Cura dei contenuti

Cura dei contenuti

Questo è un guest post scritto da Sara Durantini.

Scrivere sul web non è cosa semplice. Ne ho parlato nel precedente guest post, indicando le linee guida per presentare informazioni il più possibile complete. Ma per essere tale, l’informazione deve essere curata anche sul piano dei contenuti. L’argomento merita un post a sé.

Premessa

Quando si parla di cura dei contenuti ci si riferisce alla pratica attraverso cui vengono raccolti, analizzati e presentati contenuti informativi. L’espressione, oltre ad assurgere a pilastro etico e morale per chi vuole fare informazione, sta acquistando sempre più valore dal momento che la fruizione di informazioni ha valicato i media tradizionali.

Il discorso coinvolge tanto i blogger e i giornalisti quanto i cittadini che, occasionalmente, vogliono condividere notizie sul web. La condivisione implica una serie di operazioni preliminari volte a dare credibilità strutturale all’informazione stessa.

Operazioni preliminari

Gli step da seguire per curare i contenuti:

  • Raccogliere: cercare e ricercare, stilare liste, salvare le ricerche attorno a una notizia o informazione da condividere. A questo proposito BagTheWeb, ad esempio, permette di salvare le pagine interessanti che possono essere approfondite, studiate e rielaborate in un secondo momento per il proprio sito o blog. Ma la rete offre anche altri strumenti come Storify, grazie al quale è possibile raccontare storie raccolte dai social media, oppure Paper.li, un servizio di cura dei contenuti che confluisce, dopo la raccolta, selezione e cura delle notizie nella pubblicazione di un giornale caratterizzato dai contenuti ritenuti interessanti dal “direttore”.
  • Riassumere: i documenti raccolti e salvati dovranno essere rielaborati in forma esaustiva e concisa. Questo è importante in quanto il lettore avrà accesso a una panoramica completa dell’argomento trattato.
  • Fact Checking e Fonti: se il lavoro di cura dei contenuti si basa, principalmente, sulla raccolta e rielaborazione di documenti, il passo successivo è attribuire il lavoro fatto da altri presente nel nostro articolo. Citare il blogger o il giornalista, la testata, l’intervista dalla quale abbiamo estrapolato delle informazioni utili alla comprensione di ciò che stiamo spiegando. I link devono essere sostenuti da una logica ben precisa. Da questo punto di vista ci sono più scuole di pensiero: alcuni promuovono il link della fonte a margine del paragrafo mentre altri sostengono che sia altrettanto efficace linkare la singola parola che rimanda direttamente alla fonte. La citazione sta alla base del fact checking: linkando la fonte si sottolinea la provenienza dell’affermazione appena fatta. Il lettore quindi avrà la possibilità di verificare il documento e approfondire, nonché appurare, l’argomento in questione. Ciò offre un valore aggiunto al nostro lavoro, completandolo e ampliando il discorso dando l’opportunità, al potenziale utente, di arricchire lui stesso la nostra ricerca.
  • Contesto: creare un contesto significa dare al potenziale lettore qualcosa in più del semplice elenco di informazioni relative a un argomento di interesse comune. Il lettore deve essere in grado di comprendere ciò di cui stiamo parlando ma anche e soprattutto di carpire i meccanismi che stanno alla base dell’argomento trattato. Solo in questo modo il nostro articolo acquisterà quel valore aggiunto di cui necessita per fare la differenza.

Facciamo il punto

  • Ricerchiamo le informazioni utili all’argomento di cui vogliamo trattare.
  • Salviamo le nostre ricerche, filtriamo il materiale trovato e procediamo quindi alla rielaborazione.
  • Citiamo sempre la fonte. Questo è un primo passo per dare valore al nostro lavoro.
  • Correliamo il materiale rielaborato, rendendolo il più possibile completo, esaustivo e comprensibile per il lettore.
  • Al fine di una maggiore comprensione da parte del lettore non dimentichiamo di aggiungere delle riflessioni sulla base dei materiali rielaborati.
  • Coinvolgiamo il lettore, rendiamolo partecipe mettendolo nelle condizioni di poter commentare e condividere il nostro articolo.

Riflettiamo

Se nell’era dell’abbondanza la quantità di contenuti è in continua crescita e spesso il lettore si trova disorientato tanto che, talvolta, riesce ad accedere a tutto fuorché a ciò di cui veramente ha bisogno, curare i contenuti è fondamentale per tracciare la strada delineandone i confini ed evitare che la navigazione in internet si trasformi in un continuo inciampo che solletica la memoria ma non si trasforma in conoscenza. Oggi più che mai la cura dei contenuti non è solo indispensabile ma ha assunto un carattere d’urgenza.

La guest blogger

Sara Durantini è laureata in Lettere Moderne presso l’Università di Parma con una tesi sperimentale in Editoria, vive a Roma dove lavora come redattrice e insegnante. Cura e gestisce il blog Corsi e Rincorsi in cui tratta di arte e letteratura. Nel 2007 ha pubblicato Nel nome del padre (Fernandel Editore), successivamente sono usciti racconti per antologie edite da Manni Editore, Fandango Libri e Intermezzi Editore e per riviste letterarie (Osservatorio letterario). Attualmente sta lavorando al suo secondo romanzo e a un progetto editoriale.

3 Commenti

  1. Cura dei contenuti | marketing personale | Scoo...
    giovedì, 11 Aprile 2013 alle 12:03 Rispondi

    […] Quando si parla di cura dei contenuti ci si riferisce alla pratica attraverso cui vengono raccolti, analizzati e presentati contenuti informativi.  […]

  2. Cura dei contenuti | Formazione e Coaching | Sc...
    giovedì, 11 Aprile 2013 alle 12:07 Rispondi

    […] Quando si parla di cura dei contenuti ci si riferisce alla pratica attraverso cui vengono raccolti, analizzati e presentati contenuti informativi.  […]

  3. Cura dei contenuti | Content Curation | Scoop.it
    martedì, 24 Dicembre 2013 alle 13:14 Rispondi

    […] Quando si parla di cura dei contenuti ci si riferisce alla pratica attraverso cui vengono raccolti, analizzati e presentati contenuti informativi.  […]

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