarderanno strano, rischierai di essere considerato un alieno, ma tutto dipende da ciò a cui dai il primato.
Se posso chiedere, che fiabe hai acquistato?
Daniele Imperi
Io ho appena scoperto altre due collane in edicola, Guareschi (già inseriti alcuni che mi mancano nel carrello) e i romanzi di Simenon. Non sapevo del libro che citi.

Non riesco a leggere ad alta voce, mi sembra di recitare e non sarei naturale
Le fiabe sono quelle da tutto il mondo, in pratica… Ho preso Saghe e racconti dell’antica irlanda, Fiabe popolari inglesi di K. Briggs, Fiabe irlandesi di W. B. Yeats, Leggende e fiabe di H. Hesse, I racconti di Mamma Oca, Fiabe e leggende del medioevo, Fiabe e leggende sudamericane messicane, Il libro degli amori di H. Gogaud, Re artù e I cavalieri della tavola rotonda di T. Malory, Fiabe africane, Fiabe norvegesi, Fiabe russe e Favole di J. de la Fontaine.
Ho saccheggiato Ebay
Federica
A me, invece, capita di leggere ad alta voce, non solo poesie, ma anche brevi brani di testo. A mio avviso aiuta a cogliere qualcosa in più. Ma è una questione soggettiva.
Ma quante fiabe hai preso! Esagerato!!!!!! È una lista “lunghissima”!! Ecco, sempre se posso chiedere…. ma delle raccolte che hai preso ne hai già letta qualcuna? Come sono (a parte Hesse e Perrault, che conosco)? Ce ne sono, in particolare, di legate al mondo della natura?
Daniele Imperi
Di quella collana ne avevo già una ventina di libri
E me ne mancano almeno altri 10…
Ho iniziato a leggere Le mille e una notte, che già avevo, sono due volumi. In mezzo a tutte le fiabe comunque trovi storie legate alla natura.
AnnaMaria
Anche a me piace circondarmi di libri ma non amo leggere qualsiasi cosa.
Ho imparato a fare spazio a cose nuove, diventa necessario ad un certo punto.
Mi piacciono libri di poesie comprese le mie,
Ma non ne ho piu’ di quattro o cinque, ci sono già le mie ovunque.
Amo le storie di grandi personaggi, di mondi nuovi e stupendi viaggi che mi piacerebbe fare fisicamente, ma sono un bellissimo sogno della mia mente .
Alla mia vita i colori non mancano e in questo caso non mi servono i libri
E non mi manca nemmeno l’appetito e in questo caso non mi servono i libri.
Mi spiace dirlo ma in casa mia un posto dove non manca mai un libro e proprio in bagno,
Mi concentra e mi rilassa in cucina poi non ne parliamo ricettari per il bimbi ricette per polpette seghetti e bruschette o cibi per pietanze afrodisiaci a cui non credo a fiabe per piccini di quando facevo la tata ai miei nipotini.
La sana lettura certamente ci cura, ma la compagnia di un vero amico non e cosa da poco
Ciao alla prossima
Daniele Imperi
Neanche io amo leggere qualsiasi cosa, anche se spazio fra diversi generi. In bagno io faccio prima a uscire che a entrare, come si dice qui da me
Un motivo per non prestare libri è anche questo: qualcuno può leggersi i miei al bagno…
Per quanto mi riguarda non mi trovo bene in mezzo alla gente, quindi preferisco la solitudine e un libro alla compagnia di una persona.
Grazia Gironella
Il conforto che viene dai libri è potente. Il solo sapere di averne uno che mi aspetta mi aiuta a sopportare molti momenti spiacevoli. Di uno, però, non mi acccontento. Come tutti i lettori, sono ingorda, ma da questo intendo guarire: niente più libri acquistati e non letti, al massimo tre libri in lettura. Buon proposito per il 2016.
Daniele Imperi
Io ormai in lettura mi sono imposto due soli libri, un classico e un moderno, altrimenti non li finisco più.
cdgiei
Caro Daniele,
ti seguo da tempo, ma questo è il mio primo commento.
Te lo sei proprio chiamato, con questa storia della fisicità dei libri.
Perché la condivido nel profondo: una casa senza libri mi angoscia, è un posto orribile.
La presenza (il possesso?) di un libro mi da gioia e pace.
Nella sua essenza più pura… un libro carteceo è BELLO. E la bellezza salverà il mondo, no?
Lo so che questa citazione de L’Idiota è come minimo abusata, ma mai come in questo caso mi pare appropriata.
Tantissimi auguri!
Daniele Imperi
Ciao, benvenuto nel blog. Sono appena tornato a casa con due libri appena comprati, tanto per concludere l’anno in bellezza
Tanti auguri anche a te.
Kinsy
Io ho libri ovunque e sto contagiando le mie bambine! La più grande (7 anni) mi chiede già di andare in libreria quando è delusa da un evento…
Daniele Imperi
A 7 anni allora promette bene
Lisa Agosti
So io cosa ti serve! Eccola: http://goo.gl/x6aq7l
L’anno prossimo fatti regalare una di queste librerie “pop up” da mettere in giardino!
Buon umore assicurato!
Daniele Imperi
Non ho un giardino
E poi una libreria la vorrei in casa, così sarai veramente circondato di libri!
Mauro
Che bello Daniele. Più che concordo con questo post, lo abbraccio forte. C’è tutto l’amore che un uomo possa avere per i libri e la scrittura.
Ciao e buon anno!
Daniele Imperi
Grazie, Mauro, buon anno anche a te
PS: non capisco perché WP ti ha mandato in approvazione…
Valentina
Ciao Daniele,

bellissimo post. Anche io amo circondarmi di libri. Ho un piccolissimo appartamento nel quale ho sacrificato il caminetto (e è stato un bel sacrificio per me!) per lasciare la parete ai libri. E una volta finita la parete ho cominciato a invadere verso l’alto le altre pareti. E finite le pareti ho cominciato a mettere mensole sopra le porte.
La mia idea è quella di avere una specie di “casetta libro”; mi piace sedermi e pensare di essere circondata dai libri. E poi quando ne hai molti il profumo si diffonde…
In cucina anche io ne metterò meno: mia madre aveva tanti libri di cucina, e io ho ben pensato di fare una sezione tematica. Per il bagno… beh, non so!
Grazie per la riflessione, come al solito.
Daniele Imperi
Ciao Valentina, grazie. Non so perché il tuo commento è apparso doppio
Il caminetto non si può sacrificare!
La casetta libro è interessante.