In difesa della scrittura corsiva

In difesa della scrittura corsiva

Quanti di voi scrivono ancora a mano?

Io non ho mai abbandonato la scrittura corsiva: sulla scrivania ho sempre un mucchio di fogli su cui prendo ogni giorno appunti, segno idee, parole nuove trovate nei libri, citazioni che possono tornarmi utili, cose da fare, ecc.

Ho scritto a mano le prime pagine del romanzo storico in stesura: era il fine settimana e ero fuori, non avevo quindi il computer con me, e finalmente avevo trovato l’attacco giusto per la storia. Scrissi di getto quattro pagine. E ho fatto lo stesso nei fine settimana seguenti.

È giusto eliminare la scrittura a mano dalle scuole?

Ogni tanto qualcuno propone di eliminare dall’insegnamento scolastico la scrittura corsiva. In alcuni Stati già succede, così da far acquisire competenze sulla tastiera elettronica.

Ma in questo modo non si considera che, acquisendo pratica sui dispositivi elettronici, si disimparerà, anzi si ignorerà la scrittura a mano, quando è importante saper scrivere in entrambi i modi.

In fondo, noi che siamo nati con la scrittura corsiva, non abbiamo forse imparato presto a scrivere con una tastiera? Ho usato per la prima volta il computer intorno al 1996 e una macchina da scrivere quando frequentavo le scuole medie, sul finire degli anni ’70.

La scrittura corsiva è più veloce

L’ho sperimentato scrivendo a mano le prime pagine del romanzo e al computer quelle seguenti. Ma lo sperimento ogni giorno prendendo appunti su carta: sono più veloce a scrivere a mano che non a battere lettere sui tasti.

Difficilmente sbaglio a scrivere una parola con la scrittura corsiva, ma sbaglio di frequente sulla tastiera, nonostante ormai scriva senza quasi più guardare la tastiera.

La digitazione interferisce con il flusso delle idee

Ho sperimentato anche questo: scrivere con la tastiera ci spinge a modificare spesso ciò che scriviamo e in questo modo il flusso dei pensieri, delle idee si frammenta, si interrompe.

Ciò non significa che nella scrittura corsiva non ci siano cancellature, ripensamenti, integrazioni: rivedendo quei fogli manoscritti, ci sono eccome, ma sono modifiche che ho apportato rileggendo.

Scrivendo sulla tastiera, sono invece portato a rileggere e correggere in continuazione, perdendo spesso il filo del discorso.

Si riuscirà ancora a leggere in corsivo?

Se nelle scuole non verrà più insegnata la scrittura corsiva, per quegli studenti sarà impossibile riconoscere qualsiasi manoscritto, qualsiasi testo scritto a mano. Le lettere del corsivo sono abbastanza diverse dal “tondo” creato dalla tastiera.

Provate a immaginare uno studioso del futuro che non possa accedere ad antichi manoscritti perché… semplicemente non sa leggerli, non riconoscendone lettere e parole.

La scrittura corsiva non demonizza la tecnologia

Difendere la scrittura corsiva non significa demonizzare le nuove tecnologie: non è una battaglia contro i computer – che uso ogni giorno per lavoro e per i miei progetti personali – e contro i cellulari – che uso anch’io, anche se non molto.

Difendere la scrittura corsiva non è neanche ascrivibile al marinettiano passatismo, non rientra nell’amore del passato e nel rifiuto delle novità, tanto più che scrivere con una tastiera elettronica non è certo una novità.

Bisogna difendere la scrittura corsiva perché – come sostiene Andrea Cangini della Fondazione Einaudi – è un’abitudine che, se persa, potrebbe «indebolire le capacità mentali dei più giovani»1.

Inoltre, saper scrivere a mano fa parte della formazione dei bambini, del loro sviluppo cognitivo.

Anche l’Accademia della Crusca difende la scrittura corsiva e parla di analfabetismo sostanziale2: non saper più scrivere a mano porterà all’incapacità di scrivere appunti veloci, di prendere note o di firmare un documento.

