«Abbiamo fame!»
Dopo la battaglia, i soldati avevano creduto di trovare quintali di selvaggina arrostita, ma Ramak non aveva più scorte di cibo.
«Tirate fuori la carne!»
«Anche quella viva, per dopo» e risate sguaiate si diffusero per l’accampamento. Ramak osservò quegli uomini imbestialiti, ancora sporchi del sangue nemico. Doveva nutrirli o l’avrebbero squartato.
«Preparate i fuochi» ordinò. E sorrise, vedendo i volti rasserenarsi.
Nel campo s’accesero falò e grida gioiose allietarono la notte, mentre Ramak partiva con alcuni servi.
Quando fece ritorno, gli uomini erano ubriachi e ancora a stomaco vuoto. Mandò i servitori a cuocere la carne e fece portare altra birra.
«Voglio vedere la faccia del duca, quando troverà i suoi massacrati» disse un uomo dopo cena.
«Non ne troverà» disse Ramak.
«E perché?»
Ramak diede un morso, masticò e, senza inghiottire, rispose «Perché li avete appena mangiati».
Recenso
Carinissimo
Lucia Donati
Lo sapevo… quale sarebbe stato il “cibo” per il “banchetto”!
Ed ora, come dicevamo, la mia classifica sui post “intriganti” della settimana: (1°Metto al primo posto, tra parentesi, la tua recensione collegata al libro di McCarthy che, però, si trova su “Libri da Leggere”); 2°)Generi letterari e lunghezza; 3°) Riscritture; 4°)Post della settimana.; 5)Racconto di oggi.
Daniele Imperi
@Recenso: grazie
@Lucia: immaginavo
Grazie per la classifica.
Lucia Donati
Prego, è un piacere!
Romina Tamerici
Incredibile! Se li sono mangiati…
Il testo è ben scritto, il finale un po’ inquietante…
Daniele Imperi
@Romina: la fame è fame
Romina Tamerici
@Daniele: Io avrei mangiato tutta l’erba nel prato prima di mangiare un pezzo di carne di ignota provenienza, figuriamoci umana!
nino carmine di rubba
Che dire? Non è il mio genere, né di mio gusto.
Daniele Imperi
Parli del genere storico? E anche del cannibalismo, suppongo.
Orsa
Sto scrivendo un articolo sulle leggende che circolavano sul fronte all’epoca della Grande Guerra. Una di queste parla proprio di un manipolo di uomini che in trincea terrorizzava i soldati facendo razzia di carne. E per carne intendo carne di uomini. Vivi e morti!
All’epoca era conosciuta come “la leggenda dei disertori cannibali”. I soldati ne erano talmente terrorizzati da temere quei bruti predoni più del nemico stesso.
Breve ma pregevole il tuo racconto!
Daniele Imperi
Bella questa leggenda, ci scapperebbe un altro racconto (se mi andasse di scriverlo )