Zombie Safari

Fantahorror in ebook gratuito

Zombi SafariIl racconto di questa domenica è lungo, quindi viene pubblicato in ebook gratuito, con tanto di copertina e indice. Si tratta di un horror ambientato nel futuro, quindi un fantahorror. Per sapere di più sulla storia potete leggere le FAQ a fine post o, meglio, l’ebook.

La storia nasce da un titolo, come spesso mi succede. Mi piaceva l’idea di uno zombi safari, ma non sapevo come svilupparla, finché nella mia testa è nata la storia. E forse m’è scappata troppo la mano.

Incipit di Zombie Safari

Di tutte le storie che raccontava la sera ai bambini, Sami preferiva quella dell’ultimo volo della Isaac. L’aveva imparata da suo padre, alcuni anni prima che morisse, e gli altri avevano saputo apprezzarla, anche perché il mondo in cui vivevano era una conseguenza di quel volo.

Alle volte li radunava dopo cena, accanto al fuoco acceso in un vecchio bidone, e sedeva sul pavimento sporco a narrare. Si sentiva importante, in quei momenti, perché l’attenzione di tutti era concentrata su di lui e i bambini gli facevano domande, anche se ormai, dopo tutto quel tempo, la conoscevano a memoria. Ma Sami rispondeva senza problemi, anzi quell’interesse gli dava soddisfazione.

Decise che anche quella sera avrebbe raccontato la storia dell’ultimo viaggio della Isaac. Erano alcune settimane che non ne parlava, in fondo. Ultimamente c’era stato poco tempo per gli svaghi, lui e i ragazzi più grandi avevano dovuto pattugliare il quartiere riqualificato a causa di intrusioni in alcuni punti della zona T. Ma ora il pericolo sembrava ridotto, le intrusioni erano state fermate e si poteva tornare alla tranquillità. O meglio a una parvenza di essa.

FAQ su Zombie Safari

  1. Che cosa è Zombie Safari? Ho scritto che è un fantahorror, perché inizia nel futuro e sfocia poi nell’horror.
  2. C’è un videogioco con lo stesso titolo. La tua è la storia romanzata del gioco? No, dopo che avevo scelto questo titolo ho controllato su internet se qualcuno l’avesse già usato e ho scoperto del videogioco.
  3. Quando è ambientata la storia? La storia si snoda su due livelli temporali: inizia nel 2379, poi si accenna ai fatti avvenuti nel 2137 e infine si raccontano le vicende che hanno portato il mondo alla situazione attuale, avvenute nel 2140.
  4. Che futuro hai immaginato? Nel 2379 c’è uno scenario post-apocalittico, conseguenza di un viaggio interstellare avvenuto nel 2137 e di un “gioco” finito male nel 2140. Nel mondo del 2140, comunque, ho pensato a veicoli senza più ruote, gli hover, veicoli ad aerosospensione, chiamati così dal verbo inglese to hover, che significa librarsi, essere sospeso. Sostituiscono le nostre macchine, mentre i multihover i nostri pulmini e camion. I cyclohover sono invece l’evoluzione delle motociclette.
  5. È un capolavoro questo Zombie Safari? No, altrimenti l’avrei spedito a una casa editrice.
  6. Insomma, di che parla il romanzo? Scaricalo e leggilo, tanto è gratis.
  7. Avrà un seguito? Sì, si intitolerà Il volo della Isaac. E poi ci sarà un seguito anche per quello e si chiamerà Cronache del XXIV secolo. E infine un’ultima storia intitolata Necrogenesi. Queste, almeno, le idee finora. Se, ovviamente, sfoceranno in racconti.

Download di Zombie Safari

18 Commenti

  1. Salomon Xeno
    domenica, 21 Ottobre 2012 alle 18:00 Rispondi

    La faq nr. 5 è divertentissima: mi sono immaginato qualcuno che fa questa stessa domanda prima di scaricarlo. (Scaricato.)

  2. Romina Tamerici
    domenica, 21 Ottobre 2012 alle 18:26 Rispondi

    Io l’ho scaricato e messo nella cartella e-book insieme a “Ombre bianche”… lo so, sono troppo lenta con la mia coda di lettura, ma prima o poi leggerò anche questi testi. Ho detto che devo imparare a leggere anche gli horror, no?