La scrittura corsiva fa parte della nostra identità e della nostra personalità, perché è unica e, appunto, personale.

1Nasce un intergruppo parlamentare per difendere la scrittura in corsivo e la lettura su carta”, Today.it.

2L’appello dell’Accademia della Crusca: Scrittura a mano a rischio, guai a chi vuole trasformare il nativo digitale in un analfabeta sostanziale”, Orizzontescuola.it.

13 Commenti

  1. Luciano Cupioli
    giovedì, 5 Dicembre 2024 alle 10:30 Rispondi

    Io ho sempre avuto una gran bella calligrafia. I professori mi chiedevano di scrivere i nomi degli studenti sui registri, si complimentavano spesso per come fosse precisa ed elegante la mia scrittura, era per me motivo di vanto, conservo ancora vecchi quaderni che èun piacere rivedere. Sarà stata poca cosa, ma con la tastiera questo non ci sarebbe stato. Mia moglie prepara la lista della spesa a mano, mi mamma che abita sotto di me, mi lascia biglietti scritti a mano, mi figlia riempie la casa di post-it. Riconosco chi ha scritto dalla calligrafia. Non nego la comodità della tastiera, ma poi dovremmo avere sempre una stampante dietro, mettere sempre la firma (non in corsivo) su ciò che scriviamo. Perderemmo un altro pezzo della nostra identità. Perché? Ai signori che ritengono che nel prossimo futuro debba essere tutto informatizzato, suggerisco di pensare come sopravviverebbero privati per un giorno della correte elettrica. E tutto quello che hai scritto, Daniele, lo condivido in pieno.

    • Luciano Cupioli
      giovedì, 5 Dicembre 2024 alle 10:36 Rispondi

      E scrivendo a mano non avrei commesso tutti quei refusi…

    • Daniele Imperi
      giovedì, 5 Dicembre 2024 alle 13:51 Rispondi

      La tastiera oggi è utile perché ormai tutto passa per il digitale. Non puoi inviare un manoscritto a una casa editrice, a meno che non sei Mauro Corona (così mi pare di aver letto). Ma questo non significa che dobbiamo abbandona la scrittura corsiva. Si perde davvero la nostra identità.

  2. Orsa
    giovedì, 5 Dicembre 2024 alle 11:23 Rispondi

    Ecco, io sono un prodotto di questo disastro. Mi sono talmente disabituata che avverto proprio difficoltà ad articolare il polso quando provo a scrivere a mano… cosa che ormai faccio solo quando devo scrivere la lista della spesa. E ti lascio immaginare cosa viene fuori. Più volte mi è capitato di ricorrere all’aiuto di un dipendente del supermercato perché non ero in grado di decifrare la mia stessa scrittura. Una volta avevo scritto la parola “Neutromed” talmente male che la cassiera mi rispose: “Mi dispiace, i Neanderthal li abbiamo finiti molto tempo fa” 😂
    Sospiro d’invidia quando mi capita di sfogliare quei registri di Stato Civile di inizio Novecento dove si annotavano nascite, matrimoni e morti. Che calligrafia!
    Dai m’impegnerò di più 😂

    • Daniele Imperi
      giovedì, 5 Dicembre 2024 alle 14:10 Rispondi

      Ho visto quei registri di nascite, morte e matrimoni: bellissima grafia!
      Inizia ad appuntare le idee per i tuoi articoli su un foglio di carta.
      Hai chiesto alla cassiera quando sarebbero tornati i Neanderthal? :D