    • Daniele Imperi
      domenica, 21 Ottobre 2012 alle 19:14 Rispondi

      Grazie :)
      Ma se proprio non ti piacciono gli horror, non leggerli :P

  3. Alessandro C.
    lunedì, 22 Ottobre 2012 alle 11:07 Rispondi

    Son arrivato un po’ in ritardo :D
    scarico il racconto!

  4. Alessandro C.
    giovedì, 25 Ottobre 2012 alle 16:47 Rispondi

    Ciao Daniele,
    torno a commentare qui perchè ho finalmente il tempo per parlarti delle mie impressioni sul tuo racconto.
    Grazie di questo regalo, il tuo stile mi piace molto perchè hai evitato lungaggini lasciando spazio allo scorrere della storia. L’ambientazione è del tutto verosimile, la narrazione rende palpabile il senso di inevitabilità della tragedia proprio della miglior produzione cinematografica in tema “zombesco”.
    Bravo, bravo davvero. Un racconto che mi è parso brevissimo grazie allo stile fresco e sveglio con cui hai narrato la storia.
    Se proprio devo trovare un pelo nell’uovo – oltre al discorso legato alla punteggiatura dopo le caporali di cui ti ho già parlato – credo che tu sia stato un po’ troppo “timido” nell’introduzione dei neologismi. Mi hai portato in un mondo futuristico, mi hai descritto un nuovo mezzo chiamato Hover. Ci siamo, sono “sintonizzato” nell’epoca che hai ricreato con maestria. Per me ora l’hover è vivo e tangibile come la Panda del mio vicino di casa e, proprio perchè si tratta di un mezzo che si presuppone esista, al pari di una Panda non lo nominerei più utilizzando il corsivo.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 25 Ottobre 2012 alle 16:52 Rispondi

      Beh, grazie mille per questo commento positivo al mio racconto :D
      Sul corsivo del mezzo futuristico, posso darti ragione in parte. Nel senso che, come dici tu, in quel mondo esiste e basta. In parte no, perché è un termine inglese. Ma non so se a questo punto esista una regola.
      Sulla punteggiatura vedo quello che posso fare :)
      Grazie ancora della lettura.

  5. Alessandro C.
    giovedì, 25 Ottobre 2012 alle 17:32 Rispondi

    Capisco la tua osservazione. Però devi anche considerare che nel contesto del tuo racconto l’hover è un mezzo di uso comune. Oggi in un post non ti sogneresti mai di scrivere la parola “test” in corsivo, come non lo faresti con “quiz”, “link” o “blog”.
    Questo perchè pur essendo termini stranieri sono ormai di uso comune. Ho la sensazione che continuando a usare il corsivo non si facci altro che “ricordare” al lettore la natura fantastica di quell’oggetto. Ed è un peccato perchè – nel caso del tuo racconto – hai creato un contesto davvero realistico e verosimile.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 25 Ottobre 2012 alle 18:30 Rispondi

      Vista così hai ragione… non ci avevo pensato :)

  6. Alessandro C.
    giovedì, 25 Ottobre 2012 alle 17:36 Rispondi

    *si faccia altro

  7. Lucia Donati
    mercoledì, 21 Novembre 2012 alle 18:03 Rispondi

    Finalmente sono riuscita a dargli un’occhiata a questo tuo racconto. Però devo leggerlo bene, prima di parlare…

    • Daniele Imperi
      mercoledì, 21 Novembre 2012 alle 18:43 Rispondi

      Ma ti dava problemi a scaricare ebook dal sito?

      • Lucia Donati
        mercoledì, 21 Novembre 2012 alle 20:09 Rispondi

        Si, non riuscivo a scaricarlo in nessun formato. Sono riuscita digitando “Daniele Imperi ebook gratis”

        • Daniele Imperi
          mercoledì, 21 Novembre 2012 alle 20:12 Rispondi

          Non ho capito :)
          Se cliccavi sui link del download non ti scaricava l’ebook?

          • Lucia Donati
            mercoledì, 21 Novembre 2012 alle 20:29 Rispondi

            Esatto. Chiudeva la pagina web.

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