      • Orsa
        giovedì, 5 Dicembre 2024 alle 14:12 Rispondi

        Sono fuori produzione, estinti :P

  3. Franco Battaglia
    giovedì, 5 Dicembre 2024 alle 12:14 Rispondi

    Ne parlai anche da me, io scrivo stampatello da tempo immemore, forse sono stato anche uno dei precursori a scuola, non corretto in tempo da insegnanti poco accorti, ma il vantaggio, col passare degli anni, e con la mia abitudine a scrivere con carta e penna prima di trascrivre a pc, è che il mio stampatello è divenuto un corsivo di nuova generazione, a volte di complicatissima intepretazione anche per l’autore stesso. quindi non mi sento di aver abbandonato la scrittura a mano, anzi, l’ho soltanto.. evoluta.. ;)

    • Daniele Imperi
      giovedì, 5 Dicembre 2024 alle 14:11 Rispondi

      In qualche caso anche io scrivo in stampatello, ma giusto per titolare un appunto (Lavori del mese, pacchi in arrivo, pagamenti, ecc.).

  4. Grazia Gironella
    giovedì, 5 Dicembre 2024 alle 18:13 Rispondi

    Non riesco nemmeno a ipotizzare un mondo in cui non si usa il corsivo… eppure mio figlio (che ha ventisette anni, non dieci!) fatica molto a leggere la mia scrittura a mano, perché non ci è abituato. Che strano! I programmi di scrittura su PC sono un’enorme comodità, che sfrutto da sempre; ma il corsivo è irrinunciabile. Quando scrivevo “davvero”, tutti i progetti, gli appunti e i brainstorming per le storie li ho sempre scritti a mano. Alla scrittura da tastiera manca qualcosa in creatività.

    • Daniele Imperi
      venerdì, 6 Dicembre 2024 alle 8:08 Rispondi

      In effetti è difficile immaginare un mondo del genere. Ma se continua così…
      È vero che alcune grafie non sono ben comprensibili da leggere, ma se scrivi bene la tua grafia è leggibile da chiunque. Quindi si tratta proprio di disabitudine.

  5. paola sposito
    sabato, 14 Dicembre 2024 alle 19:30 Rispondi

    Ciao Daniele. Bellissimo articolo che centra in pieno un problema che sto affrontando in questi giorni: la scrittura di mio figlio. Qualche giorno fa sono stata contattata dall’insegnante di italiano di mio figlio quindicenne per la sua pessima grafia: la preoccupazione della docente è che, in caso non dovesse migliorare, il ragazzo rischi di non essere ammesso agli esami di maturità. Ovviamente come tutti gli adolescenti è un furetto a digitare sul cellulare ma quando deve scrivere, soprattutto in velocità, le parole diventano segni incomprensibili. Disabitudine a scrivere con la penna, disagi dietro la scrittura? Vedremo. La grafia è lo specchio della personalità di ogni individuo ed è una unica per ognuno di essi; ne sanno qualcosa i neuropsichiatri o gli psicologi che attraverso la scrittura indagano aspetti nascosti della mente umana. Attraverso i graffiti sulle caverne, la scrittura dei monaci amanuensi, la identificazione degli individui sui registri di Stato Civile la civiltà si è evoluta e si è tramandata. Bandire dalle scuole la scrittura a mano significherebbe uniformare gli individui cancellando la loro unicità e rendendoli dipendenti in tutto dalle macchine. Dal canto mio proverò ad incrementare gli appunti su carta anche se, essendo maniaca dell’ordine, sarei sempre tentata di eliminarli perché creano confusione. 😄

    • Daniele Imperi
      domenica, 15 Dicembre 2024 alle 15:39 Rispondi

      Ciao Paola, grazie. Mi sembra assurdo non ammettere alla maturità uno studente solo per la grafia, non essendo una materia scolastica. Potresti provare a fargli tenere un diario giornaliero da scrivere a mano.
      Il problema della scrittura da tastiera è proprio l’uniformità a cui si andrà incontro.
      Gli appunti puoi tenerli in una scatola, così resta in ordine :D

      • Paola Sposito
        martedì, 17 Dicembre 2024 alle 17:40 Rispondi

        Grazie infinite per questi preziosi consigli, Daniele. 🤗

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